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martedì 15 marzo 2022

IL MISTERO DI CHINATOWN

 


IL MISTERO DI CHINATOWN M. Mazzanti

Il mistero di Chinatown è l'ultimo romanzo thriller scritto da Mario Mazzanti. Va subito chiarito, almeno per quella che è la mia esperienza con i precedenti libri di questo autore, che questo è un thriller che si discosta abbastanza dal suo solito modo di scrivere (e dal suo solito campo d’azione) e soprattutto presenta due nuovi protagonisti. L’inossidabile coppia formata dal dottor Claps e dal commissario Sensi, infatti, viene sostituita (momentaneamente? Non si sa) da Tommy Davis anatomopatolopo e Gualtiero Abisso giornalista. Non si tratta di un thriller tradizionale ma di un giallo, che volendo creare una nuova categoria, potremmo definire sociale. Un romanzo in cui Mazzanti attraverso una trama gialla complessa ed articolata parla di immigrazione clandestina, del traffico di esseri umani, usati come pezzi di ricambio e di lavoro nero. Davis si ritrova a far l'autopsia ad un giovane cinese deceduto per cause misteriose sul volo che da Pechino lo riportava a Milano. Si accorge così che l'uomo ha subito un espianto parziale di fegato, operazione eseguita malissimo che ne ha causato la morte. Appreso che anche la polizia si sta interessando al caso, e non capendone il motivo, decide di provare a vederci più chiaro e coinvolge il suo amico Abisso. Abisso è un giornalista, alla perenne ricerca della notizia che gli faccia scrivere l'articolo del secolo, il quale gli ricorda di aver portato avanti, tempo prima, un’inchiesta sul traffico d'organi e che la vicenda attuale ha molte analogie con quella da lui seguita. Indagando i due scoprono che ci sono altre morti anomale e che è in atto un possibile traffico d'organi in larga scala insieme ad altri aberranti crimini. Come dicevo questo thriller è un po’ diverso dai soliti scritti da Mazzanti. Nei precedenti il nemico era un serial killer, più o meno conosciuto o riconoscibile, qui il nemico si confonde nella società stessa. Piu precisamente nella comunità cinese presente in Italia. Un popolo che è come un’enclave. Chiuso, del quale si sa poco e che da poca confidenza a chi lo ospita. Ma non solo la comunità cinese è coinvolta nei crimini messi in atto da questa organizzazione internazionale, ma anche quella albanese e la nostra ndrangheta. Un giallo che racconta della miseria in cui versano gli immigrati clandestini, legati economicamente ai mercanti di uomini che li hanno fatti espatriare. Sono disposti a tutto pur di saldare il loro debito e sentirsi finalmente liberi. Disperati che lavorano in nero per 12/14 ore al giorno, per un compenso ridicolo dal quale va ancora tolta la parte spettante ai loro aguzzini. Un thriller forse con meno pathos degli altri ma con una storia ben studiata e sviluppata con due grandi protagonisti che sono certo il pubblico apprezzerà. Una vicenda che ci ricorda crimini più presenti che mai nel nostro mondo. Uomini senza scrupoli che si dedicano ad ogni genere di bassezza. Spaccio, prostituzione, immigrazione, riciclaggio ecc. Un romanzo scritto con la solita maestria da Mazzanti, forse inizialmente con un ritmo poco sostenuto, e dove i colpi di scena latitano un po’, ma con le ultime 50 pagine che sono veramente pirotecniche. Vengono rivelate verità impensabili abilmente celate fino a lì dall'autore ed il ritmo si velocizza notevolmente. In definitiva un romanzo che va letto. Una storia sentita, profonda e curata, che merita attenzione.

valutazione: buono

genere: giallo

 


domenica 25 luglio 2021

L'ULTIMA NOTTE

 



