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giovedì 11 febbraio 2021

IL DUBBIO DELL'AVVOCATO

 


IL DUBBIO DELL'AVVOCATO L.P. Cavallo

Il dubbio dell’avvocato è un romanzo giallo scritto da Laura P. Cavallo per la golem edizioni, che lo ha pubblicato nel settembre del 2020. La protagonista è Alessandra Rizzo, un avvocato penalista (così come l’autrice), che lavora a Torino. Dopo un inizio di giornata pessimo tra un guasto alla sua auto e il furto della bicicletta, sempre sua, quasi al termine del lavoro, giunge in studio il sig. Giorgio Conti, intenzionato a divorziare dalla moglie. Ha chiesto espressamente di parlare con l’avvocato Rizzo, benché lei si occupi di reati di natura penale. Ma non vuol sentire ragioni e le espone il suo caso. Da li a poche ore verrà ritrovata morta proprio la donna dalla quale Conti voleva divorziare. Il delitto avviene tra le mura domestiche. Nella camera della donna, dove dormiva da sola ormai da tempo. Il primo sospettato è ovviamente il sig Conti che viene ben presto tratto in arresto. Ma appare subito evidente che le prove a suo carico non siano molto consistenti, senza contare che ci sono altrettanti elementi che lo scagionano. La Rizzo riesce così a fare ottenere al Conti gli arresti domiciliari, in attesa di ulteriori verifiche e di riuscire a liberarlo completamente. Ma allora come sono andate realmente le cose? Chi è il vero colpevole? Da quel punto il romanzo racconta undici giorni intensissimi, che saranno necessari per giungere ad una soluzione del caso. Undici giorni nei quali l’avvocato darà fondo a tutte le sue grandi abilità investigative. L’avvocato Rizzo si dà da fare per scoprire la verità anche se in realtà il suo compito, cioè quello di scagionare il suo cliente, è stato praticamente portato a termine. Vuole assolutamente aiutare gli investigatori a scoprire cosa si nasconde dietro a questo delitto, che non rimarrà comunque il solo. L’autrice costruisce un ottimo giallo con una trama non molto complessa ma ben sviluppata, che cattura l’interesse del lettore, coinvolto dal ritmo spesso alto dell’azione e dai dialoghi sempre ficcanti e divertenti, soprattutto quelli che l’avvocato ha con i suoi collaboratori, e con Paolo in particolare. Una avvocatessa che ha lottato strenuamente per raggiungere la posizione che occupa. Originaria di una famiglia pugliese di estrazione molto umile e con nessuna influenza nel “giro” che conta. Alessandra d’altronde, come sosteneva il padre, è un uomo con il corpo di una donna, fuma sigarilli, ha una determinazione di ferro ed un eloquio molto libero, da scaricatore di porto. Porta dentro di sé un grande dolore, che la immelanconisce, la fa sentire in colpa e che la rende spesso anche cinica, poco docile ed affettuosa. Durante questa indagine subirà un altro duro colpo dal destino, ma non riuscirà ad abbatterla completamente. Porterà a termine il suo incarico e riuscirà, col suo grande intuito, a dare un suggerimento decisivo per la soluzione del caso. Insieme all’avvocato Rizzo si muovono molti altri personaggi, colleghi e sottoposti, tutti ben caratterizzati che portano ironia e battute, rendendo a più riprese il romanzo molto divertente. Manca forse un po’ di pathos e di emozioni ma è, per contro, un giallo molto ben costruito, che funziona molto bene, tra situazioni imprevedibili e colpi di scena, con un finale molto coinvolgente, che chiarisce definitivamente ogni situazione in sospeso. Alessandra Rizzo è un personaggio molto interessante che prevedo abbia ancora molto da dirci. Un personaggio nuovo, che ha messo in noi lettori una gran curiosità, che promette di diventare un punto di riferimento per gli appassionati. Alla Cavallo l’arduo compito di non tradire le attese che dopo questo bel thriller sono molto alte. Complimenti. 

valutazione: buono

genere:1giallo

 


mercoledì 23 dicembre 2020

LE MIE VALUTAZIONI DICEMBRE 2020

 






DICEMBRE 2020


La pazienza della formica         ⭐⭐⭐⭐

Le sorelle delle case popolari      ⭐⭐⭐★

Il dubbio dell'avvocato               ⭐⭐⭐⭐

L'uomo nero non esiste               ⭐⭐⭐⭐★

Nessun nesso                                ⭐⭐

Nelle scarpe dello scrittore          ⭐⭐⭐⭐

lunedì 14 dicembre 2020

L'UOMO NERO NON ESISTE

 



