La belva di via San Gregorio - Mauro Biagini -
recensione a cura di Monica Manino
Torna Mauro Biagini. Torna Delia, magliaia milanese con il
vizio delle indagini.
Torna il quartiere di Porta Venezia, tanto caro all’autore
e alla sua vivace protagonista; amato dai milanesi per la sua posizione
centrale, scelto da artisti e professionisti come dimora. Torna e per la
settima volta è muto testimone di delitti e delle gesta di un’anziana curiosa e
brillante.
Il titolo, La Belva di via San Gregorio, rimanda ad un
reale fatto di cronaca accaduto in un appartamento il 30 novembre 1946.
Negli anni dell’immediato dopoguerra Milano, come molte
altre realtà italiane, si riprese con energia, attirando nella sua rinascita
lavoratori da altre regioni e diventando nel tempo la città cosmopolita e moderna
che è oggi.
Quel 30 novembre del ’46 tre bambini furono trucidati
insieme alla loro madre a colpi di bastone. Del delitto fu sospettata un’altra
donna, Rina Fort, amante del padre dei piccoli e marito della vittima. Rina
però aveva un alibi. E così la belva di via San Gregorio rimase
nell’immaginario cupo dei milanesi come uno dei più cupi accadimenti del tempo.
Del fattaccio si occupò e scrisse anche l’allora
giornalista e romanziere Dino Buzzati.
Il racconto passa poi ai giorni nostri: stessa data, 30
novembre; stesso immobile in via san Gregorio; una vittima, tal Mattia
Crisafulli, quarantenne ricco, amante della bella vita, cocainomane.
L’autore è, come sempre, preciso nel fornire dettagli,
descrizioni, particolari.
I suoi gialli, e questo non fa eccezione, ricordano quelli
classici della Christie pur nella loro attualità.
I personaggi principali, il commissario Masini e Delia,
ritornano a collaborare per fare luce su una morte che ha risvegliato ricordi
sepolti nel tempo.
Sono trascorsi già alcuni anni dall’esordio della magliaia
che subito ha conquistato la simpatia dei lettori. In queste pagine, velate di
malinconia, appare sottotono, forse un po’ stanca, quasi prossima a congedarsi
per un meritato riposo.
Da lettrice affezionata ovviamente spero solo in una breve,
rigenerante vacanza.
Resta il fatto che, nonostante età e acciacchi e con
l’aiuto dell’anziana Zelda, Delia e Masini troveranno il bandolo di una matassa
ingarbugliata, dove ancora, come 80 anni prima, sono coinvolte 2 affascinanti
donne e altri delitti avranno luogo.
Un romanzo, quello di Biagini, godibilissimo, di agile
lettura, con personaggi cui non si può non affezionarsi, dal ritmo veloce che
spinge a voltare pagina, ancora una pagina, fino al sorprendente finale.
Buona lettura.
genere: giallo
anno di pubblicazione: 2025
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