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sabato 15 agosto 2020

IL SECONDO CERCHIO

 

IL SECONDO CERCHIO R. Guerzoni

Appena terminato il romanzo thriller Il secondo cerchio di Roberto Guerzoni. Di questo autore avevo letto il suo secondo libro che era stato pubblicato nel 2018 dal titolo Le parole fra la cenere e mi era piaciuto molto. Mi è stata data l’opportunità di leggere anche la sua prima opera uscita nel 2009 e non mi son lasciato sfuggire l’occasione. E’ un romanzo molto ben costruito che non vede un solo personaggio spiccare su gli altri. Certo Marco Liverani è forse la figura più emblematica del libro ma di protagonisti ce ne sono tanti, positivi e negativi su tutti, come figura positiva, cito Tommaso Curri l’ispettore che cerca di incastrare un sadico e pericoloso serial killer. Lo cito perché lo considero fondamentale all’interno del racconto come esempio di carisma e di determinazione. Un investigatore che non si ferma di fronte a ciò che, dopo le prime indagini, appare scontato e che portano troppo facilmente ad individuare un colpevole; l’operazione però non lo convince e promette all’accusato che continuerà ad indagare ed infatti riuscirà con arguzia e pazienza a l’intero caso. Un altro personaggio degno di nota è Stella. Una ragazza che malgrado abbia un passato ed anche un presente piuttosto tormentato non ha mai perso la voglia di lottare e infonde forza e positività al suo amico Liverani. Un libro che non fa sconti molto forte per gli argomenti e per le “immagini” che descrive. Un vero thriller, con tanti momenti di pathos che lasciano col fiato sospeso. La storia anche se estrema è verosimile e non presenta forzature particolari tutto appare logico e ben inserito nel racconto. Il finale è quanto mai sorprendente e risolutivo dell’intera vicenda. Un romanzo che consiglio di leggere agli amanti di thriller elettrizzanti ma un po’ crudi.

valutazione: buono

genere: thriller

 





sabato 4 gennaio 2020

NATALE ROSSO SANGUE





NATALE ROSSO SANGUE AA.VV.

Bellissima iniziativa della casa editrice Cento autori che ha pubblicato in un unico volume 5 racconti di altrettanti autori italiani tra i più emblematici del nostro panorama thriller. Cinque modi diversi per interpretare in chiave noir i giorni del periodo natalizio. La raccolta si apre col racconto di Gianluca Arrighi autore noto soprattutto per aver creato il personaggio di Elia Preziosi magistrato protagonista di molti suoi romanzi. L’ultimo dei quali è di quest’anno e si intitola A un passo dalla follia. Il racconto di Arrighi, La prima moglie del professor Filanti, ci fa precipitare in una atmosfera tetra e spaventosa. Brevemente senza svelare troppo si può dire che viene raccontata la strana vicenda della prima moglie del prof. Filanti morta molto giovane per cause misteriose e del suo studio sempre chiuso a chiave nel quale verrà ritrovato morto il professore stesso. Le indagini porteranno alla luce un’agghiacciante verità. La seconda storia è stata scritta da Diego Lama e si intitola Occhi di natale se il primo racconto aveva atmosfere tetre questo manda il cuore in gola fin dalle prime righe e ti fa sussultare più di una volta. L’autore vincitore di prestigiosi premi (uno fra tutti il premio Tedeschi nel 2015) è il creatore del commissario Veneruso protagonista di molti suoi romanzi e racconti. Non in questo caso però dove in occasione di questa raccolta ha raccontato la storia di un rapimento perpetrato da un individuo evidentemente disturbato solito a sequestrare e torturare giovani prostitute. Ossessionato dagli occhi, soprattutto da quelli di una zia che lo ha allevato….Il terzo racconto è stato scritto da Riccardo Landini e si intitola Il valore del merlo. Landini è un autore che ho scoperto grazie a giallo e cucina e che è diventato da quel momento uno dei miei preferiti. Bellissima la trilogia dell’inganno che ha per protagonista il perito assicurativo Brenno Sandrelli. Il suo ultimo romanzo è l’apprezzato Il giallo di via San Giorgio. In questo racconto ci parla della vicenda che vede il commissario Presti indagare su un caso di suicidio che forse suicidio non è. Il cadavere era un aspirante scrittore di nome Silvestri. A poco a poco verrà svelato il mistero di questa morte avvenuta a ridosso del natale. Non si lesinano neppure in questa storia sorprese ed emozioni. Il quarto racconto ha la firma di Piergiorgio Pulixi ed il titolo è Il regalo di natale. Pulixi non ha bisogno di grandi presentazioni è un autore conosciutissimo tra tutti gli appassionati di romanzi gialli. Ha recentemente vinto il premio Scerbanenco al Noir in festival 2019. La storia ha come protagonista Lorena una donna con un grave lutto da elaborare...
genere: 2thriller