L'UOMO NERO NON ESISTE S. De Cupis

L'uomo nero non esiste è un romanzo scritto da Simona De Cupis. L’autrice con questa opera, uscita nel settembre di quest'anno, segna il suo debutto nel mondo della scrittura. Lo fa con una storia originale e molto particolare. La protagonista è Anna, una ragazza di ventisette anni che abita a Roma, dove è anche ambientato il racconto. Da giovanissima ha subito una grave violenza che ne ha segnato l'esistenza, e continua a farlo tutt'ora, in età adulta. Lavora come cameriera, in un pub gestito da Angelica. Ha come compagni di lavoro la sua amica Beatrice e Daniele, neanche troppo segretamente invaghito di lei. Per sfuggire ad una realtà spesso dolorosa si rifugia nella lettura dei suoi amati libri. Uno in particolare è il suo preferito, che conosce quasi a memoria. Lei stessa si cimenta spesso nella scrittura di racconti ed ha il sogno di completare un romanzo iniziato da tempo. Anna ha un carattere impossibile: duro, freddo, scostante, ha giustificabilissimi motivi per averlo, ma spesso la rende insopportabile. Fa quasi tenerezza nei suoi strenui tentativi per non lasciarsi andare alle emozioni. Un carattere che l’autrice costruisce senza concessioni, senza indulgenze. Scalfire quel muro di granito sarà un’impresa titanica. Il ricordo di quella violenza la fa vivere come sospesa. Nessuno riesce a capire il suo dolore, ed i suoi comportamenti. Procedendo con la lettura si svelano, a poco a poco, tanti avvenimenti importanti che le hanno fatto prendere decisioni anche dolorose, come il distacco quasi totale dalla propria famiglia, colpevole di non averla sostenuta dopo quei drammatici fatti. Una vita che non ha una direzione precisa e che è dominata dal ricordo di quel maledetto giorno, nel quale un uomo nero, cosi lei lo ricorda, l’ha immobilizzata impedendole di poterlo vedere in faccia. Le ha rubato l’anima, strappandole l’innocenza, privandola della gioia di vivere. Spesso va in libreria per cercare nuove storie in cui tuffarsi e far galoppare la sua fantasia, per curare il suo “male”. In una di queste “spedizioni” fa un incontro particolare, che le sconvolgerà la vita. Questo romanzo ha ricevuto tanti, meritati, attestati di stima. E’ stato analizzato e discusso insieme all’autrice in tantissime occasioni, ed in tanti blog di lettura. Non mi dilungherò quindi in analisi approfondite, che rischiano di sovrapporsi alle tante già presenti. Preferisco invece comunicare quello che questo racconto mi ha trasmesso. In estrema sintesi, per tutti, si tratta della storia della rinascita di una donna, ottenuta grazie ad un fatto straordinario ed inatteso, che le ha dato la forza per reagire ad un destino che l'aveva così fortemente provata. Spinta dal coraggio e dalla determinazione che gli ha infuso la sua incredibile esperienza. Questo è quello che trasmette genericamente il romanzo. Ed io sono perfettamente d’accordo, ma quello che manca in molte analisi è quello che per me ha un grandissimo valore. Questo romanzo rappresenta concretamente quello in cui io credo da sempre. La lettura può essere il fondamentale veicolo per una rinascita. Una storia in gran parte romanzata e dolcemente folle ma che trasmette un messaggio fondamentale. La lettura (e la scrittura) può essere il potente propellente che porta a reagire ad un fatto negativo. La De Cupis da una personale interpretazione di questo concetto ma per me contiene un importante fondo di verità. I libri salvano. In questo caso non solo leggerli ma anche scriverli. Questo è l’aspetto che voglio porre in evidenza, essendo io stesso un drogato di storie e di parole. Un libro, dicevo, che pur partendo da un fatto drammatico fa vivere ad Anna una vicenda che ogni lettore vorrebbe poter interpretare. Io per primo. Come in una favola al limite del reale, ma che regala emozioni intensissime: rabbia, frustrazione, dolore, gioia. Una storia originale scritta con un trasporto ed una capacità di emozionare rare. Parole, frasi, sensazioni pronunciate o vissute dai protagonisti mai mielose anzi spesso dolorose e dure, che concedono poco al sogno. Una vicenda che solo nel finale concede un po’ di tregua e permette di soffiare via il respiro, fino a quel momento trattenuto. Un romanzo in parte autobiografico, che è servito all’autrice per mettere su carta esperienze drammatiche vissute per poterle, in qualche modo, superare e lasciarle andare, facendole prendere in carico dai personaggi usciti dalla sua penna, e che a noi ha regalato emozioni difficilmente ripetibili. Un libro che vi raccomando. Dimenticavo di dire una cosa per me fondamentale. Il romanzo è stato autopubblicato. E’ risaputo quanto io apprezzi questa via a disposizione di chi scrive per trasmettere al lettore il proprio talento. Non so se percorrere questa strada sia stata una scelta obbligata o una precisa volontà dell’autrice. Mi va solo di ribadire che spesso negli autopubbblicati si annidano delle perle che le case editrici possono solo immaginare. Complimenti.

