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Queste sono tutte le mie recensioni:












TWIZEL L'ALTRA PARTE F. Caldiani
Alcune premesse importanti prima di comunicarvi le mie impressioni sul libro di Francesca Caldiani Twizel L’altra parte . La prima è che prima di diventare, quasi esclusivamente, un lettore  di libri gialli (thriller ed horror), ero “onnivoro”; qualsiasi genere (ad esclusione dei romance) andava bene fondamentale era leggere belle storie. Tra i tanti generi ho letto anche qualche fantasy, soprattutto di autori stranieri (il più bello Il dominio del fuoco). Questa  volta ho abbandonato la mia routine per recuperare un libro che volevo leggere da tanto tempo e che gode di ottime valutazioni tra gli appassionati del genere. Ancora una volta il mio istinto di lettore ci ha visto bene, Francesca Caldiani è davvero brava e questo libro lo testimonia. Un’autrice che denota grande fantasia e originalità; un’ottima storia, avvincente e che  appassiona fino al termine. Scritta molto bene, avendo grande cura nella descrizione dei personaggi e degli “ambienti”. Il libro, molto coinvolgente, l’ho terminato in 4 giorni ed è stato un vero piacere passare del tempo in compagnia di Carly, Bentley e Oliver.  Un fantasy “italiano” che mi fa dire una volta di più che i nostri autori non hanno nulla da invidiare agli scrittori stranieri anzi in molti casi gli sono ben superiori. Ho letto questo fantasy per curiosità ma adesso non posso esimermi dal leggere il seguito ( twizel. Reverso) per conoscere come continuerà la vita dei suoi coraggiosi protagonisti.
valutazione: buono 📘📘📘📘




UCCIDETE IL CAMALEONTE C. De Filippis
Terminata la lettura di Uccidete il camaleonte (Mondadori, aprile 2018) terzo libro thriller scritto da Carlo F. De Filippis con protagonista il commissario Vivacqua. Carlo F. De Filippis vive a Chieri in provincia di Torino dove sono anche ambientati i suoi romanzi. Il libro inizia con il commissario Vivacqua alle prese con i preparativi per andare in vacanza siamo infatti all’inizio di agosto. Nello stesso momento la polizia di Torino si trova nel pieno delle indagini per fermare un pericoloso ed inafferrabile serial killer. Tutto sembra essersi risolto con l’arresto di un individuo ma gli omicidi continuano ed il commissario Vivacqua e la sua squadra saranno, loro malgrado, “costretti”, da prefetto e questore, ad intervenire ed a posticipare la partenza. Non sarà un’indagine semplice perché questo serial killer sa mimetizzarsi molto bene e più di una volta si prende beffe della polizia continuando a mietere vittime. Non sarà facile per il commissario giungere a conclusione di questa indagine e soprattutto quale sarà il prezzo da pagare? Il personaggio principale è indiscutibilmente Salvatore Vivacqua all’apparenza un po’ burbero ma invece dotato di un grande cuore e di una mente analitica e scrupolosa che gli permette di risolvere casi molto complicati. Accanto a lui si muove la sua squadra, il fraterno Santandrea, il fido Migliorino, e poi Gargiulo e Patané ragazzi sempre pronti ad entrare in azione e sacrificare il proprio tempo per metterlo a disposizione delle indagini in corso. Veniamo finalmente alle mie considerazioni. Ho letto tutte e tre i libri di De Filippis è devo dire che fin dall’inizio i suoi libri mi sono parsi avvincenti e scritti nella giusta maniera per tenere legato il lettore. Ora dico anche che “malgrado” queste ottime premesse a parer mio c’è stata un’evoluzione sia nell’intreccio narrativo sia nei personaggi protagonisti delle sue storie. Il primo libro l’ho amato moltissimo, fin da subito ho molto apprezzato il commissario Vivacqua. Giunto al suo terzo capitolo, a parer mio, direi che la maturazione è completa. La storia è molto ben studiata e sviluppata, l’intreccio narrativo è fluido e ben comprensibile con flashback sempre coerenti e logici. Il ritmo è vivace il libro inizia subito con forte coinvolgimento e prosegue avvincente e carico di suspence per l’intero racconto non ci sono pagine “inutili” o poco interessanti. Le mie conclusioni sono che De Filippis è proprio bravo e il commissario Vivacqua è un personaggio indovinatissimo che io adoro. La conclusione di questo libro mi ha dato proprio la sensazione di essere rimasto orfano, un deficit emotivo difficile da superare. Non ho difficoltà a dire che nel genere thriller De Filippis è il mio scrittore preferito a mio parere di meglio in Italia non ce ne sono, punto. L’unico appunto che muovo all’autore è: perché quella copertina? Libro bellissimo ma la copertina non gli rende giustizia, non invoglia a comprarlo lo dico sinceramente io conosco gli altri libri e non ho badato “alle apparenze” ma credo che per chi deve acquistarlo senza sapere null’altro la copertina non aiuta.
valutazione: ottimo 📘📘📘📘📘



OSCURA MEMORIA A. Gerosa
Il libro di Andrea Gerosa Oscura memoria è un thriller dalla trama piuttosto originale e articolata che basa la storia su argomenti particolari (malattie degenerative, ricerca medica e devozione) che ad una prima analisi sembrerebbero poco da giallo ed invece con estro ed originalità l’autore riesce a renderli protagonisti di una storia molto coinvolgente e sorprendente.  Nel libro ci sono diversi momenti emotivamente forti con omicidi efferati e in generale con descrizioni molto…”efficaci”. Non c’è requie per nessuno tutti in qualche modo subiscono traumi.  Il romanzo racconta la seconda indagine dell’ispettore Veloso e rappresenta anche la seconda fatica letteraria dell’autore. Si può leggere tranquillamente anche senza aver letto la prima indagine, i riferimenti al primo libro sono appena accennati e comunque non necessari per godere appieno di questa vicenda. In definitiva devo dire di aver letto un thriller originale con una buona dose di suspence e con “immagini” molto forti; il finale è logico e coerente (non parlo di come è stato risolto il caso) ed è proprio quello che io ho speravo di leggere.
valutazione: discreto più 📘📘📘 🔖




IL MIO CAROSELLO N. Boscu
Il mio carosello è l’ultimo libro scritto e pubblicato (dicembre 2018) da Nadia Boscu. Si tratta di una raccolta di racconti, 21 per l’esattezza, scritti in tempi molto diversi uno dall’altro e riuniti in un unico volume. Nadia Boscu, che è nata a Cagliari nel 1979, si è laureata in biologia ed ha svolto poi il lavoro di ricercatrice. Ad un certo punto della sua vita ha deciso di assecondare la sua più grande passione: scrivere. Da allora si è dedicata “full time” a questa attività. La Boscu è una scrittrice in grado di spaziare fra diversi generi letterari con ottimi risultati è infatti passata dal fantasy con La chiave del portale (2016 ed. Lettere animate), all’horror con Uno sguardo nel terrore (2015 ed. GDS che è anch’essa una raccolta), ed ora recentemente con questo libro di racconti che però non si può identificare con un genere preciso. L’autrice ha intitolato il suo ultimo lavoro Il mio carosello, io idealmente lo paragono alla visita ad un luminescente luna park dove si trovano attrazioni di ogni tipo, il tiro a segno, il castello del terrore, le montagne russe, il trenino panoramico, quelle che mozzano il fiato, o quelle che mettono tanta allegria o semplicemente quelle che saliti su un cavallo bianco offrono un tranquillo e rilassante giro in tondo, così anche tra i suoi 21 racconti possiamo trovare stili e generi di scrittura diversissimi si passa dal racconto surreale (Il grande rito) a quelli più paurosi (La selva) o scioccanti (Quel giorno, La vicina) o “solo” divertenti (Regina di sangue). Scritti in momenti diversi della vita della scrittrice, ispirati dalla normale routine quotidiana o da piccoli eventi che hanno scatenato in lei la fantasia e la voglia di creare delle storie. Spesso sono racconti che hanno partecipato a concorsi o a raccolte in seguito pubblicate. Ho molto apprezzato questo libro, questa raccolta di pensieri e di sensazioni trasformata in racconti più o meno lunghi, sempre interessanti, coinvolgenti, scritti con gusto, necessari per entrare nel mondo di Nadia Boscu  per poi poterlo esplorare più a fondo (ho già pronto Uno sguardo nel terrore ). Complimenti e…consigliato, ovviamente.
valutazione: buono 📘📘📘📘




SOTTO LE APPARENZE E. Carletti
Appena terminata la lettura di Sotto le apparenze di Elena Carletti scrittrice nata ad Ancona nel 1979.  Laureatasi nel 2005 in economia ma grande appassionata di libri e di scrittura ha pubblicato nel 2015 il suo primo romanzo (Dall’andata al ritorno. Una magica estate). A quello è seguito La verità nascosta (2017). Per ultimo, in ordine di tempo, è arrivato Sotto le apparenze (2019) che è un romanzo giallo. Fautrice del self publishing suo malgrado (e con me sfonda una porta aperta). Ha avuto l’opportunità di essere pubblicata da una piccola casa editrice ( Valletta edizioni) in occasione dell’uscita del suo primo romanzo ma poi, anche un pò delusa dalle grandi case editrici (che pubblicano sempre i soliti noti, aggiungo io, certi di un sicuro ritorno economico), ha deciso di diventare editrice di se stessa ed utilizzare, per questo scopo, la piattaforma di amazon. Sotto le apparenze è un romanzo giallo molto ben costruito con numerosi colpi di scena ed una buona dose di suspense. In breve la trama si può così riassumere: Anna è un avvocato alla quale il suo capo ha sempre affidato indagini di poco conto. In occasione del suo rientro al lavoro, dopo la maternità, le viene assegnato un caso di omicidio con il responsabile che ha già confessato quindi, all’apparenza, una semplice formalità per cui, suo unico compito, è quello di far infliggere all’imputato una pena quanto più lieve possibile. Ma c’è qualcosa che ad Anna non torna consultando le poche carte che ha a disposizione. Inizia a scavare e scopre segreti sconvolgenti. Grazie alla sua caparbietà Anna giungerà a fare piena chiarezza sul caso rischiando però più volte la sua incolumità.  Non conosco i precedenti lavori dell’autrice ma questo romanzo è molto interessante. Stile narrativo coinvolgente, trama originale, ritmo veloce, rapidi cambiamenti di scena rendono la lettura appassionante e scorrevole. Personaggi credibili e ben delineati, storia verosimile. Anna poi è una protagonista con la quale si crea immediata empatia, sempre alla ricerca di far conciliare al meglio impegni familiari e di lavoro. Spero che non sia l’ultima volta che la sento….  Un romanzo che non spinge tanto sull’efferatezza degli omicidi ma che ha il suo forte nella descrizione delle indagini della protagonista, e nel pathos che queste producono, per districare una complicata matassa ostacolata anche dall’omertà delle persone coinvolte. Elena Carletti mi ha convinto come scrittrice e come…imprenditrice. Scommette forte su se stessa pubblicando in proprio mettendosi in gioco senza riserve già solo per questo hai miei occhi merita attenzione. Prova convincente, lo consiglio volentieri.
valutazione: buono 📘📘📘📘



NEL MIO SANGUE R. Graniglia
Nel mio sangue, libro che ho appena terminato di leggere, è un horror scritto da Roberto Graniglia. L’autore, che spazia sapientemente tra i generi thriller e horror, è giunto alla sua sesta pubblicazione. Io mi sono innamorato della sua scrittura quando un anno fa lessi Il cuore di Marta libro da cinque stelle, per chi ama il genere, ovviamente con un finale indimenticabile, e da allora l’ho sempre seguito con interesse recuperando via via i suoi libri scritti in precedenza. Ho cosi avuto modo di leggere La casa diroccata un thriller psicologico molto…efficace, Il pupazzo di Dylan il quale contiene anche elementi paranormal, ma perfettamente inseriti nel racconto, che rendono il romanzo molto coinvolgente e “divertente”. In ultimo la raccolta di racconti Cinque passi nell’incubo. Mi manca ancora Il lungo Samhain, rimedierò. Nel mio sangue, pubblicato nel dicembre del 2018, rappresenta la sua ultima fatica letteraria. Il libro racconta della difficile esistenza di Allison provata dalle vicissitudini della vita non ultima il licenziamento dal posto di lavoro. In suo soccorso arriva Rose che sembra volersi prendere cura di lei. Da questa ambigua amicizia si dipaneranno una serie di inquietanti vicende. Sullo sfondo le indagini su un misterioso serial killer che il tenente Crane, altra figura fondamentale del libro, della polizia di New York, porta avanti con Silvia Dante, sua giovane collega. Non esiste in questo romanzo un personaggio che si possa eleggere come protagonista assoluto tutti hanno grande importanza all’interno della vicenda certo Rose rappresenta l’elemento più ambiguo e carismatico. Il romanzo entra nel vivo fin dalle pagine iniziali e mantiene alta la tensione e l’attenzione del lettore fino alle battute finali. Le ultime 20/30 pagine come consuetudine dell’autore sono sconvolgenti e spiazzano completamente il lettore. Ritmo vivace, scrittura scorrevole si legge rapidamente. Un’altra bella prova di Graniglia che delizia sempre i suoi lettori con opere molto originali. Consigliato.
valutazione: buono più 📘📘📘📘🔖



LE PAROLE DELLA CENERE R. Guerzoni
Appena terminata la lettura dell’ultimo libro scritto da Roberto Guerzoni dal titolo Le parole fra la cenere pubblicato nel 2018 attraverso il self publishing. Nel 2009 aveva scritto Il secondo cerchio edito da Giraldi che ha rappresentato il suo esordio nella scrittura. Alquanto scarne le note biografiche di lui si sa solo che vive in Romagna e che lavora in banca. Ma va bene cosi perché in realtà ciò che maggiormente ci interessa sono i suoi libri ed il suo talento di scrittore che viene fuori molto bene in questo suo romanzo nel quale si racconta di Mirco, padre single quarantenne, che viene coinvolto in una storia inquietante dalla sua ex fidanzata (Sara) avuta in gioventù e ritornata a farsi viva dopo vent’anni perché bisognosa di aiuto ed un posto sicuro in cui nascondersi…Il teatro della vicenda è un paese del ravennate il periodo è la torrida estate del 2012. Una lunga serie di inconvenienti lo vedranno protagonista. Per chiarire l’intera vicenda sarà necessario ricontattare gli amici di un tempo e rimestare nei ricordi, dolorosi e non, vissuti 20 anni prima. Finale sorprendente e pieno di pathos. Il libro è godibilissimo, si legge con piacere ed interesse, la trama è ben articolata cosi come l’intreccio narrativo caratterizzato da frequenti flashback. Intriganti anche le descrizioni dei personaggi su tutti Sara, bellissima e disinvolta. Ma anche Nicola, Rosanna, Daniele e tutti gli ex ragazzi del bar Gianni. Forse per essere un giallo la tensione emotiva non si alza più di tanto riservando alle pagine finali il compito di alimentarla in maniera decisa. Consigliato per chi è attratto dai gialli con un buon intrigo ed una storia interessante ma non dalle situazioni troppo estreme.
valutazione: buono 📘📘📘📘



LA VERITA' NASCOSTA E. Carletti
Terminata la lettura del romanzo giallo scritto da Elena Carletti La verità nascosta che è stato pubblicato attraverso il self publishing nel 2017. Elena Carletti è un’autrice anconetana nata nel 1979 laureata in economia che, da appassionata lettrice e da sempre affascinata dalla scrittura, ha deciso di mettersi in gioco scrivendo libri. Ha fatto pubblicare il suo primo romanzo (dall’andata al ritorno) da una piccola casa editrice (Valletta edizioni) per poi pubblicare in proprio i successivi. La verità nascosta è il primo di questi (due) romanzi e vede protagonista Elena Tucci dipendente di una casa di moda a Milano. L’apertura del testamento del titolare, morto in circostanze misteriose, produce grande sorpresa tra i figli del defunto in quanto lo stesso ha destinato il 30% della sua industria proprio ad Elena provocando la grande gelosia dei famigliari. Increduli cercano di far ricadere la colpa del decesso su di lei per impedirle di impossessarsi dell’eredità dovrà essere Elena stessa con la sua caparbietà a provare la sua innocenza e a far emergere la verità. Ho scoperto il talento di Elena Carletti leggendo il suo libro più recente (Sotto le apparenze, 2019) mi è piaciuto moltissimo, non ho esitato quindi, appena ne ho avuto la possibilità, a leggere il suo primo romanzo giallo ossia La verità nascosta. Devo dire che è stata una ulteriore conferma della bravura e della naturale inclinazione a scrivere dell’autrice. Spesso il primo libro che un autore scrive rimane a lungo se non per sempre la sua migliore opera. Invece secondo me per Elena Carletti il discorso è opposto cioè leggendo i suoi romanzi si vede chiaramente un’evoluzione. La verità nascosta è un bel giallo scritto bene coinvolgente una trama curata con tanti colpi di scena. I capitoli brevi ed il racconto scandito su diversi piani temporali lo rendono veloce ed avvincente con una protagonista, Elena, con la quale si empatizza immediatamente. Ma dopo questo ha scritto Sotto le apparenze e, secondo il mio punto di vista, i miglioramenti sono evidenti. Sotto le apparenze è veramente un ottimo thriller curato fin nei dettagli, mai banale, con una trama ed un intreccio narrativo ben sviluppati con la giusta dose di suspense ed una accurata caratterizzazione dei personaggi. Io penso che Elena Carletti abbia fantasia e doti di scrittrice importanti e spero che prosegua nel suo percorso di crescita già con il prossimo libro, magari un thriller  bello ”cattivo” (solo per appagare il mio gusto personale). Lettura ovviamente consigliata da far seguire poi da Sotto le apparenze.
valutazione: discreto più 📘📘📘🔖




LA TEORIA DEL MOLTIPLICATORE R. Pessione
La teoria del moltiplicatore dell’autrice Rossana Pessione che tra le tante attività che svolge si è cimentata anche nella scrittura di questo romanzo thriller molto originale sia per l’argomento sia per la scrittura. Il romanzo è stato pubblicato attraverso il self publishing (per il quale io ho sempre un occhio di riguardo) circa un mese fa.
“Sebastiano manovra con destrezza la sega circolare, colpo
dopo colpo l’umanità si dissolve, scompare persino la morte. Se
ne vanno: nomi, cognomi, indirizzi, numeri di cellulare, titoli di
studio, vizi, passioni, sentimenti, amicizie, talenti, ricordi. Se ne va
ogni legame con il mondo.” (cit.)
Senza svelare troppo di questo romanzo possiamo dire che Giorgio, aiutato da Sebastiano, indagando in seguito alla misteriosa scomparsa della sua amica Francesca, in crisi per il tradimento del convivente, fa una serie di inquietanti scoperte che porteranno alla luce una moltitudine di efferati crimini. La trama detta cosi non rende tanto giustizia all’intreccio del romanzo, che vede oltre al racconto di questa storia principale anche la presenza di tante altre piccole storie molto ben raccontate e perfettamente inserite nel romanzo  che anzi ne chiariscono tanti aspetti, ma credo sia opportuno non svelare troppo e lasciare il gusto della sorpresa aggiungo solo che Giorgio lavora in una struttura chiamata hospice che accompagna malati terminali ad una morte più dignitosa possibile e che Sebastiano nel suo lavoro e soprannominato il segamorti…Un libro coraggioso ed originale che prende spunto da un atto di generosità che è quello della donazione del proprio corpo, una volta defunto, alle necessità della scienza vuoi per sperimentare nuove tecniche chirurgiche o come “volontario” per far esercitare studenti in medicina. In Italia questa pratica non è molto diffusa anzi direi per nulla forse per retaggi di tipo religioso e per il difficile aggiramento di vari impedimenti burocratici. Il libro è ricco di situazioni coinvolgenti ha un intreccio ben sviluppato con frequenti flashback e capitoli brevi che danno ritmo e vivacità al racconto che si mantiene interessante fino al termine. Il linguaggio è molto “incisivo” assolutamente non volgare ma quando si tratta di descrivere la dissecazione di un corpo le “immagini” sono forti per forza. Un libro godibilissimo ma non proprio per tutti. Io l’ho amato moltissimo (mi ha strappato anche qualche sorriso) e lo consiglio volentieri.
valutazione: buono più 📘📘📘📘🔖



IL SECONDO CERCHIO R. Guerzoni
Terminato il romanzo thriller Il secondo cerchio di Roberto Guerzoni. Di questo autore avevo letto il suo secondo libro che era stato pubblicato nel 2018 dal titolo Le parole fra la cenere e mi era piaciuto molto. Mi è stata data l’opportunità di leggere anche la sua prima opera uscita nel 2009 e non mi son lasciato sfuggire l’occasione. E’ un romanzo molto ben costruito che non vede un solo personaggio spiccare su gli altri. Certo Marco Liverani è forse la figura più emblematica del libro ma di protagonisti ce ne sono tanti, positivi e negativi su tutti, come figura positiva, cito Tommaso Curri l’ispettore che cerca di incastrare un sadico e pericoloso serial killer. Lo cito perché lo considero fondamentale all’interno del racconto come esempio di carisma e di determinazione. Un investigatore che non si ferma di fronte a ciò che, dopo le prime indagini, appare scontato e che portano troppo facilmente ad individuare un colpevole; l’operazione però non lo convince e promette all’accusato che continuerà ad indagare ed infatti riuscirà con arguzia e pazienza a l’intero caso. Un altro personaggio degno di nota è Stella. Una ragazza che malgrado abbia un passato ed anche un presente piuttosto tormentato non ha mai perso la voglia di lottare e infonde forza e positività al suo amico Liverani. Un libro che non fa sconti molto forte per gli argomenti e per le “immagini” che descrive. Un vero thriller, con tanti momenti di pathos che lasciano col fiato sospeso. La storia anche se estrema è verosimile e non presenta forzature particolari tutto appare logico e ben inserito nel racconto. Il finale è quanto mai sorprendente e risolutivo dell’intera vicenda. Un romanzo che consiglio di leggere agli amanti di thriller elettrizzanti ma un po’ crudi.
valutazione: buono 📘📘📘📘




I SILENZI DI ROMA L. Troncanetti
Terminato di leggere I silenzi di Roma di Luana Troncanetti. Il suo romanzo noir Silenzio esce dal limbo dell’auto pubblicazione cambia “nome” e grazie alla casa editrice Frillli e ad un refresh dell’autrice in alcune sue parti fa la comparsa negli scaffali delle librerie e negli store on line entrando meritatamente dalla porta principale del mondo “libresco”.
“Il silenzio veste i vigliacchi, alimenta le illusioni, protegge i mostri e offende gli innocenti, cela amori proibiti e desideri illeciti” (cit.)
 Il titolo muta ma non cambia la bellezza ed il coinvolgimento emotivo che l’opera trasmette. L’inizio è travolgente, da navigato romanzo thriller; la furia omicida dell’ombra non fa sconti e a farne le spese è un famoso artista. Quando la tensione si stempera e l’ombra ha terminato il suo ferale compito inizia la parte più introspettiva ed intima del romanzo con la descrizione dei protagonisti. Veniamo cosi a conoscere l’ispettore capo Paolo Proietti con un passato da infiltrato nella mala che gli ha lasciato non poche scorie ed un doloroso rimpianto; il suo amico fraterno Ernesto con la sua infanzia fatta di sogni non assecondati ed un presente difficile da sostenere; Margherita, la sua fragile moglie, perché anche le colonne crollano sotto i colpi del destino; Remigio, er pazzo de piazza Barberini, col suo sberleffo “io autorizzo! Io auspico!”; l’efficiente agente Antonio Mingrone e il suo perenne fiatone; Claudia con i suoi occhi verdi e le gambe da ragno; la portinaia Marisa e la sua logorrea; l’agente Marina Ansaldi l’unica che può dare del cretino all’ispettore; poi Bruno, ciancastorta, Fabrizio, Floriana… una galleria di personaggi che entrano nel cuore, nella pelle, nelle vene, che l’autrice dipinge sapientemente con colori ora vivaci ora più scuri con luci e ombre con tratti decisi e poi più lievi ma sempre provocando incanto nel lettore. In un equilibrio perfetto fra l’ironia e il dramma tra il misterioso e il gioioso di loro ci fa conoscere il presente, il passato e le loro emozioni. Poi ci sono le indagini perché il romanzo rimane fondamentalmente un giallo con un omicidio da risolvere e per l’ispettore non è affatto semplice raccapezzarsi tra i pochi indizi a disposizione e gli interrogatori che conducono spesso in un vicolo cieco. Poi pero qualcosa cambia e tra colpi di scena e sorprese si giunge all’inaspettato finale. L’ultimo capitolo poi è una vera chicca e dimostra che l’autrice all’occorrenza è in grado di mostrare un’anima nera, nerissima. Avevo amato moltissimo Silenzio e questo leggero restyling che non ha modificato di molto questa nuova edizione conferma il mio giudizio. Lo consiglio di leggere, assolutamente. Alcune situazioni però sono rimaste in sospeso ma Il sottotitolo che recita: “La prima indagine dell’ispettore Proietti”  mi rincuora perché vuol dire che presto arriverà la seconda, vero Luana Troncanetti?
valutazione: buono più 📘📘📘📘🔖




FA TROPPO FREDDO PER MORIRE C. Frascella
Tempo fa avevo ascoltato una video recensione su youtube di Brucio romanzo, quanto mai originale, almeno a sentire le parole del booktuber, di Christian Frascella. Tutto questo entusiasmo mi ha incuriosito e mi sono appuntato il nome dell’autore che io, colpevolmente, non conoscevo. Il titolo di quel romanzo è sempre rimasto (ed ancora c’è) nella mia wishlist. Nel frattempo pero Christian Frascella ha scritto altro e tra questo altro anche il thriller Fa troppo freddo per morire. E’ passato un anno da quando è uscito ma finalmente sono riuscito a leggerlo. Non potevo fare scelta migliore ed ora avrò una ragione di più per recuperare Brucio, i romanzi che lo hanno preceduto e per leggere la seconda storia con protagonista l’ex poliziotto ed ora investigatore privato Contrera. Una persona imperfetta che ha fatto tanti errori e che continua a farne forse perchè condizionato da un passato fatta di scelte sbagliate che ne condizionano, ora, il suo presente. Un personaggio indimenticabile quello creato da Frascella. Contrera compie errori a ogni pié sospinto ma che è anche capace di mettere a repentaglio la sua vita per dare dignità a chi è accusato ingiustamente. Contrera che per i suoi errori ha dovuto abbandonare la divisa. Contrera disincantato, cinico, ironico senza più nulla da perdere perchè quello che è la cosa più importante nella vita di un genitore, l’affetto di un figlio, lo ha perso da tempo. Contrera che ha un conto aperto anche con l’altra metà del cielo. Contrera che abita in un quartiere di Torino borderline che ospita al suo interno bande di mafiosi e di spacciatori con i quali si confronta spesso e che ormai abitano la sua quotidianità. Contrera senza più un posto dove stare che ha per ufficio una lavanderia e per casa l’abitazione della sorella. Un romanzo bellissimo al di la della storia che lo vede protagonista perché non è solo un giallo ma anche un’indagine su una vita di un uomo sempre in lotta con i suoi sbagli e la sua anima corrotta. Adoro gli imperfetti e chi non si atteggia ad esempio senza esserlo. Adoro Contrera ed applaudo a Christian Frascella ed al suo talento. Senza contare che è del toro (questo è un vero plus) ed ambienta i suoi romanzi in un quartiere di Torino che conosco bene o meglio conoscevo per averlo frequentato assiduamente in gioventù. Non ti perderò piu di vista, promesso.
valutazione:  buono più 📘📘📘📘🔖




CALDO AMARO S. Ferri                                                                                                                        
L’autrice di questo libro, ovvero Caldo amaro (2016 ed. Alter Ego), si chiama Sara Ferri è nata a Pesaro nel 1982 ed ha già al suo attivo due ottimi romanzi thriller (Caldo amaro e Dimentica la notte) e la vittoria con un suo racconto (Acque torbide) del premio “giallo Ovidio” del 2018. Accennando rapidamente alla trama del libro senza svelare troppo si può dire che la storia si svolge a Pesaro nel 2014 durante una torrida estate e che la protagonista delle vicende che vengono raccontate è Noelia Basetti una biologa che fino a quel momento si è sempre “solo” occupata di analisi riguardanti inquinamenti di falde acquifere, contaminazioni industriali, presunte paternità ecc. ma mai nulla che potesse riguardare le indagini per scoprire uno spietato serial killer; suo malgrado invece dovrà collaborare con le forze di polizia e aiutare a scoprire l’identità di chi sta uccidendo persone a lei un tempo molto vicine. La sua vita verrà sconvolta da una serie di situazioni sempre più pericolose e dolorose. Non da meno anche la sua sfera privata subirà dei notevoli scossoni. Ho letto prima Dimentica la notte (che è successivo a Caldo amaro) perchè fui molto attratto dalla trama e dallo scoprire che era stato scritto da un’autrice a me in quel momento sconosciuta ma che sembrava essere molto apprezzata. Ho talmente amato Dimentica la notte ed il personaggio di Noelia che mi sono ripromesso che al più presto avrei recuperato anche il libro che ne raccontava la nascita. Cosi ho letto Caldo amaro. Mi aspettavo molto da questo romanzo e non sono rimasto deluso. Tutto è fatto bene in questo thriller: lo stile narrativo, l’intreccio, la caratterizzazione dei personaggi, le descrizioni dei luoghi. La storia, ben sviluppata, è ricca di suspense e di colpi di scena e la protagonista, Noelia Basetti, è proprio un personaggio riuscitissimo. Complimenti all’autrice. Libro assolutamente da consigliare (come anche Dimentica la notte). Spero tanto di non dover aspettare troppo per leggere ancora altre indagini della nostra Noelia. 
valutazione: buono 📘📘📘📘





A  MALI ESTREMI V. Corciolani
La lettura di un libro di Valeria Corciolani è un’esperienza unica. Per me è come stare insieme ad un caro amico che consola e ristora. Non c’è nulla di meglio dopo una lunga giornata di lavoro e di stress che appoggiare gli occhi su un romanzo con protagonisti Jules Rosset e Alma Boero. Sono la certezza che, di lì a poco, comincerai a sorridere, ed a essere rapito da una vicenda avvincente e divertente, è inevitabile. I libri che vedono protagonisti lo spilungone ispettore valdostano e la colf (suo malgrado) Alma sono tre, Acqua passata, Non è tutto oro, A mali estremi, e sono uno più bello dell’altro impossibile farne una classifica. A mali estremi è il terzo della serie in questa indagine Rosset sarà lasciato solo dal suo collaboratore storico, il sovraintendente Solari, messo ko dalla scarlattina ma troverà un validissimo aiuto in Sara Fabiani e nella perspicacia di Alma. La nostra instancabile colf come al solito oltre al lavoro deve anche badare ai 4 figli ed alla suocera Alfonsina sempre in grande forma e alle incursioni di Rosset quanto mai bisognoso della sue intuizioni. Siamo nel periodo immediatamente precedente il Natale e Alma vive un periodo un po’ strano presa da mille pensieri e da qualche pena d’amore….In tutto questo tourbillon di personaggi va rimarcato che il romanzo è fondamentalmente un giallo ed infatti ne sono presenti tutti gli elementi tipici: omicidio, indagine, e tutto l’ambaradan che ne segue, fino alla cattura del colpevole. Non è comunque questa parte a colpire di più, il romanzo è bellissimo a prescindere perchè Valeria Corciolani scrive bene, scrive cose divertenti, rigeneranti, quelle che danno un ottimo motivo per spegnere la tv ed aprire un libro, ti “obbliga” ad amare i suoi personaggi perchè non potrebbe essere altrimenti. Potrei andare avanti per ore a scrivere tanti sono gli spunti che regala questo libro ma mi fermo qui non senza una raccomandazione: leggete assolutamente i suoi libri con un’avvertenza però, attenzione creano dipendenza.
valutazione: buono più 📘📘📘📘🔖




JOSH EWAN STORIA DELLA ROCKSTAR CHE PARLAVA CON GLI SPIRITI V. Ricco            
Vito Ricco è un giovane autore (1982) nato a Barletta con alle spalle già importanti riconoscimenti sia come autore di racconti (nel 2017 il suo racconto Black market music viene selezionato per la raccolta “Splatter presenta: Best italian horror flash fiction”, dove verrà pubblicato assieme a racconti di autori del calibro di Poppy Z. Brite ) che come sceneggiatore di fumetti (nel 2015 vince il premio B-ink come sceneggiatore del fumetto “The Juice”). Josh Ewan. Storia della rockstar che parlava con gli spiriti è il suo primo romanzo. L’editore è Les flaneurs edizioni che l’ha pubblicato sul finire del 2018. Il personaggio principale del libro è senza dubbio Josh Ewan ma accanto a lui sfilano tantissimi personaggi più o meno importanti, su tutti Molly, ma anche Jonathan e Bobby, che in momenti diversi sono entrati a far parte della sua vita e che hanno contribuito a renderla un vero e proprio romanzo. Gran parte del libro è infatti il racconto, della straordinaria e singolare vita, e carriera da rockstar, di Josh, con i suoi punti più alti e le rovinose cadute, fatto da lui stesso al suo produttore discografico il quale, dopo anni di oblio, vorrebbe farlo tornare sulla ribalta musicale ed al quale, Josh, fornisce la spiegazione del perché questo non potrà mai più avvenire e di come, nel passato, ha “ricevuto” l’ispirazione per la sua musica. Finale spiazzante. Difficile etichettare questo libro; lo si potrebbe considerare un fantasy? Un horror? Troppo riduttivo e semplicistico, forse sono un po’ tutte e due le cose ma anche molto altro. Per me quest’opera rappresenta una originale e, per certi versi, delicata favola nera (come nella miglior tradizione delle fiabe) con una decisa virata all’horror nelle ultime pagine. Un romanzo paranormal / horror bello ed originale. Un romanzo inconsueto che parla certamente della storia del rock dai primi anni 70, con le sue band leggendarie, fino agli anni più recenti ma che parla anche della vita di un ragazzo poco più che adolescente che inizia a strimpellare per diletto la chitarra, e che grazie a Jonathan, suo maestro, imparerà a suonarla diventando, non senza dolorosi sacrifici, una grande star della musica; che racconta di un grande amore, quello tra Josh e la sua Molly, ma che è anche un libro che parla di eventi inspiegabili e di…decessi, tanti e inquietanti. Ci sono pagine tristi ed altre esaltanti altre emozionanti ed altre ancora agghiaccianti. Un romanzo con tante sfaccettature con tanti spunti di riflessione. Un libro scritto bene sempre interessante, che coinvolge, che appassiona ed incuriosisce, a me è piaciuto molto e lo consiglio.
valutazione: buono 📘📘📘📘





LA RAGAZZA NELLO SPECCHIO L. Martinuzzi
Ho scoperto Luigi Martinuzzi quasi per caso come quando vai ad una festa quasi controvoglia e li conosci l’amore della vita. Ecco con Luigi Martinuzzi è andata più o meno così. Mi è stato regalato il suo primo romanzo (L’ultimo respiro) da un conoscente la copertina era molto accattivante ma non l’ho letto subito anzi l’ho accomodato per benino in libreria. Poi un giorno a corto di alternative l’ho cominciato a leggere, sarebbe più corretto dire l’ho divorato, in preda ad emozioni fortissime. L’ultimo respiro rimane uno dei libri di thriller più belli che abbia mai letto. Aspettavo con ansia un nuovo romanzo di Luigi Martinuzzi come quando si aspetta un vecchio e carissimo amico che non si vede da tanto tempo. Non sono rimasto deluso. Il nuovo libro di  Martinuzzi mantiene tutte le promesse fatte durante il suo lancio. Non ho più dubbi Luigi Martinuzzi è un maestro nel creare suspense e colpi di scena. La ragazza nello specchio è veramente un ottimo prodotto. Il libro è scritto in un italiano impeccabile, chiaro nell’esposizione, scorrevolissimo si legge con piacere. Il pathos sale sin dalle prime pagine e rimane altissimo per l’intero romanzo, l’adrenalina scorre copiosa. Termina di sorprendere solo dopo la parola fine. A meta libro sembra di avere già intuito la soluzione del caso ma poi tutto si ribalta con dei colpi di scena sconvolgenti. In definitiva un romanzo thriller eccellente che consiglio vivamente e che “consumerete” in brevissimo tempo per l’impazienza di conoscerne l’impensabile finale.
valutazione: quasi ottimo 📘📘📘📘🔖




Ombre sulla neve (eLit) di [Travaglini, Marco]

OMBRE SULLA NEVE M. Travaglini
Sono giunto al termine del libro scritto da Marco Travaglini dal titolo Ombre sulla neve. Un thriller pubblicato nel 2018 (nel formato ebook, ora ripresentato in supertascabile) dalla Harper Collins nella collana Elit. Marco Travaglini è nato a Pesaro nel 1980 e questo è il suo primo romanzo. Per poter essere pubblicato da una casa editrice ha dovuto aspettare molti anni (più di 10…) ma finalmente l’anno scorso il suo sogno si è realizzato (forse col self publishing i tempi si sarebbe accorciati un po’…). Il libro è ambientato tra le montagne dolomitiche, in una rinomata località sciistica (La Villa) sede di numerose gare della coppa del mondo di sci. La tranquillità della cittadina viene sconvolta quando viene diffusa la notizia della morte violenta del sindaco, Walter Kostner. Le indagini sono portate avanti dal comandante dei carabinieri (Patrick Taller) della locale caserma che però non portano a risultati decisivi allora, lo stesso, d’accordo col procuratore, chiama in suo aiuto due investigatori statunitensi (Martelli e Lentino) sue vecchie conoscenze. Da quel momento le indagini prenderanno nuovo impulso e giungeranno finalmente a risultati concreti non dopo d’aver letto però di altri efferati omicidi. Le mie impressioni, nel complesso, sono assolutamente positive anche se mi rimangono delle piccole perplessità. Il libro è ambientato fra le splendide montagne dolomitiche, ed i suoi caratteristici paesi, posti che l’autore conosce bene e si capisce dalla cura e dalla passione con cui li descrive, sono passaggi molto significativi e di grande impatto. Nel romanzo oltre all’indagine sul serial killer sono presenti altri filoni narrativi portati avanti parallelamente dall’autore come la tormentata esistenza del detective Lentino molto provato da vicende personali avvenute negli USA che gli hanno sconvolto la vita e che gli faranno prendere una decisione sorprendente, il rapporto che il comandante Taller ha con la moglie e gli altri componenti della sua famiglia e poi su tutto la descrizione di ciò che nei giorni della caccia all’uomo sta vivendo la cittadina di La Villa con l’organizzazione delle gare valevoli per la coppa del mondo di sci ed il suo successivo svolgimento, e la candidatura della stessa ad ospitare alcune importanti competizioni nell’eventualità Bolzano fosse scelta come sede olimpica per i prossimi giochi invernali. Al termine del romanzo tutte queste situazioni troveranno risposta tutto troverà una soluzione ma qualcosa nell’indagine sul serial killer, sulla sua personalità, sui motivi che lo spingono ad uccidere mi sfugge non mi è chiarissimo e da questo derivano un po’ le mie perplessità ma nel complesso è un giallo che giudico più che buono con un’ambientazione originale, una trama curata e sempre coinvolgente. Anche i numerosi flashback sono sempre pertinenti e ben inseriti e donano al libro molta vivacità ed interesse. Aspetto con curiosità il suo prossimo libro.
valutazione: 📘📘📘





Risultati immagini per la pelle del lupo libro

LA PELLE DEL LUPO F. Girelli
La pelle del lupo è l’ultimo romanzo noir scritto da Fabio Girelli che uscirà tra qualche giorno in tutte le librerie e gli store on line. Prima di questa uscita, qualche giorno fa, ne è stata promossa un’altra questa volta come allegato alla stampa ed io ne ho approfittato volentieri per poterlo leggere e recensire in anteprima. Il romanzo racconta una nuova indagine del vicequestore Castelli coadiuvato dalla sua impareggiabile squadra. La vicenda inizia con il ritrovamento di una pelle di camoscio appesa ad un albero in pieno centro a Torino. Tra la marea di curiosi e di giornalisti assiepati intorno al macabro trofeo arriva anche una giovane e bella fotografa, Maria Celeste, che diventerà una delle protagoniste del romanzo. Ma in questo libro di personaggi ce ne sono molti e sono tutti funzionali e ben inseriti all’interno del racconto. Ad interessarsi per primo di quella singolare scoperta ed a volerne capire di più sul perché tutto questo sia successo e il vicequestore Andrea Castelli che però non immagina minimamente quale terribile ed oscura storia ci sia dietro a questa singolare messinscena ma che lui piano piano, con ostinazione ed intuito, riuscirà a portare alla luce. Non mi spingo oltre a raccontare il libro primo perché la vicenda è complessa e riassumerla velocemente si fa un torto all’autore che invece ci porta pian piano, passo dopo passo a conoscere col suo racconto una storia tesissima e nera, tanto nera…secondo perché il libro va assolutamente letto e la sorpresa per quello che si andrà a scoprire deve assolutamente essere preservata. Voglio solo dire due parole sull’autore, Fabio Girelli, del quale avevo già letto alcune cose, per ultimo il suo romanzo thriller Il settimo esorcista uscito circa 2 anni fa. Che io avevo apprezzato moltissimo. Ci ha fatto attendere tanto per leggere finalmente qualcosa di nuovo ed io ci avevo quasi perso la speranza. Ma aspettare ne è valsa la pena perché questo noir è splendido, pieno di pathos e di momenti emozionanti ma anche di dialoghi e situazioni divertenti che aiutano a stemperare la tensione sempre grazie ad un Castelli in gran forma. Una storia raccontata benissimo che permette al lettore di avere sempre una visione chiara della vicenda. L’adrenalina scorre senza sosta e come nei migliori noir quasi nulla trova una collocazione soddisfacente e se la trova le perdite che si registrano per raggiungerla sono sempre ingenti. Tanti i personaggi sinistri che agiscono nell’ombra. Io ritengo Fabio Girelli uno dei migliori scrittori di thriller ed insieme a Carlo De Filippis è il mio preferito. Un plauso sincero per questa nuova prova, ne consiglio caldamente la lettura.
valutazione:  ottimo 📘📘📘📘📘





LASCIATI UCCIDERE R. Leonardi
Lasciati uccidere è il secondo romanzo thriller scritto da Roberto Leonardi. Il primo, L’uomo senza volto, lo avevo apprezzato moltissimo ed aspettavo con ansia questa suo nuovo lavoro. Un accenno alla trama, che come in ogni thriller che si rispetti non può rivelare troppo del libro. Si può dire che il commissario Jacopo Frau è appena stato trasferito al commissariato di Vaporago in provincia di Ascoli Piceno come “punizione” per una brutta vicenda successa alla polizia di Genova dove prima operava come dirigente dell’anticrimine. A Vaporago ha subito a che fare con un determinatissimo serial killer seriamente intenzionato a portare a termine la sua missione. Nell’indagine sarà affiancato dalla coraggiosa agente Lara Iannacci anche lei con un passato doloroso da superare. Sono loro due (con l’ispettore Svevo), i protagonisti principali. Sono due personaggi che entrano nel cuore per tanti motivi, ma sicuramente la capacità di descriverli dell’autore, soprattutto dal punto di vista umano, è determinante. Insieme riusciranno a riaprire un caso apparentemente risolto ed incastrare il vero colpevole. Lasciati uccidere è un bellissimo thriller intenso e piuttosto complesso, almeno dal mio punto di vista. Non è un libro breve (sono più di 450 pag.), ha un intreccio narrativo curato ed una trama molto ricca. Un libro che richiede una lettura sempre molta attenta. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e descritti. Si legge con estremo interesse, la parte finale poi è un vero carosello di emozioni e di colpi di scena e l’ultima pagina….
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖




LA PRIMA VOLTA IN CUI SONO MORTA di [MINOTTI, MARTA]

LA PRIMA VOLTA IN CUI SONO MORTA M. Minotti
La prima volta in cui io sono morta è il titolo del libro d’esordio di Marta Minotti. Nata a Terni, laureata in conservazione dei beni culturali, lavora come addetta all’accoglienza in una struttura privata. Ha pubblicato il suo libro attraverso il self publishing accettando cosi una ambiziosa sfida personale, forte della consapevolezza di aver scritto un buon libro essendo stato anche tra i finalisti del concorso Io scrittore. Scelta che condivido, il self publishing è una grande sfida, un “all-in” sul proprio talento che se vinta, però, riuscendo a farti raggiungere buoni volumi di vendita, grazie unicamente al passaparola e alle buone recensioni, diventa oltremodo gratificante e dà una spinta decisiva alla propria autostima e al proprio ego spronandoti a continuare e a migliorare (e a guadagnare…). Terminato questo pistolotto sul self publishing, a cui io comunque credo molto, passo volentieri a parlare del libro. La protagonista principale è certamente Silvia che viene ritrovata dal marito appesa al lampadario della loro camera da letto dopo aver tentato il suicidio. Viene portata d’urgenza all’ospedale dove le salvano la vita ma a causa della prolungata mancanza di ossigeno al cervello riporta gravi danni motori e alla memoria. Piano piano grazie alla sua tenacia e ad estenuanti sedute di fisioterapia riuscirà a ritrovare la capacita di muoversi ed anche a ricordare sempre più chiaramente i dettagli dell’ultimo periodo della sua vita. Aiutata anche dal padre e dalla figlia riuscirà a capire cosa è veramente successo il giorno del suo “suicidio”.  Di più non si può dire perché il romanzo va scoperto a poco a poco godendo della lettura di ogni pagina. Dico questo perchè il libro a me è piaciuto moltissimo, è un esordio coi fiocchi e ritengo che le numerose recensioni positive siano più che meritate. Scrittura fluida, diretta, incalzante, che coinvolge sin dalle prime pagine grazie ad un ritmo narrativo vivace. Racconto ricco di suspense che tiene col fiato sospeso e si mantiene interessante fino all’epilogo. Finale sorprendente. Un’autrice dalla quale ora mi aspetto molto perché l’esordio promette veramente bene. Un solo appunto, ma questo solo per appagare il mio gusto, spero che nel prossimo romanzo sia ancora più “spregiudicata” spingendo un po’ sull’acceleratore nelle situazioni più efferate. Secondo me siamo al cospetto di una potenziale ottima thrillerista. Consigliato.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖



Le replicanti di [Mercuri Leoni, Laura]

LE REPLICANTI L. Mercuri
Le replicanti è l’ultimo libro scritto da Laura Mercuri. L’autrice, romana di nascita, ha studiato al liceo classico e si laureata in Psicologia Clinica nel 1995, specializzandosi poi in Terapia familiare nel 2001. Vive sulla costa, vicino a Roma, col figlio e il marito. Ha scritto diversi libri tutti con ottimi riscontri. La si può definire una scrittrice eclettica in quanto ha scritto romance (La vita di carta, Ogni tuo silenzio), un breve libro fantasy/thriller (Spirito cattivo: Una favola nera) ed ora questo romanzo giallo dal titolo Le replicanti. La vicenda si svolge in un paese immaginario, (Marca Marina), del litorale romano. Un personaggio che ruba la scena non c’è. Sono tanti i protagonisti di questa vicenda, quasi tutti giovanissimi, quasi tutti con ruoli importanti. Tutti un po’ vittime un po’ carnefici. Il libro prende il via con la scoperta del cadavere di una giovane studentessa universitaria, uccisa con una spada. Indaga L’ispettore Carelli che riuscirà, anche con l’aiuto di alcuni ragazzi amici della vittima, ha ricostruire la vicenda che sta dietro questo macabro delitto. Un libro interessante soprattutto per le tematiche che analizza e gli spunti di riflessione che impone. Il libro invita a riflettere sulle priorità che oggi i giovani hanno nella propria vita. L’apparire piuttosto che l’essere. All’influenza spesso negativa che alcuni di essi, più carismatici, hanno su altri, facilmente influenzabili, che per sentirsi accettati, ed a loro volta “temuti”, si spingono a commettere azioni molto pericolose quando non proprio criminali. In Le replicanti il club esclusivo è composto da quattro ragazze che ne commettono di ogni. All’apparenza sembrano brave ragazze sono invece il terrore dei giovani che le frequentano. Ma cos’è che crea l’humus ideale per il propagarsi del bullismo? E in generale della prevaricazione su gli altri? La scuola? La famiglia? I falsi modelli delle pubblicità? La voglia di sentirsi leader ad ogni costo? Il libro pone tanti quesiti importanti attraverso un racconto ben strutturato con una scrittura fluida, veloce, che coinvolge, una vicenda ben sviluppata e ricca di suspense. La prima parte del romanzo però l’ho apprezzata un po’ meno, a me è sembrata meno curata un po’ superficiale anche nei dialoghi invece nella seconda e terza parte la vicenda si fa più interessante e serrata con frequenti colpi di scena anche se alcune situazioni mi sono sembrate un po’ forzate. Finale che regala emozioni e buoni sentimenti (io preferisco quelli più cinici). Da leggere.
valutazione: buono 📘📘📘📘



La brezza mancata di [Mameli, Claudia]

LA BREZZA MANCATA C. Mameli
Alla ricerca continua di letture originali mi metto spesso alla ricerca di nuovi autori. La fucina per antonomasia degli autori emergenti è il self publishing a cui io, da sempre, credo molto e da cui io attingo volentieri. Con questo romanzo, autopubblicato, ho voluto coscientemente discostarmi dalla mia solita strada “libresca”, che è quella del thriller, per intraprenderne momentaneamente un’altra anche se, secondo me erroneamente, questo romanzo è etichettato come thriller. Parlo de La brezza mancata opera prima di Claudia Mameli un’autrice che a mio parere merita di essere seguita con attenzione. La trama è semplice l’argomento è drammatico ma in conclusione regala più di una speranza. La protagonista è Marina una ragazza di appena vent’anni che lavora come cameriera nella locanda del padre. E’ una ragazza che conduce una vita comune a quella di molti altri giovani tra sogni, speranze, amori e serate con gli amici. Una sera questa tranquilla routine si spezza in modo drammatico perché Marina subisce una violenza carnale. Da quel momento il suo mondo cambia e la sua vita, e la sua psiche, vengono messi a dura prova. Mi sono accostato a questa lettura perché cercavo da sempre un libro che parlasse della violenza sulle donne e di femminicidio non in maniera scientifica come potrebbe essere un saggio o un libro di inchiesta ma nella maniera che io so più apprezzare cioè sotto forma di romanzo. Questo libro risponde perfettamente ai miei desideri. Un libro duro come un pugno allo stomaco, che non fa sconti perché descrive senza remore come una donna vive un tale oltraggio. Marina è in grossa difficoltà con gli amici con i genitori e con la sua mente. E’ devastata soprattutto a livello psicologico con frequenti crisi di panico incubi e pensieri angoscianti. Marina vacilla, sbanda, ma reagisce e riesce, anche grazie agli affetti sinceri che la circondano, a riappropriarsi della propria vita e a capire finalmente chi sono le persone che meritano la sua amicizia ed il suo amore. Un romanzo coraggioso semplice nel racconto senza inutili orpelli o indulgenze e quindi ancora più spietato. Un romanzo che ho molto apprezzato anche per l’impegno e la cura che l’autrice ha profuso nello scriverlo. Consiglio di leggerlo perchè attraverso un libro di fiction, scritto molto bene, si affronta un tema di stretta, drammatica, attualità.
valutazione: buono 📘📘📘📘 



Il cuore di Marta di [Graniglia, Roberto]

IL CUORE DI MARTA R. Graniglia
Appena terminato Il cuore di Marta di Roberto Graniglia.
Accidenti cosa non è questo libro. Ho aspettato tanto per leggerlo. Forse inconsapevolmente
aspettav il momento giusto. Fatto sta che dopo tanto tempo che non lo assegnavo, nella mia
personalissima classifica, questo thriller ottiene il voto massimo. Inizialmente è tutto fuorché un
thriller all'inizio anche la scrittura mi lascia un po' perplesso. Tutto procede tranquillamente una
bella trama, una storia che coinvolge certo ma i miei dubbi aumentavano dov'è il pathos? Quando
improvvisamente tutto deflagra una pagina dopo l'altra sono un alternarsi di momenti di suspense
che attanagliano lo stomaco, ansia, tensione, adrenalina si alternano con un finale che spiazza che
ti fa urlare. I finali che io adoro. Roberto Graniglia non lo conoscevo, sinceramente credo non abbia l
a popolarità che meriterebbe.
È vero ho letto un suo solo libro ma caspita che colpo di fulmine ora per gli altri ho aspettative
iperboliche.
valutazione: ottimo 📘📘📘📘📘





ACCIAIO     S. Avallone
Terminato "acciaio" di Silvia avallone. Tre stelle su cinque.
Veniamo subito al dunque se "Marina bellezza" non mi aveva completamente convinto anche per
questo romanzo che comunque è precedente, non fosse altro, perché "acciaio"  è il suo primo
romanzo in assoluto (con tanto di candidatura a vari ambiti premi) non mi ha conquistato pienamente.
Secondo me ha un peccato già in origine: l'età eccessivamente giovane delle protagoniste, secondo
me se in partenza avessero avuto un paio di anni di più sarebbe stato tutto più credibile.
Così ogni episodio narrato risulta poco verosimile anche se viene ottimamente descritto e raccontato.
Il finale poi non mi è piaciuto l'ho trovato forzato e poco coerente con il resto del romanzo. Della
Avallone ne ho letti 2 su 3 ma l'ultimo (il terzo, uscito da poco) non credo lo leggerò.
Per raccontare questo tipo di storie la maestra assoluta è Valentina d'urbano i suoi romanzi (li ho letti
tutti) sono uno più bello dell'altro.
valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖



Acqua passata (La colf e l'ispettore Vol. 1) di [Corciolani, Valeria]

ACQUA PASSATA V. Corciolani
Ancora un libro adiacente alla mia comfort zone. Non la centra ma fa centro nel mio cuore.
E' la prima opera di Valeria Corciolani e si intitola Acqua passata. Il libro è un giallo e ha tutti gli
ingredienti del giallo: un efferato omicidio, agguati misteriosi, un'indagine serrata, un ispettore un po'
burbero, numerosi colpi di scena e la necessaria soluzione del caso. Ma la scoperta dell'omicidio e
le successive indagini sono il pretesto più che buono per l'autrice di tratteggiare una serie di
personaggi indimenticabili ed a vario titolo protagonisti della vicenda alcuni divertenti, altri irriverenti,
altri ironici. E' un giallo si ma l'autrice regala da subito pagine di esuberante ironia grazie ad un lessico
sempre divertente, condito da dialoghi allegri e spassosi. Nel libro le indagini proseguono, le emozioni
anche, il pathos non manca ma sempre con una descrizione dei fatti leggera e colorata, come un
giardino fiorito, e che profuma di mare come la città (Chiavari) in cui è ambientato.
La parte finale è giustamente più "seriosa" dove un susseguirsi di scoperte e di chiarimenti daranno alla storia il suo giusto epilogo. Lo consiglio perché figure come la colf Alma e l'ispettore Rosset o Alfonsina e Solari non possono mancare nella nostra galleria di personaggi e poi perché semplicemente è un gran bel romanzo.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





APPUNTI DI UN VENDITORE DI DONNE  G. Faletti
Appena terminato "appunti di un venditore di donne" che personalmente valuto con 3 stelle e mezzo su cinque. Sono un grande fan di Giorgio Faletti sia come artista a tutto tondo sia come scrittore in particolare. I suoi romanzi thriller rimangono per me pietre miliari nel panorama letterario. Quando a provato a cimentarsi in altri generi ha ottenuto risultati non alla loro altezza. Appunti di un venditore di donne secondo me si pone a meta strada tra il capolavoro "io uccido" e ciò che gli è riuscito meno bene come "fuori da un evidente destino" non eccelle ne come giallo ne come romanzo ma rimane comunque un ottimo lavoro. La prosa di Faletti è sempre unica e di eccellente livello ma la storia in se a mio parere lascia un po' a desiderare. 
valutazione: più che discreto





AURORA NEL BUIO B. Baraldi
Appena terminato Aurora nel buio di Barbara baraldi.
PREGI: storia molto coinvolgente, trama ottimamente congegnata, intreccio complesso, la soluzione
del giallo si rivela solo alle ultime pagine e non è assolutamente banale. Colpi di scena a profusione.
DIFETTI: credo di aver scovato (o forse no) una piccola imprecisione durante la lettura. (sono pedante,
e me ne scuso, ma un difetto lo dovevo pur mettere...)
IN BREVE: Ansia, rabbia, frustrazione sono gli aggettivi che suscita la storia vista con gli occhi di
Aurora ma lei non si arrende è tenace, testarda e fra mille ostacoli arriverà alla verità. Benché le sue
ossessioni non la lascino vivere tranquilla non molla mai. Fragile, sospettosa (ne ha ben donde) poco
incline ai rapporti umani ma con un gran senso della giustizia. Barbara Baraldi ha confezionato un
ottimo thriller ora mi attendo molto dal seguito (Osservatore oscuro) che leggero a breve.
valutazione: buono 📘📘📘📘





CARMEN L. Troncanetti
Ieri ho avuto la fortuna di leggere un bel racconto di Luana Troncanetti che si intitola "Carmen" molto toccante, molto partecipato, molto vero. Con il quale, tra l'altro, ha vinto l'edizione 2016 del concorso letterario donna sopra le righe nella sezione racconti lunghi.
I proventi di questa pubblicazione verranno interamente devoluti a sostegno dell' Associazione Iosempredonna e dell' Associazione Italiana Tumore al Seno Metastatico - Noi ci siamo. 
Oltre al racconto, bellissimo ed emotivamente molto coinvolgente, sono fondamentali in questo libriccino la prefazione e la postfazione, fondamentali per capire meglio le finalità per cui è nato questo piccolo libro.
Nella sezione che lo precede infatti due volontarie raccontano come sia importante stare accanto alle donne che sono colpite da questo tipo di cancro e della necessita di far conoscere il lavoro delle associazioni che affiancano volontariamente le ammalate per un sostegno psicologico e per fornire loro le corrette informazioni rispetto a questo male. Nella postfazione l'autrice spiega come anche la scrittura dona emozione e può creare un collegamento che aiuta a relazionarsi chi è colpito dal cancro con chi lo vive da "fuori" e può rappresentare una parte della terapia per contrastare il male. Continuando a sorridere malgrado tutto.
Invito tutti a leggere questo breve racconto per due motivi: uno per leggere un ottima storia due per dare un contributo a queste associazioni.
valutazione: ottimo 📘📘📘📘📘






CUORE DI PASSERO HA LA MORTE C. Stillitano
Appena terminato Cuore di passero ha la morte di Cristina Stillitano. Libro scritto benissimo nulla è trascurato in questo giallo molto corposo. Molto approfondite le descrizioni dei personaggi che ruotano intorno alla vicenda sia dal punto di vista psicologico che fisico che comportamentale molto curata anche la descrizione dei luoghi in cui si svolge il giallo: una Roma di inizio anni 50 nel mese più bello dell'anno: maggio. Ci si affeziona immediatamente ai personaggi che hanno tutti una storia molto travagliata. Sia le vittime che i carnefici. Scritto in modo molto scorrevole si legge con piacere molti i momenti di suspence ma molti anche i momenti divertenti e le battute ironiche. Il punto forte sono i continui stravolgimenti della trama quando ormai si è certi di aver individuato il colpevole ecco che un elemento all'apparenza insignificante ribalta completamente la situazione ed i sospettati. Fino al termine non saranno chiari  l'assassino e il movente. in definitiva un ottimo giallo divertente e coinvolgente. Il consiglio è di leggerlo quanto prima. Continuo con determinazione a perorare la causa per leggere più thriller scritti da autori italiani. Se siete lettori da 2/3 libri al mese almeno uno fate in modo che sia "italiano" non temono confronti ve lo assicuro. Questo libro ne è un esempio complimenti all'autrice aspetto già la prossima avventura del commissario Clodoveo.
valutazione: buono 📘📘📘📘





DIMENTICA LA NOTTE   S. Ferri
Appena terminato Dimentica la notte di Sara Ferri. Io non ho letto il suo primo romanzo Caldo amaro,
lo farò presto dato che questo libro cita spesso episodi della vita della protagonista li raccontati, e che
voglio assolutamente conoscere, quindi al momento non so dire se vi è stato una evoluzione positiva
nella sua scrittura ma posso tranquillamente affermare che questo thriller per me è ottimo.
Studiato e scritto molto bene. Una trama coinvolgente che ti conquista, un romanzo che si fa leggere
con interesse. Intreccio narrativo sviluppato con attenzione ogni situazione accade logicamente senza
forzature, carpisce naturalmente l'attenzione del lettore invogliato più che mai a conoscere tutta la
storia. L'ispettrice protagonista ti conquista per la sua semplicità e la sua tenacia, veramente un
personaggio interessante. Finale da rimarcare di quelli che piacciono a me. In definitiva un ottimo
giallo ed una valida alternativa da trovare sotto l'albero magari insieme alla prima avventura di
Noelia Basetti raccontata in Caldo amaro.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖



È COME IL MALE di [Quintini, Beppe]

È COME IL MALE     B. Quintini
Appena terminato È come il male di Beppe Quintini al quale attribuisco 4 stelle e mezzo su 5. Beppe Quintini ha tutta la mia ammirazione, per tanti motivi. Primo fra tutti per la qualità del suo romanzo, secondo l'aver pubblicato in self pubblishing fuori dal giogo delle case editrici. In verità non so bene cosa questo comporti ma essere consapevole di avere il talento della scrittura e non riuscire a farsi pubblicare dev'essere alquanto frustrante ed avere il coraggio di farlo in autonomia con tutti i rischi che questo comporta ha tutta la mia ammirazione detto ciò torniamo a bomba cioè alle mie considerazioni su È come il male.
I primi 2 3 capitoli sono un po' ostici almeno per me che sono un po' rimbambito ma sono importantissimi, fondamentali per conoscere bene la genesi di tutta la vicenda consiglio di leggerli con attenzione poi il libro prosegue liscio ed avvincente pieno di precise descrizioni dei posti e delle persone proprio come piace a me perché pur essendo "solo" un thriller e non narrativa pura non si deve trascurare questo aspetto per permettere al lettore di avere un quadro preciso dell'ambiente e dei protagonisti. Ancora massima attenzione al finale che non è scontato anzi alquanto sorprendente. Nel complesso un libro molto bello uno dei migliori letti negli ultimi tempi.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





FAHRENHEIT 451 Bradbury
Cinque stelle su cinque. Non servono frasi ad effetto o superlativi assoluti per descrivere la bellezza
di questo Romanzo basta dire che è... speciale. Un romanzo che non può mancare nella libreria di
ogni amante del libro inteso come espressione di emozioni, di sentimenti, di pensieri. Non esistono
libri brutti esistono libri magari non scritti bene o con una narrazione poco avvincente ma il libro in se
rimane un'opera di valore assoluto perché ci apre gli occhi sul mondo, sui pensieri di chi l'ha scritto,
ci permette di sognare, immaginare, istruirsi.
Questo romanzo è un inno a tutto questo, al potere delle idee e delle parole, alla possibilità di
autodeterminarsi attraverso la cultura. Bradbury costruisce un romanzo distopico apocalittico
bellissimo dalla prima all'ultima pagina. Passaggi fondamentali ce ne sono decine ma queste poche
righe li riassume tutti: " la maggior parte di noi non può correre dappertutto, non può parlare con
chiunque, conoscere tutte le città del mondo, perché non ha il tempo, i soldi e neppure gli amici.
Le cose che cerca, Montag, sono nel mondo, ma il solo modo in cui l'uomo medio può conoscerle è
leggendo un libro." Un libro, questo libro,   non può mancare al nostro bagaglio di appassionato
"librofilo".
valutazione: ottimo 📘📘📘📘📘





FIORI SOPRA L'INFERNO I. Tuti 
Finalmente recupero un titolo che desideravo leggere da tanto tempo, come si dice meglio tardi che mai. Terminato ora ed una volta di più mi rendo conto quanto sia vero quel che si dice che quando si termina di leggere un libro è un po' come sentirsi orfano. Ecco quella sensazione per fortuna non la conosco veramente ma terminare un libro è sempre un momento emotivamente forte di immersione profonda nei propri pensieri per comprendere fino in fondo quello che ti ha lasciato ciò che hai appena terminato di leggere . Fiori sopra l'inferno è stata una lettura molto intensa e coinvolgente, che mi ha trasmesso forti emozioni e che ricorderò con piacere a lungo. Su tutto sono stato conquistato dalla descrizione dei luoghi, mi sembrava quasi di essere presente, luoghi magici pieni di fascino ed a volte un po' sinistri e dall'empatia che mi hanno trasmesso i protagonisti di questo romanzo, anche i "cattivi" che poi in realtà qua sono anche loro delle "vittime" in una storia ben strutturata che ha origini antiche e che l'autrice ha sviluppato e condotto in maniera esemplare. Ilaria tuti permettimi solo un appunto che è anche l'unica nota un po' negativa, ma perché Teresa battaglia l'hai creata così scorbutica e scontrosa? Certo ha avuto ed ha una vita che dire difficile è poco ma chi le sta intorno che ne può? Il povero Massimo ha dimostrato una grande..."pazienza".  Alla prossima avventura regalale un po' di dolcezza (appunto bonario da lettore, si intende 😉). Romanzo assolutamente da leggere anzi fate come me recuperatelo al più presto.
valutazione: buono 📘📘📘📘




I FIGLI DEL MALE A. Lanzetta
Terminato ora, avvolto da un turbine di emozioni, I figli del male ottimo thriller scritto da Antonio
Lanzetta.
A questo libro assegno 4 stelle e mezzo. A mio avviso questo romanzo è migliore del primo, in tutto:
nelle descrizioni dei luoghi, dei personaggi e delle loro emozioni; e meno sbrigativo, indugia di più sui
pensieri dei protagonisti, c è più attenzione alle descrizioni nei momenti topici del romanzo, nel
raccontare la storia di Damiano, Flavio, Tommaso, De Vivo e tutti gli altri personaggi del romanzo.
Ha la capacità di farti entrare nella storia rimanendone completamente coinvolto. Sentendo la
necessità "fisica" di proseguirne la lettura. Rimane sempre chiara la storia anche se si sviluppa in
epoche diverse, ci vuole attenzione per capire bene la vicenda raccontata ma questo è per me un
aspetto positivo non è un thriller piatto, banale. Ora mi aspetto cose sempre più importanti da
Lanzetta. Unico appunto per gustare appieno questo libro: bisogna necessariamente aver letto prima
quello precedente (il buio dentro) e senza che sia passato troppo tempo tra uno e l'altro...
A mio parere il primo romanzo era molto buono, il secondo è ottimo ed il terzo? Sono gia in trepida
attesa...
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖






IL BUIO DENTRO A. Lanzetta
Appena terminato il buio dentro di Antonio Lanzetta al quale attribuisco 4 stelle su 5. Questo romanzo è uscito nel 2016 ed a marzo di quest'anno è uscito il nuovo libro di Lanzetta col titolo I figli del male che ha gli stessi protagonisti di questo thriller.
Trama originale, intreccio e sviluppo molto coinvolgente, frequenti momenti di suspense, adrenalina sempre a valori di guardia e coinvolgimento emotivo elevato per l'intero libro. Questa è l'opinione che oggettivamente scaturisce leggendo il thriller. A livello personale però sento che per raggiungere i livelli più alti della classifica è mancato qualcosa. È una sensazione riconosco molto soggettiva che non ha riscontro nella maggior parte delle recensioni. Io parlo da semplice lettore che riconosco ha delle fisse spesso illogiche ma che utilizza come parametro per giudicare un thriller. Una di queste è la lunghezza ecco questo libro mi sembra un po' troppo breve il che in assoluto non vuol dir nulla ma nella mia mente un po' disagiata ha la sua importanza. Le descrizioni sono approfondite e il livello di pathos alto per tutto il libro tuttavia per me non raggiunge il massimo dei voti. Io comunque consiglio assolutamente di leggerlo in quanto uno dei migliori thriller in circolazione e poi per poter cosi leggere il suo seguito ovvero I figli del male come farò io a brevissimo.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





IL PARADOSSO DI NAPOLEONE   C. De Filippis
Proseguire a lodare il lavoro di De Filippis potrebbe diventare quasi fastidioso (neppure fossi un parente) ma devo lo stesso affermare che questo secondo thriller, (il primo era Le molliche del commissario) che vede impegnato il commissario Vivacqua e la sua squadra, è allo stesso livello dell'esordio forse qualcosa meglio ed è tutto dire, almeno per la mia esperienza, perché spesso la seconda opera cavalca l'onda della prima (se ha avuto successo) e non sempre risulta molto ispirata. Qui invece ci sono tutti gli ingredienti che hanno contraddistinto il primo libro ma amalgamati un po' meglio, la scrittura appare più incisiva e curata ed ancora più coinvolgente. L'adrenalina scorre copiosa il finale è sempre travolgente. Assieme ad Alma Boero (protagonista nei libri di Valeria Corciolani) ed a Susanna Marino (adorata protagonista dei libri di Cristiana Astori), l'ispettore Vivacqua è il personaggio "libresco"che amo di più. Ora mi manca l'ultimo libro scritto da De Filippis con protagonista il commissario siciliano, già temo il momento che terminero anche quello perchè dopo il senso di abbandono sarà definitivo. Sabbenedica voscenza, commissario Vivacqua, saluti anche alla sua squadra e saluti carissimi a donna Assunta che col suo grande cuore la so(u)pporta. Consigliatissimo, neanche a dirlo.
valutazione: più che buono


Il pupazzo di Dylan di [Graniglia, Roberto]


IL PUPAZZO DI DYLAN   R. Graniglia
Ho appena terminato di leggere un romanzo scritto da Roberto graniglia ovvero Il pupazzo di Dylan. Difficile inquadrarlo in un genere preciso perche con diverse sfumature ne tocca svariati, dal thriller/horror allo psicologico/paranormal. Il re di questo genere letterario è il grande Stephen King maestro irraggiungibile al quale  Graniglia gli si accosta (tenendosi a debita distanza...☺️) scrivendo il suo romanzo in maniera mirabile. Il libro a me è piaciuto tantissimo. Il cuore di Marta sempre di graniglia rimane per me inarrivabile, occupa il primo posto della mia personale classifica di gradimento dei libri letti ma il pupazzo di Dylan si piazza a poca distanza. Come nelle migliori tradizioni dell'autore l'inizio è tranquillo ma è una lenta ed inesorabile discesa all'inferno più nero e tragico. Una pagina dopo l'altra si viene trascinati nel delirio, in un turbinio di avvenimenti inquietanti. Finale giusto, logico, senza sconti di quelli che io adoro. Ci sono a mio parere alcune piccole forzature ma con l'adrenalina che ti pervade leggendo con crescente coinvolgimento neppure ce ne accorgiamo. In definitiva un libro super consigliato, senza remore.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





IL RIFLESSO DEL LUPO M. Mazzanti
Terminata la lettura anche del secondo romanzo scritto da Mario Mazzanti al quale attribuisco 4 stelle su cinque. Mazzanti è una garanzia, ho letto moltissimi suoi libri ed ogni volta è una piacevole conferma.  Ciò che non gli ha fatto avere, da parte mia, il massimo dei voti è stata la "sceneggiatura" un po' debole, la storia ha, a mio avviso, qualche piccola incongruenza qualche piccolo inciampo qua e là ma l'atmosfera di suspense, di angoscia per ciò che sta per accadere, di attesa per come proseguirà la storia sono sempre le medesime che hanno caratterizzato le mie letture di Mazzanti. La scrittura e le descrizioni sono sempre coinvolgenti e dettagliate. Il libro fa rimanere col dubbio sul colpevole fino alle pagine finali e fino alla fine regala colpi di scena e inattese "sorprese".
valutazione: buono 📘📘📘📘






IL SETTIMO ESORCISTA F. Girelli
Appena terminato il settimo esorcista di Fabio Girelli. Il romanzo mi è piaciuto molto. Cavolo mi piace proprio questa "nouvelle vague" del thriller italiano: Girelli classe '80, Lanzetta '81, Leonardi '83, Quintini '77, Paoli '71, DeMarco '65, Mazzanti...Personalmente gli attribuisco 4 stelle e mezzo su cinque. Un romanzo thriller che parte subito forte e mantiene alta la tensione e la suspense per l'intera durata del libro. Scritto bene, scorrevole, senza buchi o zone d'ombra nella trama. Continui colpi di scena e finale non scontato. Lo si legge in poco tempo proprio per la voglia di sapere e di conoscere ciò che dovrà accadere. Aprile è stato un mese difficile con letture poco interessanti ma maggio non finisce di stupirmi prima Leonardi (l'uomo senza volto) poi Mazzanti (il riflesso del lupo) adesso Girelli con il settimo esorcista....bene bene; libro che ovviamente consiglio vivamente  e poi ad iniziare da l'autore leggere tutta la produzione "libresca" di Girelli e le indagini del vicequestore Castelli.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





L UOMO SENZA VOLTO R. Leonardi
Appena terminato il thriller l'uomo senza volto di Roberto Leonardi autore emergente alla sua prima opera. Ed ha fatto subito il botto, io personalmente gli attribuisco quattro stelle e mezzo su cinque. Il thriller mi è piaciuto tantissimo scritto benissimo tiene avvinto il lettore alle pagine, almeno per me è stato cosi. Ottima descrizione delle persone e dei luoghi, scrittura fluida e ricca, proprietà di linguaggio. Ci sono tutti gli ingredienti per fare un ottimo thriller, omicidi, follia, sorprese, suspense, un mix esplosivo splendidamente organizzato. Finale memorabile. Sorprendente, spiazzante. Niente è mai come sembra. L'invito è quello di leggerlo assolutamente.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖



L'ombra del viandante (eLit) (Le indagini di Milena Costa Vol. 2) di [Sparacino, Mariella]


L'OMBRA DEL VIANDANTE M. Sparacino
Appena terminato L'ombra del viandante di Mariella Sparacino. Dico subito che è un giallo e con i romance non ha nulla a che fare malgrado l'editore...(nella collana elit c'è una sezione per i thriller).
La Sparacino è alla sua seconda pubblicazione ed anche in questo caso come nel primo libro (l'estate dei dieci temporali) la protagonista è il vicequestore Milena Costa. Anche in questo caso si vedrà ad indagare su una morte "strana" quella che sembra, a tutti gli effetti, un suicidio, però....il suo passato torna ancora una volta a scombinarle la vita. L'argomento di fondo che affronta il libro poi è quanto mai attuale.  Molto ben scritto senza situazioni particolarmente cruenti ma con un lessico curato con situazioni molto coinvolgenti che rendono la lettura "necessaria" per la voglia di conoscerne gli sviluppi. Non mancano i momenti divertenti che allentano la tensione. In definitiva un'opera a parer mio migliore della prima; più matura, più complessa, più articolata, ben sviluppata. Consiglio senz'altro di leggerlo per conoscere una investigatrice (Milena Costa) normale, con una tipica vita da single, con paure ed abitudini che le permettono di rendersi immediatamente simpatica. Un bravo sincero all'autrice che meriterebbe ben altra notorietà.
valutazione: buono 📘📘📘📘



La psichiatra di [Dorn, Wulf]

LA PSICHIATRA W. Dorn
Appena terminato la psichiatra di wulf dorn a cui attribuisco 3 stelle su 5. A dispetto dell'interesse che il libro mi ha destato l'ho finito in 3 giorni...forse per liberarmene in fretta. Ho conosciuto Dorn col romanzo follia profonda e mi era piaciuto molto invece quest'opera e di gran lunga inferiore. La storia alla fine non è neppure brutta ma per come è scritta sembra sviluppata da uno scrittore alle prime armi pieno di luoghi comuni, situazioni al limite del comico, scrittura con poco pathos e la nostra eroina a cui ne capitano di ogni, francamente troppe. Molte situazioni rimangono irrisolte ed il perché sono state scritte lo possiamo solo immaginare. In conclusione una lettura non necessaria ma certamente comunque non una perdita di tempo.
valutazione: discreto 📘📘📘






LA RAGAZZA CHE GIOCAVA CON IL FUOCO  S.Larsson
La ragazza che giocava con il fuoco merita quattro stelline su cinque. Appena terminato il secondo capitolo della trilogia di millenium. Per quel che sono i miei gusti devo dire che questo secondo libro è senz'altro più bello del primo anche se mantiene quelle punte di incoerenza già presenti nel primo capitolo. Mi riferisco principalmente alla figura dell'eroina Lisbeth salander che porta a compimento imprese impossibili per la maggioranza degli esseri umani ma non per lei. In alcune circostanze Larsson esagera proprio...Però nel complesso è un ottimo thriller ottimamente congeniato e con la giusta dose di suspance. Un romanzo che, malgrado l'imponente mole (750 pag.), si legge velocemente mantenendo sempre alta la tensione e l'interesse.
valutazione: buono 📘📘📘📘





LA RAGAZZA CHE CHIEDEVA VENDETTA    P. Porazzi
Appena terminato La ragazza che chiedeva vendetta di Pierluigi Porazzi. Era tantissimo che volevo leggere questo thriller finalmente quasi in chiusura di questo 2018 sono riuscito a colmare questa lacuna.
Questo libro rappresenta la quarta indagine di Alex nero ormai famoso personaggio del "mondo" giallo a cui suo malgrado è accaduto di tutto grazie alla fervida fantasia dell'autore di tutta la serie ed anche, quindi, di questa bellissima ultima avventura.
Il romanzo si legge benissimo anche da solo ma, per svariati riferimenti alle indagini precedenti, si apprezza molto di più se si è letto tutta la seria di Alex nero o buona parte di essa. Se non lo avete fatto rimediate al più presto vi assicuro che c'è da divertirsi.
Il libro è molto ben fatto ha una trama molto articolata ma sviluppata in maniera impeccabile; è il racconto di un'indagine molto complessa coinvolgente ed emozionante con svariati colpi di scena con un finale adrenalinico e sorprendente. Credo e spero che di Alex nero ne sentiremo ancora parlare. Complimenti a Pierluigi Porazzi per questa ennesima ottima prova.
valutazione: piu che buono 📘📘📘📘🔖






LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA  S. Larsson
La regina dei castelli di carta quattro stelle e mezza su cinque. La mezza stella in meno del massimo perché Larsson ci ha "colpevolmente" lasciati orfani del suo estro e della sua immensa capacita di scrittore, imperdonabile. Questo suo terzo romanzo che chiude la trilogia millenium ed è anche il suo ultimo romanzo scritto è il migliore di tutti. Direi che rasenta la perfezione. La super eroina Lisbeth Salander ritorna nei ranghi avendo meno poteri da super eroe e tutto il romanzo ne guadagna in credibilità non essendo un fantascentifico ma un thriller. Il resto dei personaggi sono tratteggiati in maniera esemplare e la storia è quanto mai coinvolgente. Colpi di scena in quantità. Libro immenso (850 pag) ma scorrevolissimo. Nient'altro da dire, chapeau Larsson mancherai tanto. Un vero peccato.
valutazione: ottimo 📘📘📘📘📘






LE MOLLICHE DEL COMMISSARIO C. De Filippis
È come dico sempre io, non cerchiamo altrove, lontano ciò che si può trovare qui vicino a noi, dietro l'angolo. Carlo De Filippis abita a Chieri ad un tiro di schioppo da casa mia nemmeno lo sapevo, lo scoperto leggendo le sue note biografiche, ed è un autore di thriller bravissimo. In Italia ci sono autori fortissimi se vogliamo investire qualche soldino in libri provate a leggere prima loro non li lascerete più. Certo per quanto riguarda De Filippis il mio giudizio non può che essere limitato a questo suo romanzo d'esordio (Le molliche del commissario) perché, al momento,  ho letto solo questo ma ha scritto altri due gialli con protagonista il commissario Vivacqua (uno è già sul mio comodino) li leggerò e presto il mio giudizio sarà più completo per ora posso dire che questo primo libro è eccellente. È un thriller da leggere con molta attenzione dedicandogli tempi adeguati le prime pagine sono un po' ostiche un vero guazzabuglio ma prendete appunti non perdete il filo andate avanti perché poi tutto si dispiega come un foglio di carta prima ben accartocciato poi piano piano si stira, si distende e allora tutto si capisce tutto diventa chiaro e logico le ultime 50/60 pagine sono una delizia. Appassiona, diverte, regala salutari brividi freddi. De Filippis ha creato un personaggio, il commissario Vivacqua, col quale si simpatizza immediatamente. Complimenti vivissimi a questo autore non tanto famoso o non abbastanza (per quel che meriterebbe) ma che merita, invece, attenzione. Consigliato.
valutazione:più che buono 📘📘📘📘🔖



La mossa dell'impiccato (Amanda Garrone indaga Vol. 1) di [Lucca, Daria]


LA MOSSA DELL'IMPICCATO D. Lucca
La mossa dell'impiccato è il secondo romanzo scritto da Daria Lucca pubblicato col self publishing di Amazon. 
Giornalista, nata a Torino, ha lavorato per molti anni al Manifesto scrivendo nel contempo alcuni libri d'inchiesta. Il suo primo romanzo è stato Distanza di sicurezza nel quale era già protagonista la vicequestrice Amanda Garrone. Questo secondo romanzo è ambientato in una torrida Siena nei festanti giorni che precedono il palio dell'Assunta. La Garrone è alle prese con un apparente suicidio indagando il quale verranno alla luce una serie di crimini recenti e antichi compiuti da apparati occulti e non, quali mafia, politica, massoneria e istituzioni deviate. Non sarà semplice venire a capo dell'intera vicenda benché aiutata dalla sua squadra, un nutrito gruppo di coraggiosi agenti. Quale sarà la sua "mossa" risolutiva? (quella del titolo si riferisce alla partenza del palio). Riuscirà a risolvere tutti i fronti aperti?
Daria Lucca riunisce in un solo romanzo tanti generi diversi forte della sua esperienza di giornalista che l'ha vista scrivere dei tanti momenti bui vissuti dall'Italia. Un po' thriller (principalmente), un po' libro di inchiesta, fa vivere intensamente una storia molto verosimile che coinvolge funzionari bancari collusi con la criminalità, poliziotti corrotti, nobiltà senza scrupoli, mafiosi sanguinari. Tutto affrontato con una scrittura solida, credibile con approfondite descrizioni di luoghi e persone. Unico appunto (che a parer mio è un merito):  libro sicuramente coinvolgente e interessante ma non...di evasione (da ombrellone per intenderci) ma da leggere con assoluta attenzione. Consigliato.
valutazione: buono 📘📘📘📘


Non uccidere - Mario Mazzanti - copertina

NON UCCIDERE M. Mazzanti
Appena terminato il romanzo thriller di Mario Mazzanti "non uccidere" a cui attribuisco 4 stelle su 5. 
Mazzanti è tornato...ancora le indagini del commissario Sensi coaudiovato dal criminologo Claps.
Il precedente libro che vedeva coinvolti questi due investigatori ossia "un giorno perfetto per
uccidere" non mi aveva convinto appieno ma qui si torna a volare alto con questo romanzo molto
coinvolgente. Ricco di colpi di scena, ritmo serrato e pathos a mille. Finale aperto perché nel suo
ultimo romanzo "i 444 scalini" (che non ho ancora letto) l'avventura dei due continua.
Consigliatissimo anche se il suo primo romanzo che racconta l'inizio del sodalizio tra commissario
è criminologo rimane per me inarrivabile.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖


Non è tutto oro (La colf e l'ispettore Vol. 2) di [Corciolani, Valeria]


NON È TUTTO ORO  V. Corciolani
Datemi  un altro libro di Valeria Corciolani, per favore, ne ho bisogno. Ho appena terminato
questa sua seconda splendida creatura, Non è tutto oro, e sono già in furente crisi di astinenza.
Già la lettura del suo primo libro, Acqua passata, mi aveva totalmente conquistato ma questo mi
ha steso al tappeto, innamorato perso.   Ricchezza di vocaboli, vivacità di scrittura, a tener desta
l'attenzione, descrizioni sempre incisive che siano di persone, di stati d'animo o della città,
Chiavari, in cui è ambientato il romanzo. Ironia a tonnellate, si legge con il sorriso perennemente
stampato sulle labbra. Ma si badi non è un libro leggero è un giallo con tutti i crismi: omicidio,
indagini, colpi di scena, dubbi, supposizioni, magari pochi momenti ansiogeni ma sarebbe stata
una situazione che stonava, fuori luogo. I personaggi che ruotano intorno alla storia li abbiamo
già conosciuti in Acqua passata ma qui si superano in simpatia e perspicacia in intuito e ironia 
l'ispettore Jules Rosset, Alma Boero, Alfonsina, il sovrintendente Ugo Solari sono tratteggiati in
maniera deliziosa. Ai 2/3 del romanzo il colpevole è già intuibile ma questo non pregiudica in
alcun modo la bellezza del romanzo ve lo assicuro. Conta zero lo so ma se c'è una scrittrice alla
quale vorrei dare la mano e fare i complimenti per il suo lavoro e per quanto mi ha fatto divertire
leggendo i suoi libri questa é Valeria corciolani e bon...(come dice Alma).
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖


La mossa dell'impiccato (Amanda Garrone indaga Vol. 1) di [Lucca, Daria]


LA MOSSA DELL'IMPICCATO D. Lucca
La mossa dell'impiccato è il secondo romanzo scritto da Daria Lucca pubblicato col self publishing
di Amazon. 
Giornalista, nata a Torino, ha lavorato per molti anni al Manifesto scrivendo nel contempo alcuni
libri d'inchiesta. Il suo primo romanzo è stato Distanza di sicurezza nel quale era già protagonista
la vicequestrice Amanda Garrone. Questo secondo romanzo è ambientato in una torrida Siena nei
festanti giorni che precedono il palio dell'Assunta. La Garrone è alle prese con un apparente
suicidio indagando il quale verranno alla luce una serie di crimini recenti e antichi compiuti da
apparati occulti e non, quali mafia, politica, massoneria e istituzioni deviate. Non sarà semplice
venire a capo dell'intera vicenda benché aiutata dalla sua squadra, un nutrito gruppo di coraggiosi
agenti. Quale sarà la sua "mossa" risolutiva? (quella del titolo si riferisce alla partenza del palio).
Riuscirà a risolvere tutti i fronti aperti?
Daria Lucca riunisce in un solo romanzo tanti generi diversi forte della sua esperienza di giornalista
che l'ha vista scrivere dei tanti momenti bui vissuti dall'Italia. Un po' thriller (principalmente), un po'
libro di inchiesta, fa vivere intensamente una storia molto verosimile che coinvolge funzionari
bancari collusi con la criminalità, poliziotti corrotti, nobiltà senza scrupoli, mafiosi sanguinari.
Tutto affrontato con una scrittura solida, credibile con approfondite descrizioni di luoghi e persone.
Unico appunto (che a parer mio è un merito):  libro sicuramente coinvolgente e interessante ma
non...di evasione (da ombrellone per intenderci) ma da leggere con assoluta attenzione. Consigliato.
valutazione: buono 📘📘📘📘





