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mercoledì 11 giugno 2025

REGIO CRIMEN

 




Regio crimen – AA.VV.

recensione a cura di Monica Manino

 

Scrivere racconti non è semplice. Molto più facile cimentarsi in un romanzo. Perché condensare in poche pagine una storia, delineare personaggi, costruire un mistero e il suo disvelarsi è davvero un’impresa complessa.

Eppure gli autori del collettivo Torinoir presenti in questa raccolta ci sono riusciti. E bene anche.

I racconti, alcuni scritti a quattro mani, altri da un’unica penna, alzano il sipario su una Torino quasi spettrale; aprono le porte di un teatro Regio, luogo simbolo della città, per una volta spettatore di tragedie concrete.

Sembra di sentirle le arie d’opera risuonare nei sotterranei, sul palco, in galleria, fin su, sui tetti della città, sotto quel Cielo che da sempre osserva il capoluogo sabaudo con rispetto e distacco.

Ed è proprio così, tra le note, che il confine tra fantasia e realtà, vita e finzione si fa confuso.

Riascolteremo la voce della divina Callas. Osserveremo giovani dissidenti tentare di dare voce al loro disagio. Ci commuoveremo di fronte al dolore di una donna tradita, di una madre ferita. Seguiremo polizia e amici cercare di far luce sulla morte sospetta di uno scrittore. Ci stupiremo quando la verità sulla fine di un addetto alle scenografie verrà svelata. Sarà difficile rimanere indifferenti di fronte ad un ragazzo di 17 anni, a una poliziotta e al loro muto dialogo. Il cuore perderà un battito nel leggere di una sottile vendetta che cela soltanto la fragilità di chi ha molto amato. E infine saluteremo Marco G. Dibenedetto  non prima però di averlo ascoltato ancora una volta.

Perché nessuno di coloro che se va scompare del tutto. Ognuno resta e vive nel ricordi di chi ha conosciuto ed amato.

Questa raccolta di racconti noir voluta fortemente da Marco e concretizzata dai suoi più cari amici e colleghi vuole proprio colmare la distanza tra loro e lui. E’ una dichiarazione straordinaria di amicizia e vicinanza a chi è scomparso e ai suoi cari.

Ma è anche un dono prezioso per i lettori che attraverso parole e frasi rivivranno una particolare sensazione, sentiranno risuonare l’eco di un’emozione, ritroveranno se stessi.

Ogni pagina parla al nostro IO più profondo ricordandoci che non sempre l’assassino è il vero colpevole, che ciascuno di noi ha sofferto per qualcuno o qualcosa ma allo stesso tempo ha procurato dolore o fastidio ad altri con un atteggiamento o con parole magari non dette.

Questa è infine l’essenza del noir che assomiglia molto più di ciò che crediamo alla vita.

L’invito è a leggere REGIO CRIMEN per diletto, per riscoprire noi stessi, per incontrare e conoscere autori bravissimi, per avere accesso al teatro Regio di Torino da spettatori privilegiati ma soprattutto per sussurrare alla famiglia e al figlio in particolare, cui andranno i diritti d’autore, quanto Marco sia stato amato.

Buona lettura


genere: racconti gialli

anno di pubblicazione: 2025


giovedì 3 aprile 2025

LA BELVA DI VIA SAN GREGORIO

 



La belva di via San Gregorio - Mauro Biagini -

recensione a cura di Monica Manino


Torna Mauro Biagini. Torna Delia, magliaia milanese con il vizio delle indagini.

Torna il quartiere di Porta Venezia, tanto caro all’autore e alla sua vivace protagonista; amato dai milanesi per la sua posizione centrale, scelto da artisti e professionisti come dimora. Torna e per la settima volta è muto testimone di delitti e delle gesta di un’anziana curiosa e brillante.

Il titolo, La Belva di via San Gregorio, rimanda ad un reale fatto di cronaca accaduto in un appartamento il 30 novembre 1946.

Negli anni dell’immediato dopoguerra Milano, come molte altre realtà italiane, si riprese con energia, attirando nella sua rinascita lavoratori da altre regioni e diventando nel tempo la città cosmopolita e moderna che è oggi.