L'ULTIMA NOTTE G. Scaglione

Sto sempre attento alle nuove uscite della casa editrice Les Flaneurs. Una casa editrice nata pochi anni fa, ma che già annovera, nel suo catalogo, tanti titoli interessanti e tanti autori molto validi. Quando viene pubblicata una nuova opera, meglio se un giallo o un noir, mi precipito ad acquistarla. Sono certo che ne rimarrò soddisfatto. Molti di questi romanzi sono ambientati in città pugliesi. Luogo di nascita sia della casa editrice sia di molti degli scrittori che ne fanno parte. Questo, in particolare, ha come teatro della vicenda Bari. Senza un motivo particolare mi sento molto vicino a questa città. Non ci sono mai stato, ma sarà per il fatto che è una città di mare, che io adoro, sarà per un’amicizia importante che lì risiede, o sarà per i tanti libri letti che lì sono ambientati, e le cui descrizioni mi affascinano sempre molto, fatto sta che io Bari ce l’ho nel cuore. L’ultima notte, romanzo scritto da Giuseppe Scaglione, offre al lettore una visione particolare di questa città. Lo fa attraverso una storia originale e ben costruita. E’ un giallo, fondamentalmente, ma è anche molto altro. E’ un noir, un libro dalle atmosfere cupe, ma che parla anche d’amore e di sentimenti, che racconta le contraddizioni e le difficoltà di una città dove convivono criminalità e senso del dovere. Il protagonista è Andrea Lamparelli commissario di polizia finalmente rientrato a Bari, sua città natale, dopo molti anni trascorsi a Torino. Appena rientrato viene subito incaricato di indagare su un omicidio avvenuto proprio nei giorni immediatamente successivi al suo arrivo. La persona assassinata si chiama Cesare De Biase, un avvocato civilista con tante zone d’ombra nel suo passato. A dargli man forte ci sono l’ispettore Cascella, l’agente Basile e molti altri collaboratori, che formano da subito una squadra molto affiatata che non tarderà ad ottenere importanti risultati nelle indagini. Siamo nel periodo di ferragosto, il personale è poco ed anche per questo gli verrà assegnato anche il caso di una ragazzina arrivata in ospedale in condizioni molto precarie, con segni di percosse e di torture, portata da una donna che si è subito dileguata. Due casi che mettono in discussione tante sue certezze. La città di Bari come la conosceva lui non esiste più. Negli anni si è trasformata. Cosi come le persone ed i luoghi che lui frequentava. Indagando per risolvere questi due casi si rende conto che, nascosta tra le sue pieghe, la città cela tante attività illecite e tanti personaggi equivoci. Dalla semplice criminalità, alla corruzione, all’usura, allo spaccio ma anche a situazioni molto più tristi come la prostituzione minorile e la pedofilia. Una Bari che stenta a riconoscere, affascinante nei suoi paesaggi e nei suoi storici vicoli e ripugnante per la presenza di famiglie mafiose e amministratori corrotti. Il commissario, svolgendo le indagini, conoscerà anche molte donne che lo affascineranno e gli faranno riscoprire la voglia di amare e di provare emozioni. Incontri che gli porteranno non solo notti appassionate ma anche pensieri che lo metteranno di fronte alla scelta di vivere in coppia o di proseguire in un’esistenza solitaria, solo dedita al lavoro. Un noir ben costruito dall’autore con protagonisti che si fanno ricordare con piacere, storie che coinvolgono anche se forse rendono la trama gialla un po’ marginale. Ma sono certo che l’intento di Scaglione fosse proprio questo. Scrivere una storia drammatica e dolente, con risvolti duri, che attraverso un fatto delittuoso, tenuto sullo sfondo, evidenziasse le contraddizioni della città in cui vive. Lo ha fatto dando voce a personaggi ben tratteggiati, soprattutto il commissario Lamparelli, che stenta a riconoscere la città in cui è nato e che vuole, attraverso il suo lavoro, rendere migliore. Una visione della città amara dove si salvano poche cose e tra questi certamente ci sono i rapporti umani. Un plauso all’autore che con Lamparelli ha dato vita ad un commissario molto interessante che spero di ritrovare ancora.

valutazione: buono

genere: 1giallo

 


mercoledì 7 luglio 2021

LE MIE VALUTAZIONI GIUGNO 2021

 