ALLE PORTE DELLA NOTTE




ALLE PORTE DELLA NOTTE P. Roversi
Alle porte della notte è l’ottavo romanzo scritto da Paolo Roversi con protagonista il giornalista Enrico Radeschi e il vicequestore Loris Sebastiani. Il libro è uscito a settembre ed è edito da Marsilio. In questa nuova avventura Radeschi segue le indagini che la squadra investigativa del vicequestore porta avanti per scoprire gli autori di una rocambolesca rapina avvenuta in una gioielleria nel centro di Milano. L’inchiesta non è semplice e molti elementi contribuiscono a complicarla ulteriormente come ad esempio un collier ritrovato sulla scena del crimine con le impronte di un rapinatore che aveva partecipato anni prima al colpo del secolo in Belgio e poi morto ammazzato subito dopo. Dal Belgio giunge anche una affascinante poliziotta inviata per aiutare nelle indagini e per trovare eventuali collegamenti ma che ha qualche segreto di troppo. Siamo nel periodo tra Natale e Capodanno. Il vicequestore Sebastiani sarebbe partito a breve per le vacanze in dolce compagnia invece vi deve per forza rinunciare per coordinare i suoi uomini in una Milano fredda ed innevata. Insieme ai due protagonisti c'è anche il danese, l’amico greco di Radeschi, impegnato, questa volta, a tenere a bada niente meno che esponenti della mafia russa. Il romanzo è scritto con la solita grande abilità da Roversi che abbina un’indagine ficcante e coinvolgente all’ironia sostenuta soprattutto dai dialoghi e dalle riflessioni di Radeschi. Il giornalista hacker ancora una volta non mancherà di far valere il suo fascino. Questa volta su...
genere: 2thriller









venerdì 3 gennaio 2020

L'UOMO CON LA TESTA DI SCARABEO



L'UOMO CON LA TESTA DI SCARABEO R. Gassi
Come ultima lettura dell’anno appena terminato, per chiudere in bellezza, ho scelto un libro molto originale, a partire dal titolo: L’uomo con la testa di scarabeo scritto da Roberto Gassi ed edito da Les Flaneurs. Questo romanzo non rappresenta per l’autore l’esordio letterario ma la prosecuzione di un percorso originale e di talento iniziato con la pubblicazione di La mosca bianca, prima e Tra la panchina e il lampione, poi. L’uomo con la testa di scarabeo è originale nella trama e nei personaggi ma richiama alla mente ruoli e situazioni molto attuali. Un romanzo come metafora dei nostri tempi che si legge con grande interesse e coinvolgimento trasportati dalle disavventure del protagonista Erol Ciorba e dalla sua mitica auto, una Citroen ds tanto simile ad uno squalo e venerata come una dea. Ciorba  rappresenta l’uomo che pur avendo un ruolo importante sul lavoro cambia vita, ma cambiare è cosa ardua ai giorni nostri e spesso le cose non vanno come avremmo sognato e quando le cose vanno male solo i soldi possono aggiustare la rotta. Quelli glieli offre monsieur Blanche per un lavoro all’apparenza facile e ottimamente retribuito. Non può non accettare, pochi scrupoli quando si tratta di sopravvivenza…E che dire degli altri personaggi che sono protagonisti di questa storia surreale ma neanche tanto? C’è Akim mendicante di colore, venditore di cianfrusaglia ai semafori, dispensatore di allegria; c’è “il lanciatore di fazzolettini di carta” un tempo valente manager di una ditta strozzata dalla burocrazia e dalle banche, ora cecchino nell’infilare negli abitacoli delle auto pacchetti di fazzoletti di carta. E cosi via di metafora in metafora. Ogni pagina, ogni situazione descritta fa riflettere, rimanda il pensiero a ciò che la vita attuale ci fa vivere tutti i giorni: la ricchezza ad ogni costo, la solitudine, la diffidenza nel prossimo, le nevrosi, i delatori per convenienza e tanto, tanto altro. Ma poi lungo il racconto viene compiuto un crimine efferato e poi un altro e un altro ancora e ci sarà chi tenterà di vendicare i soprusi, poi pestaggi, furti. In tutte le vicende veniamo accompagnati da uno scarabeo impertinente, che spinge una pallina di sterco che ci fa da guida e da amuleto, e dalla musica dei red hot chili peppers. Un libro che è un viaggio nei meandri più negativi della nostra società ma dalla quale ci si può ergere ad eroe salvatore molto semplicemente, facendo cose normali, ma col cuore. Il tutto vissuto come un sogno, una storia surreale, ma neppure tanto; tra ironia e leggerezza ci vengono inviati messaggi assolutamente seri. Una parodia dei giorni nostri con tutte le sue contraddizioni. Un libro che merita attenzione ed un autore che mi auguro continui a percorrere la strada intrapresa. Storie non banali, di genere indefinibile, che fanno pensare chi le legge, perché si possono mandare messaggi importanti anche attraverso l’ironia e l’originalità delle parole scritte.
valutazione: più che buono
genere: narrativa