Quel 30 novembre del ’46 tre bambini furono trucidati insieme alla loro madre a colpi di bastone. Del delitto fu sospettata un’altra donna, Rina Fort, amante del padre dei piccoli e marito della vittima. Rina però aveva un alibi. E così la belva di via San Gregorio rimase nell’immaginario cupo dei milanesi come uno dei più cupi accadimenti del tempo.

Del fattaccio si occupò e scrisse anche l’allora giornalista e romanziere Dino Buzzati.

Il racconto passa poi ai giorni nostri: stessa data, 30 novembre; stesso immobile in via san Gregorio; una vittima, tal Mattia Crisafulli, quarantenne ricco, amante della bella vita, cocainomane.

L’autore è, come sempre, preciso nel fornire dettagli, descrizioni, particolari.

I suoi gialli, e questo non fa eccezione, ricordano quelli classici della Christie pur nella loro attualità.

I personaggi principali, il commissario Masini e Delia, ritornano a collaborare per fare luce su una morte che ha risvegliato ricordi sepolti nel tempo.

Sono trascorsi già alcuni anni dall’esordio della magliaia che subito ha conquistato la simpatia dei lettori. In queste pagine, velate di malinconia, appare sottotono, forse un po’ stanca, quasi prossima a congedarsi per un meritato riposo.

Da lettrice affezionata ovviamente spero solo in una breve, rigenerante vacanza.

Resta il fatto che, nonostante età e acciacchi e con l’aiuto dell’anziana Zelda, Delia e Masini troveranno il bandolo di una matassa ingarbugliata, dove ancora, come 80 anni prima, sono coinvolte 2 affascinanti donne e altri delitti avranno luogo.

Un romanzo, quello di Biagini, godibilissimo, di agile lettura, con personaggi cui non si può non affezionarsi, dal ritmo veloce che spinge a voltare pagina, ancora una pagina, fino al sorprendente finale.
Buona lettura. 


genere: giallo

anno di pubblicazione: 2025 

 


venerdì 7 marzo 2025

MATRIX

 




MATRIX - Lauren Groff -

recensione a cura di Monica Manino

 

Inghilterra, 1158.

Marie, figlia illegittima della casa reale, viene bandita dalla corte dalla regina Eleonora d'Aquitania, alla quale è legatissima, e confinata in un monastero di clausura.

L'abazia ha conosciuto giorni migliori. Ospita un piccolo gruppo di donne imbruttite dalla solitudine, dagli anni di isolamento, dispettose le une con le altre, molte invecchiate tra quelle mura, alcune gravemente malate.

Marie però ha la luce giusta negli occhi per vedere la potenzialità di quel luogo, le possibilità di crescita e anche di potere che vi sono celate.

E così prende le redini della situazione e, allontanandosi sempre più dal clero locale, costruisce un'impresa che la porterà verso l'indipendenza personale e farà dell'abazia il cuore pulsante di una nuova realtà, di un nuovo progetto.

Sarà un luogo nel quale ogni donna avrà il proprio ruolo e l'opportunità di risplendere.

Il mondo esterno però non è pronto per accogliere quel sogno tutto al femminile. E così emergono invidie, pettegolezzi, curiosità morbose, illazioni, finanche accuse di stregoneria.

Marie dovrà prendere atto che sogni e realtà spesso sono inconciliabili, che il potere acquisito può essere conservato solo a caro prezzo, che la passione può essere pericolosa.

La vita nel convento, isolato da un labirinto che lo circonda, appare tutt'altro che semplice, forse anche più complicata rispetto a quanto accade all'esterno e non sarà facile per Marie mantenere il controllo sulle sue consorelle, un gruppo eterogeneo di donne credenti, reiette, bastarde, cadette, sole al mono, gettate via come cose inutili, ma pur sempre radiose nella loro unicità.

Il romanzo, vincitore del premio Joyce Carol Oates 2022, racconta il sogno utopico di un mondo al femminile, guidato da una donna forte e ambiziosa: la badessa Marie, figura straordinaria, soprattutto se rapportata al suo tempo. un'anima ribelle e innamorata della vita.

