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martedì 19 dicembre 2023

LE MIE VALUTAZIONI NOVEMBRE/DICEMBRE 2023

 





NOVEMBRE/DICEMBRE 2023


l'eredità del male                           ⭐⭐⭐★

e adesso dormi                               ⭐⭐⭐⭐

non sono mai stata così felice        ⭐⭐⭐⭐★

combinazione astrale                     ⭐⭐⭐⭐

a Roma si muore da soli                ⭐⭐⭐⭐ 

luci da dietro                                  ⭐⭐⭐★ 

la genesi del male                          ⭐⭐⭐⭐ 

troppo caldo per morire                 ⭐⭐⭐⭐ 


mercoledì 29 novembre 2023

IL RITRATTO DI DORIAN GRAY

 





Il Ritratto di Dorian Gray – Oscar Wilde

recensione a cura di Francesca Simoncelli

 

Vi siete mai chiesti come sia possibile che alcuni classici della letteratura risultino così attuali, dopo anni dalla loro stesura? 

Il romanzo “Il ritratto di Dorian Gray”, nato dal genio di Oscar Wilde e ambientato nella Londra ottocentesca, narra la storia di Dorian, giovane all'inizio puro di cuore ed ingenuo che, dopo aver ricevuto in dono un suo ritratto, dipinto dall'amico Basil, si renderà conto che può fare della sua bellezza un’arma di conquista della società. 

La conoscenza con lord Henry lo inizierà a vizi e piaceri a lui finora sconosciuti, portandolo a condurre una vita immorale. 

 Divenuto ossessionato dalla sua bellezza e dal desiderio di rimanere giovane per sempre, proprio come l'immagine del suo quadro, è pronto a tutto, anche a vendere la sua anima. 

Come una profezia, si accorge, prima con sconcerto ed in seguito con malsano piacere, che le sue colpe e l’inesorabile scorrere del tempo, vengono assorbiti dal suo ritratto. 

La sua vita diventa sempre più corrotta, incitato ed accompagnato dall’amico Henry, ormai per lui tutto è lecito. 

" Il ritratto di Dorian Gray“ è un’opera molto all’avanguardia, per il periodo storico nel quale venne al mondo e per il moralismo della società del tempo, che condannò Wilde per le questioni trattate, come l’esplicita argomentazione sull’omosessualità. 

Impregnato di temi importanti e attuali, questo romanzo ha inquietato la mia anima e rabbuiato i miei pensieri. 

La complessità della personalità umana e la duplicità della vita di una persona, divisa tra il pubblico e il privato, mi hanno lasciato ingenti spunti di riflessione. 

 Come può un uomo dall’aspetto impeccabile e dalla reputazione ineccepibile rivelarsi malvagio e corrotto nell’intimo? 

Ed ecco che torniamo al quesito che vi ho posto all'inizio: quanto sono attuali alcuni classici della letteratura? 

Pensate a tutti i femminicidi che si perpetrano nel nostro tempo, a quante volte abbiamo sentito dire " era una brava persona "oppure " sembrava un ragazzo per bene "ed invece si è rivelato un mostro. 

Tanti anni di studi sulla psiche umana non ci hanno ancora portato a capire cosa conduce una persona a comportarsi immoralmente, anche se consapevole di quanto le proprie azioni siano illecite ed ingiuste. 

 “OGGI LA GENTE CONOSCE IL PREZZO DI TUTTO E NON CONOSCE IL VALORE DI NULLA “ O. Wilde  


genere: narrativa

anno pubblicazione: 1890


martedì 28 novembre 2023

HORROR GENOVA





Horror Genova AA. VV.

recensione a cura di Elisa Caccavale


Il libro che vi presento oggi è una raccolta antologica di storie noir, legate tra loro dal filo rosso dell’ambientazione interamente ligure, precisa scelta dell’editore (Erga edizioni) e del curatore Massimo Villa, che hanno così reso omaggio alla loro città, invitando a partecipare a quest’opera molte delle voci più influenti della narrativa ligure (di nascita o adozione) come ad esempio Valeria Corciolani e Dario Apicella, ma anche autori emergenti o semplici appassionati di lettura e scrittura, creando così un’opera dal sapore innovativo, pur rimanendo nel solco della miglior tradizione horror; ecco a voi, dunque HorrorGenova.

👻Questa antologia di racconti horror rende omaggio a tutti gli aspetti che caratterizzano e identificano il genere; sì, perché l’horror ha mille voci diverse: il mistero, il perturbante, la tensione, lo splatter, il sovrannaturale … e qui trovano posto tutti questi aspetti, venendo incontro a tutti i gusti degli appassionati del genere.

🧛‍♂️forse, proprio per questo, non ci si può aspettare una grande originalità nei testi, ma, a ben pensare, non è questo che un lettore che si affianca al genere horror cerca: come tutti i generi … “di genere” il racconto di paura sa di avere il suo pubblico, con le sue esigenze e le sue inclinazioni, un pubblico che cerca determinate caratteristiche e che non vuole, pertanto, restare deluso. E HorrorGenova non lo deluderà, anzi, offre preziose connessioni e pregevoli citazioni, non solo letterarie: abbiamo il cinema de Il sesto senso e di The Others, Sentinella di Fredrich Brown, il pifferaio di Hamelin a braccetto con la famiglia Corio de I topi di Dino Buzzati, fino a giungere ad evanescenti figure femminili che tanto devono al romanzo gotico dell’Ottocento, in preda alle loro “sovraeccitazioni nervose”. Un viaggio, insomma, nel mondo del racconto di paura che omaggia le sue origini, con, però, un tocco di modernità e un profumo di basilico che lo rendono davvero gradevole.

🌅e qui introduco un altro aspetto pregevole del libro: l’ambientazione. Per i genovesi e i liguri è sicuramente particolare riconoscere le proprie strade, i propri palazzi, il proprio territorio ed immaginarvi accadere fatti strani, misteriosi ed inquietanti, ma allo stesso tempo permette una grande immedesimazione e una facile visualizzazione. Ma anche i non genovesi possono apprezzare le descrizioni e ambientazioni della città che vedono presentata, così, sotto una luce diversa e particolare.

👂per concludere: da menzionare anche l’iniziativa portata avanti da Erga edizioni di “legare” il proprio libro ad una app (Vesepia); al termine di ogni racconto è inserito un qrcode inquadrando il quale è possibile ascoltare direttamente dallo smartphone l’audioracconto dei testi, letti dai loro autori o da altri autori. Idea originale.

genere: horror

anno pubblicazione: 2023

  

lunedì 27 novembre 2023

IL VANGELO SECONDO GESU' CRISTO

 





Il vangelo secondo Gesù Cristo - José Saramago

recensione a cura di Patrizia Zara


"Uomini, perdonatelo, perché non sa quello che ha fatto".