venerdì 27 dicembre 2019

LADRO DI GIORNI




LADRO DI GIORNI G. Lombardi
Come Secondo libro dedicato a storie di bambini ho letto Ladro di giorni dello scrittore Guido Lombardi, anche regista cinematografico e sceneggiatore. Pubblicato da Feltrinelli all’inizio del 2019 Ladro di giorni è un romanzo nato 10 anni prima come scrittura per un soggetto cinematografico. Nel tempo la storia ha subito varie trasformazioni ed è stata arricchita da situazioni reali vissute dall’autore; alla fine il tutto è divenuto un romanzo ben strutturato e rifinito. Lo scrittore, comunque, che è innanzitutto un regista (nel cui ruolo ha ottenuto importanti riconoscimenti), ne ha ricavato poi una pellicola con attori molto importanti che sarà nelle sale da febbraio 2020. Il romanzo ripercorre la vita di un bambino, Salvo, che malgrado la sua giovane età ha già subito diversi rovesci dal destino. Le sue disgrazie hanno inizio quando il padre (Vincenzo) viene arrestato e condotto in carcere e la madre, che non regge al dolore, si toglie la vita. Il piccolo viene affidato agli zii che vivono a Trento che lo allevano nel migliore dei modi e con tutto l’affetto di cui sono capaci. Per lui però vivere così lontano da casa (Ruvo, Bari) non è facile e i primi tempi subisce molto questa situazione, sentendo forte la mancanza della mamma. Piano piano riesce a trovare un suo equilibrio. Ora però il padre uscito di prigione, dopo 7 anni di detenzione, con Salvo che ora di anni ne ha 11, ne reclama l’affetto e la volontà di passare qualche giorno con lui per essere accompagnato nel viaggio che, in auto, lo porterà a Bari. Salvo si vedrà costretto a seguire quell’uomo che una volta idolatrava ma che col tempo ha sempre più dimenticato. Il viaggio sarà per entrambi un’esperienza di vita fondamentale; inizialmente sospettosi l’uno verso l’altro poi sempre più coinvolti e partecipi soprattutto Salvo che ritornerà ad amare il padre come un tempo, raccontandogli della sua infanzia, dei suoi successi scolastici e dei suoi piccoli segreti, sempre più preso da questa avventura on the road. Il padre continuerà lungo la strada a compiere reati, ora da semplice scippatore ora da delinquente incallito ma anche lui però col tempo imparerà molto dalla vicinanza e dal carattere quieto del figlio bisognoso solo di affetto. Della trama del libro non si può dire molto di più perché si toglierebbe il piacere della lettura e delle sorprese che in questo romanzo sono tante così come i momenti di grande emozione. La parte conclusiva molto drammatica mi suggerisce due riflessioni finali: la prima quella che un genitore che sbaglia ma che si riabiliti deve comunque avere la possibilità di riottenere la custodia del figlio. La seconda che il papà o la mamma rimangono le figure più importanti per un individuo. Delle guide insostituibili. Rimangono quasi sempre le figure di riferimento per ogni bambino malgrado la loro condotta possa non essere stata irreprensibile. 
valutazione: buono
genere: narrativa