GIUGNO 2021


La chiave di Niche                    ⭐⭐⭐⭐

X                                               ⭐⭐⭐⭐ ★

La rinnegata                               ⭐⭐⭐⭐

Perdenti                                      ⭐⭐⭐⭐

Con l'arte e con l'inganno           ⭐⭐⭐⭐

L'ultima notte                             ⭐⭐⭐⭐

CON L'ARTE E CON L'INGANNO



CON L'ARTE E CON L'INGANNO V. Corciolani

 Con l’arte e con l’inganno è l’ultima fatica data alle stampe (e che stampe!) da Valeria Corciolani. L’autrice ligure con questo romanzo fa il suo esordio in una casa editrice mainstream (la Rizzoli), dopo un lungo periodo di gavetta, fatto di pubblicazioni self publishing o con case editrici indipendenti. E non poteva essere altrimenti, dopo i grandi successi di vendite, e di consensi (io sono uno di questi), ottenuti con la serie dedicata ad Alma e Jules. Sei episodi, uno più divertente dell’altro, che gli hanno aperto la strada a questo risultato. Una storia tutta nuova dunque, ed una protagonista inedita ed originale. Partiamo da lei allora, Edna Silvera, storica dell’arte e ottima restauratrice. Una donna non più giovanissima, che cela un sacco di sorprese, che verranno via via svelate durante il racconto dell’avventura che si troverà, suo malgrado, a vivere. Ma andiamo con ordine. Il libro si apre con Edna disperata perché è dovuta correre a casa della mamma, ma non per un evento drammatico, tranquilli, almeno non in senso stretto. Il problema, il grosso problema, è che in quel momento la badante della mamma sta preparando le valigie per fuggire dalle grinfie di Zara, ottuagenaria con un carattere “appena” un po’ spigoloso, che ha già fatto fuggire a gambe levate le cinque badanti precedenti, e con questa fanno sei. Edna non sa proprio più a che santo votarsi per far tornare alla ragione la madre, che ha un’indole a dir poco fumantina e che tratta a male parole tutti coloro che non gli vanno a genio. Questo è solo il primo curioso personaggio che incontriamo nel romanzo, ce ne saranno tanti altri, ma mamma Zara rimane impressa nel cuore di chi legge, e ci rimane anche dopo il termine del libro. Man mano che il romanzo avanza conosciamo sempre meglio Edna, che vive in una villetta non lontano dal mare, ma sufficientemente distante dai bagordi turistici che lei rifugge, con la compagnia di un gatto e di alcune galline, che ascoltano musica anni 80 ed hanno i nomi delle grandi dive del cinema internazionale. Ha abbandonato la sua cattedra all’università per divergenze con il vicerettore e con altri professori, anche se saltuariamente viene chiamata per dei convegni e degli incontri pubblici. Proprio durante i preparativi di uno di questi, dedicato a Dante, scopre il cadavere di un uomo. Un antiquario, o meglio un rigattiere, morto all’interno del suo laboratorio. Da questo punto in avanti si innescano tutta una serie di situazioni spassose e divertenti che porteranno comunque a far chiarezza su quanto accaduto. Anche questo romanzo contiene tutte le peculiarità che si riconoscono alla penna della Corciolani. Brillantezza dei dialoghi e delle descrizioni. Simpatia dei tanti personaggi che intervengono nel romanzo. Molto ritmo e divertimento. Un plauso va anche fatto alla trama che l’autrice mette in piedi. Una storia studiata con cura ed attenzione. Che però diventa, in alcuni frangenti, a mio avviso, anche l’unico difetto del romanzo. Si perché forse le eccessive spiegazioni che riguardano i quadri, con il racconto approfondito dell’origine di particolari tecniche di pittura, hanno appesantito eccessivamente il racconto.  Anche se mi rendo conto che erano comunque necessarie, per fornire al lettore le chiavi per comprendere al meglio la vicenda che si stava sviluppando. Il rischio però così è quello di rendere il romanzo un po’ farraginoso e meno fluido. Questo inevitabile piccolo “difetto” non inficia comunque la bellezza di un romanzo che conferma le eccellenti doti narrative della Corciolani. Un ottimo esordio tra i “grandi” quindi, che spero venga presto bissato da una nuova avventura con protagonista Edna Silvera.

valutazione: buono

genere: 1giallo

 

venerdì 4 giugno 2021

LA CHIAVE DI NICHE

 



LA CHIAVE DI NICHE F. Broso

La chiave di Niche è un romanzo scritto da Francesca Broso e pubblicato dalla casa editrice Blitos ad aprile di quest'anno. Per la Broso, già autrice di una raccolta di poesie e non solo, questo è il primo romanzo. Il libro, che inizia come una commedia (brillante), si trasforma col passare delle pagine in un racconto sempre più drammatico e di suspense. Il romanzo affronta infatti un tema molto attuale (a dire il vero questo è un tema che purtroppo è attuale da tanto, troppo tempo). Una piaga della nostra società. Un crimine perpetrato per la maggior parte (la stragrande maggioranza) dagli uomini nei confronti delle donne. Sto parlando del reato di stalking. La protagonista è Niche, una giovane donna che insegna in un liceo. Dopo un lungo periodo di difficoltà, successivo alla morte della amatissima nonna, la quale le ha lasciato in eredita una scatola che non è ancora riuscita ad aprire, ultimamente sta ritrovando il proprio equilibrio. Niche è una professoressa che adora insegnare, vive da sola ed ha due amiche carissime, Matilde e Greta. L'altro grande protagonista del romanzo è Giacomo. Collega di Niche al liceo, della quale è fortemente invaghito. Niche è una ragazza solare, allegra ed indipendente, non ha legami sentimentali e neppure lì cerca. Giacomo inizialmente le fa una corte pressante ma discreta. La invita spesso a pranzo e passano molto tempo assieme quando sono a scuola. La corteggia un po' maldestramente ma in modo tranquillo. Lei non lo incoraggia ma neppure rifiuta la sua compagnia, d’altronde si è sempre dimostrato simpatico e brillante ed è anche un bel uomo. Tutto cambia quando nella vita di Niche entra Leonardo, affascinante gestore di un caffè letterario. Giacomo sente sfuggire di mano la "preda", diventa geloso ed opprimente. E non solo. La sua è un’escalation senza più controllo. Da qui in poi il racconto riserverà molte sorprese e altrettanti momenti di suspence, con un crescendo di situazioni pericolose e angoscianti vissute dalla protagonista. Il romanzo è costruito molto bene dall'autrice. Pur mantenendo una certa leggerezza, dovuta anche alla scrittura brillante della Broso, che racconta le giornate ed i pensieri, spesso divertenti, dei vari personaggi, il libro affronta un problema molto serio e pericoloso, che molto spesso a portato a vivere situazioni molto drammatiche per chi ne è rimasta vittima. Un racconto che apre nel lettore riflessioni importanti. Un finale al cardio palma che farà vivere momenti d'angoscia a Niche ed ai lettori. Un romanzo che si fa leggere con piacere. Non banale, che tratta un argomento serio, che può diventare tragico, come lo stalking. Ma lo fa con la giusta leggerezza e positività. Buonissimo esordio. Complimenti.

valutazione: buono

genere: narrativa