Povero e tenero Gesù, morto in croce per i tutti noi, umani, burattini nelle mani del nostro creatore.

Sia fatta la volontà di questo Dio, silente e suonante, assente e onnipresente, che si affaccia dal suo trono per punire e tuonare, che si nasconde dietro le nuvole quando il gioco si fa troppo sporco: un Ponzo Pilato dei cieli. Tanto, volente o nolente, cade sempre in piedi, questo Dio, parando le mani quando la trama intessuta prende una piega diversa, ultimo giudice dalle sentenze inappellabili.

"e che il Signore ha mostrato adesso una volontà e subito dopo ne palesa un'altra, contraria, né tu né io siamo parte nella contraddizione"

Mi chiedo a che pro ci ha creati dal fango? A che pro ci ha donato il libero arbitrio in un corpo fatto di bisogni ed esigenze perlopiù peccaminosi? Bisogni ed esigenze che necessitano di cibo, acqua, sesso. Per fame si uccide, per freddo si distrugge, per caldo s'inquina. Per il piacere si paga e per poter pagare si truffa spesso. Anche in Chiesa senza soldi non si canta messa.

E per rispettare e mantenere questo capolavoro che è il nostro corpo si sacrificano esseri innocenti giacché necessitano cavie per testare il successo, singolo e comune. Per vivere tutti insieme abbiamo bisogno della piramide gerarchica, servi e padroni, pastori e pecore, altrimenti è un caos. Ricordiamocelo tutto questo quando crediamo di avere la coscienza a posto, battendoci -egoisticamente- il petto inginocchiati di fronte una statua di marmo o levando gli occhi al firmamento o, ancora, quando siamo sotto le calde coperte di una confortevole casa costruita con il sudore di braccia altrui. Siamo un po' tutti assassini, truffatori, prostitute e magnacci, poiché dobbiamo sopravvivere. Vendiamo di sottobanco l'anima al diavolo. Facilmente. Non ce ne accorgiamo giacché ci hanno insegnato a essere bigotti, limitati da questo nostro padre celeste che si nasconde in ombre e luci promettendoci la reincarnazione in un Eden  caramellato "fate i buoni, siate obbedienti" così da creare sette e circoli privati dal difficile accesso a meno che non si sappiano a memoria i precetti biblici, un buon lasciapassare per l'eternità promessa; mentre, in altre parti del globo si sparge sangue e si priva della libertà in nome dello stesso Padre Celeste. Mi chiedo poi, ma non per ultimo, a che pro ci ha fornito di una mente pensante se dobbiamo, noi esseri umani, aspettare che sia fatta sempre la sua volontà, illusi padroni, sciocchi artefici del nostro destino, destino creato da un altro? Sappiamo che chi si muove, fra desideri e speranze, commette errori e danni. È inevitabile.

E poi ancora perché nasciamo peccatori, ma qual è il peccato che ci portiamo dietro da secoli?

Avere mangiato una mela proibita? Già. La donna peccatrice - e così da questa tutte le donne marchiate con lettera scarlatta nei secoli dei secoli - che ha costretto l'uomo (coglione) a mangiare la mela. Che favoletta!

Ma cosa hai combinato Dio per colmare la sua eterna insoddisfazione? Mi sa che non sei così perfetto come ti decantano se la situazione ti sfugge facilmente dalle tue divine mani, lasciando campo all'angelo che hai scacciato dal tuo olimpo: scontro fra titani. Mentre noi, creature inerte e confuse, agnelli sacrificali, lupi e pecore, vittime e boia, vaghiamo in mezzo a questa incomprensibile, enigmatica lotta di potere.

Caro Dio ci doni i piaceri e poi li proibisci, ci fornisci di sentimenti e poi ci punisci, ci spaventi con il fuoco dell'inferno, minacci di buttarci come marionette vecchie e inutilizzabili nelle tenebre regno del tuo antagonista. Ma che gioco è?

Non correte pur avendo le gambe, non toccate pur avendo le mani, non mangiate con piacere pur avendo le papille gustative, non odiate, non amate lascivamente, mortificatevi nel rispetto del dolore.

Se è che tutto puoi, perché Dio, dai mille e un nome, te ne stai li sopra a sghignazzare dei nostri movimenti impacciati, dei nostri farfugliamenti, delle nostre contestabili certezze assolute, gingillandoti delle nostre debolezze, pronto a bacchettarci per i nostri leciti dubbi?  Porca la miseria, ci ha creato tu in un disegno già scritto. E perché se hai già tratteggiato i contorni ci fa muovere come pedine impazzite, depistandoci? Potresti essere chiaro e limpido senza trincerarti dietro parabole enigmatiche e astruse parole crociate?

Hai messo in croce un uomo chiamandolo, contro la sua volontà, figlio pur sapendo come andava a finire; hai confuso le menti, hai spargo ancora sangue e lacrime. Perché? Per divertirti, non c'è altro da pensare. Se hai il potere blocca con la tua mano questo scempio giacché non è cambiato nulla da allora, qualche chiesa in più con i suoi affreschi e altari in oro e qualche fanatico/a di troppo.

"Può ben poco, in fondo, la mano di Dio, se non riesce a interporsi fra la scure e il condannato"

Povero Gesù nelle mani di un Padre furbo. Poveri noi creati per soddisfare un capriccio.

Il romanzo di Saramago, mio "padre" letterario, "fratello" di pensiero, "sorella" della comprensione, "madre" di quel dubbio indispensabile per crescere.

Diffido dalle verità conclamate, fardelli di malcelato amore e di mascherata bontà. Preferisco la Coscienza, (l'amato Gesù Cristo?) l'unica a cui, qui, dobbiamo rispondere.

Il romanzo de quo è immenso. Punto.

“L’uomo è un semplice balocco nelle mani di Dio, eternamente soggetto a fare solo quello che a Dio piaccia, sia quando crede di obbedirgli in tutto, sia quando in tutto suppone di contrariarlo.”


genere: narrativa

anno pubblicazione: 1993


domenica 26 novembre 2023

L'EREDITA' DEL MALE

 




L'eredità del male - Matteo Manca

recensione a cura di Gin Campaner

 

📖Spiccioli di trama: a Norbello, un piccolo paese della sardegna, in concomitanza con lo svolgimento di un festival canoro, viene scoperto, casualmente, all'interno della sua casa, il cadavere di un uomo. Sarà il primo di una lunga serie di omicidi. A coadiuvare le indagini della polizia viene chiamato un notissimo criminologo, Oreste Ginevra, personaggio molto stravagante ma anche molto efficace nel trovare criminali. 

 

🔥Punto di forza: l'originalità della storia. Aver creato un personaggio molto singolare. Un romanzo ben strutturato e curato. 