sabato 21 dicembre 2019

L'ANNO IN CUI IMPARAI A LEGGERE




L'ANNO IN CUI IMPARAI A LEGGERE M. Marsullo
Chiudo il 2019 con due letture con protagonisti i bambini e le loro storie dolci e amare. Natale è la loro festa per antonomasia ed allora avanti con due libri con loro protagonisti. Il primo che ho letto è stato scritto da Marco Marsullo, giovane e prolifico autore napoletano, e si intitola L'anno in cui imparai a leggere. Un autore che non conoscevo e che ho imparato ad apprezzare man mano che leggevo questo suo ultimo libro pubblicato da Einaudi. Un autore che coniuga bene ironia e sentimenti. Un libro perfetto per il periodo natalizio. Un romanzo che ha come protagonisti oltre a Lorenzo (il bambino) anche Niccolò e André ma anche Simona e Peppino insomma una galleria di personaggi descritti bene e tratteggiati alla perfezione nelle loro emozioni. Un libro che fa pensare, strappa più di un sorriso e nel finale anche qualche lacrima. Un romanzo malinconico ma pieno di vita, di energia. Un libro però che per un disincantato cinico come me ha fin troppo miele e situazioni troppo accomodanti per essere reali. Ma ha il grosso merito di parlare di rispetto e di affetto da una angolatura originale, non banale. Ribadendo una volta di più che della ingenuità dei bambini, della loro curiosità, del loro disincanto dovremmo mantenere memoria per vivere con più leggerezza. La storia ha per protagonista Lorenzo, 4 anni, figlio di Simona che lo ha allevato annullandosi ed accantonando tutte le sue aspirazioni per dedicarsi anima e corpo a lui. Simona incontra Niccolò un giovane e promettente scrittore; si fidanzano, ma il sacro fuoco della recitazione che ha sempre affascinato Simona ha il sopravvento dopo tanto tempo passato a pensare agli altri ha deciso che è giunto il momento di assecondare la sua passione e parte in tournée con una compagnia teatrale per un breve tour affidando temporaneamente il bambino al suo ragazzo. Da quel momento la vita di Niccolò cambierà. Forse per sempre. Mentre lui non immagina neppure lontanamente cosa lo aspetta. Sa solo che non ha mai avuto a che fare con un bambino, che per di più lo ignora, ma che per amore di Simona si è visto “costretto” ad accettare. Un libro coinvolgente che racconta come una famiglia non può avere una sola definizione, famiglia è dove c'è amore qualunque sia la sua composizione. Un romanzo che ho apprezzato e che consiglio comunque anche se le situazioni da mulino bianco sono, forse, troppe.
valutazione: buono
genere: narrativa


sabato 14 dicembre 2019

SCHELETRI NELL'ARMADIO





SCHELETRI NELL'ARMADIO: Romanzo Thriller di [Rocca, Nicola]