Tra speranze, sacrifici, anche fallimenti, le ospiti dell'abazia trasformeranno la realtà nella quale il Mondo le ha rinchiuse in un'incredibile opportunità.

Ognuna di loro potrà coltivare i propri doni esprimendo al meglio le caratteristiche che le rendono creature uniche. Il tutto sotto lo sguardo visionario di Marie. L'abazia dimessa diventa così un polo ricco, prestigioso, di cui si narra non solo in patria ma anche all'estero. Un luogo sicuro nel quale le donne sono protette da quel mondo che le vuole sottomesse, oggetto della prepotenza degli uomini.

La narrazione della Groff è del tutto particolare. Nessun dialogo, nessuna apparente interazione tra personaggi, nessuna espressione in prima persona. Solo il racconto filtrato dagli occhi di Marie. Uno stile ardito, una scelta rischiosa ma vincente, che affascina il lettore. Una stoia che scorre veloce, pagina dopo pagina, e avvolge con la potenza delle protagoniste e della loro umanità.

Nel giorno che celebra le donne e il loro coraggio consiglio a tutti questo fantastico viaggio nel tempo e nella femminilità che da sempre, a dispetto della durezza del Mondo, crea speranza e vita.

 Buona lettura e auguri a tutte le lettrici!


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2022

 


mercoledì 5 febbraio 2025

LA PAPESSA DI MILANO

 




La Papessa di Milano - Livio Gambarini -

Recensione a cura di Monica Manino

 

22 gennaio 1277. Un giovane Matteo Visconti entra trionfante a Milano, nella piazza di Sant’Ambrogio.

È l’inizio di un periodo meraviglioso che lo porterà a divenire signore della città, determinato a rendere grande la sua dinastia.

A sostenerlo, oltre alla sua famiglia, c’è Maifreda Pirovano, cugina di Matteo e amore giovanile mai dimenticato.

Freda ha da tempo rinunciato al mondo e ai suoi privilegi di aristocratica per sposare Cristo e mettersi al servizio dei più umili.

I nemici di sempre però non sono vinti del tutto e tramano per risorgere e tornare al potere.

I Della Torre, antichi signori di Milano, capitanati da Guido e Cassono, fomentano ribellione e guerra contro i Visconti. Proveranno, colpendo Maifreda, a destituire Matteo. Milano assisterà così a delitti, rivalse, vendette.

Ma tra i vicoli meneghini un nuovo spirito soffia, una nuova fede seduce. Anche tra le mura viscontee.

I Figli del Santo Spirito raccontano di qualcosa mai udito prima: propongono la parità tra uomo e donna, una nuova Chiesa in aperto contrasto con quella di Bonifacio VIII, addirittura immaginano una Papessa sul soglio di Pietro. Sono pensieri arditi, eccentrici, che occhieggiano pericolosamente all’eresia e il Tribunale della Santa Inquisizione non tarderà a mettersi al lavoro indagando, interrogando e, all’occorrenza, torturando per convincere i più reticenti a collaborare.

Livio Gambarini, con preparazione e competenza, ci accompagna attraverso intrighi politici, ideali religiosi, ortodossia, coraggiose speranze. Soprattutto ci invita ad assistere al più drammatico processo inquisitorio che la storia di Milano ricordi. Ci porta a riflettere su come spesso ciò che è giusto non sempre è anche ciò che ci piacerebbe fosse; ciò che si deve fare non sempre ci aggrada; ciò che amiamo non sempre corrisponde a ciò che ci è concesso vivere.

I personaggi che incontriamo sono in qualche modo autentici a tal punto che è difficile rimanere indifferenti. Li amerete o detesterete ma certamente vorrete conoscerne la sorte.

Il romanzo è un lavoro imponente frutto di ricerche accurate e maestria espressiva.

È palpabile il fermento religioso che porta un gruppo sempre maggiore di uomini e donne a credere possibile un nuovo modo di professare la fede cristiana, più vicina alle persone e più equa, dove uomini e donne possano esprimersi e avvicinarsi in ugual modo a Dio. Il tutto sotto la ferrea repressione della conservatrice ortodossia cattolica che, con la Santa Inquisizione, cercherà di schiacciare ogni desiderio di novità.