🙁Punto debole: per quelli che sono i miei gusti forse la storia non è molto avvincente ed i personaggi sono potenzialmente molto interessanti ma avrebbero bisogno di un maggior approfondimento. Magari nella prossima indagine. 



🏁Finale: la parte finale è quella che contiene le sorprese maggiori la soluzione del caso chiarisce definitivamente i dubbi del lettore. Più volte l'indagine sembra chiusa ma arriva qualcosa a sparigliare le carte. Finale corretto e non banale. 


🎓Giudizio complessivo: ⭐⭐⭐💫
Purtroppo non riesco a dare un giudizio finale più alto. Manca è alla sua prima esperienza nel genere giallo, anche questo a mio parere ha inciso. Queste ovviamente sono le mie considerazioni. Vi invito però a leggere il romanzo così da crearvi una vostra opinione che sarà certamente diversa dalla mia. 

genere: giallo

valutazione: più che discreto


sabato 25 novembre 2023

IL QUADERNO DELL'AMORE PERDUTO

 



📘 Il Quaderno dell'Amore Perduto - Valerie Perrin 📘

recensione a cura di Alice Bassoli

 

🌟📖Trama: La vita di Justine è un libro le cui pagine sono l’una uguale all’altra. Segnata dalla morte dei genitori, ha scelto di vivere a Milly – un paesino di cinquecento anime nel cuore della Francia – e di rifugiarsi in un lavoro sicuro come assistente in una casa di riposo. Ed è proprio lì, alle Ortensie, che Justine conosce Hélène. Arrivata al capitolo conclusivo di un’esistenza affrontata con passione e coraggio, Hélène racconta a Justine la storia del suo grande amore, un amore spezzato dalla furia della guerra e nutrito dalla forza della speranza. Per Justine, salvare quei ricordi – quell’amore – dalle nebbie del tempo diventa quasi una missione. Così compra un quaderno azzurro in cui riporta ogni parola di Hélène e, mentre le pagine si riempiono del passato, Justine inizia a guardare al presente con occhi diversi. Forse il tempo di ascoltare i racconti degli altri è finito, ed è ora di sperimentare l’amore sulla propria pelle. Ma troverà il coraggio d’impugnare la penna per scrivere il proprio destino?

 

🖋️💖 Immergersi nelle pagine di questo romanzo è come intraprendere un viaggio attraverso le profondità dell’animo umano. I personaggi, splendidamente delineati, assumono una vita propria, tanto reali che avresti desiderato conoscerli di persona. Alla fine della lettura, la loro assenza ti pesa, come se avessi perso degli amici stretti. 🌟📖

 

🕵️‍♂️💬 La trama avvincente tessuta tra un passato non così remoto, durante la seconda guerra mondiale, e il presente, cattura il cuore del lettore. La maestria con cui l'autrice intreccia questi due periodi temporali contribuisce a creare una storia ricca di sfumature e emozioni. Ma non è solo il passato a tenere incollato il lettore: un paio di misteri abilmente disseminati nell'intreccio narrativo aggiungono un tocco intrigante alla trama, mantenendo alta l'attenzione fino all'ultima pagina.

 

📚✨Questo libro non è solo magnifico, ma superlativo. È un'opera letteraria che lascia un'impronta duratura nella mente del lettore, una storia che si svela con maestria, offrendo una lettura coinvolgente e appagante. Consigliato vivamente a chi cerca un'esperienza di lettura completa!

genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2023

lunedì 20 novembre 2023

NON DIRE NOTTE

 





"Non dire notte" - Amos Oz

recensione a cura di Patrizia Zara


"Su tutto è steso un sorriso fiacco sbiadito dolente"

Ci sono libri che raccontano l'amore e l'amicizia, i sentimenti in generale, con la stessa rilevanza dei messaggi dei baci Perugina o il sapore della marmellata di prugna che oltre il primo cucchiaio risulta alquanto vomitevole; e poi ci sono le storie come "Non dire notte" di Amos Oz. Poesia tra i cocci di vetro della quotidianità. Prosa che ammalia e rapisce come musica dell'anima. Stile, lieve ed elevato, che solleva la mente trascinandola altrove.

Quindi se decidete di leggere ”Non dire notte" di Amos Oz non vi aspettare che l'amore, l'amicizia, la tolleranza, l'attrazione vi siano esplicitamente raccontate. Le infinite risorse dell'amore, dell'amicizia, della tolleranza e dell'attrazione sono nelle parole, nei dialoghi e nei flussi di coscienza dei due protagonisti, Theo e Noa, la coppia di Tel Kedar che convive da sette anni.

Theo, urbanista sessantenne di successo che sembra aver perso energia e voglia di vivere.

Noa, frenetica professoressa di lettere di quindici anni più giovane, è sempre alla ricerca di nuove traguardi e sfide.

E intorno ai due l'immensa distesa di sabbia desertica su cui il sole brucia e la polvere, sollevata dal vento caldo, acceca gli occhi e ferisce il cuore.

Dopo sette anni di felice convivenza un evento improvviso mette in dubbio ogni cosa. Tuttavia non vi aspettare colpi di scena eclatanti, rumorosi, volgari. Tutto è immerso negli sguardi, nel contemplare l'infinita distesa di sabbia che con i suoi vorticosi, minuscoli e taglienti granelli di polvere rimanda alle contemplazioni dell’anima e agli occhi del cuore.

Romanzo a due voci che si interpongono e si confondono nel raccontare il loro presente, il proprio passato descrivendo tra ricordi le loro vite e le vite tragiche, buffe di speranza e di rassegnazione dei vari personaggi che hanno animato e animano la sonnacchiosa Tel Kadir, piccola cittadina arida di rinnovamenti e di cambiamenti che giace in un letargo ininterrotto. Due voci che non fanno mai accenno a un futuro prossimo o remoto perché Theo e Noa, le due voci, si amano in un continuo avvicinarsi e respingersi in nome di Eros, Philia e Agape: amore che va oltre l'amore stesso.

Riflessioni di intelligenza dubbiosa nell'evoluzione di esseri destinati a vivere come inesausti Sisifo, descrizioni intimistiche, paesaggi aridi piegati dal caldo e dal vento raccontati con una incredibile delicatezza.

Una lettura ricca di straordinarie e suggestive invenzioni lessicali. Un autore che è una chicca per l'anima.

"Non dire notte" è un inno all'amore quello puro, quotidiano senza fronzoli e merletti -  questi a volte danno vita a storie deboli ed esangui - che si innalza silenzioso nelle superbe immagini di un giorno che muore nell'ultima luce, bagliori fra le nuvole che promettono un nuovo giorno "e il sole continua a splendere".

Non è mai notte quando si ama per davvero anche se si respira polvere e si cammina tra pezzi di vetro acuminati.

Quando si ama davvero si ama di un amore emancipato, dove passione e dolore si esibiscono come se fossero artisti di strada, mai stanchi di ripetere un copione che sembra lo stesso, ma non lo è giacché un vero artista sa improvvisare rinnovandosi senza farsene accorgere.