SCHELETRI NELL'ARMADIO N. Rocca 
Ho letto tutti i libri scritti da Nicola Rocca (credo di essere indietro solo di qualche racconto) e le ragioni sono molteplici. Un motivo sicuramente è perché lo ritengo un ottimo scrittore, almeno potenzialmente; posso affermare tranquillamente che si migliora costantemente ed ha, secondo me, ancora margini di miglioramento poi perché scrive thriller senza compromessi; col self publishing (ed in più avendo una casa editrice sua) scrive quando, come e cosa vuole e nei termini che preferisce senza restrizioni o obblighi anche a rischio di non piacere e per questo lo ammiro. Scheletri nell’armadio è un romanzo thriller lungo ma scorrevole e di facile lettura. Coinvolgente e con un buon tasso di suspence. Al momento senza dubbio la sua opera migliore. Per questo nuovo thriller Rocca è andato sul sicuro ed ha parlato del mondo che conosce meglio quello della scrittura. Roberto Marazzi, il protagonista, vorrebbe diventare uno scrittore famoso (per ora è solo uno scrittore) e vedere finalmente riconosciuto, dopo tanti sacrifici, il suo talento. Scrive thriller auto pubblicando le sue opere, ha tantissime idee e una grande passione che lo porta però a trascurare gli affetti più cari; ma per lui scrivere è una droga, una necessità. Finalmente ed inaspettatamente giungerà il riconoscimento tanto agognato e con esso la fama ma anche tanti guai causati principalmente dal suo più pericoloso vizio: quello di correre dietro alle donne, soprattutto se belle ed in vena di complimenti. Peccato che lui sia sposato. D'altronde tutti abbiamo degli scheletri nell’armadio, chi più chi meno ingombranti; le sue ante rimangono chiuse, sigillate, per non far passare neppure uno spiffero, per non permettere a nessuno di poterci mettere completamente a nudo. Ma qualche volta, nostro malgrado, qualcosa viene alla luce e son dolori. Così è stato anche per Marazzi, certo con lui il destino in fin dei conti è stato magnanimo e gli ha concesso fama e soldi ma per altri versi, ai quali lui però ha contribuito fattivamente, non è stato affatto tenero; il suo scheletro nell’armadio, sfuggito al controllo, lo obbligherà a pagare un tributo spaventoso e…vita natural durante. Romanzo con lo stile inconfondibile di Rocca (permangono secondo me dei passaggi borderline quando non proprio discutibili) ma che compie un ulteriore salto di qualità rispetto alle precedenti opere. Scritto inizialmente su due piani temporali distinti, nei quali vengono raccontati i 7 mesi che hanno cambiato la vita allo scrittore, alla fine del libro vengono a coincidere per svelare finalmente tutta la verità. La trama originale, disseminata di colpi di scena, e il buon ritmo rendono il racconto sempre interessante. Nel complesso un’altra buonissima prova di Nicola Rocca a cui faccio i complimenti e che aspetto per il prossimo romanzo e per i prossimi ulteriori miglioramenti.
valutazione: buono
genere: thriller

venerdì 6 dicembre 2019

INDELEBILI (TRACCE)



Indelebili (TRACCE) di [Carletti, Elena]

INDELEBILI (TRACCE) E. Carletti

Ho conosciuto il talento di scrittrice di Elena Carletti leggendo il suo romanzo giallo Sotto le apparenze che mi è piaciuto molto e che consiglio caldamente. A questo è seguita quindi la lettura del romanzo pubblicato prima di sotto le apparenze e cioè La verità nascosta, anch’esso un giallo ed anch’esso niente affatto male. Ora, come logica conseguenza, ho letto la sua ultima opera, da lei stessa pubblicata (attraverso il self publishing di Amazon), ovvero Indelebili tracce. Con questo romanzo si è presa una pausa (spero momentanea) dal giallo ed ha voluto sperimentare nuove strade. Non è un romance, ma è un libro che parla comunque d’amore. L’amore in tutte le sue forme: quello tra due sposi ma anche quello tra genitori e figli o semplicemente quello per la vita, per il quotidiano. Ma parla anche di amicizia (che è comunque una forma di amore) come quella che può nascere tra un uomo e una donna. In questo romanzo viene descritta la vacanza che una giovane donna fa soggiornando nei luoghi che l’hanno vista felice e spensierata nel periodo della fanciullezza e che avrebbe dovuto compiere in compagnia del marito. La fa con la speranza che questo periodo di ferie la possa aiutare a superare il grande dolore che vive. Nello stesso campeggio ci sono a sostenerla anche i genitori. In questo posto, poi, troverà l’amicizia di una persona speciale (Amedeo) fondamentale per la sua “rinascita” e che le permetterà di vedere il futuro in maniera diversa da come lo aveva immaginato. Il libro alterna capitoli nel quale viene descritto il momento attuale che vive la protagonista (Ludovica) a capitoli in cui sono descritti momenti di vita vissuti col marito (Alessandro). Scritto in maniera semplice e scorrevole si legge con piacere provando frequenti forti emozioni. Momenti di riflessione, di dolore, di angoscia e di speranza. Un libro che mi ha colpito molto perché parla di un argomento e descrive situazioni che purtroppo ho vissuto anche io (6 anni fa) e che ancora oggi non ho metabolizzato. Una cosa che non si supera ma con la quale si è costretti a convivere. Forse non tutti si sentiranno come me coinvolti in maniera così profonda ma l’autrice e bravissima a rendere la storia comunque coinvolgente e di forte impatto emotivo per chiunque si avventuri tra le sue pagine. Un libro che, come avviene per la protagonista, mette di fronte a scelte che ognuno di noi potrebbe essere chiamato a fare. Un romanzo che suggerisce la via da seguire quando il destino presenta un conto tanto crudele. L’autrice considera Indelebili (tracce) un libro di transizione, di “scarico” tra un romanzo thriller e l’altro. Ma io non lo considero affatto un libro di passaggio a mio giudizio è un romanzo venuto benissimo che fa riflettere ed emozionare che affronta un argomento (il dolore per una perdita) non facile da trattare perché molto intimo e lo fa delicatamente facendo parlare ed agire i protagonisti del libro. Anche l’aspetto religioso del tema è trattato con molta leggerezza senza mai essere troppo invadente. Uno dei pochi difetti, soprattutto dal mio punto di vista, e il tanto miele di cui è cosparso il romanzo; per un thrillerista come me un po’ più di cinismo e di resistenza al cambiamento da parte della protagonista lo avrebbe reso ancora migliore. In conclusione un romanzo convincente scritto da un’autrice che merita un occhio di riguardo, per quel che ha scritto e per quello che scriverà.
valutazione: più che buono
genere: narrativa