LE MOLLICHE DEL COMMISSARIO C. De Filippis
È come dico sempre io, non cerchiamo altrove, lontano ciò che si può trovare qui vicino a noi, dietro
l'angolo. Carlo De Filippis abita a Chieri ad un tiro di schioppo da casa mia nemmeno lo sapevo,
lo scoperto leggendo le sue note biografiche, ed è un autore di thriller bravissimo. In Italia ci sono
autori fortissimi se vogliamo investire qualche soldino in libri provate a leggere prima loro non li
lascerete più. Certo per quanto riguarda De Filippis il mio giudizio non può che essere limitato a
questo suo romanzo d'esordio (Le molliche del commissario) perché, al momento, ho letto solo
questo ma ha scritto altri due gialli con protagonista il commissario Vivacqua (uno è già sul mio
comodino) li leggerò e presto il mio giudizio sarà più completo per ora posso dire che questo
primo libro è eccellente. È un thriller da leggere con molta attenzione dedicandogli tempi adeguati
le prime pagine sono un po' ostiche un vero guazzabuglio ma prendete appunti non perdete il filo
andate avanti perché poi tutto si dispiega come un foglio di carta prima ben accartocciato poi
piano piano si stira, si distende e allora tutto si capisce tutto diventa chiaro e logico le ultime
50/60 pagine sono una delizia. Appassiona, diverte, regala salutari brividi freddi. De Filippis ha
creato un personaggio, il commissario Vivacqua, col quale si simpatizza immediatamente.
Complimenti vivissimi a questo autore non tanto famoso o non abbastanza (per quel che
meriterebbe) ma che merita, invece, attenzione. Consigliato.
valutazione:più che buono 📘📘📘📘🔖





NOSTALGIA DEL SANGUE D. Correnti
Inizio subito col dire che Dario Correnti è lo pseudonimo dietro il quale si celano 2 autori bravissimi forse un uomo e una donna, forse due giornalisti visto come ne descrivono il mestiere all'interno del libro ma dei quali non si conosce il nome. Anche per questo non ho fatto la mia consueta presentazione dello scrittore perché in effetti non esiste o meglio si presenta sotto mentite spoglie e non ha una bibliografia da presentare. Il romanzo avrebbe meritato il voto massimo ma il finale mi ha un po' lasciato perplesso non perché sia inadeguato, forse un po' frettoloso, ma soprattutto perché avrei voluto che ne fosse protagonista anche Besana non solo la Piatti, va beh una sottigliezza ma per me sarebbe stato importante. 
PREGI: trama molto avvincente e ben strutturata, ritmo incalzante, descrizioni approfondite ed incisive sia delle "opere" del serial killer che del mestiere dell'inviato, emotivamente coinvolgente, ottima suspense, racconto divertente e sempre plausibile spettacolare la coppia Besana/Piatti meritano un sequel.
DIFETTI: thriller bellissimo ma il finale....
IN BREVE: leggetelo assolutamente (uno dei più bei thriller che abbia letto) con la speranza che Dario Correnti ci regali presto una nuova avventura del duo di giornalisti più astuti e simpatici della carta stampata.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖






OSSERVATORE OSCURO B. Baraldi
Appena terminato Osservatore oscuro di Barbara Barale, giusto il tempo di metabolizzarne il contenuto, il quale è molto coinvolgente in toto, ma nelle ultime pagine in particolar modo, e sono pronto a condividere le mie impressioni.
Osservatore oscuro è un thriller di grande impatto emotivo, ottimamente scritto e leggendolo si percepisce la grande cura che gli ha dedicato l'autrice. È un thriller ben concepito, sviluppato e scritto. La trama è complessa ma chiaramente raccontata, avvincente e con buona dose di suspense. Tante situazioni si vengono ad intrecciare dando vita ad un romanzo coinvolgente ed emozionante. Un solo difetto, per me perlomeno, che ho letto in precedenza Aurora nel buio. Troppi rimandi a quel libro o meglio tante cose accadute nella prima indagine di Aurora sono ripercorse anche in questo romanzo rendendolo un po' lento. Ma sono osservazioni assolutamente personali e trascurabili.
In definitiva un'ottima seconda prova (con protagonista l'ispettore Scalviati) di Barbara barale ed ora aspettiamo impazienti la terza....
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





PLAYER ONE Ernest Cline
Player one. Appena terminato, quattro stelline su cinque.
Romanzo ambientato in un futuro distopico ma che racconta di cose assolutamente verosimili.
Trama semplice ma geniale raccontata in maniera divertente e sempre sufficientemente coerente
non calcando troppo su situazioni fantasiose o improbabili. Romanzo che tiene sempre alta la
tensione e l'interesse. Libro perfetto per chi era adolescente negli anni ottanta ed ha frequentato
le sale giochi o comunque, possedendo una consolle, consumava i suoi pomeriggi cercando di
distruggere mostri di tutti i tipi. Il libro è un continuo rimando della memoria a quei giochi mitici ed
a quelle postazioni che ora risultano residuati preistorici. Finale ovvio ma che grazie al susseguirsi
delle varie disavventure che capitano al protagonista non è scontato. In definitiva un buon libro nel
quale è evidente la cura e lo studio che Cline gli ha dedicato per scriverlo.
valutazione: buono 📘📘📘📘



Proibito (Chrysalide) di [Suzuma, Tabitha]


PROIBITO T. Suzuma
Appena terminato di leggere "proibito" di tabitha suzuma. Solo due dati che danno la cifra di quello che mi ha trasmesso questo romanzo: cinque su cinque stelline e miglior libro letto nell'intero 2017. Un libro che parla d'amore, dell'amore che non riconosce steccati, soave, sublime, "politicamente scorretto", ma vero, reale.  Parla di una storia d'amore totalizzante, quella che ti toglie il fiato, che ti trasmette gioia di vivere, di fantasticare, facendola interpretare a due ragazzi che danno vita ad un rapporto malato, vietato, innaturale. Libro scritto divinamente: tenero, dolce, ma anche crudele, duro, angosciante. L'ho trovato un romanzo splendido con un inizio ed una fine coerente, logica, reale, senza spazi per mielosita inutili e fuori luogo. Un consiglio leggetelo senza preconcetti perché racconta "solo" di una grande e tenera storia d'amore. Si potrebbero dire ancora un'infinità di cose ma forse toglierebbero il gusto della sorpresa e della "necessita" di leggerlo.
valutazione: ottimo 📘📘📘📘📘






EMPATIA    I.Bonetti
Appena terminato il romanzo, auto pubblicato, scritto da Iris Bonetti Empatia uscito all’inizio dell’estate. I protagonisti principali sono Marc e Sara. Lui è un biologo molto capace che ha concluso diverse ricerche. All’inizio del libro è alle prese, insieme al suo gruppo, con lo studio di una cura per combattere l’autismo. Lei invece è un’insegnante di equitazione e lavora in un ranch. Il proprietario ha messo a disposizione le sue strutture, soprattutto i suoi cavalli, per aiutare, attraverso il contatto con gli animali, dei bambini autistici che rientrano in un progetto regionale che ha come obbiettivo il miglioramento delle loro condizioni di vita attraverso la pet therapy. Inizialmente Marc e Sara non si conoscono ma una serie di situazioni li metteranno in contatto e da li avrà inizio una storia emozionante e molto coinvolgente, piena di colpi di scena. Non è un libro breve (500 pag.) ma si legge piuttosto velocemente grazie anche ad una scrittura scorrevole ed all’impazienza di sapere cosa riserva il racconto. Il romanzo è molto curato, sia dal punto di vista lessicale che da quello della struttura. La trama è molto suggestiva ed anche il suo svolgimento. Il finale poi è adrenalinico e tiene col fiato sospeso in più occasioni. Oggettivamente è un ottimo romanzo. Personalmente però ho alcune perplessità: devo rilevare, al contrario di quanto è segnalato sulla copertina, che non è propriamente un thriller o meglio, non in maniera preminente. Un romanzo che ha al suo interno tanti generi diversi: fantasy, romance, fantascienza. A livello personale non amo particolarmente commistioni tanto eterogenee come in questo caso. Soprattutto quando a pagarne maggiormente è l’aspetto thriller. Una cosa va evidenziata, nelle parti più “forti” del romanzo l’autrice è molto incisiva e non mancano scene molto d’impatto, le descrizioni dei vari omicidi sono sempre piuttosto “precise”; per questo mi sento di dire che abbandonando gli altri generi avremmo un’autrice (pura) di thriller molto valida. Un altro aspetto che io non amo particolarmente è il coinvolgimento dei bambini, soprattutto quando diventano protagonisti di molta sofferenza. Ma sono valutazioni assolutamente personali. L’analisi oggettiva rimane che ho letto un buonissimo romanzo molto curato, ben condotto e molto coinvolgente. Complimenti.
valutazione: buono 📘📘📘📘




REVOLVER I.Santacroce
Piuttosto destabilizzante....Ho cominciato da qui il mio viaggio nel mondo un po' perverso delle opere della Santacroce. Quattro stelle su cinque. Questo è un libro sulla follia sul male di vivere sul disagio di dover vivere un'esistenza sbagliata, perché lo sbaglio siamo noi stessi. Noi (impersonificati nella protagonista, Angelica) che siamo stati traditi abbandonati derisi oltraggiati. A cominciare dai genitori, poi i parenti, i maestri, gli amici. Non una pazzia soft ma un disagio vero patologico, allucinato, malato dove è necessario provare dolore per sentirsi vivi. Dove la parte di noi più morigerata non vince mai sopraffatta da un alter ego schizofrenico e disadattato. Ho molto apprezzato questo romanzo è penso che Isabella Santacroce mi terra compagnia con le sue opere ancora a lungo.

valutazione: buono 📘📘📘📘





SILENZIO L. Troncanetti
Appena terminato il romanzo di Luana Troncanetti Silenzio al quale, personalmente, attribuisco 4 stelle e mezzo su 5. 
Inizia come tutti i thriller che si rispettino, un efferato omicidio, ma da li a breve ci si accorge che non è solo un giallo ma molto, molto di più....un libro che va oltre le etichette non da spazio ad un genere solo ma ne ricomprende molteplici. L'omicidio è un pretesto per dar vita ad un romanzo che cattura, che non si riesce a smettere di leggerlo. Finisce in fretta ma non perché superficiale o frettoloso ma per la smania di sapere, di conoscere il contenuto della pagina successiva.
Galleria di personaggi indimenticabili indagati fino a toccar loro l'anima empatizzano col lettore con le loro storie tenere o drammatiche o solo stravaganti descritti con ironia e gusto. Non esistono personaggi di contorno tutti sono protagonisti  indispensabili per la riuscita della storia. C'è Ernesto, la moglie Margherita, la custode Marisa (straordinaria) e poi l'ispettore Proietti, Marina e l'agente Mingrone, e tanti altri.
Un vero caleidoscopio di storie che si intrecciano per poi incontrarsi al termine del racconto.
Scrittura attenta, ricca, scorrevole che emoziona. 
Un difetto grosso lo ha questo romanzo, non ha fratellini è rimasto figlio unico. 
L'autrice si cimenta spesso nella stesura di racconti che sono ulteriori perle ma qui c'è bisogno di un altro romanzo ne sentiamo quanto mai la necessità.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖



ti-guardero-morire.jpg


TI GUARDERÒ MORIRE F. Semplici
Se parliamo di letture questo mese di agosto è stato per me, che sono un super goloso, come entrare in una pasticceria e vedere un'infinità di dolci squisiti, un susseguirsi di romanzi tutti belli coinvolgenti ed emozionanti e non fa certo eccezione questo di Filippo Semplici Ti vedrò morire.
Vi posso assicurare che di libri thriller ne ho letti a decine ma questo ha avuto la rara capacita di farmi aumentare i battiti del cuore. L' ansia e la suspense si fondono e si alternano senza soste la scrittura è scorrevole e incisiva; non è "solo" un thriller lo definirei un soft horror (l'ho inventato ora?) perché lo splatter (quello buono), quello che ti fa accapponare la pelle, in alcune situazioni è presente ma è assolutamente funzionale al racconto lo arricchisce lo rende più "reale". E Pensare che Orlando voleva fare solo una breve sosta per bere un po' dacqua fresca perché quel giorno in gita con la moto in compagnia della sua ragazza faceva caldo aveva una gran sete e quel posto nel paese di Borgoladro sembrava proprio fare al caso suo non sapeva che varcata la porta di quel bar avrebbe trovato...
Romanzo che offre numerosi spunti di discussione che però ora non si possono fare perché potrebbero rovinare il gusto della lettura mi limito a consigliarlo a tutti i lettori a cui piacciono le forti emozioni e che cercano una storia non banale.
valutazione: buono 📘📘📘📘





TRE ATTI E DUE TEMPI G. Faletti
Tre atti e due tempi di Giorgio Faletti. Tre stelle su cinque. Lo ribadisco anche dopo aver letto questo lungo racconto o breve romanzo. Faletti si evidenzia come grande scrittore quando scrive opere thriller come "io uccido" o "io sono dio" ma diventa, a parer mio,uno scrittore "normale" quando si cimenta in racconti o in generi diversi dal giallo. Mi permetto queste considerazioni anche perché sono un grande fan di faletti ed ho una grande ammirazione per la sua grande poliedricità artistica. Purtroppo ci ha lasciato troppo presto e ci dobbiamo accontentare di ciò che ci ha lasciato che è comunque molto.
valutazione: buono 📘📘📘📘



Un giorno perfetto per uccidere. Un'indagine del commissario Sensi e del dottor Claps - Mario Mazzanti - copertina

UN GIORNO PERFETTO PER UCCIDERE M. Mazzanti
Terminato da poco il romanzo di Mazzanti "un giorno perfetto per uccidere" a cui attribuisco
tre stelle e mezzo su cinque. Inizio subito col dire che un ottimo romanzo thriller. Le mie
aspettative erano altissime perché dopo aver letto scacco alla regina (che è il romanzo che
precede questo e che peraltro a molti, leggendo e le recensioni, non è piaciuto) che ritengo un
thriller da 5 stelle o quasi mi aspettavo un altro capolavoro. In parte è così ma non raggiunge
quel livello, almeno per me. Mazzanti è comunque una garanzia scrive bene, ti lascia col fiato
sospeso lungo tutto il romanzo è la soluzione, mai scontata, arriva solo nelle ultime pagine.
Non smetterò di leggere i suoi libri questo è certo.
valutazione: buono 📘📘📘📘





UOMINI CHE ODIANO LE DONNE S. Larsson
Quattro stelle su cinque. Thriller bello ma non bellissimo. Le prime 400 pagine sono eccellenti descrizione dei luoghi e dei protagonisti approfondite e curate proprio come piace a me. Voglio immergermi completamente nella storia è più lo scrittore me ne da modo descrivendo tutto in modo particolareggiato più mi sento coinvolto. Suspence e colpi di scena sempre ben congeniati. Storia plausibile e nessun inutile ricorso ad "immagini"  splatter. Quindi prima parte, anche molto di più, bellissima, ultime 100 pagine molto meno.  Mi sono sembrate molto confuse troppa carne al fuoco sono state aggiunte situazioni non necessarie che hanno solo reso il finale più farraginoso e confuso. Nel complesso comunque un ottimo romanzo d'esordio, ancorché postumo, per la morte prematura dell'autore, stieg larsson, che l'ha colto ancor prima che il suo libro fosse pubblicato.
valutazione: più che buono





IO SONO LA PREDA A. P. Fantoni
Ormai è prassi per me da qualche tempo alternare libri thriller in senso stretto con altri sempre con una forte componente di suspense ma che non hanno come tema predominante le indagini ed eventualmente la cattura di un assassino. In più in questa prima metà anno ho privilegiato letture di autori auto pubblicati o editi da piccole case editoriali sicuro che fra loro si nascondano (loro malgrado) tanti bravissimi scrittori capaci di trasmettere grandi emozioni. In questa logica va inquadrata anche la scelta di leggere il romanzo di Anna Pia Fantoni, Io sono la preda, uscito pochissimi mesi fa attraverso il self publishing. E ho di nuovo fatto centro. Protagonista della storia è Giuditta una giovane donna con un passato terribile a causa di un rapporto malato con Gabriele ed un presente nel quale grazie al lavoro ed agli amici sta tentando di ritrovare un equilibrio. L’immediato futuro le riserverà sorprese di ogni tipo ed anche un drammatico ritorno al passato. Pochissime parole che riconosco forse non incuriosiscono più di tanto ma non amo particolarmente svelare la trama di un libro cosa che per altro è reperibilissima on line ma preferisco soffermarmi maggiormente su ciò che il libro mi ha trasmesso. E devo dire che questo libro è una fucina di emozioni. Racconta una storia molto attuale che sembra uscita dalle cronache di un tg di oggi anche se la vicenda che ha ispirato l’autrice risale a molti anni fa cosi come la prima stesura di questo romanzo. Nel frattempo purtroppo non è tragicamente cambiato molto. Giuditta vive e lavora a Venezia è una ragazza con un carattere pessimo, duro e risoluto, ma giustificabile perché formatosi cosi a causa di un passato molto difficile. Orfana già in giovane età e poi succube di un rapporto con un uomo manipolatore e sadico che ne ha circuito la mente e la volontà e dal quale è riuscita a liberarsi solo fuggendo e nascondendosi. Ora sono cinque anni che vive a Venezia ha un lavoro importante ed un equilibrio quasi ritrovato anche se con i rapporti umani è sempre un po’ in difficoltà. L’autrice tratteggia Giuditta in modo splendido ora dura ed impenetrabile poi dolce e sognatrice o paurosa ed in preda ad ansie. Giuditta può essere qualunque donna preda di un uomo manipolatore e violento che ha fatto di lei un essere alla sua mercé sottomessa e dipendente. E che dire di Gabriele? L’altra faccia della medaglia, quella che rappresenta il male estremo, cocainomane, perverso, sadico, un uomo scorbutico e pericoloso ma che ti manda all’inferno il cervello perché capace di manipolarti e di renderti suo schiavo. Il libro passa con sapienza da momenti di forte ansia a momenti sereni poi di nuovo fiato sospeso e ancora calma apparente. Un continuo di emozioni dove ci si attende una sorpresa ad ogni pagina. Un romanzo che non lascia sereni neppure nelle pagine finali anzi in esse la resa dei conti che arriva è spaventosa e carica di nuovi interrogativi. In definitiva un libro assolutamente da leggere, per la bravura dell’autrice capace di passare con disinvoltura attraverso diversi registri narrativi e per la sua capacità di emozionare raccontando una storia “vera”. Un plauso va fatto anche a Diego Di Dio che ne ha curato l’edizione, impeccabile. Consigliatissimo.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖






BEATA GIOVENTU' V. Galati
Beata gioventù è il titolo dell’ultimo romanzo (uscito a maggio, edito da Oakmond Publishing) scritto da Vincenzo Galati brillante scrittore genovese. Beata gioventù è la seconda avventura che vede come protagonisti un gruppo di arzilli vecchietti di Genova che rispondono ai comandi di Olga la più vispa e curiosa di tutti. Questa volta la banda battezzatasi, per l’occasione appunto, beata gioventù dovrà far luce sull’omicidio di una loro cara amica in possesso di una preziosa moneta molto appetita da spietati collezionisti pronti anche ad uccidere pur di venirne in possesso. Ed in effetti….Il libro è molto divertente e fila via senza intoppi si legge velocemente curiosi di conoscere tutti le idee prodotte dalla improvvisata banda per giungere alla verità sul delitto. Per la verità il colpevole viene ben presto individuato il difficile resta quello di farlo confessare ed Olga e compagni si adopereranno non poco per aiutare il commissario a far cadere in trappola il sospettato. Ritmo veloce, battute simpatiche mantengono la lettura coinvolgente e piacevole. Complimenti all’autore anche se alcune cose non mi hanno convinto. Alcune scene mi sono sembrate oggettivamente eccessive e forzate, va bene mantenere un tono allegro e divertente ma a parer mio l’importante è rimanere credibili ed in alcuni frangenti mi è sembrata più una favola che la rappresentazione di una possibile realtà. Ritengo che, personalmente, con questo romanzo ho osato troppo, per un appassionato come me di thriller, mistero ed affini questo libro rappresenta una inversione ad U troppo drastica che non mi ha reso facilissimo proseguire nella lettura. Ma questo è un mio limite il romanzo obbiettivamente, al netto di alcune forzature, rimane una lettura rilassante e molto simpatica.
valutazione: discreto 📘📘📘





SANGUE SPORCO E. Aragona
Un libro che mi ha attratto da subito fin da quando Amazon me lo ha proposto come lettura consigliata (era maggio). Non so cosa mi abbia colpito di più; forse la copertina, forse la sinossi, che evocava le storie raccontate nei suoi libri (principalmente Il rumore dei tuoi passi e Quella vita che ci manca) da Valentina D’Urbano che io amo moltissimo. Fatto sta che appena sono riuscito ho letto, con molta curiosità, questo romanzo scritto da Enrica Aragona ed edito da Corbaccio dal titolo Sangue sporco. Protagonisti della storia sono gli abitanti di un quartiere di Roma, Isola nuova, che è, citando l’autrice, un “agglomerato urbano a sud di Roma che iniziava dove la città finiva, era ancora, un cantiere a cielo aperto ingombro di terrificanti scheletri di cemento e stradine senza uscita, tutte da asfaltare”. Il libro inizia raccontando di una famiglia, i Guarino, a cui viene assegnata una casa popolare al quadrilatero 3, un posto fatiscente ancora prima di essere terminato. Qui la famiglia vivrà nel più assoluto degrado morale (padre assente, matrigna brutalmente manesca). Insieme alla loro, tante altre storie di vite sconfitte dalla povertà e dall’ignoranza. Scilla Guarino è la protagonista e la voce narrante del romanzo, viviamo insieme a lei la sua storia da quando piccolissima è giunta all’Isola nuova fino all’età adulta: la sua amicizia con Renata, con Natalina e con tutti gli altri abitanti del quartiere. Le drammatiche vicende che si intrecciano alla sua difficile esistenza nella quale ha vissuto amori sbagliati ed esperienze sconvolgenti fino alla decisione che ad un certo punto è costretta a prendere. Ora il suo presente è fatto di un lavoro, di una nuova casa e di una figlia (senza padre) ma non può dimenticare le persone ed i luoghi in cui è cresciuta. La storia è condotta in prima persona, su due piani temporali: Scilla da giovane, anni ‘80 e Scilla adulta anni 2000. Il libro di Enrica Aragona ricorda l’atmosfera di degrado dei primi romanzi della D’Urbano ma attenzione non ne imita lo stile perché la sua scrittura ha una propria personalità, un proprio modo di analizzare vite borderline; anzi la sua è più dura, più cinica, un vero pugno nello stomaco. Una sorta di ansia agita il lettore perché anche i dialoghi e le immagini, che evocano le sue descrizioni, sono di forte impatto emotivo. Questo romanzo però non ha nulla di eccessivo anzi fotografa in modo spietato la realtà, perché purtroppo queste “isole” nelle nostre città esistono veramente. Quartieri dormitorio senza servizi, senza assistenza dove domina il degrado e l’abbandono. Enrica Aragona dipinge un quadro desolante ma vero. Aspro e doloroso, ma senza enfatizzare. Non ce n’è bisogno. La speranza di uscire indenni da questi posti non esiste, si rimane comunque indelebilmente segnati e ad un certo punto l’unico modo per salvarsi è scappare. Rendersi conto che vivere è un’altra cosa e cercare un riscatto, tanto necessario quanto doveroso. Un libro bellissimo, un romanzo che merita, nella mia personalissima classifica, il massimo dei voti. Complimenti all’autrice. Chi etichetta questo romanzo come un romance a parer mio a capito poco o nulla. Consigliatissimo.
valutazione: ottimo 📘📘📘📘📘



Niente è come sembra: THRILLER Dall'autore della trilogia de "Il tempo della vendetta" di [Miggiano, Michele]

NIENTE E' COME SEMBRA M. Miggiano
Appena terminato Niente è come sembra l’ultimo libro scritto dal prolifico Michele Miggiano giovane autore milanese reduce dal successo di consensi per la sua precedente trilogia che lo ha consacrato come grande novità nel panorama del thriller italiano.  Miggiano in questa nuova indagine ci fa conoscere il commissario Sarbelli e l’ispettrice Gelsi due investigatori che ci accompagneranno per tutta l’indagine. La storia è ambientata a Milano nell’anno in cui la nazionale italiana vinse i mondiali di calcio (2006). Sarà un’indagine piuttosto complicata anche per la singolarità degli eventi a cui dovranno dare una spiegazione. Fino alla fine rimarremo col dubbio di come possano essersi sviluppati i fatti. Un plauso sincero a Miggiano per la originalità e per come ha scritto il romanzo che, a mio giudizio, mantiene un buon ritmo per tutto il racconto con un fitto alone di mistero che non permette di capire come si svilupperà la storia. Per appagare completamente il mio gusto personale manca un po’ di suspense e di colpi di scena poi io preferisco i finali più….cinici. Comunque obbiettivamente un altro ottimo romanzo che mantiene alta l’attenzione su un autore molto capace.  
valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖



La donna senza nome di [Scudieri, Barbara]

LA DONNA SENZA NOME B. Scudieri
Non so spiegare questa urgenza, questo bisogno di leggere quanto prima un romanzo di Barbara Scudieri. Libri ne leggo tanti ma ogni volta che ne scelgo uno il mio pensiero va ai libri che “devo”, ancora, assolutamente, leggere ed i romanzi di Barbara Scudieri sono sempre in pole position; ma per loro deve esserci il mood giusto perché altrimenti rischi di apprezzarlo solo a metà. Finalmente quel momento è arrivato. I suoi libri che più mi incuriosiscono sono gli ultimi due pubblicati ovvero Le pagine scritte dal tempo, uscito da poco e il precedente cioè Il nido delle ombre, uscito nel 2018. Questo che ho appena terminato di leggere, invece, era presente nel mio Kindle già da diverso tempo ed è stato pubblicato nel 2012. Si tratta del thriller psicologico La donna senza volto. Ho deciso così di iniziare da questo convinto anche dalle ottime “referenze” di cui gode. Questo romanzo è stato pubblicato in proprio come d’altro canto tutto il resto della produzione dell’autrice. Di Barbara Scudieri, nata a Napoli ma romana di adozione laureata al Dams e grande amante della settima arte, avevo letto solo il libro scritto in coppia con Marco Martano titolato Fine e mi era rimasto dentro per un bel po' da qui la volontà di conoscere meglio le sue opere. In questo romanzo le protagoniste sono la signora Petersen, Laura, e sua figlia, Lucy. Tutto precipita quando Oliver, il marito, decide di porre fine alla propria vita mettendo in gravi difficoltà psicologiche sia la moglie che la figlia da quel momento in poi preda di un mutismo inscalfibile. Un misterioso libro, diventato l'ossessione di Laura, farà da filo conduttore per tutto il romanzo e ci porterà alla scoperta di una verità sconvolgente. La prosa del romanzo è originale ed evocativa, sempre in bilico tra sogno e realtà. La tensione emotiva che induce la lettura si mantiene elevata per tutto il racconto. Un romanzo che procede veloce caratterizzato da una scrittura molto particolare. Un libro con una ultima parte sorprendente che rivela finalmente la verità su tutto quello che abbiamo fin lì letto. Ma le ultime pagine rimescolano ancora le carte spiazzando ancora una volta il lettore. In conclusione un romanzo che coinvolge e affascina, ottimo per conoscere le grandi capacità di scrittrice di Barbara Scudieri per poi continuare a sondare la sua estesa bibliografia. Volendo cercare il pelo nell’uovo dico che una sola cosa non mi è piaciuta molto, ma questo come dico sempre a livello molto personale, il riferimento alla preghiera che l’autrice fa, quasi al termine del libro. Sono pochissime righe che non cambiano in nessun modo il mio giudizio. Complimenti all’autrice quindi, libro molto bello ma consigliato soprattutto agli amanti del genere. Come si dice per molti ma non per tutti.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖






IL DELITTO HA LE GAMBE CORTE C. Frascella
Appena terminato il secondo romanzo con protagonista l'ex poliziotto Contrera, ovvero Il delitto ha le gambe corte, scritto da Christian Frascella, edito dalla Einaudi. Scrivere la trama o riassumere quel che succede in questo thriller lo ritengo fondamentalmente inutile. Principalmente perché mi sottrae tempo per descrivere ciò che questo libro mi ha trasmesso e poi perché essenzialmente il protagonista assoluto è uno solo, Contrera, con la sua esistenza che fa acqua da tutte le parti. Tutti gli “altri” sono semplici comprimari. Fondamentali, ma solo coprotagonisti. Non ho letto null’altro, di Christian Frascella, oltre ai due libri con Contrera protagonista. Posso solo immaginare cosa mi sono perso, è mia ferma intenzione scoprirlo presto. Brucio è tra le letture che voglio fare da tanto tempo ed ora so che non deve più aspettare. Lo dico perché in questi due libri Frascella scrive proprio come piace a me, come lo farei io se ne avessi le capacità. Ironico, cinico, spietato, scorretto, fatalista. La vita di Contrera è un totale fallimento ma lui non è un fallito. Anche se lo si potrebbe facilmente pensare. Una persona che ha sbagliato tanto ma che ha dei valori. È un grandissimo bastardo ha fatto soffrire tante persone ma la vita per questo le ha sempre presentato un conto salato. A suo modo cerca riscatto e malgrado tutto sa farsi voler bene. Con una umanità fuori dal comune fa quasi tenerezza per quante ne combina, spesso inconsapevolmente. Tutti possiamo rispecchiarci in Contrera, nei suoi difetti, lui rappresenta l'iperbole della cialtronaggine ma in ognuno di noi c'è un po' di lui, riconoscersi non è difficile. Passando al libro dico solo che più di 350 pagine sono finite in 3 giorni. Un romanzo che hai "bisogno" di continuare a leggere per il ritmo incalzante, per la scrittura semplice ma coinvolgente, per l'ironia dei dialoghi, per le situazioni sorprendenti. Ovviamente non tutto è perfetto ad esempio l’incontro col “papa nero” (nessuna paura è un soprannome) e le modalità col quale questo avviene mi sono risultate un po’ forzate quasi a banalizzare tutta la situazione che invece ha una sua logica ed una sua drammaticità. Sul finire anche la rivelazione di Anna mi è sembrata un po’ fuori registro; però, però…quando l'ho finito ero arrabbiato perché sono già in astinenza di Contrera, della sua vita disperata, del suo mondo, di barriera di Milano che conosco benissimo ed ogni volta che ne veniva nominata una via mi illuminavo. Ho passato 10 anni di vita in quei luoghi, andavo a scuola in corso Vercelli.  Piazza Respighi, corso regio parco, via Ivrea, sono posti che conosco bene. Lunga vita a Contrera. Applausi
valutazione: più che buono  📘📘📘📘🔖







CASI SCOTTANTI  E BIRRE GELATE M. Caserta
Appena terminato di leggere il romanzo thriller di Marina Caserta Casi scottanti e birre gelate uscito poco più di un anno fa attraverso l'auto pubblicazione. La storia vede protagonisti due investigatori privati, due cugini, che hanno creato un’agenzia investigativa piuttosto sgangherata ma che comunque permette loro di vivere dignitosamente e tanto gli basta. Su sollecitazione della loro amica Nadia, volontaria nelle mense per i poveri, cominciano ad interessarsi ad un fatto strano: la improvvisa sparizione di un clochard. Indagando, senza troppa convinzione, scopriranno che i senza tetto spariti sono più di uno. Il caso comincia a farsi interessante...Finale per stomaci forti. Il romanzo scritto da Marina Caserta promette bene da subito, raccontando una storia interessante e credibile con un ritmo vivace che diverte e coinvolge. La trama anche se non originalissima è molto ben costruita con momenti ironici ed altri più adrenalinici anche se manca il grande pathos ma il finale risarcisce alla grande questa carenza. Un solo appunto mosso da chi come preludio a questo romanzo a letto Carne e sangue: tre racconti brevi dove fa capolino un’anima dark ed una scrittura un po' più "spinta" che a me è piaciuta molto (soprattutto Delirio) ma che qui non ho ritrovato, peccato...sarà per la prossima volta, spero.
valutazione: buono 📘📘📘📘



Prove certe: Un romanzo giallo ricco di emozioni, un thriller affascinante, una vicenda che appassiona. di [Casamento, Enzo]

PROVE CERTE E. Casamento
L’ultimo romanzo giallo scritto da Enzo Casamento si intitola Prove certe ed è stato pubblicato in proprio, come tutti i suoi precedenti lavori ( Acuba, Arte perversa), sulla piattaforma di self publishing di Amazon. Un romanzo che tratta un argomento molto attuale e spinoso (la reale efficacia e la sperimentazione dei prodotti farmaceutici immessi nel mercato) in maniera originale e coinvolgente. Della trama possiamo dire che parte subito in maniera piuttosto forte con la scoperta da parte di un noto ricercatore, premio Nobel, di un cadavere nel proprio letto. Si tratta di una prostituta di colore. Lui non ricorda nulla di ciò che è accaduto e del perché quel corpo si trovi li. Verrà accusato di omicidio, ovviamente, ma lui si proclama innocente. Da quel momento inizierà una vicenda piena di colpi di scena che vedrà coinvolti un gran numero di personaggi tutti sempre molto presenti e mai trascurati dalle varie situazioni che si susseguiranno nel romanzo. Il protagonista assoluto è pero Jack Stein un ex detective dell’fbi, che all’inizio della storia, per drammatici motivi si ritrova a vivere come un senzatetto. Non vado oltre per non guastarvi il piacere della lettura e della scoperta. Prove certe è un thriller molto coinvolgente colpi di scena ed emozioni sono sempre presenti situazioni drammatiche e momenti sorprendenti si susseguono. Un libro ricco di storie che si intrecciano ma molto ben condotto dall’autore che rende la storia molto chiara e facilmente fruibile. Sin qui la recensione oggettiva di ciò che ho letto ma se devo parlare a livello personale devo rilevare alcune cose che a me non sono piaciute molto. Sono considerazioni soggettive che attengono al mio gusto personale. Assolutamente discutibili. La prima cosa che mi è piaciuta poco sono i personaggi come Jack Stein: supereroi indistruttibili capaci di fronteggiare senza problemi energumeni violenti e pericolosi, per non parlare della sua amica Dana….preferisco personaggi più “normali”. Una cosa che non amo particolarmente nei thriller poi sono le storie d’amore tra i vari protagonisti soprattutto quando sono tanto invadenti. Far convivere generi diversi è sempre problematico soprattutto quando uno di questi è il romance... Adoro i finali cinici e meno accomodanti…Nella vita i lieto fine sono rari. Detto questo ribadisco che il romanzo è molto curato racconta una storia che cattura ed è scritto in maniera scorrevole il che rende piacevole la lettura. Sicuramente un libro da non far mancare nella propria libreria.
valutazione: buono 📘📘📘📘





L'OSCURO INCANTATORE R. Graniglia
Appena terminato di leggere l’ultimo libro scritto da Roberto Graniglia, e pubblicato pochi giorni fa attraverso il self publishing, dal titolo L’oscuro incantatore. Tanti sono i personaggi che animano questo inquietante romanzo thriller. Da citare il tenente Crane, presente, a vario titolo, in diversi libri scritti da Graniglia, il professor Frank Williams giovane ricercatore universitario, il suo collega Glenn Parson e la sua compagna Rebecca, il capitano Grindman, il tenente Ross e poi Malanthan, l’incantatore. I protagonisti sono tanti e tutti molto ben calati nel romanzo, tutti importanti, tutti contribuiscono a rendere l’atmosfera del libro tesa fin dalle prime pagine. Il professor Williams si trasferisce dalla caotica New York alle più intime colline del Vermont allettato da un ruolo da ricercatore e da un lauto stipendio offertogli dalla università di Antonsville. Lascia una città ed un passato doloroso con la moglie Rebecca in procinto di partorire sperando di iniziare una nuova vita appagante e meno stressante. L’inizio del libro è abbastanza “normale” anche se l’inquietudine serpeggia ad ogni pagina e ci si attende che possa succedere qualcosa da un momento all’altro. Il romanzo pare sempre procedere sul margine di un burrone, ti fa tenere il fiato sospeso ed i sensi ben allerta. Anche la parte meno razionale, chiamarla paranormal forse è eccessivo, non disturba affatto anzi contribuisce ad alimentare la tensione. Come ci ha abituato l’autore la parte finale (70/80 pag.) è quella più ricca di emozioni. La prima parte, comunque molto coinvolgente, è propedeutica ad un epilogo angosciante. Il libro è scritto in maniera semplice ma curata, ricco di dialoghi. I capitoli brevi contribuiscono a rendere la storia sempre molto chiara e dinamica. Il romanzo è legato alle vicende e ad alcuni personaggi di un precedente romanzo di Graniglia Il lungo Samhain. Alcuni personaggi già protagonisti in quel romanzo tornano tali anche in questo ma comunque L’oscuro imcantatore rimane un libro perfettamente autonomo. Un romanzo che a me è piaciuto molto con un finale all’altezza delle mie aspettative che sale di diritto sul podio dei migliori libri scritti da Graniglia. Il mio preferito, non me ne voglia l’autore, rimane comunque Il cuore di Marta che al momento resta uno dei più bei libri che abbia mai letto. Complimenti, resto in attesa del prossimo….
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





BRUCIO C. Frascella
Appena terminato di leggere Brucio di Christian Frascella. Questo romanzo è stato pubblicato dalla Mondadori nel 2016 ed è stato l’ultimo pubblicato prima di iniziare la serie dell’investigatore privato (suo malgrado?) Contrera. Brucio ha come protagonisti, alla pari dei suoi precedenti lavori (Mia sorella è una foca monaca, Sette piccoli sospetti, La sfuriata di Bet, La cosa più incredibile), degli adolescenti. In questo romanzo il protagonista è Tommy che qui a 17 anni e che dall’età di 10 anni passa da una famiglia affidataria all’altra a causa della sua triste storia che lo ha visto uscire miracolosamente vivo da un devastante incendio che però gli ha azzerato la famiglia (papà, mamma e sorellina) e lo ha lasciato solo. E’ vivo per miracolo ma ha il corpo devastato dalle ustioni che lo rendono agli occhi degli altri un mostro da evitare. Ha il volto sfigurato e le tante operazioni di ricostruzione non lo hanno aiutato a migliorare. Il libro inizia raccontando il suo arrivo In un paesino di provincia in Piemonte. Da subito il suo inserimento sia a scuola che in famiglia appare problematico, unica luce la sua amicizia con Sally che non lo giudica e non si spaventa guardandolo. Da li inizia una storia molto coinvolgente, emozionante, drammatica, dolce, che porterà i due ragazzi sempre più vicino, sempre più complici, sempre più dolorosamente intimi. Un libro scritto con la solita ironia da Frascella che fa sorridere più di una volta e fa provare tutta una serie di sentimenti: rabbia, sorpresa, simpatia, inquietudine che portano il lettore a leggere con impeto e curiosità la storia di questi due adolescenti e di un mondo cattivo e insensibile, con poche eccezioni, che li circonda e  li ha cresciuti. Il ruolo che fa da contraltare alla pulizia e all’onestà di Tommy e Sally spetta all’ispettore di polizia Sterpa che fa di tutto per addossare a Tommy la colpa di una serie di crimini avvenuti dopo il suo arrivo. La scrittura semplice e immediata regala un ritmo molto vivace al racconto. Un libro che io ho apprezzato moltissimo e che mi ha messo la curiosità di leggere anche i precedenti lavori di Frascella autore di cui ammiro molto lo stile e che ho scoperto grazie ai suoi romanzi con protagonista Contrera. Romanzi diversi da questo che testimoniano la grande versatilità dell’autore, unici elementi comuni sono l’ironia nella scrittura, i morti ammazzati e…Barriera di Milano quartiere multietnico e popolare di Torino. Complimenti a Frascella libro consigliatissimo.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖




Le ragioni della follia: Thriller di [Giorgino, Fabio]

LE RAGIONI DELLA FOLLIA F. Giorgino
Appena terminato di leggere il romanzo thriller di Fabio Giorgino Le ragioni della follia pubblicato in proprio nel luglio di quest’anno. Non nascondo che la decisione di leggerlo è nata soprattutto dalle tante recensioni positive che stava ricevendo e quindi per curiosità o deciso di farlo anch’io. Il mio istinto anche questa volta non ha sbagliato. Il romanzo inizia subito “forte” con la scoperta di un omicidio sulla spiaggia della città di Taranto. La vittima è apparentemente una persona senza macchie ed in più l’assassino ha lasciato sul cadavere dei segni particolari. Di li prende avvio una storia originale e con molte sorprese che ha come protagonista principale il commissario Spiro Fusco che è chiamato ad indagare e, con l’aiuto dell’ispettrice Jenny Devita, a scoprire l’autore di questo e di altri omicidi. Sono opera di un serial killer? Le indagini serrate lo porteranno a scoprire una incredibile realtà. Anche la sua vita privata ed il suo passato saranno parte importante della vicenda che troverà soluzione solo nelle ultimissime pagine del libro dopo innumerevoli colpi di scena e momenti di grande suspence. Un aspetto che mi fa piacere rilevare è che il libro è scritto molto bene. Sembra una cosa scontata ma non è cosi, almeno per quel che posso dire in base alla mia esperienza. Molti si avventurano nella scrittura pensando, forse, che possa essere una attività facile senza avere ahimé una solida base di conoscenze grammaticali e di varietà lessicale cosa che invece ho riscontrato con piacere in questo libro molto ben scritto in quanto a correttezza tecnica e con vocaboli sempre appropriati. E’ un piacere leggere in questi casi anche perchè la lettura risulta più fluida e coinvolgente. Altrettanto sinceramente devo rilevare che, a livello personale, alcune cose non mi sono tanto piaciute. Nulla di sostanziale ma tanti piccoli particolari che hanno reso la storia, dal mio punto di vista, non sempre credibile. Nel complesso comunque un ottimo romanzo d’esordio per Giorgino che fa ben sperare per i suoi futuri lavori.
valutazione: buono 📘📘📘📘