Un amore delicatamente sofferto ma libero in un'eccitante e continua evoluzione di sottili sorprese nascoste dietro gesti abitudinari "uno può stare con un altro cent’anni giorno e notte senza interruzione, dormirci insieme, e non serve a niente, alla fine non sai niente di quello lì".

Un amore discreto ma fortemente presente: “l'unico modo per aiutarla è non tentare di aiutarla", in una compensazione tacita di anime e di corpi. Che eleganza, che rispetto, che sensibilità, che discrezione, che garbo, in una società che tenta in tutti i modi di soffocare l'unicità soprattutto delle donne.

Un Kiss.

" Era un’esperienza strana perché sino ad allora non avevo creduto nelle potenzialità dell’amicizia, men che meno tra uomo e una donna. Intimità, certo, e desiderio, e fair play, e affetto passeggero, e piacere in cambio di piacere, prendere e dare, tutto ciò l’avevo conosciuto nel corso degli anni, sempre all'ombra dell'inevitabile combinazione di passione e imbarazzo. Il tutto entro confini delimitati a priori. Ma l'amicizia, l'apertura, un legame alieno d'imbarazzo, confini aperti, non avevo mai immaginato che tutto questo fosse possibile fra me e una donna. Ed ecco invece che arriva Noa...)

(La più bella dichiarazione d'amore che un uomo possa fare a una donna...per me!)

genere: narrativa

anno di pubblicazione: 1994


E ADESSO DORMI

 




E adesso dormi – Valeria Ancione –

recensione a cura di Gino Campaner

 

📖Spiccioli di trama: Geena Castillo (Gina) è scappata dagli stati uniti per fuggire da una situazione famigliare insostenibile. Fugge con Raffaele colui sul quale aveva poggiato le speranze per un futuro migliore. Si stabilisce a Roma. Raffaele, ubriacone e violento, si rivelerà essere un pessimo compagno ed un padre, se possibile, anche peggiore. L'unica speranza è che lui sparisca visto che lei, con un figlio speciale da accudire, non può fuggire. E le modalità, per cui ciò si possa verificare, non sono molte...

 

🔥Punto di forza: protagoniste assolute sono le donne. Libro quanto mai attuale.  Resilienti, coraggiose, determinate, protettive. Una penna quella della Alcione che conquista. Una storia da leggere senza pause. Gina una donna vessata ma che continua a lottare. Personaggi che entrano nel cuore. A tutte le Gina, le Mara e le Lola che popolano il mondo va la mia profonda ammirazione, con l'augurio di trovare presto la felicità.

 

🙁Punto debole: non ne ho trovati almeno personalmente tutto fila senza intoppi o inverosomiglianze.

 

🏁Finale: Ecco, a proposito di punti deboli, il finale, l'epilogo della vicenda, forse per un cinico come me contiene un po' troppo zucchero, ma sono gusti. La verità è che è un finale assolutamente coerente e logico. Non rappresenta certo una forzatura. Un po' di speranza ci vuole tra tanta incertezza e dolore.

 

🎓Giudizio complessivo: ⭐⭐⭐⭐
non può che essere positivo. La Ancione ha creato una storia prendendo spunto da fatti veri e da persone reali. La realtà spesso è più dolorosa della fantasia. Bisogna "solo" saperla descrivere, ed in questo la Ancione è maestra. Ci racconta una storia fatta di angherie ma anche di donne resilienti e caparbie. Raccontarne la loro forza è un doveroso omaggio.

genere: narrativa

valutazione: buono


domenica 19 novembre 2023

LA CASA STREGATA

 




La casa stregata – Howard P. Lovercraft

recensione a cura di Francesca Tornabene

 

Lovecraft definito fabbro di sogni, visioni e incubi, di luoghi mitologici intrisi di magia e immagini evocative.

Fonte di ispirazione degli scrittori del genere.

"L'orrore, visto nella più profonda essenza, non poteva essere il fondamento di una storia, in quanto, come dice l'autore tedesco citato da Poe, es lasst sich nicht lesen: non si lascia leggere".

La scelta narrativa in prima persona rende i suoi racconti intimi e compenetranti.

Ho viaggiato nell'eco di antichi miti e leggende che hanno origini lontane e attraverso un orrore cosmico che sprofonda negli abissi della mente umana mettendone a dura prova la sua sanità. 

Così che, dapprima sono stata trascinata a Providence per risolvere il mistero di una leggendaria e maledetta casa, infestata da oscure e terrificanti presenze assetate di sangue.

E poi mi sono ritrovata a Red hook, insieme ad un poliziotto per indagare su sette occulte e orrori metropolitani e a tradurre antiche trascrizioni ed evocazioni.

In comune i due racconti hanno il fremito che l'uomo averte nel percepire il male che circonda il mondo. 

Terribili segreti atavici e tenebrosi che devono restare tali per non turbare il perno stesso dell'universo.

Ho avuto un assaggio della vertigine, provocata dalla potenza di sogni raccapriccianti, che precipitano in una solitudine cosmica e in una escalation di terrore senza fine.

Alla fine del viaggio ho chiuso il libro e sono tornata alla vita di sempre con l'eredità di un messaggio quasi onirico.

Si sopravvive al dolore!

Ma pur avendo la meglio sui terrori più orripilanti della faccia della terra, il ricordo dell'orrore provato resta e mai abbandona la memoria dell'uomo.

genere: horror

anno prima pubblicazione: 1937


sabato 18 novembre 2023

FARFALLA NERA

 




 Farfalla Nera - Emilio Martini

recensione a cura di Alice Bassoli

 

🕵️‍♂️Finalmente mi sono concessa una nuova indagine del vicequestore Gigi Berté, un personaggio affascinante e simpatico, alle prese con un omicidio che scuote la tranquillità apparente di Lungariva, un luogo in cui sembrava impossibile che qualcosa di così tragico potesse accadere.

🎭 La vicenda si sviluppa attorno all'omicidio della professoressa Adelaide Groppini, preside del prestigioso liceo San Giorgio di Genova. La sua morte sconvolge non solo la comunità locale, ma anche la vita di Berté, che si ritrova a indagare su una donna apparentemente rispettabile ma con un passato oscuro. L'autore, Emilio Martini, dipinge un quadro ricco di ipocrisie, tradimenti, rancori e desideri di vendetta all'interno dell'entourage della vittima, creando un intricato labirinto di sospetti e colpevoli.

 🤔 Ciò che rende "Farfalla Nera" particolarmente avvincente è la varietà di personaggi che ruotano intorno alla vittima, ciascuno con motivazioni e segreti nascosti. Durante la lettura, mi sono trovata costantemente ad avanzare ipotesi. Martini ha sapientemente tessuto una trama avvincente, che tiene il lettore con il fiato sospeso e gli fa dubitare delle apparenze.