La Papessa di Milano è un’immersione nel Medioevo italico, periodo molto meno oscuro di quanto si pensi; tempo violento certamente ma ricco di nuovi stimoli e desideri di libertà, fatto di uomini e donne coraggiosi e appassionati.

È un racconto che soddisferà gli amanti della Storia per le vicende narrate con accuratezza ma che non deluderà tutti quei lettori che tra le pagine di un romanzo cercano intrighi, passione, mistero.

Non mi resta che invitarvi a scoprire la Milano trecentesca guidati da Maifreda,  Matteo e dal loro desiderio di creare qualcosa di nuovo e potente.
Buona lettura.


genere: biografia

anno di pubblicazione: 2023


giovedì 12 dicembre 2024

UCCIDE

 



Uccide – Sebastiano Mignone Ruiz, Alfredo Giulio Galetti -

recensione a cura di Monica Manino


Stiamo entrando nella stagione fredda quindi  un'ottima idea leggere un noir che ci porti tra l'azzurro del mare greco, il sole, la natura e la Storia.

Le isole del Dodecaneso in tutto il loro splendore accolgono ogni anno migliaia di turisti in cerca di riposo, buona cucina e un pizzico di natura selvaggia. Alcuni vengono in questo paradiso con la famiglia, altri in cerca di avventure. Ma c’è qualcuno che viene qui per uccidere. Da quattordici anni, durante le notti di S.Lorenzo che offrono lo spettacolo delle Perseidi, sciami di stelle cadenti, un'anima nera sceglie una vittima e, come in un rito druidico, la sacrifica in nome di un'idea che segue da anni.

l'Interpol, con l'ausilio delle più recenti tecnologie, ritiene di aver individuato nella piccola isola di Lipsi lo scenario del prossimo delitto.

E' a Lipsi che verrà inviato un eterogeneo team di esperti con il compito di individuare e fermare Achille, nome con cui è stato battezzato il criminale dalle forze dell'ordine.

L'impresa non è semplice. L'isola è affollata da turisti e da possibili vittime.

Il tempo corre veloce e la notte di S.Lorenzo  ormai è alle porte.

Non sarà facile per i protagonisti individuare vittima e carnefice prima che tutto si compia. Non è di aiuto poi la rivalità tra alcuni componenti del team e il carattere difficile di altri. Eppure, proprio quando il tempo sembra scaduto, quando le stelle cadenti sono al culmine del loro viaggio, un evento fortuito svela l'identità di Achille e per la squadra è una corsa contro il tempo per fermarne la mano.

Ruiz e Galetti compongono un puzzle accattivante che rimanda a giallo classico.

Un gruppo di personaggi, caratteri forti e diversi, costretti a collaborare  e con poco tempo a disposizione, per catturare un diabolico serial killer. Un assassino crudele e inafferrabile che sembra anticipare ogni loro mossa. Una vittima che ancora non sa di esserlo. Un finale dal ritmo veloce al quale il lettore è chiamato ad arrivare osservando con attenzione gli indizi che gli autori nascondono tra  le pagine.

Perché Uccide, nella miglior tradizione gialla e noir, dà la possibilità ai lettori di individuare l'identità di Achille insieme o anche prima dei protagonisti.

Questo romanzo con la sua scrittura asciutta ma esaustiva inaugura nel migliore dei modi la nuova collana FrilliCrime e offre ai lettori un'immersione nella splendida realtà greca di Lipsi, isola ben conosciuta dagli autori che qui risiedono.

Non resta che prepararsi ad affrontare un'indagine difficile e tendere una trappola all'astuto Achille che, come l'omonimo eroe, appare invincibile ma rivelerà una fatale debolezza.

Buona lettura!


genere: thriller

anno di pubblicazione: 2024


domenica 24 novembre 2024

NON E' NORMALE

 



Non è normale - Cathy La Torre -

recensione a cura di Monica Manino


Non solo nella giornata internazionale che invita a riflettere sulla violenza di genere ma SEMPRE andrebbero lette pagine come quelle proposte da Kathy La Torre.