LA MIA OMBRA E' TUA E. Nesi
Terminato di leggere il libro di Edoardo Nesi La mia ombra è tua da fine settembre in libreria edito da La nave di Teseo. Ecco le mie considerazioni. Il libro è stato segnalato in un post da Christian Frascella scrittore che io apprezzo moltissimo e che seguo anche nei suoi consigli di lettura. I suoi toni non ammettevano dubbi era senz’altro un libro da leggere ed io non me lo son fatto ripetere. Il romanzo si presenta come il racconto di un incontro prima e di un viaggio poi intrapreso da un neo laureato in lettere e da uno scrittore idolatrato ed apprezzato pur avendo scritto un solo libro in 20 anni per poi sparire. Il giovane era alla ricerca di un lavoro e lo scrittore aveva bisogno di un assistente.  Il lavoro al giovane De Vito gli era stato proposto dall’editore di Vezzosi il quale era interessato soprattutto a sapere a che punto si trovasse il secondo libro dello scrittore visto che come da accordi presto avrebbe dovuto consegnarlo. L’idea era quella di utilizzarlo per carpire notizie fresche e magari anche mettere gli occhi sul manoscritto. Bisognoso di uno stipendio De Vito accetta. Inizialmente non sarà un’esperienza piacevole. In più per una serie di circostanze sarà costretto ad accompagnare malvolentieri Vezzosi a Milano. Invece col passare del tempo l’intesa e l’amicizia tra i due, complice soprattutto il viaggio, si salda sempre più facendo vivere al lettore pagine intensissime. La notizia della sua trasferta viene ben presto scoperta dai media e frotte di fans si danno appuntamento ad una mostra di vecchi cimeli anni 80/90 nella speranza che il loro vate, come promesso, si rimostri finalmente in pubblico. Li accontenterà? Cosa dirà? Riuscirà finalmente a portare a termine il libro? Ma poi qual è il vero motivo che ha spinto l’autore ad allontanarsi dalla sua casa di Firenze? Da questo romanzo avevo aspettative altissime non solo per l’endorsement di Frascella ma anche per le svariate recensioni positive che aveva ottenuto. L’autore non lo conoscevo è leggendone la biografia mi ha lasciato un po’ interdetto. Prima imprenditore, poi assessore, ora deputato ma anche vincitore nel 2011 del premio Strega…Poi finalmente l’ho letto ed è stata una bellissima esperienza. Un libro che non si vorrebbe mai finire: divertente, ironico e poi tanto, e piacevolmente, politicamente scorretto (si “sdogana” il consumo di cocaina, le sbronze, la prostituzione, il download dal web di materiale protetto), finanche terapeutico, durante la lettura infatti mi son sorpreso più di una volta a ridere di gusto. Un libro bellissimo, che parla di amicizia di amore filiale e di rispetto. Un libro che ricorda con nostalgia (ed a volte con rimpianto) il passato e con speranza il futuro. Un romanzo che appassiona e che ti lega ai protagonisti visceralmente. E poi c’è il racconto del viaggio, i dialoghi tra De Vito e Vezzosi, i ricordi, i pensieri, le recriminazioni. Un romanzo assolutamente da leggere. Solo una cosa non mi è tanto garbata (per dirla alla Vezzosi), il finale l’ho trovato poco in linea col resto del romanzo avrei preferito un epilogo differente magari più leggero e più…ovvio. Mi è parso un po’ pesante e poco chiaro. Sottigliezze, il mio giudizio rimane ovviamente ampiamente positivo.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





LA SOLITUDINE DEGLI AMANTI L. Mazzeo
La solitudine degli amanti è soprattutto un thriller ma anche un romanzo classico scritto da Fabio Mazzeo, al suo esordio letterario, ed edito da Cairo. Un giallo che ha come protagonisti principali l'ispettore di polizia Andrea Giannini e il magistrato Liliana Cannata. Sono chiamati ad indagare su una serie di delitti che stanno terrorizzando Roma. Compiuti dalla stessa mano su donne che apparentemente non hanno nulla in comune. Non sarà semplice venire a capo di questo mistero e la soluzione lascerà infatti piuttosto sorpresi. Ottima prova di Mazzeo che mette in scena una bella storia, misteriosa ed intricata. I protagonisti sono ben delineati, soprattutto il commissario Giannini che è stato appena reintegrato nella polizia e vive ancora un irrisolvibile dramma personale che lo porta a vivere immerso in una disincantata apatia.  Il magistrato, donna matura e realizzata, vive invece un rapporto appagante e appassionato ma anche le situazioni più consolidate a volte possono nascondere imprevedibili segreti. Non solo un giallo quindi ma anche una analisi sulle difficoltà di vivere i rapporti di coppia. La solitudine degli amanti è quella delle persone che per un verso o per l'altro hanno perso l'amore: per un doloroso scherzo del destino, per l'incapacità a donarsi, per la volontà di non farlo o perché traditi, malgrado la loro devozione. Una solitudine che può colpire chiunque: benestanti e poveri persone oneste o truffatori. Uomini o donne. Ma c’è qualcuno che crede di poter consolare queste anime tradite, peccato che i suoi modi siano poco ortodossi e piuttosto “malati”. Bravo Mazzeo che gestisce sapientemente entrambi gli aspetti del romanzo riuscendo a mantenere il mistero sull'autore dei delitti fino alle ultime sorprendenti pagine del racconto. Un libro ben scritto e sempre interessante forse un po' carente a livello emotivo: pochi colpi di scena o momenti di forti emozioni. Comunque un buon esordio che deve presto trovare conferma....
valutazione: buono 📘📘📘📘



E come sempre da cosa nasce cosa (La colf e l'ispettore Vol. 4) di [Corciolani, Valeria]

E COME SEMPRE DA COSA NASCE COSA V. Corciolani
Appena terminato l'ultimo libro scritto da Valeria Corciolani e pubblicato da Amazon. Si tratta della quarta indagine dell’ispettore Jules Rosset il cui titolo è: E come sempre da cosa nasce cosa. Prima di ogni considerazione mi preme sottolineare la cura e l'attenzione quasi palpabile che l'autrice ha dato alla sua opera. Il libro è perfetto sotto ogni aspetto; dalla grafica, all'editing (non ci sono errori ortografici o di sintassi), all'impaginazione ed è anche evidente come gli argomenti trattati sono stati oggetto di attento studio. Io leggo prevalentemente ebook, molti autopubblicati, è posso assicurare che spesso si leggono libri un po'…raffazzonati. Non è scontato leggere libri ben curati e questo lo è. Amazon ha ormai assunto un posto di rilievo tra gli editori sia in regime di self sia come editrice tradizionale. Passando alla recensione vera e propria si può partire col dire che i due personaggi principali sono Jules Rosset e Alma Boero ma insieme a loro, in una recita corale senza sbavature, perfetta nei tempi e nei modi, ci sono i fidi collaboratori di Rosset Fabiani e Solari e poi Alfonsina, Alberto, le due coppie di gemelli (figli di Alma) e tanti altri. La vicenda è ben raccontata, niente affatto banale ed attualissima. Non è un giallo truce, da far accapponare la pelle. Ma neppure vorrebbe esserlo. Sulla falsa riga dei precedenti romanzi infatti racconta le indagini e le quotidiane disavventure dell’ispettore e di Alma. Questa volta però ho constatato una maggiore attenzione agli aspetti più personali dei personaggi rispetto a quelli dell’inchiesta. Le difficili scelte e gli struggimenti emotivi di Alma, la solitudine di Jules (alle prese con la complicata convivenza col suo gatto, il professor Moriarty) o le difficili decisioni che sono costretti ad assumere altri protagonisti del romanzo come il dottor Alfredo o Ernesto. Danno tutti molti spunti di riflessione rendendo il libro e gli argomenti trattati di grande interesse. Filo conduttore di tutta la vicenda però rimane come sempre l’ironia e le varie gag tra Jules, Alma, Alfonsina, Solari e tutti gli altri. Un romanzo che si legge velocemente perché interessa e cattura attraverso una scrittura inconfondibile e originale. Tipica dell’autrice chiavarese. A livello di curiosità cito la partecipazione, ancorchè fugace, di un personaggio di nome Gino (nome poco usuale quindi circostanza da rimarcare. Velata autocelebrazione….) e l’aver nominato il paese di Settimo Torinese città in cui io lavoro e che è molto vicina (adiacente) a dove abito. Avrei voluto intervallare questa recensione con qualche citazione, esplicativa del “clima” del romanzo ma scegliere è veramente complicato. Le frasi e le situazioni interessanti o divertenti si susseguono una dopo l’altra e non è facile decidere. Alla fine ho optato per questa:
“Certo a volte è necessario dare un colpo al cerchio e uno alla botte, che la vita non fa sconti e lo sappiamo io e lei ispettore. E come sempre da cosa nasce cosa, nel bene e nel male. Ma la sostanza vera difficilmente cambia. E a volte giusto e sbagliato hanno un confine cosi labile, sottile come un filo d’erba….”
Devo rinnovare i miei complimenti all’autrice perché leggere i suoi libri è sempre un’esperienza piacevolissima che consiglio a tutti. Complimenti e alla prossima.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





MEMORIE DI UN SERIAL KILLER A. Chiodi
In Italia ci sono tanti bravi...narratori di storie. Scrittori in pectore o che ambiscono diventarlo. Il breve libro che ha scritto Andrea Chiodi fa intravedere ottime potenzialità da questo punto di vista. Memorie di un serial killer è stato pubblicato dalla Nulla die all’inizio del 2019. Non è la sua prima opera ma è il suo primo, breve, romanzo thriller. Anche se catalogarlo in un genere preciso è un po’ un azzardo. Potrebbe essere un thriller, un noir o un "memoir" infatti conosciamo benissimo fin dall'inizio l'identità del serial killer e del perché sta in carcere. Il romanzo è la cronaca dell'intervista che un ambizioso, e già abbastanza noto, giornalista fa, avendo ottenuto con molta pazienza ed arguzia le varie autorizzazioni necessarie, ad un assassino seriale, il “mostro di Torre Rocciosa”. Inizialmente il killer è restio ad una "confessione" anche se in realtà è già tutto noto poi si lascia andare ai ricordi, alle sensazioni provate nell'uccidere ed al racconto dello studio della vittima, delle sue abitudini, dei luoghi dove avrebbe colpito e del perché lo ha fatto. Il finale rivelerà una sorprendente verità che renderà la vita del reporter molto diversa di quella che aveva quando è arrivato. Un romanzo intenso e piacevole nella lettura che scorre veloce per la curiosità di scoprire le motivazioni che possono spingere una persona a diventare un assassino. Un buon esordio in questo genere letterario che ha certamente bisogno di conferme ma che è assolutamente positivo ed incoraggiante uniche note negative a mio avviso sono i nomi dei protagonisti che rendono il romanzo un po' meno...credibile ed il fatto che alcuni aspetti sono stati poco approfonditi (rimango vago, pericolo spoiler) qualche pagina in più avrebbe giovato.
valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖



Indelebili (TRACCE) di [Carletti, Elena]

INDELEBILI (TRACCE) E. Carletti
Ho conosciuto il talento di scrittrice di Elena Carletti leggendo il suo romanzo giallo Sotto le apparenze che mi è piaciuto molto e che consiglio caldamente. A questo è seguita quindi la lettura del romanzo pubblicato prima di sotto le apparenze e cioè La verità nascosta, anch’esso un giallo ed anch’esso niente affatto male. Ora, come logica conseguenza, ho letto la sua ultima opera, da lei stessa pubblicata (attraverso il self publishing di Amazon), ovvero Indelebili tracce. Con questo romanzo si è presa una pausa (spero momentanea) dal giallo ed ha voluto sperimentare nuove strade. Non è un romance, ma è un libro che parla comunque d’amore. L’amore in tutte le sue forme: quello tra due sposi ma anche quello tra genitori e figli o semplicemente quello per la vita, per il quotidiano. Ma parla anche di amicizia (che è comunque una forma di amore) come quella che può nascere tra un uomo e una donna. In questo romanzo viene descritta la vacanza che una giovane donna fa soggiornando nei luoghi che l’hanno vista felice e spensierata nel periodo della fanciullezza e che avrebbe dovuto compiere in compagnia del marito. La fa con la speranza che questo periodo di ferie la possa aiutare a superare il grande dolore che vive. Nello stesso campeggio ci sono a sostenerla anche i genitori. In questo posto, poi, troverà l’amicizia di una persona speciale (Amedeo) fondamentale per la sua “rinascita” e che le permetterà di vedere il futuro in maniera diversa da come lo aveva immaginato. Il libro alterna capitoli nel quale viene descritto il momento attuale che vive la protagonista (Ludovica) a capitoli in cui sono descritti momenti di vita vissuti col marito (Alessandro). Scritto in maniera semplice e scorrevole si legge con piacere provando frequenti forti emozioni. Momenti di riflessione, di dolore, di angoscia e di speranza. Un libro che mi ha colpito molto perché parla di un argomento e descrive situazioni che purtroppo ho vissuto anche io (6 anni fa) e che ancora oggi non ho metabolizzato. Una cosa che non si supera ma con la quale si è costretti a convivere. Forse non tutti si sentiranno come me coinvolti in maniera così profonda ma l’autrice e bravissima a rendere la storia comunque coinvolgente e di forte impatto emotivo per chiunque si avventuri tra le sue pagine. Un libro che, come avviene per la protagonista, mette di fronte a scelte che ognuno di noi potrebbe essere chiamato a fare. Un romanzo che suggerisce la via da seguire quando il destino presenta un conto tanto crudele. L’autrice considera Indelebili (tracce) un libro di transizione, di “scarico” tra un romanzo thriller e l’altro. Ma io non lo considero affatto un libro di passaggio a mio giudizio è un romanzo venuto benissimo che fa riflettere ed emozionare che affronta un argomento (il dolore per una perdita) non facile da trattare perché molto intimo e lo fa delicatamente facendo parlare ed agire i protagonisti del libro. Anche l’aspetto religioso del tema è trattato con molta leggerezza senza mai essere troppo invadente. Uno dei pochi difetti, soprattutto dal mio punto, di vista e il tanto miele di cui è cosparso il romanzo; per un thrillerista come me un po’ più di cinismo e di resistenza al cambiamento da parte della protagonista lo avrebbe reso ancora migliore. In conclusione un romanzo convincente scritto da un’autrice che merita un occhio di riguardo, per quel che ha scritto e per quello che scriverà.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖



SCHELETRI NELL'ARMADIO: Romanzo Thriller di [Rocca, Nicola]

SCHELETRI NELL'ARMADIO N. Rocca 
Ho letto tutti i libri scritti da Nicola Rocca (credo di essere indietro solo di qualche racconto) e le ragioni sono molteplici. Un motivo sicuramente è perché lo ritengo un ottimo scrittore, almeno potenzialmente; posso affermare tranquillamente che si migliora costantemente ed ha, secondo me, ancora margini di miglioramento poi perché scrive thriller senza compromessi; col self publishing (ed in più avendo una casa editrice sua) scrive quando, come e cosa vuole e nei termini che preferisce senza restrizioni o obblighi anche a rischio di non piacere e per questo lo ammiro. Scheletri nell’armadio è un romanzo thriller lungo ma scorrevole e di facile lettura. Coinvolgente e con un buon tasso di suspence. Al momento senza dubbio la sua opera migliore. Per questo nuovo thriller Rocca è andato sul sicuro ed ha parlato del mondo che conosce meglio quello della scrittura. Roberto Marazzi, il protagonista, vorrebbe diventare uno scrittore famoso (per ora è solo uno scrittore) e vedere finalmente riconosciuto, dopo tanti sacrifici, il suo talento. Scrive thriller auto pubblicando le sue opere, ha tantissime idee e una grande passione che lo porta però a trascurare gli affetti più cari; ma per lui scrivere è una droga, una necessità. Finalmente ed inaspettatamente giungerà il riconoscimento tanto agognato e con esso la fama ma anche tanti guai causati principalmente dal suo più pericoloso vizio: quello di correre dietro alle donne, soprattutto se belle ed in vena di complimenti. Peccato che lui sia sposato. D'altronde tutti abbiamo degli scheletri nell’armadio, chi più chi meno ingombranti; le sue ante rimangono chiuse, sigillate, per non far passare neppure uno spiffero, per non permettere a nessuno di poterci mettere completamente a nudo. Ma qualche volta, nostro malgrado, qualcosa viene alla luce e son dolori. Così è stato anche per Marazzi, certo con lui il destino in fin dei conti è stato magnanimo e gli ha concesso fama e soldi ma per altri versi, ai quali lui però ha contribuito fattivamente, non è stato affatto tenero; il suo scheletro nell’armadio, sfuggito al controllo, lo obbligherà a pagare un tributo spaventoso e…vita natural durante. Romanzo con lo stile inconfondibile di Rocca (permangono secondo me dei passaggi borderline quando non proprio discutibili) ma che compie un ulteriore salto di qualità rispetto alle precedenti opere. Scritto inizialmente su due piani temporali distinti, nei quali vengono raccontati i 7 mesi che hanno cambiato la vita allo scrittore, alla fine del libro vengono a coincidere per svelare finalmente tutta la verità. La trama originale, disseminata di colpi di scena, e il buon ritmo rendono il racconto sempre interessante. Nel complesso un’altra buonissima prova di Nicola Rocca a cui faccio i complimenti e che aspetto per il prossimo romanzo e per i prossimi ulteriori miglioramenti.
valutazione: buono 📘📘📘📘





L'ANNO IN CUI IMPARAI A LEGGERE M. Marsullo
Chiudo il 2019 con due letture con protagonisti i bambini e le loro storie dolci e amare. Natale è la loro festa per antonomasia ed allora avanti con due libri con loro protagonisti. Il primo che ho letto è stato scritto da Marco Marsullo, giovane e prolifico autore napoletano, e si intitola L'anno in cui imparai a leggere. Un autore che non conoscevo e che ho imparato ad apprezzare man mano che leggevo questo suo ultimo libro pubblicato da Einaudi. Un autore che coniuga bene ironia e sentimenti. Un libro perfetto per il periodo natalizio. Un romanzo che ha come protagonisti oltre a Lorenzo (il bambino) anche Niccolò e André ma anche Simona e Peppino insomma una galleria di personaggi descritti bene e tratteggiati alla perfezione nelle loro emozioni. Un libro che fa pensare, strappa più di un sorriso e nel finale anche qualche lacrima. Un romanzo malinconico ma pieno di vita, di energia. Un libro però che per un disincantato cinico come me ha fin troppo miele e situazioni troppo accomodanti per essere reali. Ma ha il grosso merito di parlare di rispetto e di affetto da una angolatura originale, non banale. Ribadendo una volta di più che della ingenuità dei bambini, della loro curiosità, del loro disincanto dovremmo mantenere memoria per vivere con più leggerezza. La storia ha per protagonista Lorenzo, 4 anni, figlio di Simona che lo ha allevato annullandosi ed accantonando tutte le sue aspirazioni per dedicarsi anima e corpo a lui. Simona incontra Niccolò un giovane e promettente scrittore; si fidanzano, ma il sacro fuoco della recitazione che ha sempre affascinato Simona ha il sopravvento dopo tanto tempo passato a pensare agli altri ha deciso che è giunto il momento di assecondare la sua passione e parte in tournée con una compagnia teatrale per un breve tour affidando temporaneamente il bambino al suo ragazzo. Da quel momento la vita di Niccolò cambierà. Forse per sempre. Mentre lui non immagina neppure lontanamente cosa lo aspetta. Sa solo che non ha mai avuto a che fare con un bambino, che per di più lo ignora, ma che per amore di Simona si è visto “costretto” ad accettare. Un libro coinvolgente che racconta come una famiglia non può avere una sola definizione, famiglia è dove c'è amore qualunque sia la sua composizione. Un romanzo che ho apprezzato e che consiglio comunque anche se le situazioni da mulino bianco sono, forse, troppe.
valutazione: buono 📘📘📘📘






LADRO DI GIORNI G. Lombardi
Come Secondo libro dedicato a storie di bambini ho letto Ladro di giorni dello scrittore Guido Lombardi, anche regista cinematografico e sceneggiatore. Pubblicato da Feltrinelli all’inizio del 2019 Ladro di giorni è un romanzo nato 10 anni prima come scrittura per un soggetto cinematografico. Nel tempo la storia ha subito varie trasformazioni ed è stata arricchita da situazioni reali vissute dall’autore; alla fine il tutto è divenuto un romanzo ben strutturato e rifinito. Lo scrittore, comunque, che è innanzitutto un regista (nel cui ruolo ha ottenuto importanti riconoscimenti), ne ha ricavato poi una pellicola con attori molto importanti che sarà nelle sale da febbraio 2020. Il romanzo ripercorre la vita di un bambino, Salvo, che malgrado la sua giovane età ha già subito diversi rovesci dal destino. Le sue disgrazie hanno inizio quando il padre (Vincenzo) viene arrestato e condotto in carcere e la madre, che non regge al dolore, si toglie la vita. Il piccolo viene affidato agli zii che vivono a Trento che lo allevano nel migliore dei modi e con tutto l’affetto di cui sono capaci. Per lui però vivere così lontano da casa (Ruvo, Bari) non è facile e i primi tempi subisce molto questa situazione, sentendo forte la mancanza della mamma. Piano piano riesce a trovare un suo equilibrio. Ora però il padre uscito di prigione, dopo 7 anni di detenzione, con Salvo che ora di anni ne ha 11, ne reclama l’affetto e la volontà di passare qualche giorno con lui per essere accompagnato nel viaggio che, in auto, lo porterà a Bari. Salvo si vedrà costretto a seguire quell’uomo che una volta idolatrava ma che col tempo ha sempre più dimenticato. Il viaggio sarà per entrambi un’esperienza di vita fondamentale; inizialmente sospettosi l’uno verso l’altro poi sempre più coinvolti e partecipi soprattutto Salvo che ritornerà ad amare il padre come un tempo, raccontandogli della sua infanzia, dei suoi successi scolastici e dei suoi piccoli segreti, sempre più preso da questa avventura on the road. Il padre continuerà lungo la strada a compiere reati, ora da semplice scippatore ora da delinquente incallito ma anche lui però col tempo imparerà molto dalla vicinanza e dal carattere quieto del figlio bisognoso solo di affetto. Della trama del libro non si può dire molto di più perché si toglierebbe il piacere della lettura e delle sorprese che in questo romanzo sono tante così come i momenti di grande emozione. La parte conclusiva molto drammatica mi suggerisce due riflessioni finali: la prima quella che un genitore che sbaglia ma che si riabiliti deve comunque avere la possibilità di riottenere la custodia del figlio. La seconda che il papà o la mamma rimangono le figure più importanti per un individuo. Delle guide insostituibili. Rimangono quasi sempre le figure di riferimento per ogni bambino malgrado la loro condotta possa non essere stata irreprensibile. 
valutazione: buono 📘📘📘📘





L'UOMO CON LA TESTA DI SCARABEO R. Gassi
Come ultima lettura dell’anno appena terminato, per chiudere in bellezza, ho scelto un libro molto originale, a partire dal titolo: L’uomo con la testa di scarabeo scritto da Roberto Gassi ed edito da Les Flaneurs. Questo romanzo non rappresenta per l’autore l’esordio letterario ma la prosecuzione di un percorso originale e di talento iniziato con la pubblicazione di La mosca bianca, prima e Tra la panchina e il lampione, poi. L’uomo con la testa di scarabeo è originale nella trama e nei personaggi ma richiama alla mente ruoli e situazioni molto attuali. Un romanzo come metafora dei nostri tempi che si legge con grande interesse e coinvolgimento trasportati dalle disavventure del protagonista Erol Ciorba e dalla sua mitica auto, una Citroen ds tanto simile ad uno squalo e venerata come una dea. Ciorba  rappresenta l’uomo che pur avendo un ruolo importante sul lavoro cambia vita, ma cambiare è cosa ardua ai giorni nostri e spesso le cose non vanno come avremmo sognato e quando le cose vanno male solo i soldi possono aggiustare la rotta. Quelli glieli offre monsieur Blanche per un lavoro all’apparenza facile e ottimamente retribuito. Non può non accettare, pochi scrupoli quando si tratta di sopravvivenza…E che dire degli altri personaggi che sono protagonisti di questa storia surreale ma neanche tanto? C’è Akim mendicante di colore, venditore di cianfrusaglia ai semafori, dispensatore di allegria; c’è “il lanciatore di fazzolettini di carta” un tempo valente manager di una ditta strozzata dalla burocrazia e dalle banche, ora cecchino nell’infilare negli abitacoli delle auto pacchetti di fazzoletti di carta. E cosi via di metafora in metafora. Ogni pagina, ogni situazione descritta fa riflettere, rimanda il pensiero a ciò che la vita attuale ci fa vivere tutti i giorni: la ricchezza ad ogni costo, la solitudine, la diffidenza nel prossimo, le nevrosi, i delatori per convenienza e tanto, tanto altro. Ma poi lungo il racconto viene compiuto un crimine efferato e poi un altro e un altro ancora e ci sarà chi tenterà di vendicare i soprusi, poi pestaggi, furti. In tutte le vicende veniamo accompagnati da uno scarabeo impertinente, che spinge una pallina di sterco che ci fa da guida e da amuleto, e dalla musica dei red hot chili peppers. Un libro che è un viaggio nei meandri più negativi della nostra società ma dalla quale ci si può ergere ad eroe salvatore molto semplicemente, facendo cose normali, ma col cuore. Il tutto vissuto come un sogno, una storia surreale, ma neppure tanto; tra ironia e leggerezza ci vengono inviati messaggi assolutamente seri. Una parodia dei giorni nostri con tutte le sue contraddizioni. Un libro che merita attenzione ed un autore che mi auguro continui a percorrere la strada intrapresa. Storie non banali, di genere indefinibile, che fanno pensare chi le legge, perché si possono mandare messaggi importanti anche attraverso l’ironia e l’originalità delle parole scritte.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖



Parentele di cuore di [Fantoni, Anna Pia]

PARENTELE DI CUORE A. P. Fantoni
Terminata la lettura che ha inaugurato questo 2020. Si tratta dell'ultimo romanzo scritto da Anna Pia Fantoni dal titolo Parentele di cuore auto pubblicato su Amazon. Ero molto curioso di leggere questo nuovo romanzo dell’autrice in considerazione del fatto che il precedente (Io sono la preda) mi aveva piacevolmente sorpreso. In questo romanzo la Fantoni racconta la storia di vari personaggi di varia estrazione sociale ed appartenenti a diverse famiglie, (così facciamo conoscenza con Stella, Marta, Filippo, Giorgio, Michele e tanti altri), che a causa di un evento fortemente drammatico, che segnerà per sempre la loro vita, vengono forzatamente in rapporto con risultati molto diversi. Da quel momento molte cose cambieranno nella loro routine perché ognuno di loro aveva un passato od un presente non facile ed una vita alquanto incasinata da gestire; ognuno con le proprie debolezze e col proprio complicato carattere e questa forzata convivenza complicherà di molto le cose. Ognuno ha un destino da compiere con delle scelte improcrastinabili da fare. Si seguono così le vicende che coinvolgono i ragazzi come Michele, Filippo o Marta ed Elettra che come spesso accade entrano in aspro contrasto col mondo dei “grandi” rappresentato da Sergio e Stella a loro volta coinvolti in questioni di cuore o di lavoro. Poi c’è Pina è la sua esuberanza, Quintino un inetto con qualche segreto e cosi via. Si crea empatia con tanti di loro facendo il tifo o disapprovando le loro decisioni, si viene coinvolti, si entra a far parte di questa famiglia allargata un po' speciale nel cui interno covano odi e vendette ma anche amori e amicizie. Alla fine l'autrice decide per un finale che non è scontato e non è l'unico che si sarebbe potuto avere. Perché si sa la vita ed il proprio destino dipendono dalle scelte o dalle strade che si decide di percorrere senza essere certi del luogo in cui ci porteranno. Scritto in maniera lineare e con buon ritmo si legge in breve tempo. Sicuramente un romanzo ben costruito senza evidenti punti deboli (l’unico da me ravvisato è forse un’eccessiva libertà di linguaggio) in questo caso però il mio giudizio rimane squisitamente e necessariamente oggettivo perché personalmente preferisco altri tipi di storie. Emotivamente non mi ha coinvolto in maniera particolare ed evito quindi di calarmi in giudizi troppo personali. Comunque complimenti ad Anna Pia Fantoni e dico… buona (anche) la seconda.
Valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖





LO STUDIO DELLA MORTE R. Murari 
Ho desiderato leggere questo romanzo fin dalla sua uscita. Alla perenne ricerca di novità “libresche”, infatti, nel luglio 2019, mi ero imbattuto nella sinossi di questo libro. Il romanzo, che si intitola Lo studio della morte ed è edito da bookabook, mi ha immediatamente incuriosito ed è stato messo tra i libri che prima o poi avrei “dovuto” leggere. Di tempo ne è passato anche troppo ma finalmente ho portato a termine questo obiettivo. Devo ammettere che ho letto un tipo di libro ma mi aspettavo di leggerne tutto un altro. Infatti dalle poche informazioni che sono riportate su Amazon non si capisce che il romanzo non è un thriller tradizionale come invece si è portati a pensare ma bensì un libro che ha dalle forti componenti paranormali e psicologiche. La vicenda vede protagonisti otto ragazzini adolescenti grandi amici e compagni di giochi che un giorno al termine di una gara di corsa fatta per divertimento si trovano davanti al cancello di una villa disabitata e decidono di oltrepassarlo per andare a vedere più da vicino l’edificio.  Attraversano il parco e giungono davanti alla porta della villa:
“…un portale enorme preceduto da pochi e bassi scalini. Il battente era il dettaglio più incredibile: una dama vestita di nero, una dama dal viso di scheletro…una falce per batacchio” cit.
Entrarono all’interno della casa e da lì comincia un’avventura che va oltre l’incredibile. Inizialmente i ragazzi sono tutti identificati con un soprannome. In seguito col procedere del racconto verremo a conoscenza di tutti i loro nomi. La più carismatica del gruppo è soprannominata Leader ed insieme alla voce narrante del libro, che racconta questi eventi a vent’anni di distanza da quando accaddero, sono i due veri protagonisti della storia. Un romanzo originale e coinvolgente con elementi inspiegabili razionalmente ma che rendono il racconto misterioso e intrigante. Un romanzo che è stato una sorpresa assoluta per me sia per il genere sia perché, a dispetto del mio raziocinio ho trovato il racconto ricco di situazioni emozionanti. Ti sembra di vivere in un sogno, in una realtà parallela, con situazioni surreali e spesso inquietanti. Un altro modo di interpretare il thriller lontano dalle indagini di polizia e dalla caccia all’assassino ma con un susseguirsi di eventi e di situazioni che ti trasportano in un mondo irrazionale e di grande meraviglia. Bravissimo l’autore a condurre il romanzo sempre sul filo della suspense. Un libro breve ma intenso che non approfondisco troppo nella trama ma che invito a leggere, ovviamente se il tema è di proprio interesse diversamente sarà difficile apprezzarne la bellezza.
valutazione: buono 📘📘📘📘






OMICIDIO IN RETE G. Repetto
Appena terminato di leggere il romanzo thriller Omicidio in rete di Gianluigi Repetto. Dopo un lungo e piacevole excursus in vari generi letterari torno nella mia confort zone per eccellenza, il thriller. Lo faccio con un libro molto ben fatto di un autore che è al suo secondo romanzo thriller il primo, Troppo bella per me, lo aveva pubblicato nel 2017 con la casa editrice Punto a capo, quest'ultimo è stato invece auto pubblicato. La protagonista principale del romanzo è il commissario Sara Sassi che presta servizio nella questura di Alessandria. Alessandria, che è anche la città natale dell’autore, che qui viene descritta in maniera precisa e appassionata diventando anche lei una protagonista del racconto. Numerosa e variegata la squadra messa insieme per cercare di catturare un assassino che si cela tra le maglie del dark web. C’è l’agente Davico, il sovraintendente De Zoe, l’ispettrice Cantamessa e il vice questore Ghio. Oltre al pubblico ministero Barbara Bonissone. Tutti perfettamente integrati e funzionali alla trama; con più di uno si simpatizza e tutti hanno un ruolo importante nel racconto. Un ruolo fondamentale nella vicenda è ricoperto anche da Mimmo l’infermiere che coadiuva il medico legale nelle autopsie e che sarà di grande aiuto al commissario. La Sassi porterà avanti tenacemente le indagini, anche contro chi la giudicherà inadeguata per quel ruolo. Correndo lei stessa gravi pericoli riuscirà ad assicurare alla giustizia un insidioso e insospettabile assassino. Complimenti all’autore; ancora una volta, tra le pieghe dei libri auto pubblicati, ho scovato un ottimo scrittore. Una volta di più la prova chiara che molti talenti sono ignorati dal grande pubblico forse a causa di preconcetti (autopubblicazione) o forse solo perché legge soprattutto ciò che gli viene “imposto” dalle case editrici più conosciute credendo di andare sul sicuro. Un thriller con protagonisti “veri” senza super uomini o super donne neppure figurini da sfilata machi o femme fatale ma persone normali a partire dal commissario (orecchie a sventola, naso importante, corpo androgino) e dai suoi collaboratori chi in leggero sovrappeso chi con un carattere burbero. Un romanzo senza alchimie improbabili o soluzioni cervellotiche ma normale investigazione intuizioni plausibili un racconto coerente con sorprese e suspense nelle giuste dosi. Scrittura che regala al romanzo un ritmo sostenuto e la necessità di continuare a leggere per sapere come evolve la storia. Omicidi efferati e descrizioni incisive completano il quadro. Il finale? Bellissimo, io adoro questi finali. Cinico, duro, senza sconti per nessuno. Ma con la porta aperta su un futuro possibile. Complimenti a Gianluigi Repetto che continuerò a seguire con molto interesse.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





I RAGAZZI DEL CORO D. Sesti
Appena terminato di leggere I ragazzi del coro. Ho letto questo romanzo grazie ad un suggerimento. Non ci è voluto molto a convincermi in realtà, semplicemente nel mare dei libri che vengono pubblicati questo romanzo non aveva attirato immediatamente la mia attenzione. Ad un secondo sguardo la sinossi mi ha in effetti incuriosito ed ho deciso di leggerlo. I ragazzi del coro ed è un giallo…musicale come ama definirlo il suo autore, Daniele Sesti, pubblicato da L’erudita. E’ un romanzo piuttosto originale per gli argomenti trattati ma non per la struttura del giallo che richiama le dinamiche del romanzo di Agatha Christie, 10 piccoli indiani. In questo giallo i protagonisti sono i componenti di un coro romano, il Vox populi, che organizzano uno stage di studio di una settimana che ha come argomento il madrigale. L’hotel si trova sui monti del Cimino, il programma prevede lezioni con importanti docenti su canto, tecnica musicale e storia della musica. Tutti gli invitati arrivano all’hotel, docenti e componenti del coro prendono possesso delle rispettive camere ma in quegli stessi momenti viene scoperto un cadavere nel giardino dell’albergo, è uno degli insegnanti che avrebbe dovuto tenere delle lezioni durante il soggiorno. Non sarà che il primo di una serie e proprio come in 10 piccoli indiani gli omicidi si susseguono. Ma chi ha interesse ad assassinare tutte queste persone? E perché? Un libro divertente ed originale soprattutto per l’argomento trattato. Scritto in maniera ineccepibile con linguaggio sempre appropriato e con descrizioni precise ed incisive. La musica, pop e quella più colta, la fa da padrone in questo romanzo dove l’assassino lascia dietro di sé indizi…musicali da decifrare. Una delle pecche, per i meno esperti di musica come me, sono proprio le numerose descrizioni fin troppo tecniche delle varie opere che vengono citate nel libro. Sono fatte benissimo ma rallentano un po’ il ritmo della vicenda in più il lato investigativo e di deduzione del colpevole è a parer mio poco curato. Vengono così a mancare la suspense e i colpi di scena che di solito regalano le indagini. Un giallo che vuole essere prima di tutto un omaggio al mondo della musica che però trascura un po’ il suo lato emozionale. Un’opera prima comunque incoraggiante che l’autore, componente egli stesso da trent’anni di un coro, ha voluto scrivere in omaggio all’ambiente che lui frequenta da cosi tanto tempo descrivendone con passione le dinamiche che si sviluppano al suo interno.
valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖




Morte sottovento (Amanda Garrone indaga Vol. 2) di [Lucca, Daria]

MORTE SOTTOVENTO D. Lucca
Morte sottovento è il terzo romanzo scritto da Daria Lucca con protagonista la funzionaria di polizia Amanda Garrone. Il romanzo inizia raccontando che Amanda si trova a Santa Margherita Ligure, ospite della sua amica Bastiana, per un breve periodo di ferie. Bastiana, che è un avvocato, in quei giorni le chiede un grande favore, avrebbe bisogno del suo intervento per indagare su un ricatto che sta subendo un suo cliente. Le vien chiesto di capire se la minaccia è reale e da chi arriva la richiesta di denaro. Amanda inizialmente poco disposta ad intervenire si lascia a poco a poco convincere ed accetta la richiesta di aiuto. Nel contempo viene rinvenuto un corpo privo di vita in riva al mare che sul momento non ha identità. Anche per questa indagine, Amanda, viene forzatamente coinvolta. Questa volta l’ordine arriva direttamente da un suo superiore. Scenari apparentemente diversi, uno più legato alla sfera privata l’altro più legato al suo lavoro di detective. Inizia quindi a cercare di venire a capo dei due misteri ma non si immagina neppure lontanamente che le sue indagini stanno per scoperchiare un vaso di pandora fatto di ricatti, omicidi, estorsioni e aberranti contrabbandi e che questi due fatti apparentemente estranei fra loro…. Anche la sua vita privata verrà coinvolta in questa vicenda e non sarà facile tenere insieme i pezzi che compongono i suoi rapporti personali e proteggerli dai delinquenti. Riuscirà, non senza fatica, a districarsi in entrambe le situazioni. In questo romanzo l’autrice ci mostra una Amanda molto combattiva e determinata sempre pronta ad interpretare al meglio il suo ruolo di investigatrice anche a rischio della sua incolumità. I personaggi che entrano in gioco in questo romanzo sono molti, tutti hanno una logica all’interno del romanzo anche se a volte, tra tanti nomi, si rischia di fare un po’caos e di confonderne i ruoli. Una storia complessa ma molto ben sviluppata con diverse situazioni gestite sempre con perizia riuscendo ad imporre al romanzo un ritmo vivace. Un romanzo che richiede una buona dose di attenzione durante la lettura, molto coinvolgente ma, forse, un po’ carente nelle emozioni. Le pagine finali però sono cariche di adrenalina e danno vita ad un epilogo molto avvincente. Scrittura sicura e chiara. L’autrice si è voluta mettere in gioco con una trama molto complessa e devo dire che ha portato a termine un bel romanzo con un finale giusto e coerente che lascia aperta la porta per un eventuale seguito. Libro certamente consigliato che si può leggere tranquillamente anche se non si è letto il primo romanzo con Amanda protagonista. Complimenti e…alla prossima.
valutazione: buono 📘📘📘📘






ISOLATI I. Bonetti
Isolati è il titolo del secondo romanzo, autopubblicato, scritto da Iris Bonetti. Il precedente (titolo, Empatia) mi era piaciuto molto ed ero quindi piuttosto curioso di leggere questo nuovo lavoro. Ammiro molto Iris Bonetti perché, come tutti gli autori che autopubblicano, dimostrano grande coraggio accettando una sfida improba, farsi leggere utilizzando come unico canale di vendita gli store on line. Tenendo conto che le librerie non hanno in minima considerazione questi autori e che in Italia i lettori sono pochissimi, e molti di questi prediligono gli autori più famosi (credendo di andare sul sicuro), chi si autopubblica dimostra, appunto, grande coraggio scommettendo in toto su sé stesso e su ciò che ha scritto. Non ci sono presentazioni o trasferte pagate o grosse spinte pubblicitarie come quelle che garantiscono le case editrici. Solo la propria volontà di emergere e, eventualmente, il proprio talento. Uno dei pochi (acclarati, perché per me ce ne sono tanti altri) vantaggi e che l’autore è assolutamente libero di scrivere ciò che vuole e quando vuole senza intromissioni di agenti, editori, revisori ecc. Isolati è il risultato di queste piccole, grandi libertà. L’autrice, infatti, ha voluto mettere su carta la sua personale idea di isola sperduta e dimenticata sulla quale farci approdare dei naufraghi. Non è certamente un’ambientazione originale ma lei l’ha condita con elementi assolutamente unici che la differenziano in buona parte dai consueti naufragi su isole disabitate. Il romanzo, che è molto corposo (poco più di 500 pag), inizia in modo particolare presentando, in capitoli distinti, una serie di personaggi che saranno poi i sopravvissuti che ritroveremo sull’isola. Ognuno ha la propria vita, la propria storia, abitano in stati diversi ed in diversi continenti. C’è un ghostwriter di grande talento che regala fama ad uno scrittore incapace. C’è un narcotrafficante in cerca di nuove droghe da commercializzare, una aspirante attrice, un medico con un grande dolore da metabolizzare e cosi via; ognuno ha un motivo particolare per staccarsi dalla realtà che lo circonda ed affrontare un viaggio rigenerativo. Si troveranno così tutti e sei su un volo che li porterà a Bali in Indonesia. Malauguratamente giunti quasi a destinazione l’aereo precipita inabissandosi nell’oceano indiano senza lasciare superstiti tranne ovviamente i nostri sei protagonisti che si ritrovano “spiaggiati” su una terra (che poi si scoprirà essere un’isola) apparentemente disabitata senza cibo ne acqua e coperti solo da quel che rimane dei loro vestiti. Da qui inizia un’avventura al limite del possibile dove l’autrice con grande fantasia ed originalità fa vivere ai 6 malcapitati una quantità incredibile di situazioni. E’ importante dire che i naufraghi sono 5 uomini ed una donna, che tutti quanti avranno un ruolo molto importante sull’isola e che soprattutto il ruolo di Avril susciterà nel lettore molte riflessioni. Fornire un giudizio sul romanzo per me non è facile o meglio, a parer mio oggettivamente il romanzo merita attenzione, va letto perché, al netto di alcune situazioni al limite, razionalmente poco credibili, (qua risiedono le mie perplessità) ma che comunque hanno una logica nel racconto e nel genere in cui si colloca, fornisce molti spunti di discussione sin dalla presentazione dei protagonisti. I sei sull’isola metteranno a nudo la propria anima sorprendendoci per i loro comportamenti più di una volta.  Notevole la capacità dell’autrice di tenere avvinto il lettore anche grazie a situazioni sempre emozionanti. Iris Bonetti ha creato una storia coinvolgente che ti fa amare i suoi protagonisti, ti entrano nel cuore cosi come quest’isola misteriosa. Un romanzo complesso, coraggioso, non banale a cui auguro grande fortuna. 
valutazione: buono 📘📘📘📘




Creature in gabbia di [Andrea Gerosa]

CREATURE IN GABBIA A. Gerosa
Creature in gabbia è il quarto thriller scritto da Andrea Gerosa con protagonista l’ispettore di polizia Luca Veloso anche se a dire il vero il vero protagonista di questo romanzo è Marco Salvi un detective privato assunto da Giulio Malfatti per ritrovare sua figlia Clotilde scomparsa da casa quasi un anno prima. Un’impresa difficile che però il detective prende molto seriamente. Con la sua indagine l’investigatore, alla quale partecipa in maniera determinante l’ispettore Salvi, benché molto coinvolto dalla sua nuovissima attività di papà, riuscirà a far emergere delle verità piuttosto inquietanti. Sia all’interno della famiglia di Clotilde sia fra la cerchia dei suoi amici. Oltre al clima familiare perverso nel quale è cresciuta Clotilde e la sorella Patrizia infatti ci sono personaggi pericolosi che non esitano a prendersi gioco di una adolescente. Non solo di una purtroppo. Organizzazioni criminali dedite al traffico di stupefacenti che non esitano a far forzatamente assumere delle nuove droghe sintetiche che, inibendo la capacità di intendere, fanno compiere alle malcapitate attività degradanti. Sono gli scenari principali di questo romanzo.  Un romanzo con tanta “carne al fuoco” ben sviluppato con una trama originale che beneficia di una scrittura semplice e scorrevole che rende la lettura facile ed immediata.  Un romanzo che però contiene a mio parere delle criticità che a livello strettamente personale hanno contribuito a renderlo un po’ meno coinvolgente. Parlo ad esempio del momento che sta vivendo l’ispettore Veloso e di alcune altre descrizioni che non sono molto thriller e che inevitabilmente fanno calare un po’ il livello di adrenalina poi il finale è, per i miei gusti, un po’ troppo “accomodante”. Preferisco i finali più cinici e risolutivi. Oggettivamente comunque un’altra buona prova di Andrea Gerosa ormai quasi un veterano della scrittura. Un libro che merita attenzione ed un autore che diventa sempre più bravo e sicuro. Complimenti.
valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖



I misteri di Borgoladro di [Semplici, Filippo]

I MISTERI DI BORGOLADRO F. Semplici
I misteri di Borgoladro è il primo romanzo thriller (anche un po’ horror) che Filippo Semplici firma per Newton Compton. In realtà il romanzo, rieditato per l’occasione, era già stato pubblicato nel 2017 dalla Delos digital con il titolo Ti guarderò morire. Aveva riscosso un grande successo e certamente anche per questo Newton Compton ha voluto iniziare da lì la sua collaborazione con l’autore. Sono certo che anche stavolta, avendo in più la possibilità di essere presente sugli scaffali delle librerie e dei centri commerciali, otterrà ottimi risultati di vendita. Ne sono certo semplicemente perché lo merita il romanzo e lo merita l’autore del quale ho letto quasi tutto ciò che ha scritto (Il faro è un altro suo grande successo) con grande soddisfazione. Allora, se pur con qualche piccolo ritocco, ripropongo la mia recensione che feci in occasione dell’uscita di Ti guarderò morire, ora diventato I misteri di Borgoladro. Pensieri che riconfermo con ancora maggior convinzione: “Vi posso assicurare che di libri thriller ne ho letti a decine ma questo ha avuto la rara capacità di farmi aumentare i battiti del cuore. Di farmi fremere per le sorti dei due protagonisti e di farmi provare sentimenti contrastanti per tutti i personaggi del romanzo. L' ansia e la suspense si fondono e si alternano senza soste, la scrittura è scorrevole e incisiva; non è "solo" un thriller lo definirei un soft horror (l'ho inventato ora?) perché lo splatter, (quello buono), quello che ti fa accapponare la pelle, in alcune situazioni, è presente ma è assolutamente funzionale al racconto anzi lo arricchisce, lo rende più "reale". E pensare che Orlando voleva fare solo una breve sosta per bere un po' d’acqua fresca perché quel giorno, in gita con la moto in compagnia della sua ragazza Elise, faceva caldo, aveva una gran sete e quel bar nel paese di Borgoladro, paesino incastonato tra distese di vigneti e terre coltivate a due ore di distanze da Vallombrosa, sembrava proprio fare al caso suo, non sapeva che varcata la porta di quel posto avrebbe trovato...l’inferno. Romanzo che offre numerosi spunti di riflessione, dal pensiero che il male è insito in ogni persona e che ognuno, anche il più pacifico di noi, ha una soglia di sopportazione oltre la quale l’odio si scatena. Dal potere distruttivo che può avere la rete se utilizzata nel modo sbagliato. Dal malato desiderio di vedere la sofferenza e la violenza perpetrata al “vicino di casa”. Tantissimi argomenti che però non si possono approfondire più di tanto perché potrebbero rovinare il gusto della lettura cosi mi limito a consigliarlo a tutti i lettori a cui piacciono le forti emozioni e che cercano una storia non banale.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖






IL TIMIDO VOLO DELLE EFFIMERE S. Ciano
Il timido volo delle effimere è un romanzo scritto da Sergio Ciano che nel 2019 è stato pubblicato dalla casa editrice Albatros. Racconta la travagliata esistenza di Beate che all’inizio del romanzo (siamo nel 2015) si trova ricoverata ormai al termine della sua giovane vita nell’ospedale di Lipsia. Beate racconta la sua storia ad una operatrice sanitaria li per portare a termine il loro “accordo”. La vita di Beate non è stata facile fin da quando ad appena 5 anni venne abbandonata dai genitori. Da li un susseguirsi di affidamenti e di soste in istituto sempre seguita da vicino da Kathy giovane assistente sociale che per lei si prodigherà molto. Questo è solo l’inizio di una storia ricca di dolore, di gioia e di rassegnazione. Momenti tristi, altri felici si alternano in un sali e scendi di emozioni continuo. Un racconto crudo a volte brutale a volte tenero ma che non fa sconti, in cui tutto viene descritto senza perifrasi. Beate è una ragazza a cui la vita non ha dato un attimo di tregua, un'esistenza sbagliata, un prodotto di scarto di una società solo proiettata al massimo guadagno che lascia indietro i suoi figli più deboli e fragili. Non ha mai conosciuto la normalità di una famiglia, i rimproveri di una mamma per un brutto voto a scuola o quelli di un padre per aver tardato nel rientrare a casa. Beate è una ragazza problematica che vive di espedienti e dimora in centri sociali insieme a sbandati di ogni etnia. Senza dignità, perché vende il suo corpo per acquistare la droga, senza futuro e con un presente angoscioso. Beate è una ragazza con un carattere difficile, scontroso, ribelle. Di Beate al mondo purtroppo ce ne sono tante, troppe. L’ultimo disperato tentativo di Kathy per salvarla sarà quello di portarla via da Lipsia, per lei sarà l’ultima opportunità. Con enorme difficoltà qualcosa nella sua vita cambierà. Un romanzo che è stato per me una vera scoperta. Adesso dopo averlo letto oltre allo stupore c’è in me anche un po’ di rabbia perché per l’ennesima volta un autore con un grande talento nel trasmettere emozioni attraverso la scrittura non ha il riconoscimento che meriterebbe. Come lui quanti ce ne sono? Possibile che debbano fare quasi un porta a porta per promuovere il proprio libro?  Io spero nel mio piccolo di aiutare a far capire che negli autori di nicchia (loro malgrado), italiani, si nascondono veri tesori bisogna avere il coraggio di esplorare non fermarsi ai comodi richiami dei più noti. Intanto faccio grandi complimenti a Sergio Ciano autore di un libro che va letto perché a prescindere dal genere preferito ti farà vivere emozioni che farai fatica a dimenticare.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





Troppo bella per me

TROPPO BELLA PER ME G. Repetto
Troppo bella per te è un romanzo thriller scritto da Gianluigi Repetto e pubblicato dalla casa editrice Puntoacapo nel 2017. Racconta una vicenda che vede protagonista un famoso scrittore, Danilo Dineri, che viene accusato di stupro da una ragazza che aveva conosciuto ad una presentazione di un suo libro. Ma le cose sono andate molto diversamente da come vuol far credere la ragazza ed un video, accidentalmente girato dal cellulare dello scrittore, durante la presunta violenza, lo testimonia scagionandolo da ogni accusa. Rimane da capire perché la ragazza abbia agito in quel modo. Per giunta la ragazza protagonista di questo episodio viene trovata morta dopo essere volata giù dal quinto piano. Omicidio o suicidio? Le indagini sono affidate al capitano dei carabinieri Vallone coadiuvato dall’appuntato Sergio Verde. Man mano che le indagini avanzano anche altre ragazze verranno uccise. Non sarà semplice per il capitano ristabilire l’ordine ed arrestare i responsabili. Un thriller coinvolgente con colpi di scena e suspense in quantità ed un finale non scontato. Un finale che come giusto che sia non permette che tutto torni al posto giusto qualcosa lascerà l’amaro in bocca ed anche per questo amo molto la scrittura di Repetto. Questo romanzo è scritto molto bene, fila via veloce coinvolge e tiene in ansia il lettore fino alle battute finali. Ma se devo consigliare un libro di Gianluigi Repetto dico senza indugio Omicidio in rete. Si tratta del romanzo thriller che segue questo ed è un vero gioiello. Consigliatissimo. Non lascia un attimo di tregua. Sorprese e battiti a mille fino al termine e le pagine finali…da urlo. Un autore da tenere d’occhio, per gli amanti del giallo è assolutamente da mettere in lista.
valutazione: buono 📘📘📘📘






ANDRA' TUTTO BENE A. Schiena
Amo leggere, sopra ogni cosa. E’ per me fonte vitale. I miei libri preferiti sono i thriller, i noir; li ritengo per gli scrittori un banco di prova importante, non per nulla quasi tutti gli autori prima o poi si cimentano in questo genere letterario. Spesso chi giunge da altre esperienze si dedica più al noir piuttosto che al thriller o al giallo classico ma sono sfumature. Nasco onnivoro poi mi sono “specializzato”. Ultimamente sento di nuovo forte l’esigenza di leggere romanzi di narrativa. Cosi ho deciso di leggere questo romanzo di Antonio Schiena del 2019 ed edito da Watson. Il titolo è una frase che si ripete spesso in questo periodo e forse anche per questo, per esorcizzare la paura che proviamo in questi giorni, ho deciso di leggerlo. Il titolo è Andrà tutto bene. Già alla sua uscita mi aveva molto incuriosito, la sinossi mi attraeva e la copertina mi aveva colpito in maniera peculiare. Poi come sempre se le cose non si fanno subito passano un po’ nel dimenticatoio sostituite da altre più urgenti che sollecitano maggiormente la nostra attenzione. Questo è stato il momento giusto per tornare sui miei passi. Non ripercorrerò la trama, che si può recuperare facilmente. Mi preme parlare delle sensazioni che mi ha lasciato, perché Andrà tutto bene è un romanzo che non lascia indifferenti ne mentre si legge e neppure dopo averlo concluso. Nadia è una giovane donna (già questo è un dato importante) che ha perso Danilo, il suo grande amore, in un incidente stradale. Da allora, sono passati diversi anni, vive come sospesa. Vive di sensi di colpa. Lo cerca in continuazione, ascolta la sua musica preferita anche se spesso non la capisce, beve solo in una tazza che le regolò lui anche se è sbeccata e rovinata dal tempo solo per sentirlo vicino. E lo sogna, lo sogna ogni notte e nel sogno compare anche una donna ma non ricorda assolutamente chi possa essere. Nadia cerca disperatamente di fissarne il volto dipingendola ma non ci riesce, non viene mai come vorrebbe. Nadia è bloccata, scontrosa, anaffettiva. Un giorno, grazie a uno dei suoi spasimanti notturni, Arturo che fa l’editore, che vuole mettere uno di quei volti come copertina di un libro, conosce Sofia….Un libro che non ti lascia mai anche quando ne interrompi la lettura, ti continua a girare nella testa, senti impellente il bisogno di portarlo a termine. Un romanzo scritto benissimo, profondo, vero. Che parla di dolore, di solitudine, del senso di colpa, ma anche di perdono, di riscatto, di coraggio. In un crescendo continuo di emozioni il libro sorprende e coinvolge sempre più fino all’epilogo finale che ritengo giusto e coerente col resto del romanzo.  L’autore spiega nelle note finali che questo è un romanzo che scriverlo lo ha impegnato molto. Non stento a crederlo, leggendolo infatti se ne percepisce la cura, l’attenzione che vi ha dedicato. Anche aver scritto questo libro mettendosi nei panni di una donna ed averlo fatto con delicatezza e con assoluto rispetto ne è una prova. Un libro necessario che consiglio assolutamente.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





L'ESERIZIO C. Petrucci

L’esercizio è l’opera prima dell’autrice Claudia Petrucci giovane scrittrice milanese. Edito da La nave di Teseo. I protagonisti del romanzo sono tre: Giorgia, Filippo e Mauro. Giorgia è una ragazza fragile ed insicura con un trauma familiare da metabolizzare.
“Giorgia completa tutti i giorni lo stesso tragitto, non devia mai dal percorso. Tra casa nostra e il supermercato, c’è il parchetto, un’aiuola sovradimensionata con uno scivolo un’altalena e uno steccato intorno.” cit

Ha una grande passione, la recitazione, il teatro. Lo aveva scoperto come terapia nel programma riabilitativo che aveva dovuto seguire. Lo aveva poi abbandonato. Conosce ad una festa Filippo, ragazzo prevedibile e semplice ma rassicurante, se ne innamora e vanno a vivere insieme. Lei lavora in un supermercato, lui nel bar di famiglia da quando il padre ha dovuto lasciarne la conduzione per motivi di salute.
“Ai suoi occhi sono una visione riposante: dopo tre anni insieme non c’è davvero nulla di nuovo da decodificare nessuna identità da assemblare.” cit

 L’equilibrio di questa vita ordinaria si modifica quando Giorgia rincontra casualmente Mauro. suo vecchio maestro di palcoscenico. In lei rinasce l’antica passione per il teatro che non si era mai spenta del tutto. Non ci vuole molto a Mauro per convincerla a tornare a recitare. Filippo la asseconda anzi la incoraggia, conosce il suo disagio mentale e pensa che possa giovarle.
“La recitazione è l’unico schema in cui la malattia opera in modo funzionale e non disfunzionale al corpo.” cit

Almeno inizialmente questo è ciò che crede ma man mano che l’impegno diventa più assiduo e difficile da sostenere comincia ad avere seri dubbi. Il mondo di Filippo e Giorgia precipita la sera della prima. Quando nella mente di Giorgia si fa nuovamente tutto buio.
“Giorgia quasi non pensa, della sua volontà è rimasto il tanto necessario a farla sparire. Lui si sprigiona in profondità, è un attimo. Un istante prima di entrare in scena, lei svanisce e io l’ho persa per sempre.” cit

 Da quel momento la vita di Filippo cambia ed anche quella di Mauro verrà stravolta. Uniranno le forze per riportare Giorgia tra loro. Daranno vita a quello che diventerà l’esercizio. L’idea nasce in loro dopo aver osservato il comportamento di Giorgia, ricoverata in una clinica, alla lettura di un libro che Mauro ha portato per tenerle compagnia. Ci si ritrova cosi immersi nella riscrittura di uno “speciale” copione teatrale. Tra fallimenti e nuovi tentativi, modifiche e riletture del testo ci si rende sempre più conto di essere di fronte ad una operazione che pensata a mente fredda fa rabbrividire. Quando si ha nelle mani un potere che non si è in grado di gestire si rischia di essere sopraffatti dal delirio di onnipotenza. Le buone intenzioni si possono trasformare in mostruosità. Giorgia fa tenerezza non si può non amarla, sentiamo la voglia di proteggerla dal mondo. In balia di due menti fuori controllo. Egoiste e deliranti. Un libro non banale. Un romanzo che nel lettore impone interrogativi e prese di posizione. Una pratica quella raccontata nel romanzo applicabile su tutti o solo su menti fragili? Un esercizio pericoloso ma affascinante. Un esordio coi fiocchi, un romanzo che emoziona e sorprende. Da leggere assolutamente.
valutazione: buono 📘📘📘📘





La collera della Regina (I Gialli Damster) di [Nicola Testa]

LA COLLERA DELLA REGINA N. Testa
Questo marzo cosi anomalo e cosi noioso, per chi è costretto a restare a casa a causa delle restrizioni per combattere l’epidemia di covid 19, mi ha dato modo di leggere molto, eccomi quindi giunto alla recensione del settimo libro letto in questo mese. Il titolo del romanzo è La collera della regina lo ha scritto Nicola Testa ed è stato pubblicato dalla Damster. Si tratta di un romanzo che è difficilmente inquadrabile in un genere: un po’ giallo, un po’ narrativa, un po’ storico. Mi è stato proposto ed io l’ho letto molto volentieri. Il romanzo racconta la storia dell’abbazia di Lucedio a Trino Vercellese. Ne racconta la storia e ne romanza la leggenda che vuole l’abbazia abitata da una regina molto facile alla rabbia. Un libro che si legge con interesse e col giusto coinvolgimento a maggior ragione per me che conosco abbastanza bene quei posti. Il romanzo prende avvio raccontando di un professore universitario (Lantero) molto interessato alla leggenda legata a questa abbazia e del suo maldestro tentativo di entrare in possesso di documenti che ne attestino la sua veridicità. Non è l’unico protagonista del libro anzi i personaggi che animano il racconto sono tanti, primi fra tutti Chiara, Pista ed Arduino tre ragazzi che saranno anche loro molto coinvolti dalle vicende che avverranno nel romanzo, poi una bibliotecaria, un ispettore in pensione, un conte e tanti altri. Il romanzo mescola bene notizie storiche certe (di cui è molto ricco e ben documentato) con quella che è la leggenda legata all’abbazia ed alla regina di Padmos. Un libro ben costruito, ordinato, con precise indicazioni storiche, anche molto divertente e con un ritmo molto vivace. Una commistione fra mito e romanzo che non rende più confusa la narrazione ma anzi ne arricchisce il racconto lo rende più interessante. Un romanzo non banale, coinvolgente che fa conoscere un luogo e la storia non molto conosciuta ad esso legato. Complimenti all’autore.
Valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖





KILLERS: GENTE CHE UCCIDE E. Misici
Killer: gente che uccide è un bel romanzo scritto da Emiliano Misici pubblicato in proprio all’inizio del 2020.  Il libro è a tutti gli effetti un giallo anche piuttosto cruento ma raccontato con una spessa vena ironica che coinvolge tutto il racconto e che fa dei suoi protagonisti dei personaggi spesso divertenti e un po’ pasticcioni. Sono chiamati inizialmente a risolvere un solo caso di omicidio, per quanto complicato ed oscuro, ma poi diventano due, poi tre e poi una vera e propria carneficina. Il libro inizia in maniera molto divertente per gli esilaranti pensieri che investono il protagonista principale del romanzo, Vincenzo, in attesa, in uno studio medico, degli esiti di alcuni esami oncologici che lo preoccupano molto. Per fortuna il suo si rivelerà un tumore benigno che da li a breve sarà chiamato ad asportare. Quando rientra in ufficio, Vincenzo è un investigatore privato che però si occupa solo di scoprire coniugi fedifraghi, dato che, a suo dire, sono indagini più semplici e meno pericolose, la sua segretaria gli comunica che ha telefonato un certo Achille. Achille è un suo vecchio compagno di scuola col quale componeva insieme ad altri 3 ragazzi una temutissima squadra di calcetto, gli assassini, che vinceva immancabilmente tutti i tornei a cui partecipava. Era un gruppo molto affiatato appassionato di musica metal che però a seguito di alcuni “contrattempi” si sono via via persi di vista. Ora Achille chiede a Vincenzo di aiutarlo a scoprire chi ha ucciso Emma. La donna attualmente è la sua amante, infatti lei ora è sposata, ma un tempo sarebbe dovuta diventare sua moglie, si erano lasciati poco prima del matrimonio. Purtroppo però Achille non fa neppure in tempo a iniziare ad indagare perché a seguito della raccolta, da parte della polizia, di prove schiaccianti a suo carico, verrà accusato dell’omicidio ed incarcerato. Da qui partono una serie di avventure che vedranno coinvolti tutti i suoi ex compagni di squadra che nel frattempo si sono riuniti per provare a scagionare il loro vecchio amico. Faremo conoscenza di personaggi alquanto singolari e bizzarri. Un romanzo scritto molto bene, scorrevole, divertente, dinamico, che fa fare più di un sorriso ma che quando le cose si complicano diventa molto serio e incisivo. La trama gialla è ben delineata ed il serial killer molto pericoloso e assetato di sangue. L’epilogo riporta ordine nel grande caos che si era generato anche se non tutto va nel verso sperato. Un finale giusto coerente col resto del racconto e non banale. Complimenti all’autore che ha scritto un romanzo che si legge molto volentieri col quale si entra presto in sintonia e nel quale ci si ritrova a fare il tifo per i nostri eroi per caso.
valutazione: buono 📘📘📘📘






IL GIORNO MANGIA LA NOTTE S. Bottani
Il giorno mangia la notte è il libro di esordio di Silvia Bottani. Il romanzo è edito dalla casa editrice SEM. Il libro ha per protagonisti Naima e Stefano. Naima è nata in Italia ma da genitori originari del Marocco. Proviene da una famiglia di estrazione molto umile. La mamma (Fadila) all’inizio del romanzo subisce uno scippo e, successivamente, un investimento da parte di un automobilista di passaggio. Viene ricoverata in gravi condizioni in ospedale. Il padre è morto qualche anno prima. Ha un fratello sposato di nome Said. Naima lavora come insegnante di sostegno e nel tempo libero frequenta una palestra dove segue un corso di kickboxing. Stefano è un giovane benestante con idee nazi-fasciste fa parte di un collettivo di destra ed ambisce ad entrare in politica. I suoi genitori sono separati, essenzialmente per colpa del padre (Giorgio) un tempo brillante agente pubblicitario oggi un irrecuperabile ludopatico, forte bevitore ed occasionale consumatore di droghe. Proprio per questo è stato lasciato dalla moglie (Marina) e da allora è entrato in un vortice di autodistruzione rendendo la sua vita un completo fallimento: senza lavoro, pieno di debiti e con la dipendenza del gioco. Persona inaffidabile e scostante è ultimamente in rotta anche con il figlio. Naima e Stefano vivono entrambi a Milano. Sono due mondi agli antipodi che si incontrano, (in verità il primo incontro è un litigio), nella palestra che entrambi frequentano. Anche se provenienti da realtà opposte sentono una forza che li attrae uno verso l’altro e, a dispetto di ogni logica, vengono in contatto e pur mantenendo per sé stessi il loro universo di amicizie e di abitudini. Continuano a stare insieme bisognosi entrambi di dare e ricevere amore. Un amore intenso senza freni. Intorno a loro il mondo procede veloce ma loro sembrano non accorgersene e comunque non ne sembrano più cosi interessati anche se hanno entrambi alcuni conti in sospeso che in qualche modo devono chiudere. Naima deve ripensare il suo rapporto con Davide e con Giulia. Stefano deve chiudere il suo rapporto clandestino con Elena, madre del suo migliore amico (bufalo) nonché socia nello studio di avvocati dove fa praticantato. E la sua passione politica ed il suo credo fascista? Come si può conciliare con l’amore per una ragazza mulatta di origine africana? Un libro intenso che affronta temi importanti attraverso personaggi che entrano nel cuore ed ai quali ci si affeziona. La vita di due ragazzi ormai adulti che devono confrontarsi con un sentimento che non conoscono che va aldilà dei pregiudizi e che devono imparare a gestire. Di fronte a loro un mondo che non conosce pace. Giorgio perennemente nei guai, Elena arrivista e gelosa. Matteo e Andrea che da Naima vorrebbero ben di più che una sincera amicizia. Scritto in maniera diretta, a volte brutale, a volte poetica. La scalata politica di Stefano avrà una battuta di arresto o proseguirà? Purtroppo, e questo a parer mio è il lato dolente del romanzo, a questa ed alle altre domande non c’è risposta perché il libro termina senza chiudere nessun discorso aperto. Probabilmente dovremo aspettare il prossimo romanzo di Silvia Bottani per avere le risposte o forse, ma spero tanto non sia cosi, il romanzo ha voluto semplicemente raccontare un pezzo di vita di alcune persone come ce ne sono tante. Lo ha fatto con sapiente poesia e delicatezza ma, ugualmente, questa mancanza di finale un po’ mi disorienta.
valutazione: buono 📘📘📘📘




Il bambino che disegnava le anime di [Tommaso Pagano]

IL BAMBINO CHE DISEGNAVA LE ANIME T. Pagano
Il bambino che disegnava le anime è primo romanzo giallo scritto da Tommaso Pagano genovese, sostituto procuratore a Siracusa. Edito da Solferino ed uscito all’inizio del 2020. Il romanzo ha come protagonista principale Zeno Schirripa dimessosi due anni prima dalla polizia stufo di quell’ambiente per diventare insegnante a tempo pieno. Vincenzo Serra è stato nominato commissario al suo posto ed ora si trova alle prese con un caso piuttosto complicato. L’omicidio di un dirigente di un termovalorizzatore molto discusso e da diverso tempo sotto la lente di cittadini e questura perchè sospettato di inquinamento atmosferico anche se in realtà nulla di irregolare è ancora stato trovato. Ora quella misteriosa morte getta ancora più ombre su quel sito. Serra spera di ricevere un aiuto da Schirripa anche se è ufficialmente fuori dai giochi.  Lui conosce bene il suo predecessore, il suo fiuto e la sua capacita investigativa e cerca di coinvolgerlo nelle indagini ma Schirripa è contrario tanto più che i suoi pensieri sono al momento assorbiti dal capire come mai un suo allievo sono settimane che non si presenta in aula e nessuno sembra preoccuparsene. Indagando fra le amicizie e fra le attività del giovane, Schirripa, scopre che si è spesso battuto nella denuncia della Natural Power partecipando attivamente a manifestazioni cittadine contro l’inceneritore e che fa parte di un gruppo che promuove azioni per la salvaguardia dell’ambiente. A questo punto si convince che la sua sparizione potrebbe essere correlata all’omicidio del manager della ditta quindi a suo modo entra a far parte del gruppo investigativo che indaga. In questo romanzo di cose ne succedono parecchie è quello appena raccontato non è che l’inizio del libro. Verremo a conoscenza di un gran numero di personaggi alcuni molto singolari. Il finale del romanzo è pieno di sorprese e colpi di scena ed anche all’interno della storia la suspense non manca. Un buon giallo ben costruito ed anche divertente nelle gag che vedono protagonista Schirripa. Io personalmente però l’ho trovato poco emozionante ad esclusione della parte finale, molto coinvolgente. La considero una storia un po’ debole, un po’ priva di pathos. Il mio rimane un giudizio molto personale ed in questo caso il rispetto del mio assunto che dice che uno scrittore dovrebbe sempre scrivere di cose o di ambienti che conosce bene per rendere il proprio romanzo più coinvolgente non ha trovato conferma. Il titolo del libro a posteriori poi, dopo averlo letto, lo trovo un po’ forviante.
valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖




L'innocenza non esiste di [Mattia Bagnato]

L'INNOCENZA NON ESISTE m. Bagnato
L’innocenza non esiste è il secondo romanzo scritto da Mattia Bagnato. Edito attraverso il self publishing è uscito alla fine di marzo di quest’anno. Il libro racconta il dialogo tra la dottoressa Eleonor Page e Clara Innocence all’interno di un penitenziario di Zenith. La dottoressa Page è una psichiatra che deve accertare la sanità mentale di Clara, condannata per aver ucciso un uomo. La sua valutazione è fondamentale per Clara, non tanto per sapere quanto dovrà restare in carcere, visto che è ormai certo che dovrà farlo per moltissimo, quanto per sapere dove passerà tutto questo tempo, se in una cella di una normale prigione o in un manicomio criminale. Dopo le prime schermaglie tra “paziente” e medico Clara inizia a raccontare tutta la sua vita, quasi interamente trascorsa nella cittadina di Emerald Falls. Un racconto doloroso, pieno di sorprese e di momenti drammatici a cui la dottoressa spesso stenta a credere. In questa “confessione” Clara non tralascia nulla dal rapporto con i suoi genitori (Albert e Martha), che dire conflittuale è un eufemismo, a quello con la sua grande amica Samantha, o con le compagne di scuola ed in generale con tutti gli abitanti di questa cittadina. Emerald Falls conserva sempre, nei racconti di Clara, qualcosa di inquietante, qualcosa di malato che la rende pericolosa e maledetta. Un luogo dove il male attecchisce facilmente favorito da qualche forza oscura e malevola. In un crescendo emotivo per le vicende raccontate si arriva ad un finale sorprendente ed emozionante che non tradisce le aspettative del lettore e dove tante domande trovano finalmente risposta. Anche la più importante di tutte. Questo romanzo scritto da Bagnato per me è stato una vera sorpresa. Non conoscevo questo romanzo, ne sono venuto a conoscenza attraverso una pubblicità sui social. Un romanzo scritto tecnicamente benissimo. Non è così scontato, lo avevo già detto in qualche altra recensione, soprattutto per i libri self published. Senza errori ortografici o di battitura ed in un italiano curato ma semplice e di immediata fruizione. Un racconto noir di “formazione” che vede protagonista la vita di una bambina dal suo primo giorno di scuola alla sua età adulta nella quale ha vissuto tanti momenti drammatici, tanti soprusi, tanti rovesci portati dal destino che l’hanno indotta ad avere spesso comportamenti irrazionali o dettati dalla disperazione. Un libro emozionante leggendo il quale è impossibile non affezionarsi a Clara o agli altri personaggi del romanzo prima fra tutti Samantha. L’innocenza non esiste oltre al titolo del libro, è una verità assoluta perché nessuno è veramente innocente. Forse appena nati possiamo vantarci di esserlo ma appena compiamo i primi passi nel mondo piccoli o grandi segreti, piccoli o grandi scheletri nell’armadio cominciano ad accatastarsi. La giustizia sommaria non è giustificabile in alcun modo. Neppure quando si agisce preda al tormento o alla follia. Un romanzo assolutamente da leggere e per il quale i complimenti all’autore sono doverosi.
valutazione: buono  📘📘📘📘







LE OMBRE NON TEMONO IL BUIO A. Neri
Le ombre non temono il buio è il primo romanzo scritto da Alessandro Neri, autopubblicato alla fine del 2019. Si tratta di un thriller classico con tutte le caratteristiche peculiari di questo genere: serial killer, commissario, agenti, indagini ecc. Mi dispiace molto non essere riuscito a reperire informazioni sull’autore soprattutto perché gli avrei voluto fare “personalmente” i complimenti. Ma di lui sui social non c’è traccia, pazienza. Il libro inizia subito “forte” con il primo brutale omicidio di un assassino seriale che, a Milano, nei giorni immediatamente prima del natale, sommersa da una nevicata eccezionale, miete le sue vittime spinto da motivazioni assai discutibili ma dal suo punto di vista ineccepibili. Ad indagare viene chiamata la squadra agli ordini dell’ispettore Giulio Romano. Da qui entrano in scena i due veri protagonisti del giallo ovvero gli agenti Luca Martini ed Eva Leone. Lui è un poliziotto esperto seppur giovane. Un poliziotto con maniere un po’ troppo rudi che gli hanno fatto guadagnare più di un richiamo dai suoi superiori, lei invece è alla sua prima indagine sul campo. All’inizio si trova un po’ spaesata a calcare la scena di un crimine. Quelli su cui indaga poi non sono omicidi qualunque perché il serial killer che insanguina le strade di Milano è molto crudele e determinato. Pian piano però prende maggior dimestichezza con quell’ambiente degradato e diventa così la protagonista assoluta del romanzo. Le sue intuizioni saranno di grande aiuto alle indagini cosi come il suo coraggio. Le forti motivazioni non le mancano. Proprio per questo è entrata in polizia, da giovanissima ha infatti subito un tentativo di stupro e da allora ha deciso di difendere le persone perbene dai soprusi e dalle ingiustizie. Un romanzo thriller ricco di colpi di scena e di momenti emozionanti. Le sorprese non tardano ad arrivare è già ben prima della metà siamo completamente sopraffatti dalla spietatezza del maniaco omicida. Situazioni verosimili (a mio giudizio non tutte, per la verità) e indagini condotte con logica rendono il libro molto coinvolgente. Un giallo cinico, che non risparmia situazioni anche inaspettate, con un finale spietato e molto intenso. Un libro che mantiene un buon ritmo per tutta la sua durata e nel quale non ci sono cali evidenti di tensione. Un thriller classico ma con alcune peculiarità che lo rendono non comunissimo. Un romanzo non banale che tratta un tema e pone interrogativi molto attuali che, leggendolo, dà adito ad ampie discussioni. Ribadisco i complimenti all’autore con l’auspicio di poterlo presto conoscere anche attraverso i social.
valutazione: buono 📘📘📘📘




Bora nera di [Salvo Bilardello]

BORA NERA S. Bilardello
Bora nera è un romanzo thriller scritto da Salvo Bilardello ed edito da Maratta edizioni. Birardello è nato a Marsala, di professione chimico ma grande appassionato di libri e di scrittura. Passa parte dell’anno a Trieste e questo racconto è anche un personale omaggio alla città alabardata. Il protagonista è il commissario Renzo De Stefano, siciliano di nascita, che è al suo primo giorno al commissariato di Trieste proveniente da quello di Aquileia. Si è trasferito per seguire la sua compagna Ilaria, originaria proprio di Trieste, ma residente anche lei ad Aquileia che vedeva nella città più numerose possibilità di lavoro, lei che è archeologa. Subito gli si presenta un caso assai complicato. Scoprire l’autore di un omicidio avvenuto nel parco della rimembranza di San Giusto. La mancanza di documenti e della testa dell’uomo assassinato ne rendono difficile l’identificazione che una volta avvenuta, comunque, non semplifica per nulla le indagini anzi, le complica ulteriormente. De Stefano si avvale della preziosa collaborazione degli ispettori Diodovich e Drago che contribuiranno fattivamente alla ricostruzione di quello e degli altri delitti che seguiranno, giungendo, alla fine, ad arrestare l’insospettabile colpevole. Il commissario viene giudicato un tipo scontroso e burbero ma chi lo conosce bene, come la sua compagna o i suoi carissimi amici Marina e Roberto (che avranno un ruolo fondamentale nel romanzo) sanno che è solo una corazza per difendersi da tutte le persone con cui ha a che fare: questore, sostituti procuratori, avvocati, medici legali quasi mai ben disposti verso quell’uomo venuto da tanto lontano. Un romanzo molto curato e ben sviluppato. Un thriller classico con alcune peculiarità che lo rendono piuttosto originale. Intanto la città nella quale è ambientato. Non sono molti i romanzi che parlano della città di Trieste. Proprio la città è, a tutti gli effetti, una protagonista del romanzo infatti l’autore la descrive minuziosamente, ci parla dei suoi luoghi più caratteristici, delle sue usanze, dei suoi bar e dei suoi ristoranti storici, della bora e delle sensazioni che quella terra suscita nei protagonisti. Un’immersione totale, in questo luogo teatro del romanzo così come nei personaggi che lo animano. Anche loro sono ben delineati, soprattutto nei propri tratti psicologici. La loro vita diventa anch’essa elemento di spicco della vicenda fondendosi bene con le indagini portate avanti dagli inquirenti. Una storia non banale con buoni meccanismi investigativi che la rendono molto coinvolgente.
Non pienissima di colpi di scena o di momenti di forte impatto emotivo ha nella descrizione dei luoghi e delle persone i suoi punti di forza. Rimane un ottimo libro giallo letto con molto interesse. valutazione: buono 📘📘📘📘




MORTI SOPRAVVISSUTI di [ANDREA SAPIENZA]

MORTI SOPRAVVISSUTI A. Sapienza
Morti sopravvissuti è il primo libro scritto da Andrea Sapienza. Romanzo autopubblicato, uscito nel marzo di quest’anno. Il protagonista è Poppy, (al secolo Filippo Toselli), il giovane rampollo di una famiglia benestante proprietaria di una ditta, la Tosefer, che vende macchinari industriali. Filippo vive a Villaforte ed è un ex di tante cose: studente, frequentatore di locali notturni, mantenuto. Ora è solo Poppy, lo è da quando una mattina assiste all’esecuzione di suo padre da parte di uno dei tre malviventi che hanno assaltato una banca nella quale era andato per accompagnare il genitore a fare delle operazioni. I tre, coperti con le maschere di Minnie, Pluto e topolino per inesperienza combinano un vero casino all’interno della filiale. Entrano facendosi scudo con la guardia giurata presente all’ingresso ma non la disarmano ed appena entrati, forse in preda al panico, uccidono subito Giancarlo Toselli. Poppy è li immobile, paralizzato dal terrore ma poi si ridesta, si accorge che la pistola della guardia è ancora nella fondina ed approfittando della distrazione dei tre assalitori, intenti a raccattare il denaro, se ne impossessa e comincia a fare fuoco all’impazzata. Risultato della sparatoria: tre banditi uccisi più la guardia giurata, il padre di poppy trucidato insieme ad un altro cliente della banca. La co-protagonista è Cristina, una giovane ragazza, anch’essa di Villaforte che dopo il matrimonio con Francesco, un uomo di 17 anni più vecchio di lei, è andata a vivere a Bolzano, città originaria del suo sposo. Ora però dopo 3 anni di matrimonio ha deciso di lasciarlo per una moltitudine di motivi, il principale dei quali è che non sopporta più il suo odore. “…quell’odore che usciva da tutti i pori e la investiva come un vento caldo…”. Francesco è un tipo scontroso, violento (non con lei), presuntuoso, ma per amore Cristina era passata sopra tutto, ma ora quell’odore nauseabondo non lo poteva più sopportare e rendeva anche tutti gli altri difetti indigesti. Cosi un pomeriggio mentre lui è fuori scappa e torna dai suoi genitori a Villaforte in Piemonte. Queste due esistenze complicate e tormentate avranno modo di rincontrarsi (si conoscevano già da giovanissimi) e di vivere situazioni fuori dall’ordinario. Un libro che mi ha incuriosito appena ne ho scoperto l’esistenza e ne ho letto la quarta di copertina. Tratta un argomento affascinante: la violenza vista non come singolo atto criminale ma come malattia contagiosa. “…cosa fa presagire un caso di violenza? Il preannunciatore più rilevante di un caso di violenza è un precedente caso di violenza…” sono le parole pronunciate dall’epidemiologo Slutkin. Nella situazione creata da Sapienza, Poppy dopo quella rapina non è più lo stesso, utilizza la violenza come diversivo contro la noia. Amico di scorribande di altri due ragazzi (i suoi bandoleri), da li in avanti comincerà a “giocare” molto più pesante. Perché la violenza è una malattia, magari è quiescente, ma è pronta ad esplodere quando ne veniamo in contatto. La nostra vicinanza ad un elemento infetto (un violento) sviluppa anche in noi questa tendenza, che può manifestarsi al di là della nostra volontà. Poi c’è la questione dei livelli ai quali, secondo la teoria di Fede (uno dei bandoleri), ogni individuo appartiene. Ognuno il proprio lo sceglie, anche inconsciamente, in base al carattere ed al contesto in cui si trova a vivere. Una volta entrato in un livello è praticamente impossibile uscirne. Ci si deve comportare sempre come il livello richiede e vedere le cose sempre da quella prospettiva. Tutti i protagonisti del libro aumentano la loro aggressività e il loro livello di violenza spinti dal loro vissuto o influenzati dai comportamenti chi gli sta intorno. Sapienza utilizza i personaggi del libro per esporre queste teorie che per quanto fantasiose per me hanno un fondo di verità. Sono affascinanti e permettono di interpretare l’epoca violenta in cui viviamo da una prospettiva particolare. Come prosegue il racconto deve rimanere una sorpresa che invito a colmare perché il romanzo è coinvolgente ed anche divertente con una scrittura forse non curatissima, ed una versione ebook rivedibile (per qualche errore di troppo), ma dalla trama originale con un ritmo vivace e descrizioni, di situazioni e di stati d’animo, molto incisive. Uno scrittore sicuramente da tenere sotto osservazione. Complimenti.
valutazione: buono 📘📘📘📘




72 ORE di [Elena Carletti]

72 ORE E. Carletti
72 ore è il titolo dell’ultimo romanzo thriller scritto da Elena Carletti, autrice che da sempre fa ricorso al self publishing per pubblicare i suoi libri. Elena Carletti è fondamentalmente un’autrice di thriller (questo è il suo terzo giallo) ma spesso ha fatto anche incursioni nella narrativa come col bellissimo Indelebili (tracce) uscito nel 2019. 72 ore vede come protagonista Elisa Romiti, la moglie del re del tessile Enrico Loverso. Una moglie all’apparenza molto devota ed innamorata del marito. Grande amante di giardinaggio e di moda è una persona umile malgrado la sua posizione sociale. Il suo passato è avvolto dal mistero, inizialmente si sa solo che è rimasta orfana da piccola ed ha passato gran parte della sua vita in un istituto. Questo è anche il poco che sa di lei il marito. E tanto gli basta, infatti lui è un uomo narciso e presuntuoso la cui unica preoccupazione è quella di apparire sempre in ordine e sorridente e poter sfoggiare al suo fianco una bella donna, giovane e molto affascinante. Come fosse un accessorio. Per provocare invidia ed ammirazione. Del suo passato non se n’è preoccupa affatto, non è quello che gli interessa non gli farebbe comunque guadagnare punti. Elisa da quando è sposata (5 anni) per 3 giorni all’anno, (da qui 72 ore), abbandona la sua dorata routine prepara una valigia e si assenta senza dare troppe spiegazioni a Enrico il quale comunque non sembra troppo interessato. Non le ha mai chiesto chiarimenti e la lascia fare perché l’importante e che non disturbi i suoi affari. Ma negli ultimi tempi la gelosia ha cominciato a fare capolino tra i suoi pensieri. Cosi da cinque mesi ha ingaggiato un investigatore privato (Fabrizio) per osservare tutti gli spostamenti della moglie. Ma la sua condotta fino ad ora è stata ineccepibile. Quell’anno quindi, quando lei si assenterà per i suoi 3 giorni segreti, avrà un angelo custode che osserverà i suoi movimenti pronto a riferirli a suo marito. Da qui prende avvio una vicenda piena di sorprese e di momenti emozionanti. Dove per buona parte del libro assisteremo agli spostamenti di Elisa senza capirci molto. Farà delle cose apparentemente stravaganti che però per lei hanno un profondo significato. Durante il racconto conosceremo anche molti altri personaggi alcuni viscidi come Piero altri positivi come Fabio. Scritto in modo molto scorrevole, si legge con curiosità e trepidazione. Nella seconda parte il ritmo aumenta e molti misteri verranno svelati. La parte finale è veramente emozionante. Colpi di scena in successione, ritmo vertiginoso e situazioni che costringono il lettore a fare molte considerazioni su ciò che sta accadendo, venendo spinto a giudicare sia il comportamento di Elisa ed anche quello di Enrico. Un libro non banale che attraverso un racconto originale invita a porsi domande fondamentali per la vita di ognuno. Non posso svelare di più di ciò che accade nel romanzo ma è certo che questo libro è una ulteriore dimostrazione delle ottime capacità di Elena Carletti, in grado di inventare trame e percorsi sempre intricati per giungere ad una conclusione semplice ma assai sorprendente. Complimenti.
valutazione: buono 📘📘📘📘





Rosso violento (Noir a colori Vol. 1) di [Laura Costantini, Loredana Falcone]

ROSSO VIOLENTO L.Costantini L. Falcone
Rosso violento è un romanzo thriller scritto da Laura Costantini e Loredana Falcone e pubblicato attraverso il self publishing con la casa editrice da loro creata. Un romanzo non recentissimo, il primo di una trilogia, “noir a colori”, a cui sono seguiti poi Verde profondo e, a febbraio di quest’anno Giallo sporco. Un libro che avevo in animo di leggere da tempo attratto dalla quarta di copertina che racconta una vicenda molto intrigante. Il romanzo parte immediatamente con "sequenze" piuttosto forti. Scott Sanders subisce una dolorosissima e letale amputazione. Viene privato dei genitali da una donna che aveva rincontrato poco prima, dopo un suo primo precedente tentativo, “maldestro”, di approccio. Gli viene poi imbrattata la bocca con un rossetto e lasciato agonizzante nella sua auto. Perché questa violenza? E perché proprio a Scott? Dopo queste primissime pagine scioccanti conosciamo pian piano tutti quelli che diventeranno i personaggi più importanti del romanzo. Le agenti appena uscite dall'accademia, Ashley Marler e Sandy Delano, componenti della sezione Giovani e comunità, il capitano Vernon e il tenente Greyford che invece fanno parte dell’Unità vittime speciali. Marler, malgrado il suo ruolo non operativo, sarà coinvolta nell’indagine per scoprire chi abbia ucciso Sanders e da quel momento affiancherà, anche se non da subito ufficialmente, le operazioni investigative portate avanti principalmente dal tenente Greyford. I primi sospetti sono a carico di una figura a loro molto vicina e dal passato misterioso, quindi anche facilmente sospettabile, ma dopo vari accertamenti questa ipotesi cade, in più per i giorni degli omicidi sembrerebbe avere un alibi. Si deve prendere allora un’altra strada. Si scoprirà cosi che lo stesso modus operandi di questi delitti è stato seguito anche per diversi altri omicidi avvenuti anni prima ed in altre città. Forse è questa la pista giusta da seguire. Una vicenda molto intricata ma molto ben concepita, sviluppata con ordine che coinvolge fin da subito il lettore a partecipare alle indagini e a cercare di dipanare l’inestricabile matassa. Molte cose rimangono sapientemente avvolte nel mistero fino al termine ed anzi anche dopo aver ultimato il libro alcuni dubbi su come sono andate veramente le cose rimangono. Ci si affeziona ai personaggi principali, tutti, per vari motivi, rimangono nel cuore, certo Ashley e Sandy sono i personaggi che con le loro fragilità e con la loro grinta e determinazione regalano le emozioni più forti ma anche con Greyford e Vernon si entra presto in empatia. Una vicenda misteriosa e dolorosa che tratta un argomento non banale, che le due autrici hanno descritto molto bene regalando al romanzo una intensità non comune. Un romanzo senza cali di tensione che mantiene un ritmo veloce e descrizioni sempre incisive. Si viene spesso assaliti dal dubbio che chi venga ingiustamente accusato del delitto possa in realtà esserne veramente l'artefice. Il finale spiazza e regala altri momenti di grande impatto. Complimenti alle autrici per aver scritto un thriller molto avvincente. Sono molto curioso di leggere anche gli altri due episodi della trilogia. Del secondo ce ne un piccolo accenno al termine di questo libro e devo dire che promette molto bene. Consigliato.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖




La verità dei topi (Lumiere) di [Massimiliano  Nuzzolo]

LA VERITA' DEI TOPI M. Nuzzolo
La verità dei topi è un romanzo breve scritto da Massimiliano Nuzzolo. Pubblicato da Les Flaneurs edizioni. Il romanzo racconta la storia della famiglia Kospic (o De Novo?). Viene narrata dal suo ultimo rappresentante,invitato a farlo da una banda non ben identificata che lo ha rapito ed ha tutta lintenzione di torturarlo se   non otterrà le informazioni di cui ha bisogno, cosi lui, anche se sostiene di non essere Mr Kospic e di non sapere assolutamente niente, di nulla, inizia a raccontare. Inizia a raccontare parlando di suo padre Edgar che divenne orfano e perse ben 11 fratelli nel rogo della sua casa a Caracas. Di come viveva di espedienti            catturando topi per venderli ai ristoranti più rinomati della città e di come conobbe fortuitamente la contessa Du Marchand. La quale già provata da una vita intensa e piena di avvenimenti gli cambiò la vita. Si affezionò a lui a tal punto da adottarlo potendo cosi assecondare il suo desiderio di diventare mamma. Lo fece vi  vere nellagio grazie soprattutto ai proventi derivanti dal fiorente commercio di polvere bianca che esportava in tutto il mondo, ma commise anche il grande errore di mandarlo a studiare in Svizzera. Lontano da quelcommercio che fruttava si tanti soldi ma che procurava anche tante inimicizie. Da li in poi ha inizio un racconto incredibile animato da una moltitudine di personaggi singolari e da situazioni grottesche e fantasiose.Conosceremo quello che si può considerare il nonno di Kospic cioè il marito della contessa, Henry Clodovèe conte Du Marchand ereditiere della fortuna messa insieme dal padre Patrick sempre grazie alla redditizia lavorazione della pianta di cocaUn libro ricco di citazioni e di situazioni divertenti nel quali vengono citati laCIA, l'Isis, Bob Dylan, i Led  Zeppelin, i Pink Floyd ma anche grandi romanzi storici e film che hanno creato il mito del cinema. Viene raccontato di come la sfortuna ha accompagnato, perennemente, tutta la vita dei   Du Marchand. Ci sono le vite avventurose che conducono i vari personaggi del libro che contribuiscono a     dar vita ad un romanzo rocambolesco ed originalissimo. Nuzzolo regala attraverso il suo romanzo qualche  ora di autentico svago con un racconto fuori dall'ordinario.
valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖



Verde profondo (Noir a colori Vol. 2) di [Laura Costantini, Loredana Falcone]

VERDE PROFONDO  Costantini/Falcone

Verde profondo è il titolo del secondo libro della trilogia “noir a colori” creata dal duo scrittorio Costantini/Falcone. E’ stato pubblicato nel 2019, attraverso il self publishing. In questo secondo romanzo ritroviamo i tre protagonisti principali del primo capitolo ma in situazioni molto diverse da come li avevamo lasciati. Sono passati ormai dieci anni dall’epilogo dell’indagine che sconvolse le vite di Ashley, Ian, e Valerio. Il capitano Vernon è uscito dai ranghi della polizia. Ora vive nel Vermont isolato dal resto del mondo, vive solo di dolorosi ricordi che stanno sempre più sbiadendo dalla sua memoria. Ashley Marler è sempre una ottima poliziotta e Valerio è diventato capitano della unità crimini speciali. Ashley è costretta dalla disperazione a fare una cosa che nei precedenti dieci anni non ha mai avuto il coraggio di compiere, consapevole che Ian per quel che è successo la odia, ma non ha scelta. Telefona a Vernon, e gli racconta che Valerio Greyford, che si trovava in Italia da 2 settimane per riallacciare i contatti con i suoi parenti italiani, non dà più notizie di sé ormai da alcuni giorni. Il fatto è alquanto preoccupante. L’ultima volta che lo ha sentito era in procinto di prendere l’aereo che lo avrebbe riportato a casa. Ma a Chicago non è mai arrivato. Allertati da Ashley, dopo alcune ricerche, i carabinieri di Frascati hanno ritrovato la sua auto, con documenti e cellulare a bordo, sulle rive del lago di Castelgandolfo. Gli inquirenti italiani sono convinti che si sia suicidato; ma Ashley, che è anche la sua compagna, non ci crede, ritiene ci debba essere un’altra spiegazione. Vuole assolutamente recarsi in Italia e riesce a convincere Vernon a partire con lei per seguire da vicino le indagini. In Italia i due investigatori americani scopriranno a poco a poco informazioni importanti delle quali i carabinieri, certi del suicidio del capitano, non hanno neppure provato ad appurare. La vita dei tre funzionari ne uscirà nuovamente sconvolta ed anche questa volta non sarà semplice rincollare i cocci di vite sempre più lontane tra loro. Il romanzo è una conferma delle ottime capacità delle autrici. Una vicenda che seppur veloce, dovuta soprattutto ai ritmi alti tenuti dal racconto, ed alla sua contenuta lunghezza, risulta molto ben concepita ed articolata. Senza punti poco verosimili o improbabili. Tensione sempre ben alta in ogni passaggio del libro. Si legge con estremo coinvolgimento ed interesse.  Le figure protagoniste della vicenda sono sempre ben tratteggiate e descritte e non si fa difficoltà ad empatizzare con loro, scegliendo, di volta in volta, il proprio personaggio preferito. A me in questo romanzo è piaciuta molto la figura di Adriana, personaggio molto ben inserito nel contesto del romanzo; è una giornalista d’assalto che fiuta la possibilità di fare il grande scoop seguendo da vicino le vicende che hanno portato in Italia dei membri della polizia americana. Ma si muove sempre con correttezza risultando un supporto importante per il duo americano. Ancora complimenti, ora la trilogia va assolutamente completata con l’ultimo romanzo che si intitola Giallo sporco e che è uscito all’inizio di quest’anno. Sperando che non sia l’ultima volta che si ha l’opportunità di leggere thriller scritti da Costantini/Falcone perché li ritengo molto coinvolgenti.

valutazione: buono 📘📘📘📘





UN PASSATO SCOMODO: Thriller.  Scavare nel passato è un'ossessione che può costare molto cara. di [Marialuisa Moro]


UN PASSATO SCOMODO  M. Moro

L’ultimo libro pubblicato, col self publishing, dalla prolifica autrice Marialuisa Moro si intitola Un passato scomodo. Si tratta di un thriller, rappresenta il terzo libro della trilogia che si era aperta col romanzo Puzzle ed è poi proseguita con Delitti artici e che vede gli stessi protagonisti principali e cioè Stig Olsen e Mina Halvorsen. In questo giallo Mina Halvorsen, poliziotta nella città di Tromso, diventerà la protagonista principale della vicenda. Il commissario Stig Olsen è ormai lontano. Si è trasferito ad Oslo dopo la sua ultima indagine che per poco non lo uccideva. Il cuore di Mina sanguina ancora nel suo ricordo ma è consapevole che è un uomo irrecuperabile per quanto sia maschilista e borioso, ligio al dovere ma poco attento ai sentimenti. Mina ha deciso di trascorrere qualche giorno in compagnia della sua amica Ruth, nella casa di famiglia di quest’ultima a Nordfold, nella contea di Nordland. In piena notte però la casa si allaga a causa delle tubature ormai vecchie e logore della villetta. Grazie a quel contrattempo Mina rinviene un anello che le risulta familiare, sembra proprio l’anello di sua madre morta 25 anni prima, ma il suo ritrovamento non mette particolarmente in allarme la poliziotta, non subito almeno. Senza troppo addentrarsi nel racconto, che merita di essere letto, e per il quale quindi è più che giusto mantenere un po’ di mistero si può dire che, anche a causa di quella scoperta, si scateneranno una serie di avvenimenti che porteranno Mina ha rivedere gran parte del suo passato e dei rapporti intercorsi nella sua famiglia. La sua sarà un’indagine a tutti gli effetti anche se non autorizzata che la metterà in grave pericolo. Nel contempo altre situazioni si verranno a creare, incidenti mortali che all’apparenza sembrano accidentali, ricatti, sparizioni. Anche il commissario Olsen verrà coinvolto nell’indagine tornando nuovamente, prepotentemente, alla ribalta e risultando ancora una volta fondamentale per la soluzione del caso. Un romanzo molto intricato, con varie storie che si intrecciano e con un ritmo sempre elevato nei vari momenti del racconto. Non ci si annoia di certo, la Moro costruisce una trama e sviluppa una vicenda piena di sorprese e di…cadaveri che coinvolge e tiene ben desto il lettore. Anche per questo si legge in un soffio e lascia una certezza: aver letto un nuovo appassionante libro scritto da un’autrice ormai molto rodata nel genere thriller, che conosce bene i meccanismi migliori per tenere il lettore in tensione e per sorprenderlo con situazioni sempre nuove ed imprevedibili. Complimenti e…al prossimo libro.

Valutazione: buono 📘📘📘📘





Il tredicesimo ospite di [Martina Frattini]


IL TREDICESIMO OSPITE M. Frattini
Il tredicesimo ospite è un romanzo scritto da Martina Frattini, auto pubblicato sulla piattaforma di Amazon. Dell’autrice mi è stato impossibile reperire informazioni, un piccolo fantasma ma molto bravo, anche se il romanzo in sé mi ha lasciato qualche perplessità. A cominciare dalla copertina. Apparentemente potrebbe apparire come un libro giallo anche piuttosto oscuro e misterioso. Nulla di tutto ciò, anzi il romanzo, spiccatamente di narrativa, non ha nulla a che vedere con un giallo tantomeno con un thriller. Nella descrizione di presentazione che ne da Amazon non ho avuto una indicazione precisa su cosa mi sarei dovuto attendere. Nel dubbio sono stato indotto a pensare fosse un giallo. Perlomeno questa è stata la mia sensazione, e questo è quello che mi aspettavo di leggere, solo ora posso dire che è stata una sensazione quanto mai errata. Superato questo attimo di smarrimento devo ammettere di aver letto un romanzo originale e ben scritto. Ben scritto, però devo rimarcare, è questa la seconda perplessità, che soprattutto all’inizio del romanzo gli errori di scrittura sono stati diversi quasi che l’editing non sia stato fatto con attenzione. Tutt’altra situazione da metà libro in poi, dove la scrittura appare più curata e la lettura più scorrevole e piacevole. Si tratta in definitiva di un romanzo di narrativa corale, con tratti introspettivi, regalati dai pensieri dei protagonisti, e con una profonda vena ironica che accompagna tutto il libro, che lo rende molto divertente e coinvolgente. Si racconta di dodici persone che in tempi diversi e per ragioni molto particolari si ritrovano tutte a Villa De La Rocca, luogo in cui abita Clementina con suo marito Augusto che però è appena morto ma è ancora presente nella casa, nella camera ardente appositamente allestita, in attesa dei funerali. La padrona di casa è una vecchina molto arzilla dotata di grande saggezza e simpatia che quella notte ospita una serie di persone giunte alla villa per motivazioni assai diverse tra loro. Ci sono i suoi nipoti, due ladri improvvisati e maldestri, un agente di polizia, una prostituta e tanti altri. Il romanzo inizia presentando tutti i vari protagonisti della vicenda e quali sono i motivi che li porteranno a trovare riparo alla villa. L’autrice è veramente molto brava a riuscire a destreggiarsi tra tanti personaggi. Ha accettato una grande sfida e secondo me l’ha vinta. Nella prima parte (ingredienti) in ogni capitolo ce n’è uno che racconta di sé (la propria storia, le proprie vicissitudini) in prima persona. Cosi per ognuno di loro, sempre in prima persona. Anche nel proseguo del romanzo viene mantenuta la stessa tecnica. Una trama intricata, tante vicende nelle quali all’inizio non è facile raccapezzarsi ma poi man mano che la storia procede la confusione diminuisce e tutto appare più chiaro e lineare. Vengono in pratica raccontate 12 storie diverse, 12 vite che si intrecciano spesso tra loro. Un libro originale e con un finale sorprendente, spiazzante. Un romanzo particolare e molto ben sviluppato, non banale che va letto con attenzione. Con quel peccato originale però, la copertina, che può trarre in inganno soprattutto i meno attenti, come me.

valutazione: buono 📘📘📘📘



LA CUOCA: Storia di un terremoto di [Luana  Troncanetti , Alessandro  Stella ]

LA CUOCA L. Troncanetti
La cuoca è un breve romanzo scritto da Luana Troncanetti che racconta la vita di donne orgogliose, volitive, risolute. Un racconto che parla di una vicenda che abbraccia un intero secolo di storia (lo scorso) sempre con un grande e minaccioso convitato non gradito, il terremoto. Quello che si udiva già 100 anni fa e che ha accompagnato negli anni la vita degli abitanti del centro Italia la zona più martoriata, della nostra nazione, dagli episodi sismici. Un racconto che ci fa conoscere la storia di 4 generazioni di donne, dai primi del novecento con Ida e Rina, fino agli anni 90 con Nunzia e Clara passando per gli anni vissuti, dalle nostre protagoniste, a cavallo della seconda guerra mondiale e negli anni 60. Donne come Ida, che hanno lottato contro una cultura patriarcale che le impediva di andare a scuola, che relegava le donne a ruoli subalterni nella società. Donne come Nunzia protagonista di scelte coraggiose vissute intensamente e con determinazione. O come Clara che ha lottato e si è sacrificata per raggiungere un posto di prestigio in società. Ma anche come Rosa, Angela, Marianna, Benedetta. Il romanzo prende il via raccontando dei devastanti effetti che il terremoto produsse nel 1997, nelle marche ed in Umbria. In uno di questi paesi Nunzia viene estratta viva, dalle macerie della sua casa, da un angelo con la divisa di vigile del fuoco. Viene trasportata in ospedale dove lavora Clara. Ora diventata un valente medico cardiologo ma che un tempo era stata la bambina che da Nunzia aveva ricevuto gli insegnamenti più importanti per la sua crescita, e con la quale condivide un grande segreto. Da quel letto Nunzia, in attesa che Clara ritrovi il suo angelo salvatore, comincia a ricordare avvenimenti del passato che ne hanno segnato l’esistenza. Lo stesso fa Clara, quando si ritrova a vagare per le strade del paese che non c’è più a causa dei crolli. Vengono così riportati alla memoria tanti ricordi dolorosi, ma anche dolci e felici. Quelli che hanno riempito di speranza il loro futuro e quelli che hanno prodotto solo tanta disperazione. Un libro che è come un dipinto ottenuto con tocchi di pennello ora leggeri ora più marcati. Dati con estremo vigore o con indulgenza. Il risultato è un quadro che, come spesso accade con le opere della Troncanetti, fa commuovere, emoziona e fa sognare chi lo osserva. Una storia di donne narrate con una prosa curata nei dettagli che scorre rapida e che appassiona. Un altro breve ma intenso tassello da appuntare nella corposa bibliografia di un’autrice che conferma una volta di più il suo grande talento narrativo.
valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





DELITTI ARTICI: Thriller di [Marialuisa Moro]

DELITTI ARTICI M. Moro
Delitti artici è il secondo volume della trilogia di romanzi thriller scritti dall’autrice Marialuisa Moro che vede per protagonista il commissario Stig Olsen. Ritroviamo il commissario a Tromso, lontano dal luogo teatro di quella che è stata una indagine, raccontata nel primo thriller della serie intitolato Puzzle, che lo ha messo parecchio in difficoltà, e che lo ha visto combattere contro “il macellaio di Gjesvᴂr”, Ne è uscito piuttosto malconcio soprattutto a livello emotivo ed era assolutamente necessario frapporre dei chilometri fra lui e quei tristi ricordi. Avrebbe voluto andare ad Oslo ma si è dovuto accontentare di una città a metà strada. Qui a Tromso la vita del commissario scorre tranquilla, non ci sono situazioni eclatanti da gestire ed anche la compagnia femminile non le manca. Ma un nuovo incubo sta per materializzarsi. Questa volta il pericolo viene dal suo passato. La prima vittima del sadico che insanguina la città Olsen la conosce molto bene. Il commissario intuisce subito di essere nel mirino di qualche assassino senza scrupoli, soprattutto dopo che le indagini hanno avvio e da queste emergono alcuni elementi alquanto singolari che lo riguardano da vicino. Non sarà semplice mantenere la lucidità necessaria per far procedere l’investigazione. In questo romanzo facciamo anche la conoscenza dell’agente Mina Halvorsen che avrà una storia col commissario e che lo aiuterà nelle indagini. Anche se nel momento più drammatico della caccia si ritroverà solo a fronteggiare il pericolosissimo serial killer. Un nuovo avvincente romanzo scritto da Marialuisa Moro che anche in questo caso non ci risparmia sorprese e momenti di grande suspense. Una storia ben scritta con meccanismi ben studiati che rendono il romanzo di facile lettura e molto coinvolgente. Complimenti all'autrice.
valutazione: buono 📘📘📘📘




IL CONSULENTE di [Marina Caserta]

IL CONSULENTE M. Caserta
Il consulente è il titolo dell’ultimo libro scritto da Marina Caserta. Questo è il suo quarto romanzo, è un thriller, ed è stato pubblicato col self publishing su Amazon. E’ un romanzo che vede protagonista una squadra speciale nata per combattere un delitto odioso e troppo comune, purtroppo. I suoi componenti sono tre e sono personaggi carismatici, che con le loro storie personali danno una forte impronta al libro. Il principale di questi, quello che ha creato la squadra, è l’ispettore Aldo Rizzo. Poi ci sono l’agente speciale Irene e Carlo Greco, il consulente. Si occupano principalmente di indagini sui casi di violenza sulle donne. Lo fanno, e ne hanno tutti i titoli per farlo, perché anche loro direttamente o indirettamente sono stati protagonisti in casi di violenza di genere. La nuova indagine che si presenta loro la porta personalmente il vicequestore Alaimo e riguarda la fidanzata di sua nipote Roberta. Clelia, la fidanzata, è scomparsa dopo una lite piuttosto accesa all’interno di una discoteca nella quale, Caterina, una amica comune, era stata importunata da un ragazzo. Clelia è intervenuta in sua difesa ma da allora se ne sono perse le tracce. Il caso non è semplice ci sono molti fatti da ricostruire e persone da interrogare. Durante le indagini, prima di giungere ad una loro svolta positiva, non mancheranno le sorprese ed i colpi di scena. I componenti della squadra correranno seri pericoli e dovranno far ricorso a tutte le loro capacità per giungere alla soluzione. Il finale racconta una verità sapientemente celata fino al termine dall’autrice che sorprenderà una volta di più il lettore. Un romanzo che è una conferma delle ottime doti di Marina Caserta, scrittrice per passione, che utilizza la scrittura anche come valvola di sfogo per estraniarsi un po’ dalle situazioni difficili che il suo lavoro, di medico, le presenta. Un libro che sorprende per la maturità della narrazione e per una capacità di scrittura che cattura, che coinvolge. I personaggi principali sono molto ben tratteggiati per loro si prova immediata simpatia, nelle storie che hanno vissuto ci si riconosce, o si riconosce quella del vicino, perché certe situazioni, purtroppo, sono molto più comuni, di quel che si crede. Rizzo, l’ispettore, ha un dolore che domina a stento ed una rabbia, per certi individui, che vorrebbe sfogare liberamente ma che si obbliga a dominare, servendosene per dar loro la caccia. Ma non solo i tre protagonisti della squadra speciale sono ottimamente descritti ma anche con personaggi secondari, come Gianni o Gaia, si entra subito in empatia, per la loro tranquillità e la loro carica positiva. Un romanzo “solido”, anche per la prosa sempre curata, che regala un buon ritmo al racconto. In definitiva veramente un bel romanzo che affronta una tematica spinosa e lo fa attraverso un racconto credibile e ben sviluppato. Il libro di Marina Caserta rafforza la mia idea che essere autori self publishing non è sinonimo di scrittori di serie B anzi, ed io ne sono fermamente convinto. L’autopubblicazione è solo un altro modo per pubblicare la propria opera che anzi denota, se vogliamo, più coraggio e fiducia nel proprio lavoro e nel confronto col pubblico senza la spinta di eventuali “sponsor” e senza le “coccole” delle case editrici.
valutazione: buono 📘📘📘📘





QUATTORDICI SPINE R. Russo
Quattordici spine è un romanzo giallo scritto da Rosario Russo e pubblicato da Algra nel 2019. Il romanzo ha per protagonista l’ispettore di polizia Luigi Traversa. Arrivato ad Acireale in Sicilia, proveniente da Feltre in Veneto, a seguito di un trasferimento dopo un grave episodio che lo ha visto protagonista, accaduto nelle strade del paese veneto. Lui avrebbe voluto lasciare l’arma ma un suo superiore lo ha convinto a continuare, accettando di buon grado un lungo trasferimento. Il suo diretto superiore in Sicilia è il commissario Lorefice. Insieme dovranno affrontare un caso complicato: l’omicidio di un canonico della basilica di San Pietro, Don Mario Spina, che viene ritrovato morto all’interno della sacrestia della chiesa. Un omicidio in apparenza inspiegabile, tenuto conto della bontà del prete. Da qui inizieranno delle indagini serrate e molto meticolose che porteranno a galla una verità sconvolgente, che vedrà implicate molte persone insospettabili. Dopo quattordici giorni di febbrili supposizioni verranno finalmente assicurati alla giustizia tutti coloro che si sono macchiati di questo terribile delitto. Rosario Russo ha scritto un buon giallo ben articolato e con una trama avvincente. Molti sono i personaggi che entrano a far parte della storia e per molti si prova immediata simpatia. L’ispettore che ha creato l’autore è un personaggio al quale ci si affeziona immediatamente. Dotato di grande intuito e sagacia. Si ritrova in un paese che inizialmente le appare piuttosto ostile, lui che tra l’altro odia il pesce ed ha abitudini alimentari e non solo molto diverse da quelle siciliane, ma poi pian piano si adatta e anzi viene conquistato sempre di più da questa terra e dai suoi abitanti. La scrittura di Russo è semplice e facilmente fruibile. Il ritmo impresso al racconto non è particolarmente veloce. Oggettivamente è scritto bene anche se, in alcuni frangenti, in uno in particolare, forse la scena descritta è un po’ discutibile. Ma per il resto corre via senza intoppi; si tratta di un giallo classico con indizi e prove da trovare, forse manca un po’ di pathos e qualche sorpresa che avrebbero un po’ vivacizzato la scena. Ma probabilmente non era questo l’obiettivo dell’autore. L’intento era quello di scrivere una storia credibile, con una bella indagine, molto curata portata avanti da personaggi ben caratterizzati, che catturino l’attenzione del lettore. Ci è riuscito perfettamente e per questo va sicuramente complimentato ma io, personalmente, non ho avvertito un trasporto particolare verso la storia l’ho trovata un po’ troppo “semplice”, ma questi sono gusti personali. Poi io lo dico sempre, è probabilmente è un mio limite, ma quando si trattano certi argomenti, che adesso non cito per non fare spoiler ma chi mi conosce può intuire quali sono, bisognerebbe farlo con estrema delicatezza ed attenzione cosa che invece non ho ravvisato qui. Ma ripeto sono miei limiti. Rimane in definitiva un ottimo giallo con una bella trama e delle descrizioni molto incisive.
valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖




L'ASSASSINA di [Marina Caserta]

L'ASSASSINA M. Caserta
L’assassina è un romanzo thriller scritto da Marina Caserta e pubblicato da Informazione libera nel 2019. Il romanzo ha per protagonisti principali lo sceriffo John Halifax ed il suo vice Mark Mcdonnel. Siamo nel novembre del 2018  a Wolf Creek nel Montana, lo sceriffo è ancora in congedo per un terribile incidente stradale che ne ha deturpato il viso, a causa dell’incendio che si è sviluppato dopo la carambola, quando un giorno, all’alba, viene raggiunto dalla telefonata del suo vice che gli chiede se se la sente di tornare anzitempo in centrale in quanto c’è un caso spinoso da affrontare e c’è bisogno della sua esperienza e capacità per riuscire a capirci qualcosa. Il problema è rappresentato dalla morte del giudice Harper, apparentemente per un incidente stradale, ma molti conti non tornano e poi il giudice era un personaggio talmente odiato che non è difficile pensare che quella possa essere stata una messa in scena. In verità l’inizio vero e proprio del romanzo racconta che nel giugno del 2016, a Roma un uomo viene ucciso, per mano di una donna, tramite una iniezione letale. Che relazione c’è tra questi due eventi? Il giudice è morto a causa di un banale incidente stradale? Partendo da questi due fatti l’autrice sviluppa una vicenda piuttosto complessa e molto ben raccontata. La storia rimane ammantata di mistero fino alle battute finali nella quali si ha più chiaro tutto l’intreccio e le motivazioni di quel che abbiamo letto fino a quel punto. Il romanzo è piuttosto originale, ma plausibile, per quanto anche nella realtà, si può immaginare che certe situazioni possano essere possibili e che vengano condotte segretamente, all’oscuro della gente comune. Un libro che non si smetterebbe mai di leggere per la curiosità di conoscerne il proseguo. I protagonisti sono ben caratterizzati soprattutto i principali. Le indagini coinvolgono immediatamente il lettore. Un aspetto particolare che mi ha colpito sono i dialoghi tra i vari personaggi sempre molto ben costruiti. Non mancano le sorprese e di cinismo ce n’è in abbondanza. Finale coerente che io ho apprezzato molto. La Caserta si conferma un’ottima scrittrice. L’assassina si pone a metà della sua attuale bibliografia in quanto è il terzo romanzo da lei scritto. Successivo a questo ha pubblicato (in self publishing) Il consulente che ho letto e che posso tranquillamente dire che sia il suo libro migliore. Posso affermare che nella scrittura e nelle trame di Marina Caserta c’è stata certamente una evoluzione, magari i primi libri erano meno strutturati di questi ultimi, anche se in realtà il suo primo romanzo, L'infelice vita di Deborah, con l'acca, non l’ho ancora letto, ma ora soprattutto nel suo ultimo romanzo (Il consulente) si riconoscono bene i progressi compiuti: nella solidità della scrittura, nella capacità di creare suspense e attesa nel lettore e anche di scrivere storie accattivanti, che catturano. Complimenti. Consigliato.
valutazione: buono 📘📘📘📘






Impact Factor: Indagine 0 - Circulus Intelligenti Pauca di [Antonino Finocchiaro]

IMPACT FACTOR A. Finocchiaro
Impact factor è il titolo del romanzo thriller scritto da Antonino Finocchiaro, appena uscito e pubblicato in proprio su Amazon. Un romanzo piuttosto originale con protagonista la città di Catania e la sua università. Un vero e proprio protagonista all’interno del romanzo non c’è. Sono tanti i personaggi “principali” del racconto e questo, a parer mio, è uno dei tanti pregi del libro scritto dall’autore siciliano. La vicenda si può riassumere così: una mattina il prof. Barberini recandosi al lavoro in università si accorge che qualcosa stona tra l’erba del giardinetto antistante l’ingresso del dipartimento di farmacologia. Avvicinandosi si accorge che li giace il corpo di un ragazzo che conosce bene, Angelo Li Volti, riesce a dare l’allarme ma il suo cuore non regge oltre e muore anche lui, di infarto. La morte del Li Volti viene sbrigativamente considerata un suicidio. Anche se motivi per un gesto simile sembrano non essercene. Eppure non si effettua neppure l’autopsia e la tragedia viene cosi archiviata. Ma, e qui entra in scena un personaggio chiave della storia, l’agente scelto Roberto De Stefano, il primo che è accorso sul luogo dell’incidente con l’auto di pattuglia, non ci vede chiaro. Il suo superiore, il commissario Salsano, ha archiviato il caso, ma lui non vuole arrendersi. Comincia a chiedere in giro, a fare ricerche personali, aiutato dal secondo personaggio fondamentale del romanzo, Gioele Croci, anche lui, come Li Volti, un dottorando in farmacologia del quale era molto amico. Non mancano in questa vicenda due giovani figure femminili, Stefania e Rosaria, che si riveleranno importantissime per la soluzione del caso. Alla fine la verità verrà a galla, ma sarà una verità amara e difficile da digerire. Un romanzo che io, lo dico subito, ho apprezzato moltissimo. Per una numerosa serie di motivi. Innanzitutto l’ambientazione. La città di Catania non è usuale vederla come protagonista di un romanzo. Qui lo è assolutamente, lo si avverte chiaramente, soprattutto grazie all’autore che la descrive in modo mirabile, con le sue bellezze e le sue contraddizioni. Le parti in dialetto sono minime, assolutamente funzionali al racconto e non disturbano anzi arricchiscono i vari dialoghi. Poi il protagonista non è il solito commissario piacione, tombeur des femmes e soprattutto non ci sono inutili e pruriginose implicazioni sessuali tra i protagonisti. Altro pregio, non da poco, da sottolineare. L’agente è un personaggio particolare è vero, ed ha passato dei guai per la sua aggressività verso i criminali. Ma la sua figura non è quella inverosimile del super eroe che tutto può, non compie inseguimenti e performance improbabili ma si comporta come un “semplice” agente scrupoloso e desideroso, semplicemente, di ottenere giustizia nei confronti di un ragazzo troppo presto considerato un semplice arrivista. La scrittura è curata ed il racconto scivola via veloce. La storia è assolutamente plausibile anzi direi che purtroppo sono fatti che si ripetono troppo spesso nei nostri atenei. Qui vengono raccontati da una persona che, essendo un biologo, conosce bene queste situazioni per averle vissute, forse, anche in prima persona. Descrive a ragion veduta il mondo dell’università ed i suoi problemi grandi e piccoli che gli gravitano intorno, primo fra tutti quelli del nepotismo e del baronato. Un romanzo anche di denuncia, avvincente e coinvolgente. Complimenti all’autore. Spero vivamente che la storia del Circulus Intelligenti Pauca non si esaurisca qui.
valutazione: buono 📘📘📘📘









L'ALTRA META' DELLA NOTTE F. Mundadori
L'altra metà della notte è un romanzo scritto da Fabio Mundadori nel 2016 e dedicato a tutti i sopravvissuti dell'attentato terroristico che il 2 agosto 1980 uccise alla stazione di Bologna 85 persone. In occasione dei 40 anni dalla tragedia viene riproposto dopo un leggero maquillage dalla casa editrice Bacchilega. Il romanzo è condotto su due piani temporali: il primo, è quello che ripercorre, in forma romanzata, il giorno della strage e che mette all'interno della stazione molti dei personaggi del libro. Il secondo è quello nel quale ritroviamo gli stessi personaggi molti anni dopo. Tutti sono alle prese con eventi post traumatici. Il personaggio principale è il commissario Cesare Naldi. Anche lui era presente alla stazione il giorno dell'attentato ma ne uscì fortunatamente illeso. Anch'egli come gli altri pero subì conseguenze psicologiche che si ripercuotono ancora nel presente. Naldi viene chiamato nel cuore della notte perché, a causa di un'auto uscita di strada e finita in un campo, viene ritrovato il corpo senza vita di Anna Serra, una ragazza scomparsa da casa qualche giorno prima. Il corpo della donna sembra sia stato straziato da una bomba anti uomo. Uno dei tanti residuati bellici della seconda guerra mondiale che sono ancora presenti in quella zona, nella quale passava la linea gotica. La ragazza ha una storia molto drammatica alle spalle. Purtroppo era presente anche lei nella stazione di Bologna quel maledetto giorno che pose fine alla vita di suo papà, che lei accompagnava per fare gli ultimi acquisti in vista della partenza per le vacanze. Da quel giorno soffre di crisi ricorrenti che si acuiscono con l'avvicinarsi della data del giorno della tragedia. Si ammutolisce, gli compaiono strane eruzioni cutanee che, per la vergogna, la inducono a sparire per alcuni giorni, ricomparendo quando il fenomeno è terminato. Questa volta però ha compiuto un percorso che per sua sfortuna la portata incontro alla morte. Il commissario Naldi, cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente, comincia a nutrire qualche dubbio sulle ipotesi fatte nei primi momenti del ritrovamento e comincia ad indagare. Durante le indagini si susseguono una serie di "strani" suicidi e di omicidi che sembrano tutti collegati alla morte della ragazza. Il mistero diventa così sempre più fitto. La soluzione del caso sarà assai complicata da trovare e porterà con sé dolorosi e drammatici strascichi. Finale sorprendente e non banale. Molti altri sono i personaggi importanti che animano il romanzo su tutti l'agente Cristina Colombo e il conduttore tv Roberto Fabbri. Il libro scritto da Mundadori come detto è dedicato a tutti i sopravvissuti di quel vile attentato. L'autore scrive una storia assolutamente credibile e molto coinvolgente. Lo fa attraverso una scrittura che cattura imprimendo un ritmo sostenuto alle varie “sequenze” del romanzo. Una vicenda drammatica, tesa, con molti colpi di scena. Un romanzo molto godibile, ben costruito e con personaggi ben caratterizzati anche se riporta alla memoria una pagina drammatica della nostra storia. Un libro assolutamente da leggere ed un autore da seguire. Una strage che, giudiziariamente parlando, ha avuto la sua parola fine, con la sentenza definitiva, moltissimi anni dopo l'attentato. Una strage che, ancora adesso a 40 anni di distanza, come racconta il libro, fa sentire le sue conseguenze sulle persone sopravvissute che hanno vissuto quel disastro. L'iter giudiziario ha subito depistaggi, false piste, e sentenze, nei vari gradi di giudizio, sempre molto controverse, che comunque alla fine sembrano aver individuato gli esecutori materiali dell'attentato ma che non sono riuscite a dare, e probabilmente mai lo faranno, i nomi dei veri mandanti. Leggere questo romanzo mi ha dato l'opportunità di scoprire un autore che non conoscevo. Che per fortuna ho recuperato e che continuerò certamente ad approfondire.
valutazione: buono 📘📘📘📘





L'AMORE E' TUTTO QUI A. Minnella
Appena terminato il romanzo thriller di Alberto Minnella L’amore è tutto qui. Pubblicato da Bertoni editore nel novembre del 2019. Il romanzo ha per protagonista Nicola Maiorca, un giovane senza grandi prospettive per il futuro, che vive a Siracusa in un alloggio con altri due ragazzi, Francesca e Aldo. Nicola sbarca il lunario facendo il dog sitter. Il libro inizia con Nicola e Francesca intenti a vedere la tv con la compagnia di un cane, Theo, che Nicola deve tenere fino al giorno seguente, quando lo restituirà alla proprietaria, uscita a cena con amici. La padrona del cane, Mara Romano, chiamata confidenzialmente Mimì, è una persona piuttosto anziana con la quale Nicola ha un rapporto quasi figliale. Quando il giovane le riporta il cane già sul pianerottolo dell’alloggio ha l’impressione che qualcosa non torni. Bussa ripetutamente ma nessuno gli apre allora, utilizzando le chiavi che le erano state lasciate nascoste vicino alla porta, entra in casa. Li farà una scoperta agghiacciante: Mimì si trova nel bagno all’interno della vasca, morta strangolata e con le mani amputate. Nicola è sconvolto non sa come agire e da questo momento in avanti farà una serie di stupidaggini che lo porteranno ad essere il maggior indiziato dell’omicidio. Sarà aiutato, ad uscire fuori dai guai, dalla battagliera e sbrigativa avvocatessa Bufalino. Altro grande protagonista del libro è Sebastiano Cannavò ispettore della mobile di Siracusa, ludopatico, schiavo del gioco on line e non solo, sempre con la testa tra le nuvole, donnaiolo ma ancora molto innamorato della ex moglie Valentina. Un personaggio tratteggiato in maniera splendida. Perennemente al verde in quei giorni è alle prese con gli insistenti messaggi della figlia che gli chiedono il regalo per il suo sedicesimo compleanno. Ma da dove recuperare i soldi? Il suo compito alla mobile è quello di indagare sui furti che avvengono in città. Il commissario Buttafuoco lo ha appena incaricato di far luce sulla sparizione di una moto, il cui proprietario è un personaggio molto in vista in città. Ma molto presto, grazie all’intervento del vice questore Mongolo, viene coinvolto anche lui nell’indagine per scoprire chi ha ucciso Mimi. La galleria dei personaggi che vengono fatti comparire nel racconto è ampissima: ci sono Valentina, Mario, l’ispettore Rinaldi e molti altri e hanno tutti un ruolo importante, alcuni sono solo di passaggio ma lasciano un ricordo indelebile nella mente del lettore. Un'altra grande protagonista è la città di Siracusa descritta con grande attenzione ed affetto. Le indagini procedono serrate ed approderanno ad una verità sorprendente dopo tanti colpi di scena e situazioni molto coinvolgenti. Racconto divertente, che mi ha strappato più di un sorriso. Ritmo molto vivace, storia plausibile, che scorre senza forzature. Da rilevare l’attenzione data ai dialoghi, sempre ficcanti ed effervescenti. Alberto Minnella è un autore giovane ma che ha al suo attivo già diversi libri. Il primo fu Il gioco delle sette pietre dove protagonista era il commissario Paolo Portanova. A questo primo romanzo ne seguirono altri due, sempre con Portanova protagonista. Poi la decisione di creare un nuovo personaggio, Sebastiano Cannavò. Non ho avuto il piacere di leggere le avventure di Portanova ma Cannavò mi è entrato nel cuore. Un uomo imperfetto, ma dotato di grande umanità. Un noir eccellente. Anche la cura del libro è molto elevata, gli errori di editing sono veramente minimi. Un autore per il quale d’ora in poi avrò sempre un occhio di riguardo e che mi fa ribadire che oltre ai soliti noti c’è molto altro.
Valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖





LA FELICITA' SI RACCONTA SEMPRE MALE G. Schillaci

Il romanzo scritto da Gaudenzio Schillaci La felicità si racconta sempre male ed edito dalla casa editrice Dialoghi è un libro di non facile collocazione. È sicuramente un noir, ma non solo, dove l'episodio omicidiario passa in secondo piano rispetto alla descrizione dei personaggi, delle loro vicissitudini e delle loro vite tormentate. Una serie di soggetti che, con la loro storia ed i loro pensieri, creano la struttura fondamentale di questo romanzo molto introspettivo, dove l'aspetto psicologico dei protagonisti riveste un aspetto importante all'interno della vicenda narrata. Protagonista principale è il commissario Bovio. Ma tanti altri sono i personaggi pronti a rubargli la scena. A cominciare da Gerri Santiloro. Il romanzo infatti inizia col ritrovamento del suo cadavere. È stato giustiziato con 13 colpi di pistola esplosi da due sicari che lo hanno ucciso con motivazioni non chiare. Nelle sue tasche viene trovata una lettera che assomiglia molto a quelle che lascia chi si suicida, complicando cosi ancora di più lo scenario. Il romanzo prosegue raccontando in parte ciò che ha anticipato quel momento. Inizia cosi il racconto di come Gerri avesse l’abitudine di passare la giornata affacciato ad una vetrina, seduto ad un tavolino di un bar di Catania, il Palomar. Gerri è un personaggio enigmatico che ha trascorso i suoi ultimi mesi di vita a leggere ed a scrivere sul pc. L’unica con la quale ha avuto un minimo di rapporto umano e la commessa del bar, Cristina Selleri. In realtà è lei ad avvicinarsi a lui, colpita dalla sua misteriosa figura che emana in lei un fascino irresistibili. Dopo questo breve incipit seguiamo al presente le indagini portate avanti dal commissario Davide Bovio coadiuvato dall’ispettore Bonanno. Ed è proprio dall’interrogatorio di Cristina che veniamo a conoscere gran parte dei particolari della vita di Gerri, il resto lo faranno le indagini. Il finale sorprende e lascia il lettore senza parole quando viene a conoscere i motivi per cui il Santiloro è stato ucciso. Il romanzo di Schillaci è un noir molto coinvolgente che scava a fondo nelle inquietudini dei suoi protagonisti. Tutti con una storia particolare da raccontare. Un romanzo che conquista per la sua originalità e per la storia che l’autore ha creato intorno alla figura di Bovio. Il commissario è l’elemento emblematico di tutto il romanzo, con le sue contraddizioni e la sua vita disordinata. Il cambio di destinazione che il fato ha impresso alla sua vita lo hanno messo in crisi rendendolo quanto mai burbero e cinico. All’età in cui i sogni si fanno più solidi era un giovane forte calciatore pronto ad esordire in serie A tra le fila dello spettacolare Foggia di Zeman, niente meno che nell’incontro che vedeva la compagine pugliese al cospetto della juventus. Ma la sfortuna con lui si rivelò implacabile e solo pochi minuti dopo essere sceso in campo subì un grave infortunio che pose fine alla sua promettente carriera. Dalle stelle alle stalle, il suo carattere già difficile non resse e si trasformò nella persona scontrosa e scostante che è ora. Un commissario dai metodi sbrigativi ma efficienti.  Un commissario del quale, spero, sentiremo ancora parlare. Complimenti all’autore.