 🌟 Il personaggio di Gigi Berté, con il suo carisma e la sua profondità, contribuisce notevolmente all'interesse del romanzo. Il suo carattere sfaccettato, tra il passato a Milano e la nuova vita a Lungariva, aggiunge una dimensione umana al giallo, offrendo al lettore non solo una storia di indagini ma anche uno sguardo nel mondo interiore del protagonista.

 Il colpo di scena finale mi ha lasciata a bocca aperta, portandomi a una conclusione inaspettata. Stupendo! "Farfalla Nera" è un libro che consiglio caldamente a chi ama il genere, vi prometto che sarà una di quelle letture piacevoli e goderecce che tengono compagnia dall’inizio alla fine del romanzo. Provare per credere!

genere: giallo

anno pubblicazione: 2012

 


giovedì 16 novembre 2023

MALINVERNO

 





MALINVERNO - Domenico Dara

Recensione di Miriam Donati

 

Fosse per me ci abiterei tra i libri” dice Malinverno e lo dice a Timpamara che è sfondo e personaggio lui stesso, ha il profumo inconfondibile della carta a causa della cartiera e del maceratoio dei libri ed è un luogo magico, come lo sono un po’ tutti i luoghi inventati.

E di Timpamara Astolfo Malinverno è il bibliotecario e il custode del cimitero. È orfano, zoppo e solo, con una storia di eventi dolorosi che lo hanno segnato e lo hanno fortificato convertendolo in un uomo gentile, dolce e altruista. È un appassionato lettore ed è dotato di una fervida immaginazione che lo porta, quando vede la foto di una donna posta su una lapide senza nome e date, a inseguire il mistero racchiuso in quel volto.

Le sue fantasie sono immense e affascinanti: dal modificare il finale dei libri che legge, alla relazione immaginaria con Emma – è così, dal nome del suo personaggio letterario preferito, che ha chiamato la sconosciuta della lapide – dalle epigrafi innovative, alla sepoltura dei libri o degli animali di compagnia, fino all'ascolto delle voci dei morti nelle cuffie di un uomo che cerca di percepire storie dimenticate.

È un personaggio candido a cui ci si affeziona e che non si vuol lasciare andare, nemmeno a libro chiuso.

Malinverno non ha paura di immergersi nel lutto, ma è come se ne fosse, al contrario, stregato. È come un ponte tra quello che c’è e quello che non c’è più.

I lettori della biblioteca, gli abitanti di Timpamara, i visitatori del cimitero, estinti e in carne ossa, con le loro storie tenere, comiche, struggenti sono visti per ciò che li rende unici e ciò che emerge sono le manie degli uomini, i loro eterni dolori, le brevi felicità che accendono speranze, i legami che conducono a fare scelte coraggiose. Ogni dolore, per quanto lancinante, è destinato a ricomporsi in una malinconica dolcezza che, con grande sensibilità e semplicità ci porta a guardarci dentro, a porci a nostra volta delle domande.

Malinverno – insieme a tutto l’intrico di storie che lo avvolgono – racconta della magia delle parole, esalta il potere dei libri come luogo di rifugio con una prosa ricca, elegante, evocativa e musicale. 

Leggere “Malinverno” è una esperienza soprattutto dei sensi.

Genere: narrativa

Anno pubblicazione: 2022


mercoledì 15 novembre 2023

UTOPIA

 





Utopia - Thomas More -

recensione a cura di Francesca Simoncelli


 Come riuscire a raccontare in poche parole quella che potrebbe essere la soluzione definitiva per tutti i problemi sociali del mondo? 

A voi giudicare se sarò riuscita nel mio intento… 

Premetto che non sono un filosofo, né un politico e che il mio punto di vista è puramente morale. 

Detto questo, arrivo all’essenza del mio scritto: il libro “Utopia” di Thomas More. 

Saggio filosofico sotto forma di romanzo epistolare, nel quale More narra il viaggio di Raffaele Itlodeo in un'isola fuori dal tempo e dallo spazio. 

 In questa città ognuno ha un suo compito, in base alla propria vocazione e peculiarità e si lavora secondo le proprie forze e disponibilità. 

Una società ideale, dove si viene giudicati per meritocrazia; chi non può lavorare viene aiutato dagli altri e i pochi che non rispettano le leggi vengono mandati ai lavori forzati, cosicché anche loro sono utili alla comunità. 

Qui non esiste la proprietà privata, tutto è in condivisione: chi vive all'interno della città produce servizi e li mette a disposizione, chi vive in campagna coltiva la terra e alleva gli animali, condividendo con tutti i profitti del proprio lavoro. 

Quindi non esiste il denaro, perché nessuno percepisce uno stipendio, ma usufruisce di quello di cui necessita. 

In questa città utopica nessuno si trova in difficoltà e a nessuno manca il necessario per vivere… insomma sembrerebbe un luogo perfetto, un sogno, direte voi… 

Allora perché nella realtà non si è mai riusciti a ricrearlo? 

Perché naturalmente l'umanità è disseminata anche di sentimenti negativi, quindi ci sarà sempre chi vorrà prevalere sugli altri, chi non rispetterà la proprietà pubblica, ma vorrà avere più di quanto ha bisogno. 

Scritto nel 1516, questo libro è sempre attuale, anzi, in questo periodo storico di guerre per il predominio, ha tutte le fattezze di un saggio contemporaneo. 

Ho amato quest'opera, perché elaborata magistralmente da Thomas More, uomo che credeva talmente tanto ai suoi ideali, che morì ucciso da re Enrico VIII, pur di non tradire quelli che lui riteneva dei principi morali indiscutibili; ispirato da “La Repubblica” di Platone, tratta temi complessi, riuscendo ad essere di semplice comprensione e lettura fluida. 

Scritto per mettere in evidenza i problemi della società inglese dell’epoca, nella quale prevalevano le disuguaglianze tra i privilegiati e i disagiati, tra i nobili e il popolo; la geniale mente di More elabora un luogo di prosperità, pace e uguaglianza. 

Leggetelo questo capolavoro, perché è un forte spunto di riflessione su come le situazioni potrebbero essere affrontate e le ingiustizie eliminate; è fonte di preziosi consigli sul comportamento che dovremmo avere nei confronti del prossimo e della società, indipendentemente dal nostro personale pensiero politico. 

genere: filosofia

 


domenica 12 novembre 2023

COMBINAZIONE ASTRALE

 




Combinazione astrale - Roberto Guerzoni

recensione a cura di Gino Campaner

 

📖Spiccioli di trama: la moglie di un ricco industriale scompare. Quella che inizialmente sembrava essere un allontanamento volontario si trasforma presto in qualcosa d'altro, forse un rapimento? Indaga il commissario Guarneri con la sua fedele squadra coadiuvati dalla profiling Beatrice Silvestri

 

🔥Punto di forza: il romanzo nel suo complesso. Un lavoro che non si può non apprezzare. Trama coinvolgente, intrigante. Lettura scorrevole, racconto sviluppato con attenzione, curato in ogni aspetto, solido. Sorprese ed emozioni ben distribuite. Nulla è casuale.