In momenti storici come il nostro che quotidianamente propongono casi di cronaca dove le vittime sono ragazze, a volte giovanissime, donne, madri, sorelle, figlie, il lavoro della brava avvocata risulta quanto mai prezioso.

Il libro ribadisce come non  sia mai normale, lecito, accettabile essere limitate nella libertà di espressione, violentate verbalmente oltre che fisicamente. Non deve essere la normalità ricevere avances sessuali, anche e soprattutto tramite strumenti digitali.

Non si deve mai e per nessun motivo subire pressioni su scelte di vita, anche semplici.

Le sfaccettature della violenza di genere sono tante, molte più di quante pensiamo.

Alcune ci sfiorano quotidianamente e neppure le notiamo, non gli diamo importanza talmente ci siamo abituate. E ciò a cui non diamo importanza può aumentare di volume, diventare pericoloso, avere conseguenze a volte irrimediabili.

Insieme all'autrice impareremo a riconoscere la violenza di genere, anche quella più subdola, e come affrontarla con gli strumenti messi a disposizione dalla Legge: a chi rivolgerci, a chi chiedere aiuto, come agire se assistiamo ad un abuso o se riteniamo di esserne vittime.

Queste pagine sono uno strumento indispensabile per capire che amare qualcuno è prima di tutto amare se stesse. Non amiamo compiacendo ma condividendo. Non siamo amati con il possesso ma con il rispetto. Amare non è annullarsi per l'altro. Amare ed essere amati è prima di tutto rispetto reciproco, libertà di essere se stessi condividendo alcune cose in coppia ma vivendo le proprie idee e passioni.

Se diventa violento allora non è amore. E' reato e come tale va condannato.

Leggete e fate leggere questo breve saggio alle vostre figlie, madri, sorelle perché sappiano distinguere un amore vero da uno tossico. Perché imparino ad amarsi per prime. Ma soprattutto fatelo leggere agli uomini perché capiscano che amare una donna è qualcosa di meraviglioso purchè avvenga in modo reciproco, condiviso, libero.

Perché l'amore aggiunge qualità, non toglie libertà.

Buona lettura!


genere: saggio

anno di pubblicazione: 2024


martedì 27 agosto 2024

CORPI ABBANDONATI

 



Copi abbandonati - Emiliano Bezzon -

recensione a cura di Monica Manino


L'ultimo lavoro del giallista varesino Emiliano Bezzon accompagna le sue protagoniste Doriana Messina e l'amica Giorgia Del Rio durante una vacanza che le due amiche si sono regalate dopo un periodo di lavoro molto intenso per entrambe.

E' proprio durante questi giorni di relax che ricordi dolorosi occupano la mente di Doriana.

L'amato padre, maresciallo dei Carabinieri morto in un incidente durante il servizio tanti anni prima, torna nei ricordi della figlia, che mai ha dimenticato la ferita procurata dalla sua scomparsa e che l'ha spinta ad entrare nell'arma.

Al tempo non fu mai chiarita la dinamica dei fatti.

Così Doriana darà il via ad un'indagine privata che porterà alla luce politici corrotti, criminalità organizzata, Servizi Segreti, riaprendo un capitolo oscuro mai chiuso della politica economica italiana degli anni 70 che agli interessi di pochi ha sacrificato la vita di tanti.

Negli stessi giorni a Milano l'amica Giorgia si scontra con la dura realtà della violenza di genere.

Mondi apparentemente molto lontani si incontrano svelando una sorprendente verità.

Ancora una volta Bezzon, autore noir tra i più apprezzati del panorama italiano, regala ai suoi lettori un racconto dal ritmo veloce, capitoli brevi dalla scrittura serrata,  accurato nella ricostruzione storica, con protagoniste e comprimari che conquistano.

Le pagine del romanzo offrono anche spunti enogastronomici  che invitano a scoprire o riconoscere luoghi e sapori di un'Italia difficile ma pur sempre affascinante.

Soprattutto Corpi abbandonati è un inno, un tributo al coraggio di uomini e donne delle istituzioni che spesso sacrificano la propria vita per difendere un ideale di giustizia, di amore per gli italiani tutti.