valutazione: buono 📘📘📘📘


OMBRE DI VETRO F. Mundadori

Ombre di vetro è un romanzo thriller del 2018, scritto da Fabio Mundadori e pubblicato dalla Damster. Solitamente leggo libri più recenti, raramente faccio eccezioni ma questa è una di quelle volte. Non potevo proprio esimermi dal leggere questo romanzo che rappresenta il sequel di L’altra metà della notte scritti entrambi da Fabio Mundadori. L’altra metà della notte mi aveva completamente conquistato non soltanto per la storia raccontata ma proprio per la qualità della scrittura. L’avevo letto nella ricorrenza dei 40 anni trascorsi dalla strage di bologna ai cui sopravvissuti è dedicato. Quindi l’ovvia conseguenza era leggerne il seguito. Ombre di vetro è un libro complesso, immagino studiato a lungo e con un grande lavoro per far combaciare tutti i pezzi del “puzzle”. E’ un romanzo thriller che vede protagonista il commissario Cesare Naldi, anche se in questa nuova avventura non è più funzionario di Polizia ma titolare, insieme alla donna che ama (Cristina Mancini), di una agenzia investigativa. La sua fuori uscita dalla polizia è stata dolorosa ma “obbligata” dopo gli avvenimenti di un anno prima. Un omicidio compiuto in quei giorni a Bologna richiama alla memoria il modus operandi di un serial killer a cui aveva dato la caccia proprio Naldi trent’anni prima.  A distanza di tanti anni mammana, chiamato così perché uccideva giovani donne in gravidanza e ne asportava il feto, sembra essere tornato. Un vero rompicapo, al quale la polizia col nuovo, ed inconcludente, commissario Malerba stenta a trovare una soluzione. Si tratta di un emulatore o di una semplice coincidenza? Alla vice questore, Silvia Severi, viene presto in mente il vecchio caso con protagonista il serial killer. Decide allora di chiamare colui che per primo gli diede la caccia, mettendosi contro l’intera procura. Così entra in gioco nelle indagini Cesare Naldi che da quel momento cercherà di far luce sul “nuovo” mammana e magari anche su quello originale. Nel raccontare l’incipit mi fermo qui, perché il libro è molto più articolato e complesso di quello che si riesce a trasmettere descrivendone la trama e poi perché di un thriller meno si svela, e più si lascia la sorpresa al lettore, meglio è. Questo romanzo mi ha coinvolto moltissimo, l’ho letto in brevissimo tempo e mi ha molto colpito. Con queste premesse, appena terminata la lettura, se ne vorrebbe scrivere subito la recensione anche per poter testimoniare a caldo le sensazioni che ti ha trasmesso, le emozioni che ti ha fatto vivere. Ma un romanzo, almeno per me è così, dopo averlo terminato, e prima di poterlo raccontare agli altri, deve rimanere dentro di te qualche ora a sedimentare, per essere meglio “digerito”. Come avviene per alcuni vini, che prima di essere gustati devono essere versati nel decanter per farne depositare profumi e sedimenti. Questo romanzo non ha fatto eccezione, anzi, questo, più di altri, ha avuto bisogno di “riposare” dentro di me. Non nascondo che ho dovuto rileggere alcuni passaggi che mi erano rimasti un po’ oscuri ma poi tutto si è chiarito e l’opinione finale è quello di aver letto un romanzo con i fiocchi: complesso, con un ritmo molto sostenuto, scritto con molta attenzione e senza errori di editing. Con personaggi indimenticabili, alcuni alquanto inquietanti altri a cui ci si affeziona immediatamente. Finale sorprendente, che non fa sconti, perfettamente in linea con l’asprezza del racconto. Finale che mi fa sperare che per Cesare Naldi non sia finita qui. Anche se la vita d’ora in avanti per lui sarà un inferno. Complimenti a Fabio Mundadori che ha scritto ancora una volta un romanzo molto bello con una trama complessa e per nulla banale, che va letto con attenzione.

valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖



Formule mortali: La prima indagine del commissario Ansaldi di [François Morlupi]

FORMULE MORTALI F. Morlupi

Formule mortali è il primo romanzo scritto da François Morlupi con protagonista il commissario Ansaldi. Anche in questo caso parlo di un libro un po’ datato, pubblicato dalla casa editrice Croce libreria nel 2018. E’ appena uscito Il colbacco di Sofia, la seconda indagine del commissario Ansaldi. Ma io volevo conoscere questo singolare investigatore fin dal suo nascere e non potevo esimermi quindi dal leggere il romanzo che raccontava della sua prima indagine. La vicenda descritta in Formule mortali ha per protagonista la squadra investigativa del commissariato di Monteverde a Roma. Una squadra di poliziotti eterogenea che ha al comando il commissario Ansaldi, poi ci sono la vice ispettrice Eugenie Loy, gli agenti Roberto Di Chiara, Matteo Caldara, William Leoncini. Una squadra composta da agenti molto preparati ma con peculiarità uniche. Il commissario Ansaldi è frequentemente preda di attacchi di panico, che danno origine a svenimenti e tachicardia che tiene sotto controllo con ingenti quantità di ansiolitici; è un “inguaribile” ipocondriaco e un maniaco dell’ordine. Eugenie Loy invece è una ragazza sempre imbronciata, che rifugge qualsiasi contatto umano, che non sa sorridere ma neppure piangere. Una donna con un grosso trauma alle spalle non elaborato a dovere. Gli agenti sono grandi amici tra loro ed anche molto scrupolosi sul lavoro. Leoncini è un ragazzo di colore, africano di nascita, adottato piccolissimo da una coppia romana. Sono tutti alle prese con efferati e crudeli omicidi compiuti nella città di Roma da un serial killer assolutamente fuori controllo che lascia, a firma dei suoi delitti, delle formule matematiche o fisiche che dovranno essere, in qualche modo, interpretate dai nostri investigatori, per riuscire a capire le motivazioni che spingono l’assassino ad agire con tanta efferatezza. Un romanzo thriller con un finale sorprendente, che non farà sconti per nessuno e che lascerà il lettore stupito e per certi versi anche incredulo. Un romanzo coinvolgente che mi ha fatto conoscere dei personaggi singolari ed assolutamente imperfetti, ma dotati di grande umanità e coraggio. Un libro che alterna momenti in cui descrive situazioni molto forti, al limite del sopportabile ed altre molto più “casalinghe”, più rilassanti quasi da commedia e non da giallo. Probabilmente questa scelta era necessaria per meglio reggere i momenti più esasperati. E’ indubbio però che questi momenti creano un grande calo della tensione narrativa che lo scrittore ha costruito e non sempre, almeno a livello personale, l’ho trovata una cosa positiva.  La vicenda è plausibile ed il suo sviluppo certamente verosimile, forse, solo le motivazioni che muovono gli assassini sono un po’ fumose, ma quando un assassino seriale entra in azione le sue motivazioni sono sempre discutibili quindi, anche in questo caso, anche questa situazione rientra nel possibile. In definitiva un romanzo godibilissimo con un ritmo non sempre ficcante ma che nell’ultima parte riserva grandi sorprese e situazioni imprevedibili che non lasciano il lettore con un attimo di respiro. Spero di riuscire a leggere quanto prima anche il romanzo con la seconda indagine del commissario Ansaldi, per il momento complimenti a François Morlupi per questo.

valutazione: buono 📘📘📘📘



ADRIATICA CRIME M. Ori

Adriatica crime è il romanzo d’esordio scritto da Marco Ori, pubblicato dalla Fanucci editore nel luglio del 2019. Viene considerato un giallo, ma per me è un bel romanzo di narrativa con pennellate di giallo e condito con tanta ironia ed un po’ di seriosa compostezza nel finale. Racconta la disavventura a cui vanno incontro tre amici di vecchia data, diversamente rapinatori, che però a causa del loro ultimo colpo, andato malissimo, negli ultimi tempi si sono allontanati. Arrigo ora lavora come netturbino, Ruperto vive in una roulotte, Mac accudisce una vecchia zia malata di Alzheimer. Ma non son sempre stati questo. Arrigo è stato un gran donnaiolo, maestro nell’arte della seduzione. Si faceva introdurre nei locali più di tendenza da compiacenti buttafuori e, una volta dentro, iniziava la caccia. Invece ora a causa del lavoro, che le impone alzatacce all’alba, non riesce più ad agganciare le prede migliori perché entrano nei locali a notte fonda, quando lui è gia in coma. Mac non ha mai avuto voglia di faticare e quando è venuto a conoscenza dal padre che una sua prozia moribonda, titolare di due pensioni, aveva bisogno di un badante non ci ha pensato due volte a proporsi, prefigurandosi la possibilità di farsi mantenere, peccato che adesso prende calci e pugni dalla vecchietta, quando arrivano le sue crisi dovute alla malattia. Ruperto vive ormai quasi come un barbone, è seguito da uno strizza cervelli, ed è alla perenne ricerca di emozioni forti che lo facciano sentire vivo. Non cerca soldi ma gloria. Due eventi cambiano in modo radicale la loro vita. Il ritrovamento da parte di Arrigo di una fascetta per banconote, con la dicitura 20000 euro, e la comparsa di un libro “motivazionale”. Per una serie di circostanze il trio si riunisce, con l’intento di portare a termine il colpo che cambierà loro la vita. Si sviluppa così un romanzo che racconta l’avventura di un trio di rapinatori improbabili e pasticcioni. Tre antieroi, tre persone normali, forse anche meno che normali, che uniscono le loro modeste forze per affrontare un nemico enormemente più scaltro e pericoloso. Ori costruisce una storia molto divertente con personaggi ben descritti che fanno sorridere dal primo momento che compaiono in “scena”. Dialoghi spassosi e grande ironia si susseguono in tutte le pagine del romanzo. Magari le coincidenze e le combinazioni che si alternano, ora a favore ora contro i nostri “eroi”, sono un po’ troppe diventando spesso eventi paradossali. Ma da un romanzo che vuole innanzitutto divertire questa licenza è concessa più che volentieri, anche perché il risultato è assolutamente esilarante e spassoso. Una storia con un lieto fine, ma non troppo, ed un finale dolce amaro, dove l’amaro prevale. Una conclusione non scontata, che lascia la porta spalancata ad un seguito che infatti e appena stato pubblicato col titolo di Cattolica crime, e che io certamente non mancherò di leggere. Complimenti all’autore.

valutazione: buono 📘📘📘📘


Lo specchio della memoria di [Roberto Guerzoni (Brè Edizioni)]

LO SPECCHIO DELLA MEMORIA R. Guerzoni 

Lo specchio della memoria è il titolo del terzo romanzo di Roberto Guerzoni pubblicato dalla Bre edizioni nel giugno di quest’anno. Il romanzo appartiene al genere giallo-hard boiled e racconta una vicenda che si svolge principalmente nella città di Ferrara ma che nelle varie indagini sconfina anche nel polesine e nella città di Rovigo. Siamo nel periodo che va da novembre a marzo dell’anno successivo. Un periodo freddo piovoso e con spesse nebbie che rendono l’ambiente ancora più ostile e misterioso. Il protagonista, se ne vogliamo individuare per forza uno, si chiama Andrea Mariani fa il giornalista alla redazione ferrarese del Il resto del carlino e si occupa di politica. Nel momento in cui lo conosciamo ha una vita piuttosto disordinata, è separato ormai da diversi anni ed ha una figlia adolescente. Sempre appresso a qualche donna o ad allegre feste con amici. Da qualche tempo ha una compagna, Laura Guidi, ma non ha intenzione di impegnarsi seriamente. Dopo poche pagine dall’inizio il racconto si fa subito molto coinvolgente perché Mariani riceve una telefonata da un noto politico locale che le racconta della scomparsa della sua assistente. Si rivolge a lui perche lui sa che la donna è la compagna del giornalista, Laura Guidi appunto. Chiede se per caso la sentita perché non riesce più a rintracciarla. Da qui parte una vicenda molto intricata con un'altra protagonista di spicco, l’ispettore di polizia Giulia Baldini, che sarà fondamentale per giungere alla soluzione del caso. Il Mariani verrà coinvolto suo malgrado, non essendo un investigatore, nella ricerca di un serial killer che mieterà vittime senza una apparente logica. Un romanzo che mi ha convinto ed anche piacevolmente sorpreso. Anzi, più correttamente, devo dire che la lettura di questo libro mi ha confermato la crescita di Roberto Guerzoni come scrittore. Un racconto con un ottimo ritmo sin dalle prime battute. Una trama ben costruita, uno sviluppo ricco di suspense e di sorprese che inducono il lettore a pensare ad una soluzione ed invece in poche pagine tutto si ribalta le certezze diventano dubbi e non si è più certi di ciò che si era dato per assodato.  Tiene con il fiato sospeso fin alle ultime pagine anzi le ultime pagine sono ancora piene di sorprese, forse le più dirompenti. Roberto Guerzoni mi è piaciuto fin dalla lettura del suo primo romanzo Il secondo cerchio, ed anche il suo successivo Le parole fra la cenere l’ho trovato un ottimo thriller, ma devo dire che questo suo terzo lavoro è certamente il migliore. Un romanzo con personaggi ben caratterizzati che contribuiscono fattivamente alla ottima riuscita della vicenda. Una storia non banale, ben orchestrata con situazioni sempre di forte impatto. Anche le storie personali dei protagonisti sono funzionali al racconto rendendolo ancora più accattivante. In definitiva un’ottima prova che mi induce convintamente a consigliarla.

valutazione: buono 📘📘📘📘




Echi sinistri: Una nuova indagine del commissario Spiro Fusco (Il commissario Spiro Fusco Vol. 2) di [Fabio Giorgino]

ECHI SINISTRI F. Giorgino

Echi sinistri è il secondo romanzo thriller scritto da Fabio Giorgino con protagonista il commissario Spiro Fusco. In questa seconda indagine Spiro dovrà far luce sulla morte di una giovane donna ritrovata nelle acque del mar piccolo. Sembra non ci siano dubbi: si è buttata dal ponte punta penna. Suicidio, eppure fin da subito sembra tutto artefatto, finto. Indagando Spiro scoprirà che la ragazza non aveva nessun particolare problema, non comunque cosi serio da voler pensare al suicidio. Poi l’autopsia fugherà ogni dubbio, facendo luce su tutti i quesiti aperti. Per il commissario però questa non sarà la sola indagine che dovrà seguire. Ce n’è un’altra, che dopo più di 20 anni viene riportata alla luce da una serie di messaggi anonimi e che lo riguarda personalmente. Sarà solo l’inizio di un incubo. Se la prima indagine si rivelerà, grazie ad una serie di intuizioni e di approfondite ricerche, abbastanza semplice da risolvere la seconda gli farà correre brividi freddi che metteranno in grave pericolo lui e chi gli sta vicino. Dovrà innanzitutto liberare la propria coscienza da un macigno pesante e doloroso, solo così potrà tornare a guardare a testa alta gli affetti più cari. Poi dovrà neutralizzare una situazione pericolosissima, qualcuno che cerca vendetta.  Giorgino costruisce un buon thriller con gli stessi personaggi del suo ottimo esordio. Ci sono oltre a Spiro Fusco, il padre della sua compagna Laura, Enrico Vanoli, Laura, il suo prezioso collaboratore Agostino, l’ispettrice Jenny Devita, la sua ex moglie Angela, i figli Libero e Vanessa.  In questo secondo romanzo Giorgino mette il commissario di fronte al suo passato che ritorna minaccioso. La prima indagine che coinvolge la squadra di Fusco è forse risolta troppo frettolosamente non ha una forte componente di suspense e le sorprese non sono tantissime. E’ scritta bene ed in modo chiaro, la narrazione ha un buon ritmo ma la storia non crea molta tensione nel lettore. La seconda, quella che riguarda più da vicino Spiro, è più avvincente, più drammatica con punte emozionali più alte. Situazioni più coinvolgenti regalano a questa parte del libro una buona scarica di adrenalina. Nel complesso forse l’idea di condurre due indagini parallele si è rivelata, per l’autore, più ostica del preventivato. Finale che rimette tutte le cose a posto, o quasi, e lascia aperta la porta per una eventuale terza indagine. In definitiva un buon libro, ben scritto ma forse con poche situazioni veramente di impatto. Nella prima parte la storia non entra molto in profondità, senza indagare a fondo i vari personaggi che si presentano sulla scena. Più avvincente la seconda parte. Un romanzo forse un po’ breve qualche pagina in più avrebbe forse aiutato la prima parte ad essere più emozionante. Complimenti all’autore mi metto in attesa del terzo Spiro.

valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖






L'ULTIMA LUNA C. Carrea

L’ultima luna è un romanzo scritto da Camillo Carrea ed auto pubblicato all’inizio del 2020. E’ un libro di narrativa ma è anche un romanzo di formazione, un libro di ricordi, un romanzo storico. E’ prima di tutto una storia complessa, ben sviluppata, molto coinvolgente e con tanti personaggi. E’ ambientato in un paese non ben identificabile ma da qualche indizio nascosto nel racconto si intuisce che è collocato nel centro/sud Italia, forse in Abruzzo. La voce narrante è quella di Alessandro, uno dei protagonisti dell’intera vicenda. La storia narrata copre un grande lasso di tempo. Alessandro racconta della sua vita, da giovanissimo all’età adulta, trascorsa in compagnia degli zii, quasi suoi coetanei, in quanto la nonna, Artemisia,  ha partorito giovanissima suo padre poi, dopo 25 anni, con un parto gemellare, 2 bambini e una bambina. Dai suoi racconti veniamo a conoscenza di tanti episodi particolari e spesso inquietanti. Come per esempio il triste mistero aleggia sulle donne del paese in cui vive: faticano a rimanere in cinta e purtroppo muoiono anche in età giovane. Conosciamo poi i nonni di Alessandro, Bonifacio e Celestino che si odiano e che hanno avuto un’esistenza diametralmente opposta. Bonifacio è il padre dei tre gemelli e del papà di Alessandro. La moglie muore proprio al termine di quel singolare parto e lo farà cadere in una profonda depressione. Celestino, è il padre della mamma di Alesssandro, è un tipo molto bizzarro ed è il proprietario del bar Luna nuova. L’altro grande protagonista del romanzo è il paese, con le sue voci, con le sue credenze bigotte, con i suoi luoghi magici e sinistri. Come Il quarto gliostro, il rione da dove proviene la mamma di Alesssandro, che è la parte di paese abitato dalla fetta più povera ma anche più originale della popolazione. In una atmosfera spesso misteriosa, rarefatta e a volte spaventosa vengono narrate le avventure vissute da Alessandro e dagli zii, Virgilio Dante Venceslao Sibilla, e dagli amici Adelchi Infinita Miriam e Zelda. Un romanzo particolare, scritto bene, con ordine che permette al lettore di avere sempre il controllo della “situazione”. Un romanzo a volte triste ma che riesce anche, spesso, a divertire con dialoghi sempre ben costruiti e personaggi ben descritti. Un romanzo che lascia un’impronta profonda nella memoria perché durante la lettura si è fortemente coinvolti dallo sviluppo della storia. Un libro che non può essere troppo raccontato per non togliere quella aura di mistero che pervade anche tutto il romanzo mentre lo si legge. Complimenti all’autore perché riesce a mantenere in tensione il lettore per tutto il romanzo, fortemente motivato a scoprirne ogni risvolto. Certo non un libro banale ma da leggere con attenzione per non perdersi passaggi e situazioni fondamentali. Un’altra perla nel mare infinito del self pubblishing che per fortuna, ancora una volta, sono riuscito ad intercettare. Complimenti. Consigliato.

Valutazione: buono 📘📘📘📘




SEPOLCRI IMBIANCATI A. Ricciardi

Sepolcri imbiancati è il primo romanzo scritto da Alfredo Ricciardi. E’ stato autopubblicato nel dicembre del 2018 e racconta della prima indagine del commissario Spinelli. Nando Spinelli si è trasferito a Foggia da Ascoli Piceno, sua citta di origine, per volere personale. Soprattutto per liberarsi dal giogo familiare, più precisamente dei due genitori, che hanno sempre influenzato, e molto, le sue scelte e che le guidano ancora ora, a trentotto anni suonati. Ora però ha deciso di fare da solo ma la scelta di andare a Foggia non è stata forse, almeno inizialmente, delle migliori. Visto il suo poco amore verso la città ed i suoi abitanti. Proprio mentre si trova in auto, deciso a tornare a casa per il week end, sempre più deluso da ciò che lo circonda, viene raggiunto da una telefonata che gli fa immediatamente invertire la rotta. Gli viene comunicato infatti che è stato trovato il corpo di un uomo, ucciso con un colpo di pistola. L’uomo si chiamava Marco Volpe ed era volontario nella parrocchia del suo quartiere. Da qui parte un’indagine che lo terrà impegnato per diversi giorni insieme alla sua affiatatissima ed efficiente squadra. Quella dell’uomo non sarà l’unica vittima che ci sarà durante questa indagine. Ma il commissario grazie ad una intuizione riuscirà presto ad assicurare alla giustizia il responsabile di questi omicidi compiuti su persone attive socialmente. Questo è la prima storia con protagonista il commissario Spinelli. L’autore nel frattempo è arrivato già alla quarta avventura, ma io per inquadrare più chiaramente il personaggio ho preferito partire dall’inizio. Questa prima storia risente forse della poca esperienza dell’autore nello scrivere gialli perché quel che manca, dal mio punto di vista, sono soprattutto le emozioni. La scrittura è fluida ed anche coinvolgente i personaggi interessanti. Primo fra tutti il commissario, il quale fa spesso sfoggio di sarcasmo e ironia quando si confronta con i suoi collaboratori o con i vari sospettati. La storia ha un ritmo piuttosto vivace e i dialoghi sono spesso divertenti. Un inizio certamente promettente, una conoscenza con il commissario Spinelli e il suo mondo, da approfondire assolutamente. Quel che manca un po’ sono le sorprese, i momenti da cuore in gola, che piacciono tanto a noi appassionati di gialli. Anche gli elementi della sua squadra avrebbero meritato un maggiore approfondimento invece questo elemento è rimasto un aspetto toccato solo superficialmente dall’autore. Probabilmente questa lacuna è stata colmata negli episodi successivi. Dovendomi però limitare a giudicare questo romanzo dico che certamente c’è del “buono” ma avrebbe probabilmente richiesto, in alcuni frangenti, maggior cura. D’altronde lo dice l’autore stesso nei ringraziamenti, questo libro è nato un po’ per caso e trovando poi affinità col mondo della scrittura Ricciardi ha deciso di proseguire. Sospendo quindi il giudizio sulla costruzione della storia ripromettendomi di leggere quanto prima le altre indagini col commissario Spinelli, posso invece tranquillamente dire fin d’ora che lo stile di scrittura e decisamente fluido ed accattivante. Merita certamente di essere seguito.

valutazione: discreto 📘📘📘




FUORITEMPO F. Pasqua

Fuoritempo è un romanzo di narrativa scritto da Francesco Pasqua e pubblicato dalla casa editrice Porto seguro. Il protagonista è Christian. All’inizio del libro racconta della sua breve storia d’amore, che attualmente sta vivendo, con una studentessa del corso universitario nel quale lui è assistente alla cattedra. Lui ha 37 anni lei 20. Lui è molto titubante, non riesce a decidersi se quella storia può avere un futuro oppure no. Giordana non ha tempo di aspettare, si mette con un ragazzo e quando lui si decide a proseguire la storia lei lo lascia e, nel farlo pronuncia, tre parole che scatenano in lui un groviglio di emozioni e di ricordi. Le parole sono “sei fuori tempo”. Da qui comincia un profondo tuffo nei suoi ricordi perché “sei fuori tempo” era un rimprovero che gli facevano tutti quando era giovanissimo. Precisamente la sua mente viene trasportata al 1986, quando aveva 12 anni. Ci racconta cosi gli intensi giorni che visse quell’anno a Scarlatti, le sue giornate trascorse tra la scuola e gli amici del paese. Christian si sentiva fuori tempo, spesso dimostrava anche di esserlo, semplicemente perché quell'anno era innamorato di una sua coetanea e per lei aveva scritto una lettera e fino a quando non fosse riuscito a consegnargliela era sicuro che si sarebbe sentito sempre un po’ sfasato, distratto, storto. Il fatto è che lui aveva timore a consegnargliela, perché lì c’era la sua dichiarazione d’amore e aveva paura che lei potesse farsi una bella risata e gettarla nel cestino, così rimandava, rimandava, rimandava...Da qui nasce un bellissimo racconto di quell'anno, spensierato e frenetico ma anche, ad un certo punto drammatico e pericoloso. Questo romanzo racconta di Christian e del suo amico Rosario, grandi appassionati di musica metal, sempre insieme a cavallo delle loro biciclette; racconta di Sonia, la bambina di cui è innamorato Christian, e di un suo misterioso allontanamento; dei suoi genitori, della sorella e del bullo del paese di nome Melo. E di tanti altri, che rendono questo romanzo effervescente e dinamico. Per motivi legati alla salute della mamma Christian è costretto a tornare a Scarlatti dopo un’infinità di tempo. Ormai vive a Roma da anni ed al paese d’origine non ci è mai più voluto tornare se non per qualche sporadica apparizione alle feste comandate e senza mai avvisare nessuno, dei suoi vecchi amici, del suo arrivo. Giunto al paese, come immaginava, ogni cosa, ogni discorso lo riporta con la mente a quel 1986 che cambiò per sempre la sua fanciullezza. Un libro pieno di riferimenti cinematografici e musicali. Emozionante soprattutto per chi, come me, in quell’anno aveva pressappoco l’età di Christian, ed ha avuto le stesse passioni. Un libro che va veloce come i protagonisti, un romanzo tenero ma anche aspro e duro. Una storia che regala malinconia ma anche tanti sorrisi. Una storia di piccoli uomini in crescita, scritta bene e con grande passione. Un romanzo che merita assolutamente di essere letto. A me il suggerimento è giunto da uno scrittore che ho scoperto recentemente e del quale ho molto apprezzato il suo ultimo romanzo. Non si è sbagliato. Un libro molto coinvolgente e mai banale. Complimenti.

valutazione: buono 📘📘📘📘




IL PASSATO HA UN PREZZO D. Collaveri

Il passato ha un prezzo è il quinto romanzo scritto da Diego Collaveri con protagonista il commissario Mario Botteghi ed i suoi ragazzi, gli agenti Busdraghi e Mantovan. Edito dalla Fratelli Frilli editori. In questa indagine Botteghi sarà impegnato a dipanare una matassa ingarbugliatissima, che affonda le sue radici nel passato e che richiederà un grande impegno da parte della squadra che dirige, ed una grande perspicacia da parte sua. Il romanzo inizia col ritrovamento del cadavere del geometra Morelli, componente di una delle famiglie più in vista di Livorno. La scena del delitto, la posizione del corpo ed un biglietto ritrovato nei pressi del geometra, con scritto solo il nome del commissario, sono gli elementi da cui parte una indagine che farà sprofondare Botteghi nel suo passato. Vecchi nemici, ed amici diventati avversari, riaffioreranno nella sua mente e davanti ai suoi occhi, sarà costretto a far riemergere momenti passati dolorosissimi e casi già archiviati che richiedono una nuova interpretazione. Non sarà semplice venire a capo di tutto ciò che nasconde il delitto di Morelli. Botteghi correrà grossi pericoli, cosi come saranno in pericolo tanti di coloro che gli gravitano intorno. Alla fine riuscirà a chiudere l’indagine, ma non sempre le questioni aperte si chiudono come si vorrebbe. In questo caso il commissario dovrà accontentarsi di aver risolto il caso di omicidio anche se ancora molte zone d’ombra permangono sull’intera vicenda. Collaveri in questo romanzo “obbliga” Botteghi a ricordare un passato che avrebbe voluto archiviare per sempre. Troppi scheletri sono presenti nel suo armadio. Tante indagini non sono andate come avrebbe voluto, soprattutto quando era ancora un semplice agente, e tante persone che credeva amiche lo hanno tradito. La sua vita è stata costellata da dolori e recriminazioni. L’indagine che deve affrontare coinvolge personaggi importanti della città di Livorno, famiglie che ne hanno condizionato il destino con i loro affari, spesso poco leciti, riuscendo a mettere propri uomini di fiducia nei posti di comando. Adesso a causa di questo enigmatico delitto riaffiorano antiche lotte di potere, nelle quali Botteghi si ritrova coinvolto suo malgrado, messo in mezzo da chi ha creduto nelle sue grandi doti investigative. L’autore terrà celato fino alle battute finali la soluzione del caso. Spiazzando più di una volta il lettore invitandolo ad andare in una direzione per poi prenderne subito un’altra. Diego Collaveri ha grandi capacità nel raccontare e nel coinvolgere. Ritmo sostenuto e grande attenzione per ogni particolare caratterizzano la sua scrittura. Una storia che si lega fortemente alle vicende raccontate nei precedenti quattro capitoli, ed è questo per me l’unico suo limite. Questo romanzo si può leggere tranquillamente in autonomia, però i fans più assidui del commissario Botteghi avranno modo di apprezzare maggiormente questa quinta indagine proprio per il fatto di conoscerne l’intera storia. Emerge chiaramente, leggendo il romanzo, l’esperienza dell’autore nel creare aspettativa e colpi di scena grazie alla sua lunga esperienza nel genere giallo. Conosce bene i “tempi” di un’indagine e di quando inserire situazioni che creano sorpresa. Va anche evidenziata la meticolosa ricostruzione storica di avvenimenti accaduti all’inizio del 900. Un libro da leggere per entrare nel mondo di Botteghi per poi recuperare tutte le precedenti indagini. Complimenti all’autore.

valutazione: buono 📘📘📘📘




GIALLO SOLIDAGO S. Censi

Giallo solidago è un romanzo giallo scritto da Simone Censi, edito dalla casa editrice 0111. Il racconto inizia con un dialogo surreale tra uno scrittore e la propria coscienza, perchè vuole scrivere un romanzo thriller. Il loro scambio di battute sarà una costante per tutto il libro. La sua vocina interiore sarà sempre li ha pungolarlo, in un confronto continuo e molto divertente. Il romanzo, ragiona lo scrittore, che viaggia su un treno e che fugge da qualcosa, per avere successo deve avere determinate caratteristiche ed anche i personaggi devono essere interessanti ed attirare quanti più lettori possibile. Con queste considerazioni in testa inizia cosi a scrivere una storia, che si dipanerà per tutto il libro. La vicenda è ambientata a Borgo Alba un paesino, di fantasia, nell’entroterra marchigiano. Il protagonista è il commissario Morelli spedito in questo sperduto posto come punizione per acclarata inefficienza. Gli tocca una vera grana: un duplice omicidio compiuto alla stazione del paese. Mai successo un casino del genere a Borgo Alba. Non sa assolutamente che pesci pigliare cosi elegge a factotum il suo vice Segapeli che invece è un mostro di precisione e operosità. Il nostro commissario deve anche fare i conti con una vita privata complicata che si è inguaiata ancora di più da quando è stato trasferito. Sua moglie Pina, che lui ama moltissimo, per punizione di essere finita li, in quel luogo fuori dal mondo, ormai non lo considera più, lo evita come la peste e per comunicargli qualcosa usa dei post it attaccati al frigorifero, perennemente vuoto. Ha anche una figlia che studia a Bologna ma non sa bene cosa L’indagine si presenta subito difficile. Viene arrestato un sospettato ma forse non è la strada giusta. Ed allora deve cominciare ad indagare sul serio. Attraverso alcune intuizioni e col fattivo ed indispensabile aiuto di Segapeli riuscirà a compiere una vera impresa. Censi ci regala un romanzo originalissimo, a partire dai nomi dei protagonisti, che è giunto in finale alla seconda edizione del Premio letterario 1 Giallo x 1.000. Una struttura narrativa complessa in cui si intersecano tre storie: la prima, in ordine di apparizione, riguarda il ritrovamento, in chiesa, da parte di don gino, di un uomo che ha perso la memoria e l’uso della parola; la seconda è il dialogo tra lo scrittore e la sua coscienza; la terza, e più importante, è l’indagine del commissario Morelli. Tutte troveranno soluzione nel finale.  Tutte sono state condotte con grande capacità riuscendo a dare ad ognuna un ruolo importante per la buona riuscita del romanzo. Una vicenda, la principale, che ci offre un commissario inefficiente, scorretto, che si ciba di cibo cinese da asporto, ma anche dotato di grande umanità e simpatia. Morelli va contro ogni stereotipo del commissario tipo anzi è proprio la sua antitesi. L’autore ci conduce cosi, con grande piacevolezza, ad un finale scoppiettante dove finalmente Morelli diventerà, suo malgrado, protagonista. Un romanzo unico, molto ben scritto e sviluppato, con un commissario che mi auguro non abbia esaurito completamente i suoi compiti e possa ancora intrattenerci con qualche altra divertente indagine. Va detto che il libro scorre bene, ed intrattiene piacevolmente tra battute e situazioni divertenti, ma non deve essere dimenticato che è fondamentalmente un thriller. Ma anche da questo punto di vista l’autore ha fatto un buon lavoro. La trama gialla è ben strutturata, ottimamente condotta e per nulla banale. Un plauso sincero, quindi, all’autore. Consigliato.

valutazione: buono 📘📘📘📘




LA SORELLA CATTIVA E. Carletti

La sorella cattiva è il sesto romanzo scritto da Elena Carletti. Tutti auto pubblicati. La sua produzione vede all'attivo romanzi gialli, su tutti Sotto le apparenze, e romanzi di narrativa, tra cui il bellissimo Indelebili tracce. La sorella cattiva si pone a metà strada fra questi due filoni. È un racconto dove l'introspezione, i dialoghi e le descrizioni sono preponderanti rispetto all'azione e all’indagine. La protagonista principale è senz'altro Carolina. Ma sono tanti i nomi che si contendono il proscenio: Leonardo, Chiara, Silvia, Andrea sono solo alcuni dei tanti personaggi che compaiono nel racconto. Il libro è scritto su due piani temporali, contraddistinti da capitoli titolati ieri e oggi. Il primo capitolo (ieri) narra avvenimenti passati, racconta di una lite tra Leonardo e sua moglie Chiara. I coniugi Troisi sono una coppia benestante grazie soprattutto al lavoro di Leonardo, chirurgo plastico di grande fama. Vivono in una enorme villa, dotata di ogni agio. Chiara però è perennemente insoddisfatta. È gelosissima del marito e teme tremendamente il passare del tempo. In questo quadro di ostilità familiare, quella a risentirne maggiormente è la figlia Silvia, che con i genitori appare sempre scontrosa e scostante. Un giorno, dopo l’ennesima lite, nello studio del chirurgo arriva una nuova paziente, (Carolina), che gli fa una richiesta insolita: vuole infatti cambiare radicalmente aspetto. Deve essere resa anche più brutta, se necessario. L’obbiettivo finale comunque deve essere quello di risultare diversa da quel che è attualmente, perché il suo viso le ricorda momenti dolorosi e persone che detesta. Il luminare è perplesso, intervenire su quel volto perfetto vuol dire rovinarlo per sempre. Qual è il segreto che si nasconde dietro quella strana richiesta e perché? Nel primo capitolo al presente (oggi) veniamo a sapere che Leonardo ha subito una violenta aggressione in una stanza d'albergo. Chi è stato? Come si può intuire da questi pochi elementi il romanzo è piuttosto complesso e pieno di mistero. Quella che viene raccontata infatti è una storia che tiene il lettore sempre in tensione e con la curiosità di capire quel che potrebbe accadere. Un romanzo molto particolare perché pur essendo un thriller la sua peculiarità è l'essere molto introspettivo, dove i pensieri e le angosce dei protagonisti sono predominanti. Il mistero che si cela dietro ai vari personaggi costituisce il vero collante di tutta la storia. Non ci si deve aspettare scene efferate di omicidi di qualche pericoloso serial killer ma un romanzo più cadenzato che fa del mistero e del dubbio le sue armi migliori. Le indagini di polizia sono ridotte all'essenziale, vero punto di forza sono gli approfondimenti psicologici e le descrizioni. Il finale regala più di una sorpresa ed il capitolo conclusivo con un colpo di scena inatteso rimescola ancora una volta le carte. L'autrice con questo romanzo affronta una nuova sfida, abbandona il giallo classico, che l'aveva fatta notare in più di un’occasione, per inoltrarsi nei meandri del thriller psicologico ricco di mistero e suspense. Un passaggio coraggioso ma non un salto nel vuoto perché la Carletti a questo genere di romanzo si era già avvicinata con la storia raccontata in 72 ore, ora l'approdo è completato. Il risultato è un romanzo coinvolgente e originale. In conclusione c’è da evidenziare che, pur avendo raggiunto una buona dimestichezza con la scrittura, la sua voglia di sperimentare nuove strade e di mettersi sempre in gioco, anche rischiando, le consentono di avere, ancora, ampi margini di miglioramento.

valutazione: buono 📘📘📘📘




PER LUIGI NON ODIO NE' AMORE G.A. Palumbo

Appena terminato il romanzo di Gianni Antonio Palumbo, Per Luigi non odio ne’ amore, pubblicato da Scatole Parlanti nel luglio di quest'anno. Non ho volutamente specificato il genere al quale appartiene perché è fondamentalmente un thriller, ma potrebbe benissimo essere considerato un romanzo di narrativa contemporanea, inserito in un preciso periodo storico, con puntuali riferimenti ad eventi realmente accaduti, come il rapimento e l'assassinio dell'onorevole Aldo Moro. È senz’altro, anche, un romanzo corale, con una miriade di personaggi, molti dei quali descritti in maniera più analitica, altri, che sono solo di "passaggio", in modo meno particolareggiato. La storia è molto articolata e complessa, con tanti eventi che si susseguono rapidamente. Cosi anche il racconto della trama non può comprendere tutto ciò che accade nel libro. La limito per necessità ai primi episodi che vengono narrati. Il romanzo inizia con uno dei personaggi più importanti, Mattia Landi, che giunge, dopo un viaggio in treno tormentato da strani incubi, a Candevari (paese di fantasia) vicino a Brindisi. Nel paese pugliese vive sua zia Laura, sorella della mamma, ora direttrice di un collegio, il Principe Amedeo. Siamo nel marzo del 1978. Per l’Italia un anno ricco di avvenimenti tragici e controversi che verranno spesso ricordati dall'autore e che saranno anche oggetto di confronto tra i protagonisti del romanzo. Candevari ha nel suo territorio due istituzioni scolastiche, che saranno esse stesse protagoniste della vicenda con i loro studenti e i loro professori. Sono il Principe Amedeo e l'Accademia Amaranta. La prima frequentata da ragazzi con un passato difficile, la seconda frequentata da studenti di famiglie facoltose e benestanti. Quando Matteo giunge a Candevari non può certo immaginare quello che accadrà, anche a causa del suo arrivo, in quel paese già custode di invidie e misteri. L'ho definito un romanzo corale perché oltre a Landi ed a sua zia sono moltissimi i protagonisti delle vicende raccontate da Palumbo: c'è Arturo Molteni, professore dell'accademia, suo figlio Savio, sua figlia Eleonora, Sauro Mavelli presidente dell’accademia amaranta, il funzionario di polizia Marta Salvo, il commissario Giuseppe Fano, e tanti, tantissimi altri. Una serie di episodi inquietanti si susseguono da quel marzo, prima il ritrovamento del corpo senza vita di una sedicenne poi il suicidio di un professore ed anche la misteriosa scomparsa di Mattia. In un ambiente nel quale covano odi, pregiudizi ed invidie sia il commissario che la poliziotta dovranno indagare, per cercare di capire quali inconfessabili segreti si celano tra le mura delle scuole. Palumbo scrive un romanzo notevole. La storia raccontata può piacere o meno, è un’opinione sempre molto soggettiva, che può cambiare da lettore a lettore. Ma oggettivamente è un romanzo che colpisce per originalità, a partire dal titolo, il quale riprende una celebre frase pronunciata da Robespierre riferendosi al re Luigi XVI, e struttura. La scrittura è elegante, anche raffinata. La lettura, anche grazie a questo ed al fatto che non ho riscontrato errori di editing, scorre rapida e senza intoppi. Gli appunti storici (e non solo) sono puntuali ed arricchiscono di sapere chi legge. Un romanzo per nulla banale che va letto con attenzione per poterne godere appieno ogni sua sfaccettatura. Complimenti al prof. Palumbo che ci ha regalato un romanzo curato, che insegna, senza saccenteria ma con grande semplicità, e che cattura il lettore fino alle pagine finali.

valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖




LE SORELLE DELLE CASE POPOLARI G. Marchingiglio

Le sorelle delle case popolari è un romanzo scritto da Gabriele Marchingiglio, uscito nel giugno di quest’anno e autopubblicato. Il libro è stato finalista al concorso storyteller 2020 di Amazon. Il protagonista del libro è senz’altro Mattia, un bambino di non ancora 9 anni che all’inizio del racconto va ad abitare insieme alla sua famiglia, papà, mamma e sorellina in una casa popolare. Per lui è un’esperienza straordinaria, va a vivere finalmente in un alloggio vero con tante camere e anche tanti vicini. Stravede per il papà che chiama (ma solo nella sua mente) principe, con il quale va spesso al bar, dove il padre gioca a carte, e nelle agenzie di gioco, dove il padre scommette, sia nell’uno che nell’altro caso spesso perde, mettendo in grande difficoltà il ménage famigliare, ma per Mattia è sempre, comunque, una grande avventura. Va a scuola ma è spesso preso di mira dai bulli del quartiere. Un giorno conosce due bambine, sorelle tra loro, che abitano nel suo stesso palazzo. La più piccola, Elena 12 anni, non è molto socievole ma la più grande, Ginevra 13 anni, è molto simpatica. Con lei si trova a meraviglia, si cercano per giocare insieme, diventando quasi inseparabili. Un giorno poi, più noioso degli altri, Mattia propone a Ginevra di andare al laghetto per farle vedere come si pesca, e per vedere le anatre e altri animali. La prima parte del romanzo si esaurisce qui, la seconda non la racconto perché va assolutamente letta, e non raccontata, perché se fino a quel momento il libro ha fatto emozionare e sorridere, per i pensieri e le azioni innocenti dei “nostri” intraprendenti bambini, in seguito i momenti drammatici e le situazioni pericolose la faranno da padrone, e vanno necessariamente vissute senza anticipazioni. Dico solo che in questa seconda fase entrano nella vicenda anche il commissario di polizia Sporti e la sua squadra. L’autore ci regala un racconto coinvolgente, che si legge con interesse ed anche velocemente. Non conoscevo l’autore, ho deciso di leggere Le sorelle delle case popolari attirato da diversi fattori: la storia raccontata, l’originale copertina e non ultimo le tante buone recensioni di cui gode. Non mi sono affatto pentito di averlo letto ritenendolo, ora, io stesso un buonissimo romanzo. Ho solo rilevato, secondo il mio parere, un paio di piccole criticità. La prima parte nella quale l’autore da voce al bambino è scritta benissimo. I pensieri di Mattia sono spassosissimi e la lettura corre via piacevole e divertente. La seconda parte, dove il racconto si fa più intenso aumenta un po’ la confusione, molte situazioni non sono chiare e le figure che vengono descritte non catturano tanto a livello emotivo. In definitiva la prima parte è molto curata e ben costruita, la seconda un po’ frettolosa e con poco pathos. Queste sono state le mie sensazioni. Le mie sono ovviamente opinioni molto personali, influenzate anche dal mio gusto. Nel complesso una storia interessante che rappresenta una tappa importante per Marchingiglio, che sono certo ritroverò in futuro con romanzi sempre più convincenti. Questo libro è dedicato a via Noale a Milano posto dove è anche ambientato il romanzo. Complimenti.

valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖




L'UOMO NERO NON ESISTE S. De Cupis

L'uomo nero non esiste è un romanzo scritto da Simona De Cupis. L’autrice con questa opera, uscita nel settembre di quest'anno, segna il suo debutto nel mondo della scrittura. Lo fa con una storia originale e molto particolare. La protagonista è Anna, una ragazza di ventisette anni che abita a Roma, dove è anche ambientato il racconto. Da giovanissima ha subito una grave violenza che ne ha segnato l'esistenza, e continua a farlo tutt'ora, in età adulta. Lavora come cameriera, in un pub gestito da Angelica. Ha come compagni di lavoro la sua amica Beatrice e Daniele, neanche troppo segretamente invaghito di lei. Per sfuggire ad una realtà spesso dolorosa si rifugia nella lettura dei suoi amati libri. Uno in particolare è il suo preferito, che conosce quasi a memoria. Lei stessa si cimenta spesso nella scrittura di racconti ed ha il sogno di completare un romanzo iniziato da tempo. Anna ha un carattere impossibile: duro, freddo, scostante, ha giustificabilissimi motivi per averlo, ma spesso la rende insopportabile. Fa quasi tenerezza nei suoi strenui tentativi per non lasciarsi andare alle emozioni. Un carattere che l’autrice costruisce senza concessioni, senza indulgenze. Scalfire quel muro di granito sarà un’impresa titanica. Il ricordo di quella violenza la fa vivere come sospesa. Nessuno riesce a capire il suo dolore, ed i suoi comportamenti. Procedendo con la lettura si svelano, a poco a poco, tanti avvenimenti importanti che le hanno fatto prendere decisioni anche dolorose, come il distacco quasi totale dalla propria famiglia, colpevole di non averla sostenuta dopo quei drammatici fatti. Una vita che non ha una direzione precisa e che è dominata dal ricordo di quel maledetto giorno, nel quale un uomo nero, cosi lei lo ricorda, l’ha immobilizzata impedendole di poterlo vedere in faccia. Le ha rubato l’anima, strappandole l’innocenza, privandola della gioia di vivere. Spesso va in libreria per cercare nuove storie in cui tuffarsi e far galoppare la sua fantasia, per curare il suo “male”. In una di queste “spedizioni” fa un incontro particolare, che le sconvolgerà la vita. Questo romanzo ha ricevuto tanti, meritati, attestati di stima. E’ stato analizzato e discusso insieme all’autrice in tantissime occasioni, ed in tanti blog di lettura. Non mi dilungherò quindi in analisi approfondite, che rischiano di sovrapporsi alle tante già presenti. Preferisco invece comunicare quello che questo racconto mi ha trasmesso. In estrema sintesi, per tutti, si tratta della storia della rinascita di una donna, ottenuta grazie ad un fatto straordinario ed inatteso, che le ha dato la forza per reagire ad un destino che l'aveva così fortemente provata. Spinta dal coraggio e dalla determinazione che gli ha infuso la sua incredibile esperienza. Questo è quello che trasmette genericamente il romanzo. Ed io sono perfettamente d’accordo, ma quello che manca in molte analisi è quello che per me ha un grandissimo valore. Questo romanzo rappresenta concretamente quello in cui io credo da sempre. La lettura può essere il fondamentale veicolo per una rinascita. Una storia in gran parte romanzata e dolcemente folle ma che trasmette un messaggio fondamentale. La lettura (e la scrittura) può essere il potente propellente che porta a reagire ad un fatto negativo. La De Cupis da una personale interpretazione di questo concetto ma per me contiene un importante fondo di verità. I libri salvano. In questo caso non solo leggerli ma anche scriverli. Questo è l’aspetto che voglio porre in evidenza, essendo io stesso un drogato di storie e di parole. Un libro, dicevo, che pur partendo da un fatto drammatico fa vivere ad Anna una vicenda che ogni lettore vorrebbe poter interpretare. Io per primo. Come in una favola al limite del reale, ma che regala emozioni intensissime: rabbia, frustrazione, dolore, gioia. Una storia originale scritta con un trasporto ed una capacità di emozionare rare. Parole, frasi, sensazioni pronunciate o vissute dai protagonisti mai mielose anzi spesso dolorose e dure, che concedono poco al sogno. Una vicenda che solo nel finale concede un po’ di tregua e permette di soffiare via il respiro, fino a quel momento trattenuto. Un romanzo in parte autobiografico, che è servito all’autrice per mettere su carta esperienze drammatiche vissute per poterle, in qualche modo, superare e lasciarle andare, facendole prendere in carico dai personaggi usciti dalla sua penna, e che a noi ha regalato emozioni difficilmente ripetibili. Un libro che vi raccomando. Dimenticavo di dire una cosa per me fondamentale. Il romanzo è stato autopubblicato. E’ risaputo quanto io apprezzi questa via a disposizione di chi scrive per trasmettere al lettore il proprio talento. Non so se percorrere questa strada sia stata una scelta obbligata o una precisa volontà dell’autrice. Mi va solo di ribadire che spesso negli autopubbblicati si annidano delle perle che le case editrici possono solo immaginare. Complimenti.

valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖



CERTEZZA DI COSE CHE SI SPERANO P. Nobile

Certezza di cose che si sperano è un romanzo noir scritto da Paolo Nobile ed autopubblicato nel giugno del 2020. Ha per protagonista Isotta Ales, ispettrice in un commissariato di Milano. Viene incaricata di indagare sulla misteriosa morte di una ragazza. Morgana, questo il nome della giovane, è stata ritrovata ai bordi di una strada sterrata tra cespugli e sterpaglie, vicino ad un serbatoio per la distribuzione dell’acqua. Attorno al suo corpo, da poco rinvenuto, ci sono Gionata Comitis, il commissario, e Sibilla, il medico legale, che cercano di recuperare le prime informazioni su quanto accaduto. L’ispettore non c’è. Isotta in quei giorni è presa da altre preoccupazioni. Da poco tempo infatti il suo uomo, Delio Grande, è ricoverato in ospedale in coma, ha avuto un incidente d’auto causato da un camion che lo ha urtato violentemente e poi è fuggito. Insieme a Delio, in auto, c’era anche una ragazza, Adil, che invece è morta. Isotta vuole assolutamente capire qual è il mistero che alberga dietro questo strano incidente, che è stato chiaramente provocato. Trascurerà quindi l’indagine alla quale è stata assegnata e che inizialmente sarà interamente sulle spalle di Aris Garo il quale, appena arrivato nel commissariato di Isotta, sarà immediatamente investito di una grande responsabilità. Ma gli omicidi aumentano, ed il mistero legato alla morte di Morgana si infittisce, cosi anche Isotta sarà costretta a seguire più attentamente l’evolversi della vicenda. L’intera squadra, composta oltre che dai due investigatori anche dal commissario e dal medico legale, riuscirà a far luce sul caso ed a capire le motivazioni che hanno spinto il serial killer ad uccidere. Anche l’ambiguo incidente che ha visto vittima Delio e Adil verrà finalmente chiarito. Un finale sorprendente, che lascia aperta la possibilità ad una nuova storia con Isotta protagonista. Nobile confeziona un bel noir attraverso una trama complessa ed una storia coinvolgente, forse un po’ troppo complicata ma comunque molto interessante ed assolutamente plausibile. Notevole soprattutto la sua capacità di donare al romanzo un’aurea cupa e misteriosa. Atmosfere rarefatte, protagonisti che si muovono tra dubbi e incertezze. Un noir che scava nei pensieri dei suoi protagonisti, nel loro passato e nelle loro debolezze. I personaggi sono ben caratterizzati anche quelli solo di “passaggio”. Leggere Certezze di cose che si sperano si è rivelato un ottimo modo per iniziare l’anno. Un romanzo i cui protagonisti rimangono impressi a lungo nella memoria. Il viaggio sarà lungo, ma… chi ben comincia e già a metà dell’opera, si dice. Ed allora complimenti a Nobile sperando che questo romanzo non rimanga la sua unica gemma.

valutazione: più che discreto 📘📘📘🔖




BIANCANEVE NEL NOVECENTO  M. Oliva

Biancaneve nel novecento è il nuovo, recentissimo, romanzo scritto da Marilù Oliva e pubblicato da Solferino. Voglio prima di tutto dire qualcosa sull'autrice, perchè leggendo un suo romanzo ho finalmente colmato una delle mie tante lacune "libresche". Erano anni che mi ripromettevo di leggere una storia scritta dalla Oliva. La “inseguo” fin dall'uscita della trilogia della Guerrera e poi dai due libri con protagonista l’ispettore Micol Medici, (Le spose sepolte e Musica sull’abisso). Ho seguito con interesse il suo percorso letterario ma purtroppo sempre da "lontano". Musica sull’abisso è un romanzo del 2019, Marilù pubblica il suo primo libro nel 2009. Tutto questo per dire sia che la mia lacuna non ha scusanti e sia che la Oliva è un’autrice con una lunga esperienza e con una grande capacità di spaziare in vari generi: il thriller, il noir, il giallo, la commedia, il saggio. Nel 2020 dal thriller ha virato sulla narrativa più colta con L'Odissea raccontata da Penelope Circe Calipso e le altre. Uscendo così definitivamente dalla mia comfort zone per eccellenza: il romanzo giallo. Però non potevo proprio continuare a trascurarla, troppo forte è stato il richiamo di questa sua ultima opera. Ed ho fatto benissimo, ma partiamo con ordine. In Biancaneve nel novecento la protagonista è Bianca. Siamo a Bologna. Nel periodo che va dai primissimi anni 80 (Bianca nasce nel 1976) alla fine del millennio. Il racconto è sviluppato in prima persona. Bianca è figlia di Giovanni e Candi. Fin dai primissimi vagiti vive in simbiosi col padre, che ama alla follia e dal quale riceve altrettanto affetto e cure. Giovanni non lavora, o meglio, gestisce una palestra dove si allenano ragazzi con la sua stessa passione, il pugilato. Giovanni non ha la patente. Si occupa della casa in cui vive con la famiglia. Cucina ottimi piatti, accudisce Bianca e fuma tanto, tantissimo. Candi è uno spirito libero ed insofferente alle regole. Una donna con grandi conflitti interiori. Litiga spesso furiosamente col marito e cura maniacalmente il suo aspetto estetico. Lavora, guadagna e buona parte dei soldi li spende al gioco. Anche lei fuma, tanto. Ma più di tutto beve, tantissimo. Bianca riceve tanto amore da suo padre così come tanta indifferenza se non aperta ostilità dalla madre. Bianca cresce in questa famiglia disastrata, senza ricevere l’affetto che meriterebbe. Si rifugia nella lettura e nel disegno. Il libro ripercorre tutta la sua vita, dalla nascita fino alla notte che dal 1999 ci trasporta nel 2000. L'infanzia, l'adolescenza, gli anni del liceo, l'università, gli amori, le amicizie. Non è una vita facile la sua, segnata da tante situazioni difficili, da incontri pericolosi e da scelte sbagliate dettate dalla solitudine. Al romanzo fa da sfondo la storia d'Italia di quegli anni: dalla strage alla stazione di Bologna alla strage di Ustica, dagli omicidi del mostro di Firenze al dilagare dell’eroina ecc. Un altro personaggio fondamentale del romanzo è Lili, una donna di origine francese che ora vive a Roma. Lili è una anziana signora che vive con un grande rimorso. Ogni suo pensiero la riconduce alla sua permanenza nel lager di Buchenwald, quando ancora giovanissima venne deportata nei campi di concentramento. Sono pagine intensissime e sconvolgenti quelle che raccontano la vita in quell'inferno, trascorso nelle mani di folli assassini che hanno compiuto crimini indicibili. Non voglio dire altro su questo romanzo, se non raccomandare caldamente di leggerlo. Una storia scritta con grande attenzione e cura con tre donne protagoniste, tre epoche, tre generazioni, con momenti drammatici che fanno riflettere e che non lasciano indifferenti. Le pagine finali sono molto profonde e colpiscono, fanno sussultare più di una volta. Un epilogo coerente e logico. Un romanzo che per me è stata una rivelazione, mi ha fatto conoscere, ed apprezzare, un'autrice che conoscevo poco. Un racconto bellissimo ed emotivamente molto intenso. Un solo piccolo difetto. Secondo me quando l’autrice racconta l’infanzia di Bianca, e lo fa attraverso la sua voce, avrebbe dovuto usare un linguaggio più "povero", meno ricercato. Un piccolo difetto per un romanzo di grande valore, che io ho apprezzato moltissimo. Complimenti.

valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖



NESSUNA VERITA' E. Carletti

Nessuna verità è il titolo del nuovo thriller scritto da Elena Carletti è pubblicato in proprio nel mese di marzo. La protagonista è Laura, una donna ancora in parte preda della depressione e di momenti di angoscia dovuta alla morte improvvisa del marito, avvenuta sette anni prima. La donna ha un figlio che ora ha nove anni ed all'epoca della disgrazia ne aveva due. Laura è laureata, e lavorava in un laboratorio che effettua analisi per il controllo delle imprese alimentari. Un lavoro molto delicato e di responsabilità che richiede molta attenzione e precisione. Anche per questo dopo l'incidente, e la sua successiva discesa in uno stato di profonda apatia, fu sospesa dal lavoro. All'inizio del romanzo la vediamo riprendere finalmente possesso del suo antico ruolo all'interno del laboratorio. Lo stesso posto dove aveva conosciuto suo marito, Matteo. L'emozione è fortissima. Ovviamente, almeno inizialmente, si trova un po’ spaesata. A capo del laboratorio c'è Lorenzo col quale, col tempo, ha stretto un forte legame anche se ha ancora grossi blocchi per vivere pienamente una nuova storia. Lorenzo è un uomo maniaco del controllo, sul lavoro come nella vita, preciso e ordinato probabilmente non adatto ad una vita con una donna complessa come Laura, per giunta con un figlio, vivace, seppur ancora scosso, e bisognoso di un affetto discreto. Quasi da subito le verrà assegnato un compito molto importante. Lei cercherà di eseguirlo nel modo migliore, con attenzione e scrupolo, anche se questo le costerà molta fatica. La sua mente non ha ancora ritrovato l'antica lucidità e spesso ha ancora momenti di forti crisi emotiva. Facendo controlli di routine su degli alimenti nota che qualcosa non torna ed i risultati non sono quelli attesi, per di più Lorenzo ha cominciato ad avere un comportamento strano, qualcosa lo preoccupa, e avverte un'incomprensibile ostilità nei suoi confronti. Seppur ancora provata da tutti questi cambiamenti cercherà di capire cosa non va. Con questo romanzo posso dire di essere tornato a leggere la Carletti che mi aveva fatto innamorare dei suoi libri. Non che gli ultimi non fossero bei romanzi, anzi. Sia 72 ore che La sorella cattiva sono storie intriganti e ben raccontate. Ma la tensione è la suspense che avevo avvertito in Sotto le apparenze (ed ancor prima in La verità nascosta) si era un po’ persa. Quella degli ultimi romanzi mi sembrava una scrittura troppo leziosa e "pulita" per un thriller. Si d'accordo il genere è un po’ diverso, quello era un giallo con tutti i vari ingredienti tipici del genere, invece questo è un thriller psicologico, tocca tasti emotivi diversi, ma qui ci sono di nuovo la capacità di sorprendere, di creare tensione, trepidazione nel lettore. Con una scrittura meno ricercata, più di "pancia". Questo lavoro merita grandi complimenti e considerazione. Un thriller psicologico nel vero senso della parola, dove la mente è le emozioni sono fortemente sollecitate. Inquietante e destabilizzante in alcuni momenti mi ha lasciato senza fiato. Alla povera Laura ne capitano di ogni. Cercheranno di farla credere ancora malata ed ogni tentativo di dimostrare il contrario sembrerà vano, anche grazie ai suoi comportamenti non sempre ortodossi. Il finale poi è una cascata di adrenalina, una vera resa dei conti con la persona che in questo periodo la più osteggiata. Complimenti.

valutazione: più che buono 📘📘📘📘 🔖



LA STAGIONE PIU' CRUDELE C. Deiana

Che io ricordi, mai come in questo inizio anno sono stati scritti tanti libri con protagonisti ragazzi adolescenti. Racconti con giovanissimi più o meno soli, più o meno problematici. Storie a volte più drammatiche a volte più divertenti. In questo filone si inserisce anche il romanzo scritto da Chiara Deiana. Il titolo è: La stagione più crudele ed è edito dalla Mondadori. La protagonista è Asia, una ragazzina di 12 anni che una volta terminata la scuola si precipita nella casa dei nonni paterni, in campagna, dove passa gran parte dell'estate. Dopo un inverno passato sui libri, fatto di obblighi e interrogazioni, freddo e noia, non vede l'ora di andare dai nonni (genitori di suo papà) anche perché lì sa che troverà la sua amica Matilde, l'unica con cui ama stare, compagna fedele di infinite avventure, di giochi ed esperienze indimenticabili. Ma quell'estate Matilde è in ritardo, quindi lei è obbligata ad iniziare la vacanza da sola. Incomincia così, in solitudine, le sue consuete scorribande in sella alla sua amatissima bicicletta per le vie del paese, passando davanti al circolo, al negozio di Andrea, ed agli sguardi curiosi delle vecchie del paese. Riprende possesso dei vecchi luoghi di ritrovo delle due ragazzine. Luoghi magici, come il loro rifugio segreto, o il bosco. Posti che hanno segnato la loro fanciullezza. In quei giorni di scoperte solitarie ne fa una che la sconvolge che ne condizionerà il comportamento per l'intera estate. Quando finalmente arriva Matilde la mette al corrente di ciò che ha trovato ed insieme studiano come risolvere il problema. Il libro racconta di questo mistero e di come le due bambine vivranno quel segreto e di come lo affronteranno in maniera differente. Trascorreranno l'estate tra liti e riappacificazioni ed altre scoperte straordinarie. Asia conoscerà suo malgrado il comportamento offensivo di chi è più adulto di lei, anche se non ancora un uomo. Capirà l'importanza degli amici e di chi merita di definirsi tale. Un'età difficile la sua, un periodo nel quale il corpo si trasforma, matura e da invisibile prorompe e diventa desiderabile e dove la propria psiche ha uno sviluppo tumultuoso, che ci porta a cambiare radicalmente gusti e abitudini. Il libro scritto da Deiana condensa nel racconto di un'estate tanti di questi aspetti, propri dell'adolescenza. L'amicizia, l'infatuazione, la paura, la spensieratezza, l'irrequietezza. Deiana ne dà uno spaccato, attraverso uno spazio temporale breve, ma sufficiente per far capire appieno i sentimenti tipici di questa età. Un finale coerente col resto del romanzo dove, come nella vita di ognuno di noi, ed a maggior ragione per i giovanissimi, poche cose vanno come vorremmo che andassero. Ma ci sarà tempo, forse già la prossima estate, per pareggiare i conti. Complimenti all'autrice per questo bel romanzo, tenero e delicato e nello stesso tempo spietato e doloroso.

valutazione: buono 📘📘📘📘



FANGO D. Collaveri

Fango è il titolo del nuovo romanzo thriller di Diego Collaveri. Pubblicato da La Corte edizioni nel mese di aprile. Collaveri, per questo racconto, abbandona (momentaneamente?) il commissario Botteghi e crea un nuovo personaggio. Il suo nome è Giacomo Donati, un uomo che, a causa di vicissitudini personali (divorzio) e un carattere difficile, è finito per vivere ai margini della società, facendo un lavoro non sempre pulitissimo (è una sorta di investigatore, specializzato nello scoprire coppie clandestine e nel ricattare guardoni di coppiette scoperti a spiarle) e frequentando persone quanto meno pericolose, spesso invischiate in traffici poco leciti. Collaveri ci regala un personaggio molto diverso da Botteghi. Un uomo però che malgrado la sua natura borderline crea empatia nel lettore. Un nuovo protagonista, con una morale molto “personale” ma che prevede la ricerca della verità per dare dignità anche agli ultimi, spesso sacrificabili per far proseguire traffici criminali dietro facciate rispettabili. Una persona in apparenza contraddittoria nelle sue scelte, una di queste ad esempio è quella di avere una relazione con una poliziotta malgrado il suo passato non limpidissimo, ma che non lo sono se proviamo ad avvicinarci alla sua filosofia di vita. In questa storia Donati, che vive a Livorno, vuole vederci chiaro sulla morte di una ragazza, Jamila, che la sera prima era venuta a cercarlo perché voleva sottoporle il caso di suo fratello, secondo lei ingiustamente accusato dell’assassinio di una ragazza, Elisa Desideri. Donati non aveva neppure voluto ascoltarla, in quanto la giovane uccisa era una ragazza che conosceva fin da quando era piccola e lui era ancora sposato. Quella notte, la notte del mancato incontro, però, su Livorno si abbatte un nubifragio che causa danni ingenti e molte morti fra le quali proprio Jamila, per la quale adesso si sente responsabile. Forse se l’avesse fatta entrare in casa, ed ascoltata, ora sarebbe viva. Forse suo fratello era veramente innocente, ed era uno di quegli elementi “sacrificabili”.  E se l’alluvione non fosse la causa della sua morte? Donati non immagina quali piedi andrà a schiacciare con le sue “indagini” e quali pericolose situazioni e persone dovrà fronteggiare. Il fango del titolo è, innanzitutto, ciò che rimane dopo che le acque, che hanno invaso le strade e le case, a causa di un’alluvione, si ritirano, ma è anche tutto quel che di illecito si agita nel ventre di una città. L’opacità che ricopre funzionari pubblici e semplici cittadini che hanno deciso di prendere scorciatoie (attività illegali) per vivere agiatamente anche affossando definitivamente, e senza farsene scrupolo, chi vive già di espedienti. Collaveri costruisce con mano sicura una vicenda molto coinvolgente, con una trama ricca di suspense e di sorprese. Protagonisti ben tratteggiati, che si fanno ricordare. Con coraggio lascia un personaggio che gli ha portato molta fortuna e ne crea uno nuovo, sfaccettato, contradditorio e non propriamente in bolla. Uno che spero abbia ancora occasione di essere protagonista in un prossimo libro dell’autore al quale faccio grandi complimenti.

valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖



E QUALCOSA RIMANE D. Sesti

E qualcosa rimane è il secondo romanzo scritto da Daniele Sesti con protagonista il Commissario Gravalloni. Il libro è edito da Ventura edizioni ed è stato da poco pubblicato. La vicenda narrata dall’autore vede protagonisti buona parte dei personaggi già presenti nel suo precedente romanzo (I ragazzi del coro). Siamo a Roma, nei giorni che precedono il natale. Il commissario Gravalloni, trasferito da poco nella città eterna, deve risolvere un mistero nato dopo il ritrovamento di un corpo senza vita, nei pressi di un cassonetto per l’immondizia. Si tratta di un uomo già abbastanza in là con gli anni. E’ chiaramente un omicidio, ma quali sono le circostanze nel quale questo crimine è avvenuto? Ancora non lo sa, ma questo omicidio si lega a fatti accaduti molti anni prima, e coinvolgono anche una importante casa discografica. Gravalloni conduce le indagini, ed a coadiuvarlo nelle ricerche c’è il fido agente Mancuso e la capa commissaria dott.sa Schiavon. Ad aiutarlo saranno anche i ragazzi di un coro, il Vox populi, conosciuti in una sua vecchia indagine. Sesti, come nel suo precedente lavoro, costruisce una storia piuttosto originale, con personaggi non comuni ed ambientato ancora una volta nel mondo della musica e della filosofia. Non è un libro giallo fine a sé stesso, con un delitto e le susseguenti indagini, perlomeno non solo. Nei libri dell’autore ci sono riferimenti alla musica classica e moderna, richiami a citazioni di filosofi e pensatori. Una lettura forse non scorrevolissima ma certamente non banale e comunque sempre appassionante e coinvolgente. Molto ricca di spunti e di richiami storici. I personaggi poi sono tratteggiati con molta cura, su tutti il commissario, diventato ormai un’icona ed un elemento imprescindibile per i romanzi di Daniele Sesti. Un racconto particolare, a cui l’autore ha dedicato molta attenzione, si capisce bene dal suo modo di scrivere e dalle nozioni che vi inserisce. Uno stile ed una ambientazione che sono diventati caratteristiche peculiari di Sesti, che lo identificano in maniera precisa. Un romanzo che invito a leggere, perché fa trascorrere qualche ora piacevolmente accompagnati da una trama ben articolata e sviluppata, da personaggi interessanti e dialoghi spesso simpaticamente ironici.

valutazione: buono 📘📘📘📘



LA CHIAVE DI NICHE F. Broso

La chiave di Niche è un romanzo scritto da Francesca Broso e pubblicato dalla casa editrice Blitos ad aprile di quest'anno. Per la Broso, già autrice di una raccolta di poesie e non solo, questo è il primo romanzo. Il libro, che inizia come una commedia (brillante), si trasforma col passare delle pagine in un racconto sempre più drammatico e di suspense. Il romanzo affronta infatti un tema molto attuale (a dire il vero questo è un tema che purtroppo è attuale da tanto, troppo tempo). Una piaga della nostra società. Un crimine perpetrato per la maggior parte (la stragrande maggioranza) dagli uomini nei confronti delle donne. Sto parlando del reato di stalking. La protagonista è Niche, una giovane donna che insegna in un liceo. Dopo un lungo periodo di difficoltà, successivo alla morte della amatissima nonna, la quale le ha lasciato in eredita una scatola che non è ancora riuscita ad aprire, ultimamente sta ritrovando il proprio equilibrio. Niche è una professoressa che adora insegnare, vive da sola ed ha due amiche carissime, Matilde e Greta. L'altro grande protagonista del romanzo è Giacomo. Collega di Niche al liceo, della quale è fortemente invaghito. Niche è una ragazza solare, allegra ed indipendente, non ha legami sentimentali e neppure lì cerca. Giacomo inizialmente le fa una corte pressante ma discreta. La invita spesso a pranzo e passano molto tempo assieme quando sono a scuola. La corteggia un po' maldestramente ma in modo tranquillo. Lei non lo incoraggia ma neppure rifiuta la sua compagnia, d’altronde si è sempre dimostrato simpatico e brillante ed è anche un bel uomo. Tutto cambia quando nella vita di Niche entra Leonardo, affascinante gestore di un caffè letterario. Giacomo sente sfuggire di mano la "preda", diventa geloso ed opprimente. E non solo. La sua è un’escalation senza più controllo. Da qui in poi il racconto riserverà molte sorprese e altrettanti momenti di suspence, con un crescendo di situazioni pericolose e angoscianti vissute dalla protagonista. Il romanzo è costruito molto bene dall'autrice. Pur mantenendo una certa leggerezza, dovuta anche alla scrittura brillante della Broso, che racconta le giornate ed i pensieri, spesso divertenti, dei vari personaggi, il libro affronta un problema molto serio e pericoloso, che molto spesso a portato a vivere situazioni molto drammatiche per chi ne è rimasta vittima. Un racconto che apre nel lettore riflessioni importanti. Un finale al cardio palma che farà vivere momenti d'angoscia a Niche ed ai lettori. Un romanzo che si fa leggere con piacere. Non banale, che tratta un argomento serio, che può diventare tragico, come lo stalking. Ma lo fa con la giusta leggerezza e positività. Buonissimo esordio. Complimenti.

valutazione: buono 📘📘📘📘




LACRYMA D. Lupia

Sono stato sollecitato a leggere questo romanzo da una scrittrice (Elisa Mantovani) che io apprezzo molto. Non mi sono fatto pregare ed ho subito dato seguito al suo suggerimento. Domenica Lupia è l’autrice di questo romanzo intitolato Lacryma con la “Y”, che lo rende già di per sé particolare, curioso, attira l’attenzione. Però, molte volte, questi richiami nel titolo o nella copertina (molto particolare anch’essa) sono solo uno specchietto per le allodole. Spesso poi il contenuto è deludente e gli unici che meritano i complimenti sono il grafico e l’ideatore del titolo. Questo caso è diverso, molto diverso. Si perché ad un titolo accattivante si accompagna anche un racconto di tutto rispetto, che colpisce, che sbalordisce. Il protagonista è Michele (la voce narrante) ma in realtà i personaggi principali sono tre. Michele, Vik e Bea. Questa storia allucinante inizia per colpa di 9 centesimi, quelli che mancano a Michele per comprarsi una birra al supermercato. Lui senza birra non ci può stare, è il suo modo per concludere la sua giornata di studio. Michele è infatti uno studente universitario di filosofia di 25 anni. Nove centesimi, non può rinunciare al suo rituale per nove centesimi, sta per entrare nel panico quando giunge salvifica la voce di Vik, che allunga la mano e glieli deposita di fronte. La felicità risiede spesso nelle piccole cose, nei gesti gentili, pensa Michele. Felice saluta il suo salvatore e si avvia all’uscita. Si ma, riflette, non posso andarmene così, devo ringraziarlo, magari offrirgli una sigaretta. Da questa stretta di mano nasce un romanzo sconvolgente, che trasformerà per sempre la loro vita. Una storia costruita in maniera impeccabile dall’autrice, che passa da una situazione assolutamente normale per terminare il racconto con i nostri personaggi precipitati tra le fiamme dell’inferno. Una vicenda folle, ma talmente assurda che potrebbe benissimo essere reale. Una storia che pone una serie infinita di interrogativi, che regala tanti spunti di riflessione. L’amore può essere così totalizzante da rendere ciechi e portarti all’autodistruzione, senza riuscire a reagire? L’amore ti può plagiare? Domande che nascono leggendo questo racconto che non lascia respirare, denso di colpi di scena, di situazioni al limite, ed anche oltre. Un romanzo nel quale il lettore è catturato dalle pagine, che divora una dopo l’altra per capire, per sapere. Quando si pensa di essere giunti al punto più buio dell’incubo ecco che leggiamo qualcosa che ci fa vedere ancora più nero. Un libro che non regala speranza, che non concede redenzione. E’ un libro che racconta come un’esistenza banale, anonima, noiosa possa trasformarsi in una vita degradata, corrotta, deviata. Un libro che ho letto con molto piacere, complimenti all’autrice e grazie ad Elisa per il suggerimento. Particolare non di poco conto è stato pubblicato in proprio, e questo per me rappresenta sempre un punto a favore, a prescindere dal libro. Il self publishing è una scommessa su sé stessi, dove ci si assume interamente, e coraggiosamente, il rischio dell’insuccesso ma che può essere anche molto gratificante. Il grande vantaggio di pubblicare self risiede nell’essere padroni di se stessi, di poter scrivere senza nessuno che ti obblighi a modificare il testo, il titolo, il giorno dell’uscita del romanzo o altro ancora. Aspetto negativo la necessità di gestire tutte le incombenze post scrittura: correzione, grafica, distribuzione e promozione. La cosa fondamentale però, per me, è quella di affidarsi ad un valido editor, che sappia, eventualmente, correggere le imperfezioni. E qui l’editor (Giada Obelisco) è assolutamente di prim’ordine. In definitiva ottimo Lavoro Domenica Lupia, complimenti.

Valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖




EDDIE DEVE MORIRE A. Biggio

Eddie deve morire è il titolo del romanzo scritto da Antonio Biggio per la Blitos edizioni, pubblicato del mese di giugno. E’ un romanzo piuttosto originale con cui l’autore ha voluto omaggiare un gruppo heavy metal molto noto, che ha avuto le sue migliori fortune negli anni ’80 e ’90 e che è ancora, da più di 40 anni, protagonista della scena musicale mondiale, gli Iron Maiden. Un romanzo non banale, con una storia molto ben articolata e nella quale nulla è lasciato al caso. Una vicenda complessa, condotta su più piani temporali con continui rimandi al passato rispetto all’azione che si sta svolgendo nel presente. Un racconto che vede anche protagonisti i componenti degli Iron Maiden ma non solo. Anzi loro sono i comprimari, il protagonista principale è Andrew Briggs sergente ispettore della polizia di Londra. Andrew è un poliziotto ma la sua vera aspirazione sarebbe quella di cantare in una band famosa. Anzi una band l’aveva anche fondata, insieme al suo amico Mike, gli Shining Blades, ma l’avventura non ebbe un lungo seguito. Non riuscirono a sfondare nel mondo musicale così l’amico si arruolò in polizia e poco dopo riuscì a trascinare anche Andrew. Gli rimane l’amore per l’heavy metal e la smisurata passione per gli Iron Maiden dei quali conosce ogni segreto e per i quali non ha perso un solo concerto. Ma i personaggi che si muovono all’interno della vicenda sono moltissimi, e tutti hanno un ruolo importante nello sviluppo del romanzo. Un libro corposo, ma che scorre con rapidità perché produce grande interesse nel lettore, coinvolge e fa vivere emozioni per tutta la lunghezza del libro, e nel finale regala una scarica di adrenalina ulteriore. Come dicevo un romanzo che tratta diversi argomenti. Il principale, quello che vede anche coinvolti gli Iron Maiden, è quello che riguarda il fanatismo religioso. All’inizio del loro percorso musicale gli Iron Maiden scrissero delle canzoni che vennero riunite nell’album The number of the beast, alcuni interpretarono le parole di quelle canzoni come una esaltazione del demonio. Partendo da questo fatto Biggio costruisce una storia coinvolgente nella quale questo argomento rappresenta il filo conduttore di tutto il romanzo, ma non è il solo tema trattato. Ce ne sono tanti altri che si intersecano con grande capacità a quello principale. Un romanzo che deve essere letto perché solo cercarne di raccontare la trama non è sufficiente, ed anzi non rende affatto giustizia alla complessità del libro. Per Biggio questo è il suo primo romanzo. Lo ha scritto omaggiando una band leader dell’heavy metal, che lui ama molto. Ma Biggio è soprattutto un grande appassionato di teatro nel cui ambiente ha trascorso più di 30 anni di vita. Ora questa nuova esperienza anche come scrittore che spero non si esaurisca con questa opera. Spero infatti di poterne presto riapprezzare la prosa e la fantasia in un prossimo romanzo. Per il momento complimenti per questo.

valutazione: buono 📘📘📘📘




IL MISTERO DI CHINATOWN M. Mazzanti

Il mistero di Chinatown è l'ultimo romanzo thriller scritto da Mario Mazzanti. Va subito chiarito, almeno per quella che è la mia esperienza con i precedenti libri di questo autore, che questo è un thriller che si discosta abbastanza dal suo solito modo di scrivere (e dal suo solito campo d’azione) e soprattutto presenta due nuovi protagonisti. L’inossidabile coppia formata dal dottor Claps e dal commissario Sensi, infatti, viene sostituita (momentaneamente? Non si sa) da Tommy Davis anatomopatolopo e Gualtiero Abisso giornalista. Non si tratta di un thriller tradizionale ma di un giallo, che volendo creare una nuova categoria, potremmo definire sociale. Un romanzo in cui Mazzanti attraverso una trama gialla complessa ed articolata parla di immigrazione clandestina, del traffico di esseri umani, usati come pezzi di ricambio e di lavoro nero. Davis si ritrova a far l'autopsia ad un giovane cinese deceduto per cause misteriose sul volo che da Pechino lo riportava a Milano. Si accorge così che l'uomo ha subito un espianto parziale di fegato, operazione eseguita malissimo che ne ha causato la morte. Appreso che anche la polizia si sta interessando al caso, e non capendone il motivo, decide di provare a vederci più chiaro e coinvolge il suo amico Abisso. Abisso è un giornalista, alla perenne ricerca della notizia che gli faccia scrivere l'articolo del secolo, il quale gli ricorda di aver portato avanti, tempo prima, un’inchiesta sul traffico d'organi e che la vicenda attuale ha molte analogie con quella da lui seguita. Indagando i due scoprono che ci sono altre morti anomale e che è in atto un possibile traffico d'organi in larga scala insieme ad altri aberranti crimini. Come dicevo questo thriller è un po’ diverso dai soliti scritti da Mazzanti. Nei precedenti il nemico era un serial killer, più o meno conosciuto o riconoscibile, qui il nemico si confonde nella società stessa. Piu precisamente nella comunità cinese presente in Italia. Un popolo che è come un’enclave. Chiuso, del quale si sa poco e che da poca confidenza a chi lo ospita. Ma non solo la comunità cinese è coinvolta nei crimini messi in atto da questa organizzazione internazionale, ma anche quella albanese e la nostra ndrangheta. Un giallo che racconta della miseria in cui versano gli immigrati clandestini, legati economicamente ai mercanti di uomini che li hanno fatti espatriare. Sono disposti a tutto pur di saldare il loro debito e sentirsi finalmente liberi. Disperati che lavorano in nero per 12/14 ore al giorno, per un compenso ridicolo dal quale va ancora tolta la parte spettante ai loro aguzzini. Un thriller forse con meno pathos degli altri ma con una storia ben studiata e sviluppata con due grandi protagonisti che sono certo il pubblico apprezzerà. Una vicenda che ci ricorda crimini più presenti che mai nel nostro mondo. Uomini senza scrupoli che si dedicano ad ogni genere di bassezza. Spaccio, prostituzione, immigrazione, riciclaggio ecc. Un romanzo scritto con la solita maestria da Mazzanti, forse inizialmente con un ritmo poco sostenuto, e dove i colpi di scena latitano un po’, ma con le ultime 50 pagine che sono veramente pirotecniche. Vengono rivelate verità impensabili abilmente celate fino a lì dall'autore ed il ritmo si velocizza notevolmente. In definitiva un romanzo che va letto. Una storia sentita, profonda e curata, che merita attenzione.

valutazione: buono 📘📘📘📘






KAERU M. Lorenzi

Oggi vi parlo di un romanzo piuttosto singolare, uscito quasi un anno fa e scritto da Matteo Lorenzi. Il libro si intitola Kaeru, che significa letteralmente rana, ma anche cambiamento, ritorno a casa, ritorno alle origini e, per dirla con le stesse parole dell'autore, racconta la storia di un incredibile esperimento sociale realizzato su una inconsapevole cavia umana...una sorta di 1984 di Orwell rivisitato in chiave moderna e con sfumature totalmente inattese. Per quanto io sia attento alle uscite dei libri, soprattutto quelli che raccontano storie particolari, al tempo della sua pubblicazione (7/2021) questa opera mi era sfuggita o forse non le avevo dato il giusto credito. Per fortuna ora mi è stato segnalato e consigliato da chi lo conosce bene e questa volta non me lo son lasciato sfuggire. Un romanzo che all'epoca in cui uscì creò molto interesse e ricevette molte segnalazioni e recensioni. Non scriverò quindi un'altra recensione classica del libro (ne potrete reperire diverse) ma solo le mie considerazioni, che non sono comunque poche. Per parlare rapidamente della trama possiamo dire che i protagonisti della vicenda sono tre: Marcello Spatonzi un uomo banale senza guizzi senza grosse qualità poco socievole e molto poco interessante; Denny Di Venuto una persona baciata dalla fortuna che vive di eccessi e molto in vista nella sua comunità;  il sig. Oshima un personaggio ambizioso e geniale  anche troppo...Spatonzi vive o meglio passa le sue noiose giornate a Carindola Terme con l'unico obbiettivo, dopo essersi alzato la mattina, di far arrivare presto la sera. Ad un tratto tutto cambia nella sua inutile esistenza; cosi entra in scena Denny, brillante, ricco, affascinante e spaccone. Artefice di questo cambiamento sarà Oshima che dal sol levante telecomanda le loro esistenze. Di più non si può, e non si deve, dire perché il racconto è una continua sorpresa e per sorprendersi meno si sa meglio è. Vi assicuro però che il racconto è un susseguirsi di colpi di scena e di momenti divertenti. Si possono invece raccontare le sensazioni che questo libro suscita. Innanzitutto è scritto bene. Intendo correttamente, in un italiano corretto, con termini appropriati ed una sintassi regolare. Sembra superfluo dirlo. Quasi ovvio, quando un manoscritto va in stampa. Ma spesso non è così. Questo romanzo da questo punto di vista è impeccabile. È molto curato e la lettura ne giova, scorre fluida e piacevole. Poi ovviamente deve essere detto ciò che il libro lascia in eredità al lettore, ed a me nello specifico. Da questo punto di vista il racconto è una vera miniera. Sensazioni ne trasmette ad ogni pagina letta, considerazioni ne fa fare per ogni fatto che accade. Quanto dellla nostra vita viene determinata da noi stessi? Spesso ci succedono delle cose che sembrano ordite da un regista folle. E se fosse veramente così? Abbiamo in mano il nostro destino o ci dobbiamo accontentare, quando siamo posti di fronte ad un bivio, di decidere se intraprendere una strada piuttosto che un’altra? Le famose porte scorrevoli. Sono tanti i dubbi che sorgono leggendo questa storia. In definitiva un romanzo ben fatto, ben orchestrato, divertente e per nulla banale che attraverso un racconto che può apparire leggero fa sorgere interrogativi nel lettore anche riguardo la moralità di certe azioni. Fin dove ci si può spingere per avere fama, soldi e visibilità? E’ sempre tutto lecito o oltre una certa soglia non ci si può spingere? Lorenzi è anche un musicista, detto meglio è un artista, che scrive e canta. Onestamente non so come canta, anche se lo fa da 25 anni, ma come scrive adesso lo so è non posso che fargli i complimenti. Una storia originale, una scrittura fluida, una vicenda anche divertente che fa riflettere. L'argomento proposto dal libro è stato trattato nelle maniere più disparate ma attraverso questo romanzo è proposto in una veste che coinvolge e diverte. Un romanzo assolutamente consigliato.

valutazione: buono 📘📘📘📘






LA NINNANANNA DEGLI ALBERI A. Bassoli

Ho appena terminato di leggere il romanzo giallo La ninna nanna degli alberi, scritto da Alice Bassoli. Non nascondo che aspettavo con impazienza e curiosità questo libro. Della stessa autrice avevo letto i due precedenti romanzi gialli (Elefanti a colazione e Il bosco obliquo) anche se una catalogazione precisa di queste due storie non è facile da fare, e limitarsi a definirli gialli non è del tutto corretto. Li avevo apprezzati tantissimo, soprattutto il primo, per cui su questa nuova opera avevo grandi aspettative. Anticipo subito che non sono andate per nulla deluse, anzi, secondo me questo romanzo rappresenta un ulteriore miglioramento rispetto alla sua scrittura, alla sua capacità di raccontare e creare suspense. Ma andando con ordine è giusto fare un breve accenno alla trama. Il racconto è sostanzialmente la ricerca della verità di una donna (Isabella) rispetto alle circostanze che portarono alla sparizione, vent'anni prima, della sorella gemella (Valeria). Una notte non tornò a casa a dormire e da allora di lei non si seppe più nulla. Scomparve durante le vacanze estive trascorse in campagna a casa della zia (Adele). Nessuno seppe darsi una spiegazione. Fu cercata a lungo ma senza nessun risultato. Poi il caso venne archiviato. L'occasione per tornare a pensare a quel tristissimo evento viene dato a Isabella, suo malgrado, quando è costretta a tornare a cadelbove, a casa della zia, per sbrigare le pratiche testamentarie in seguito al suo decesso. Lo vuole fare al più presto, per sbarazzarsi definitivamente di quella casa e porre un punto definitivo a quel passato tanto doloroso.  Al paese ritrova i vecchi amici, con i quali trascorrevano le estati lei e la sorella che, se anche premurosi nei suoi confronti, le fanno tornare alla mente quei giorni da incubo. Grazie ad alcune circostanze avrà modo di tornare a riflettere e ad investigare su quella inspiegabile sparizione per arrivare, finalmente, alla verità su cosa accadde quella tremenda estate, rendendo così giustizia alla figura di Valeria. La capacità principale della penna della Bassoli è quella di creare tensione ed aspettative. Ti tiene incollato alle pagine per sapere, per conoscere ciò che deve succedere. Tratteggia in più personaggi che ti entrano dentro, per i quali si prova immediatamente simpatia per alcuni ed inquietudine per altri. Isabella è una donna affranta a cui quei giorni hanno lasciato pesanti strascichi che lei, disperata, affoga nell'alcol. I suoi amici all'apparenza solidali e limpidi nascondo anch'essi segreti e bugie. L'unica a starle accanto con affetto sincero è la figlia adolescente Emma, la quale avrà un ruolo importante nella vicenda. I personaggi non finiscono qui, sono tante le figure malevole che gravitano intorno alla protagonista. Persone violente e senza scrupoli ma vanno scoperti attraverso la lettura. Raccontarli toglierebbe interesse alla lettura stessa che invece è assolutamente raccomandata. Un finale che non rimette insieme tutti i cocci di una storia dolorosa e drammatica. Ma un finale coerente e logico col resto del racconto. Cinico e realistico quanto basta per farmelo apprezzare convintamente. In definitiva un romanzo corposo ma che non annoia mai, pieno di sorprese e di avvenimenti che fanno spesso tenere il fiato sospeso e alta la tensione. Complimenti all'autrice con l'auspicio che prosegua su questa strada, continuando a migliorarsi ulteriormente.

valutazione: più che buono 📘📘📘📘🔖























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