🙁Punto debole: parlo sempre a titolo personale. Libro molto lungo, lettura impegnativa. Preferisco i romanzi più brevi. Forse inizialmente un po lento ma solo perché la vicenda andava raccontata bene.


🏁Finale: logico, coerente. Aperto. Una storia complessa che ha richiesto molto impegno. L'epilogo non è da meno. Un finale che rimette a posto molti tasselli ma non tutti. Aspetto Beatrice e Leo anche nel prossimo romanzo.


🎓Giudizio complessivo: ⭐⭐⭐⭐
Questo romanzo rappresenta un grande salto di qualità rispetto al passato. Ho letto tutti i libri di Guerzoni mi erano piaciuti molto. Ma questo li supera di slancio. Gli avevo predetto che presto qualche  importante casa editrice si sarebbe accorta del suo talento. Mursia lo ha fatto per prima e secondo me non se ne pentirà affatto. Guerzoni non è, a torto, un nome ancora noto tra gli autori italiani di punta ma lo diventerà, ne sono certo.

genere: giallo

valutazione: buono

Anno di pubblicazione: 2023


sabato 11 novembre 2023

LA MACCHIA UMANA

 





La Macchia Umana - di Philip Roth

recensione a cura di Alice Bassoli

 

 😌📚 La storia ruota attorno a Coleman Silk, un rispettato professore di letteratura classica che si trova improvvisamente coinvolto in uno scandalo che cambierà la sua vita per sempre. 🤯 La trama inizia con la decisione di Coleman di lasciare il suo ruolo di docente dopo essere stato accusato di razzismo. 🏛️ La controversia inizia quando Silk fa un commento apparentemente innocuo durante una lezione, ma le sue parole vengono fraintese e interpretate come un'offesa razziale. 🗣️💭 Da qui inizia una serie di eventi che porteranno alla sua caduta sociale e professionale, con conseguenze devastanti. 😮😔

 Roth esplora in modo profondo e sfaccettato il tema della moralità e delle sue sfumature. Coleman Silk è un personaggio complesso e intrigante, che solleva domande sulle convenzioni sociali, l'identità e la colpa. 🤔📖 La narrazione si snoda tra il presente e il passato di Silk, rivelando gradualmente i dettagli della sua vita e i segreti che lo hanno plasmato. 🕰️🤫

 Il romanzo è magistralmente scritto, con una prosa ricca e affilata che cattura l'essenza dei personaggi e delle loro relazioni. La voce narrativa di Roth è acuta e penetrante, portando il lettore a una profonda introspezione e a una riflessione critica sulla società e sulla condizione umana. 📝✒️

 È un romanzo straordinario che ci getta nell'intima riflessione su una questione fondamentale: l'etica individuale e il suo impatto sulla società.

genere: narrativa

anno pubblicazione: 2014

 

 


venerdì 10 novembre 2023

GLI IMPICCATI NON MUOIONO SUBITO

 





Gli impiccati non muoiono subito -Maena delrio -
recensione a cura di Gino Campaner

📖Spiccioli di trama: viene ritrovato un uomo, morto, in un piccolo boschetto, è un ricco imprenditore. La storia prende inizio da qui. Un libro breve, ma denso di personaggi e situazioni. Lettura da affrontare con attenzione. Diversi piani temporali.
🔥Punto di forza: sono diversi. A me innanzitutto è piaciuta l'ispettrice, Claudia Marcialis, ma anche il resto della squadra è ben tratteggiato. Validissimi collaboratori. Fedeli e "normali", senza bizzarri superpoteri. Anche la storia è ben fatta. Avvincente, con pathos e sorprese. Vicenda complessa per quanto breve ma che si fa più chiara man mano che si legge. Leggendo poi si percepisce la cura dell'autrice rispetto alla sua opera. Denota rispetto per il lettore.
🙁Punto debole: forse per quanto mi riguarda l'ho trovato iniziamente un po macchinoso ma probabilmente è un mio limite. La Delrio scrivendo questo romanzo ha affrontato una bella sfida. A mio parere vincendola. Man mano che la vicenda si sviluppa diventa tutto più chiaro e il coinvolgimento emotivo aumenta.
🏁Finale: giusto, coerente, non tutto torna a posto com'è giusto che sia. Tutto alla fine viene chiarito, non ci sono zone d'ombra. Ispettrice interessante la Marcialis merita ancora almeno un'indagine. Personaggi che meritano di essere conosciuti meglio, lei in primis, ma anche il resto della squadra, a cominciare da Giacomo.
🎓Giudizio complessivo: ⭐⭐⭐⭐
Assolutamente positivo. Ha quel cinismo che piace tanto al sottoscritto. Non è esagerato. È un discreto pugno nello stomaco ma lavorandoci può diventare ancora piu forte. Ma forse all'autrice è già sufficiente così.

genere: giallo
valutazione: buono
anno di pubblicazione: 2022

giovedì 9 novembre 2023

LA DONNA DEI FIORI DI CARTA

 




La donna dei fiori di carta – Donato Carrisi -

recensione a cura di Francesca Tornabene

 

Questo libro mi ha regalato un "viaggio" in un leggendario scenario di guerra in cui tutto inizia e finisce in una notte del 1916 - l'anniversario del naufragio del Titanic.

Un "noir" che inizia con la recrudescenza di uno scontro bellico mondiale e la cattura di alcuni militari italiani che saranno fucilati all'alba.

La storia ruota attorno a degli indizi sparsi tra le pagine di questo libro che alla fine restituiranno la soluzione di tre interrogativi:

Chi è il prigioniero?

Chi è Guzman?

Chi è l'uomo che fumava sul Titanic?

Mentre leggiamo, la storia ci trascina con sè, veniamo catapultati in uno scenario di guerra, in un accampamento difronte a due uomini che sono l'uno contro l'altro.

Da una parte, un medico dell'esercito austriaco che ha l'ordine di estorcere informazioni sull'identità di uno degli italiani catturati.

Dall'altro, uno dei prigionieri reticenti che deve confessare al fine di evitare la condanna a morte.

Nel tentativo di salvarsi la vita, quest'ultimo racconta al suo interlocutore delle storie che hanno il profumo di una leggenda mai dimenticata.

Ogni storia sembra essere scandita da un tempo: quello di una sigaretta condivisa.

Ed ogni storia ci svela una verità. 

Così, sotto i nostri occhi increduli, si apre la porta di un'altra storia che ci conduce inesorabilmente alla soluzione del mistero più grande legato al titolo del libro.