E' un viaggio introspettivo nel profondo degli animi delle protagoniste che invita chi legge a confrontarsi con realtà difficili ma più vicine di quanto spesso si pensi.

E' uno stimolo ad essere curiosi, a voler scoprire vicende storiche che riguardano il nostro Paese e che in qualche modo ci coinvolgono ancora oggi.

In ultimo è una dichiarazione d'amore per l'Italia, paese con tante criticità ma splendido nelle sue varietà.

Grazie quindi ad Emiliano per queste pagine e a tutti voi l'invito a conosce Doriana, Giorgia e la loro storia.

Buona lettura


genere: giallo

anno di  pubblicazione: 2024


venerdì 23 agosto 2024

LA MOSSA DELLA REGINA

 



La mossa della regina - Michela Ricciutelli -

Recensione a cura di Monica Manino

 

Narra una leggenda che l’anima di un bambino strappato con crudeltà al grembo della madre si aggiri smarrita sulla Terra e che, imbattutasi in una creatura appena nata, si congiunga ad essa lasciandole memoria del suo strazio.

Così un filo lega per tutta la vita quella creatura al regno dei morti. Essi le parlano e le disvelano i loro segreti e infine le chiedono di fare giustizia.”

 Due amici che da ragazzini giocano a scacchi e hanno una mossa, quella della Regina, che li fa incontrare e riconoscere.

Una bambina volata in cielo troppo presto, una madre che non l’ha mai dimenticata.

Una giovane uccisa da una scelta scellerata e un bimbo che nasce proprio in quel momento. Due anime destinate ad incontrarsi anni dopo e a darsi reciproco conforto.

Una vendetta che ha atteso anni per compiersi e che per concretizzarsi squarcia il velo del tempo e dello spazio.

Una bimba con un dono: la capacità di vedere chi non c’è più, di sentirne la voce, di raccoglierne il messaggio.

Queste pagine sono molto più che un romanzo giallo; più di un racconto gotico; più di una saga familiare.

Sono un universo di eventi, emozioni, segreti, paure, follia, amore, coraggio che si ritroveranno in un finale straordinario e commovente.

Buona la prima per Michela Ricciutelli, che con la sua scrittura asciutta e delicata tesse una trama che affascina e trascina il lettore catturandone l’attenzione fino all’ultima pagina e lasciandolo con un languore nostalgico.

Buona lettura!


genere: thriller

anno di piubblicazione: 2024

 


mercoledì 29 maggio 2024

MONICA MANINO

 


la sposa normanna

la mossa della regina

corpi abbandonati

non è normale

la papessa di Milano

matrix

la belva di via san gregorio

regio crimen

LA SPOSA NORMANNA

 




La sposa normanna - Carla Maria Russo -

recensione a cura di Monica Manino 


Carla Maria Russo con la sua scrittura asciutta ed essenziale ci porta nella Palermo del 1185, città splendente e ricettacolo di culture diverse ma ugualmente affascinanti.

La protagonista, Costanza d’Altavilla, ultima erede della dinastia normanna, sul trono del regno d Sicilia, viene costretta a lasciare i voti e data in sposa al giovane Enrico di Svevia.

L’unione prevede l’arrivo di un erede maschio che possa salire sul trono.

Il figlio si fa attendere e la vita di Costanza diventa ogni giorno più difficile, tra nemici potentissimi pronti a tutto pur di distruggere la donna. Anche insinuare il tarlo della gelosia nel giovane marito.

Finalmente il bimbo (che viene chiamato Federico) tanto atteso arriva e Costanza lo dovrà proteggere con tutta se stessa dalle innumerevoli insidie che lo minacceranno.

Federico dimostrerà grandi doti di coraggio e fermezza riuscendo ad eliminare i nemici e diventando il grande Federico II stupor Mundi.

La storia, grazie alla scrittura senza fronzoli e ricca di dialoghi, scorre veloce, coinvolge ed appassiona, immergendo chi legge nel Medioevo siciliano. Un romanzo apprezzabile anche dai più giovani che attraverso Costanza e il giovane Federico potranno accostarsi ai grandi della Storia.

Buona lettura!


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2011