valutazione: più che buono

genere: narrativa


lunedì 30 novembre 2020

LE SORELLE DELLE CASE POPOLARI

 



LE SORELLE DELLE CASE POPOLARI G. Marchingiglio

Le sorelle delle case popolari è un romanzo scritto da Gabriele Marchingiglio, uscito nel giugno di quest’anno e autopubblicato. Il libro è stato finalista al concorso storyteller 2020 di Amazon. Il protagonista del libro è senz’altro Mattia, un bambino di non ancora 9 anni che all’inizio del racconto va ad abitare insieme alla sua famiglia, papà, mamma e sorellina in una casa popolare. Per lui è un’esperienza straordinaria, va a vivere finalmente in un alloggio vero con tante camere e anche tanti vicini. Stravede per il papà che chiama (ma solo nella sua mente) principe, con il quale va spesso al bar, dove il padre gioca a carte, e nelle agenzie di gioco, dove il padre scommette, sia nell’uno che nell’altro caso spesso perde, mettendo in grande difficoltà il ménage famigliare, ma per Mattia è sempre, comunque, una grande avventura. Va a scuola ma è spesso preso di mira dai bulli del quartiere. Un giorno conosce due bambine, sorelle tra loro, che abitano nel suo stesso palazzo. La più piccola, Elena 12 anni, non è molto socievole ma la più grande, Ginevra 13 anni, è molto simpatica. Con lei si trova a meraviglia, si cercano per giocare insieme, diventando quasi inseparabili. Un giorno poi, più noioso degli altri, Mattia propone a Ginevra di andare al laghetto per farle vedere come si pesca, e per vedere le anatre e altri animali. La prima parte del romanzo si esaurisce qui, la seconda non la racconto perché va assolutamente letta, e non raccontata, perché se fino a quel momento il libro ha fatto emozionare e sorridere, per i pensieri e le azioni innocenti dei “nostri” intraprendenti bambini, in seguito i momenti drammatici e le situazioni pericolose la faranno da padrone, e vanno necessariamente vissute senza anticipazioni. Dico solo che in questa seconda fase entrano nella vicenda anche il commissario di polizia Sporti e la sua squadra. L’autore ci regala un racconto coinvolgente, che si legge con interesse ed anche velocemente. Non conoscevo l’autore, ho deciso di leggere Le sorelle delle case popolari attirato da diversi fattori: la storia raccontata, l’originale copertina e non ultimo le tante buone recensioni di cui gode. Non mi sono affatto pentito di averlo letto ritenendolo, ora, io stesso un buonissimo romanzo. Ho solo rilevato, secondo il mio parere, un paio di piccole criticità. La prima parte nella quale l’autore da voce al bambino è scritta benissimo. I pensieri di Mattia sono spassosissimi e la lettura corre via piacevole e divertente. La seconda parte, dove il racconto si fa più intenso aumenta un po’ la confusione, molte situazioni non sono chiare e le figure che vengono descritte non catturano tanto a livello emotivo. In definitiva la prima parte è molto curata e ben costruita, la seconda un po’ frettolosa e con poco pathos. Queste sono state le mie sensazioni. Le mie sono ovviamente opinioni molto personali, influenzate anche dal mio gusto. Nel complesso una storia interessante che rappresenta una tappa importante per Marchingiglio, che sono certo ritroverò in futuro con romanzi sempre più convincenti. Questo libro è dedicato a via Noale a Milano posto dove è anche ambientato il romanzo. Complimenti.

valutazione: più che discreto

genere: giallo