Chi è quella donna? 

Perché i fiori di carta?

Ad un certo punto, tra una sigaretta e l'altra, gli orrori della prima guerra mondiale diventano solo un rumore, quasi sordo, lontano, che man mano si attenua e svanisce lasciando il posto ad altro. 

Così, quello che sembrava essere il preludio di un inevitabile scontro destinato a dividere i due militari, alla fine è solo la promessa di una grande eredità - un insolito destino che cambierà per sempre la loro vita.

 genere: thriller

anno pubblicazione: 2013


mercoledì 8 novembre 2023

IO SONO LA PREDA

 




Io sono la preda – Anna Pia Fantoni -

Recensione a cura di Eva Maria Franchi


 

Trama 

Giuditta, titolare di un’agenzia di interpreti a Venezia, conduce una vita un po’ caotica. L’attraggono gli uomini sbagliati. Quello giusto è sempre stato lì, accanto a lei ma forse ci ha messo troppo a capirlo. Già perché Giuditta, nel profondo, è convinta di non meritare l’amore. Si sente sporca, sbagliata, indegna. Un passato tormentato la lega a Gabriele, un uomo dall’apparenza irreprensibile che nasconde un animo oscuro e passioni inquietanti. Regista di snuff movies, le sue prede sono ragazze emarginate, immigrate, quelle che, anche se spariscono, nessuno le cerca. Ragazze che in qualche modo gli ricordano lei, Giuditta, la prima preda. L’unica che è riuscita a sfuggirgli.

Dopo essere riuscita a costruirsi una vita professionale cercando di superare il trauma che l’ha segnata nel corpo e nell’anima, Giuditta comincia ad aprirsi anche all’amore. Nonostante gli abusi fisici e psicologici che ha subito, ha trovato qualcuno che la ama e l’accetta per quella che è, compresa la sua storia, comprese le sue ferite. Peccato che Gabriele non si è dimenticato di lei. Proprio quando la vita sembra sorriderle torna a cercarla.

 

Punto di forza 

L’autrice è abile nel portare il lettore dentro la storia, nel descrivere ambienti, persone, situazioni. Riesce a farti entrare nella mente dei personaggi, che sia una mente sana, ferita o malata, fa poca differenza, ti ci fa entrare lo stesso.  Leggendo, il lettore si trova partecipe dei loro sentimenti, delle loro emozioni, del loro modo di ragionare e di affrontare la vita. Lo stile è scorrevole, una pagina tira l’altra, i dialoghi sono accattivanti e ben fatti. Eppure, qualcosa non funziona. La sensazione che ho ricavato dalla lettura è quella di buoni ingredienti che però, mescolati insieme, non restituiscono il piatto che uno si aspetta.

 

Punto debole

L’incipit, la copertina, il titolo, creano nel lettore l’aspettativa di trovarsi di fronte a un thriller (il romanzo su Amazon è inserito nel genere giallo hard boiled); col proseguire della storia la commedia sentimentale (peraltro scritta benissimo) predomina sul giallo. Lo spazio lasciato al lato thriller del romanzo è davvero poco rispetto alla lunghezza complessiva del libro. Talvolta questa mescolanza di generi spiazza il lettore; ad esempio, un capitolo si chiude con un cliffhanger che non è chiaro se sia collegato alla linea rosa del romanzo o a quella thriller. Non entro nei dettagli per evitare “spoiler”, il capitolo in questione si riferisce a una scena in cui Giuditta va a trovare un’amica che ha da poco partorito e incontra, in quell’occasione, una sua vecchia conoscenza.

 

Finale anche il finale mi ha lasciata perplessa. L’autrice apre delle piste che poi non chiude e di cui al lettore non viene più raccontato nulla. Di nuovo non scendo nei dettagli per evitare anticipazioni. La conclusione della parte gialla del romanzo nel complesso è troppo sbrigativa. Blanda, oserei dire dissonante considerate le premesse seminate dall’autrice. La conclusione della parte rosa, quella sì, funziona.  

 

Giudizio complessivo è un libro che ho letto volentieri. Mi ha dato degli spunti di riflessione su quanto i traumi e le manipolazioni mentali possano condizionare la vita di una persona minandone la possibilità di creare delle relazioni e di sentirsi degna di ricevere amore. Premetto che non ho niente contro i romanzi ibridi, in questo caso purtroppo l’ibridazione non è riuscita bene. Peccato, perché il potenziale c’era: dark web, snuff movies, persone dell’alta società coinvolte in traffici oscuri. Uno psicopatico che l’autrice descrive in maniera convincente facendoti entrare nella sua mente. Poteva uscirne un thriller portentoso. Invece ne è uscita una commedia romantica annacquata di giallo. Se l’autrice avesse fatto il contrario, un thriller con una trama secondaria romantica, il romanzo avrebbe avuto molta più forza.

A scapito di ciò, la lettura l’ho trovata piacevole e interessante. Consiglio il libro a chi è alla ricerca di un romanzo di narrativa generale o di una commedia sentimentale che tocchi anche temi oscuri e inquietanti. I puristi del thriller invece rischiano di rimanere molto delusi, se non addirittura interdetti.


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2019


martedì 7 novembre 2023

LA FAMIGLIA OLTRE LA STRADA

 





LA FAMIGLIA OLTRE LA STRADA - Nicole Trope

recensione a cura di Elisa Caccavale


📖Con La famiglia oltre la strada Nicole Trope ci offre un thriller psicologico di tutto rispetto.

Cosa sono quegli spari che risuonano in una torrida mattina australiana, in un quartiere residenziale, nella casa di una perfetta famigliola? Mentre i personaggi si muovono sulla scena l’autrice ci porta a sette ore prima e inizia il suo racconto…

👀La vicenda è narrata dai diversi punti di vista dei protagonisti della vicenda e si svolge in un arco di tempo molto ristretto (meno di una giornata).

🧵Mentre il lettore si fa accompagnare dalla penna della scrittrice, ascoltando le voci dei vari personaggi, sembra che tutto sia scontato, che tutto sia narrato e che si sia solo spettatori di una vicenda che si sta dipanando davanti ai nostri occhi; in realtà, verso la conclusione del romanzo, con un abile colpo di mano, la scrittrice si fa maestra del pensiero laterale e il lettore si accorge che le cose non stanno affatto come sembra…

⬆️Il pregio principale del libro è l’attenzione alle psicologie dei personaggi, ben costruiti ed emotivamente coinvolgenti; offre anche buoni spunti per riflettere su aspetti della realtà presentati da un punto di vista diverso dal solito (è davvero un male essere dei ficcanaso in certe situazioni?), sui pregiudizi e le ingiustizie che essi portano con sé e sulle seconde possibilità che la vita ci offre.

⬇️Aspetto negativo: il finale cade un po’ nel retorico e nello scontato; pur se con dispiacere del lettore, che inevitabilmente parteggia per alcuni dei protagonisti, forse un po’ più di cattiveria da parte dell’autrice in questo caso non avrebbe guastato. Sicuramente il lettore si sarebbe infuriato o intristito, ma a volte bisogna anche osare un po’, tirare un po’ la corda perché un libro lasci davvero il segno.

genere: thriller

anno di pubblicazione: 2023


lunedì 6 novembre 2023

UNA DONNA

 




Una donna - di Annie Ernaux

recensione a cura di Patrizia Zara

 

"Non ho detto a nessuno che sto scrivendo su mia madre. Ma non sto scrivendo su di lei, piuttosto ho l'impressione di vivere assieme a lei in un tempo, in luoghi, in cui è ancora viva".

Se fossi nata con il talento di scrittrice, questo è libro che avrei voluto scrivere.

E lo avrei dedicato a mia madre.

La mia mamma.

"Conosceva tutti i gesti che addomesticavano la miseria".

Che frase potente!

Non ho altro da dire.

Annie Ernaux nelle scarne 99 pagine ha detto tutto quello che doveva dire.

Ha lasciato a noi, lettori e lettrici, eletti al ruolo di psicologi, trovare gli aggettivi per arricchire la sua testimonianza, la sua dolorosa e laconica confessione.

E in questo ruolo, che a un certo punto si inverte, comprendere lo stato d'animo suo e nostro.

Pagine delicate, scarne, prive di ogni forma di ostentazione, di sentimentalismo, ricercata malinconia, d'isterismo letterario gratuito.

Annie Ernaux scava nei ricordi con un rastrello arrugginito nel tentativo di colmare la voragine di chi non c'è più, di spazzare la sporcizia dei sensi colpa, di dare un senso a ciò che non si è detto, ("percepire, ora, la forza delle frasi banali, persino dei cliché"), a ciò che non si è fatto ("Ha perseguito il suo desiderio di imparare attraverso di me") e che, comunque, non si poteva fare.

È andata cosi, non poteva essere altrimenti.

"Una donna" è la storia raccontata da una figlia che con questa e altre, ha vinto il premio Nobel 2022.

Ogni mamma è immortale.

Ti adoro Annie Ernaux. Non ti libererai facilmente di me. Ti seguo.

"Questa maniera di scrivere, che mi pare andare nella direzione della verità, mi aiuta a uscire dalla solitudine e dall'oscurità del ricordo individuale tramite la scoperta di un significato più generale. Ma sento che qualcosa in me oppone resistenza, vorrei conservare di mia madre delle immagini puramente affettive, il calore o le lacrime, senza dar loro un senso"

Genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2018


domenica 5 novembre 2023

SHERLOCK HOLMES TRA LADRI E REVERENDI

 




Sherlock Holmes tra ladri e reverendi - Rino Casazza

recensione a cura di Dario Brunetti


Il primo racconto si intitola Sherlock Holmes contro Arsene Lupin Il tondo di Van Eick ed è ambientato in Normandia, precisamente a Le Havre, vede protagonisti il detective londinese Sherlock Holmes (Arthur Conan Doyle) e il ladro gentiluomo Arsene Lupin (Maurice Leblanc).

Per usare una metafora calcistica gioca in casa Lupin.

Holmes lancia un guanto di sfida a Lupin che vuole impadronirsi del Tondo di Van Eick, uno dei capolavori della pittura fiamminga, custodito dall’attuale proprietario il commerciante e armatore Hugues Barbier, appartenuto in precedenza al conte Apolinnaire.

Su questo personaggio ci sono dei punti da chiarire: il conte è morto suicida o assassinato? Il Tondo è stato ceduto o dato in pegno?

L’armatore non è una persona ben vista e qui si inquadra la figura di Lupin che ruba ai ricchi per restituire ai più bisognosi e alzando l’asticella vuole dare una dimostrazione della sua arte del rubare proprio a Sherlock Holmes sconfiggendolo.

Nel secondo racconto Sherlock Holmes Padre Brown e il mannaro del Lario (si usa per definire proprio il lago di Como dal latino Larius e la sua forma modificata Laris in etrusco vuol dire stagno) vede ricongiungersi la coppia già vista nel precedente racconto dove i due protagonisti sfidavano il temibile conte Dracula.

La storia è ambientata a Cadenabbia, sul lago di Como, in primis sarà interpellato dal Vescovo, Padre Brown a indagare su un duplice omicidio avvenuto in un’abbazia. Un caso complicato dove non basterà la sua dote investigativa, ci vorrà il supporto di Sherlock Holmes chiamato a dare man forte alla stessa indagine.

Quel che colpisce è la tecnica dei due delitti, decisamente fuori dal comune.

Le vittime sono state colpite a morsi.

Ma proprio questi morsi sembrano appartenere a un lupo mannaro, perché le teste della suora e del povero frate sembrano quasi staccate dal collo.

Quale figura inquietante si aggira tra le mura dell’abbazia?

Quale oscuro presagio fa pensare che un luogo religioso sia visitato dal demonio?

Ambientazioni mozzafiato nei due racconti dell’autore nativo di Sarzana, Rino Casazza.

Le Havre spicca non solo come città industriale, ma nell’architettura moderna che l’ha vista inserire nel patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Grazie all’architetto Perret, tra i più noti del xx secolo, questa città distrutta durante la seconda guerra mondiale ha avuto il suo vero volto, dandole quel suo stile classico.

Cadenabbia invece, è una piccola comunità appartenente alla Lombardia e precisamente al comune di Griante.

Il piccolo borgo amato da tutti, imperatori, re, artisti e scrittori che fa sognare ancora oggi tanti turisti.

Flaubert rimase estasiato durante il suo lungo soggiorno, Giuseppe Verdi compose la Traviata e Stendhal vi ambientò alcuni passi della Certosa di Parma.

Oggi il luogo di culto religioso prende il nome di Abbazia di Acquafredda.

Nel primo racconto Casazza fa giocare ai suoi protagonisti (Holmes e Lupin) una vera e propria partita a scacchi. Tra di loro vige un profondo senso di rispetto nonostante si sfidino a duello. Nel primo emerge quell’intuizione di prevedere le mosse del suo avversario che tenderà a essere più sfuggente che mai. Ne esce una storia appassionante e al tempo stesso ironica e divertente.

Nel secondo racconto regna sovrano il mistero che si abbatte sulle mura dell’abbazia, si respira un clima dove una presenza demoniaca è pronta a colpire. In questa storia si mescola il giallo al genere horror, una qualità che l’autore ha fatto intravedere già nei romanzi precedenti.

Un volume tutto da gustare per gli amanti del brivido.

 

Genere Giallo

anno di pubblicazione: 2021