lunedì 2 dicembre 2019

TUTTA QUELLA BRAVA GENTE



Tutta quella brava gente (Nero Rizzoli) di [Felder, Marco]

TUTTA QUELLA BRAVA GENTE M. Felder

Con lo pseudonimo di Marco Felder, come autore di questo romanzo thriller (molto noir e anche un po’ commedia), i due bravissimi scrittori, Jadel Andreetto e Guglielmo Pispisa, ci fanno rivivere le vicende legate all’irredentismo e agli attentati terroristici che negli anni sessanta hanno interessato le città del trentino e di Bolzano in particolare; città in cui è anche ambientata la storia di questo libro. Il protagonista principale è senz’altro Tanino Barcellona un poliziotto siciliano di stanza a Roma che aspetta con trepidazione un trasferimento nella sua adorata terra natia ma che per punizione, (ingiusta, solo perché inviso ai suoi superiori), viene invece spedito a Bolzano per giunta in un periodo dell’anno in cui il freddo inizia a pungere ed al quale lui non è ovviamente abituato. Non gli sarà affatto semplice ambientarsi e farsi valere agli occhi dei suoi capi e dei suoi colleghi. Per di più i bolzanini sono persone piuttosto schive e spigolose che parlano preferibilmente tedesco e che spesso hanno comportamenti eccentrici come il coprotagonista del romanzo una sorta di serpico nostrano di nome Karl Rottensteiner. Verranno affiancati e saranno chiamati a fermare un killer spietato che soffoca le sue vittime mosso da un forte sentimento d’odio. Il libro inizia senza grosse palpitazioni più simile ad una commedia che ad un giallo. Ma ci mette veramente poco a diventare una calamita per il lettore con sorprese e colpi di scena ben calibrati conditi dalla giusta ironia che rendono il romanzo coinvolgente e divertente. L’aspetto thriller è ben rappresentato dalle gesta del killer che uccide le sue vittime seguendo un disegno...
genere: 6narrativa

MEMORIE DI UN SERIAL KILLER



MEMORIE DI UN SERIAL KILLER A. Chiodi
In Italia ci sono tanti bravi...narratori di storie. Scrittori in pectore o che ambiscono diventarlo. Il breve libro che ha scritto Andrea Chiodi fa intravedere ottime potenzialità da questo punto di vista. Memorie di un serial killer è stato pubblicato dalla Nulla die all’inizio del 2019. Non è la sua prima opera ma è il suo primo, breve, romanzo thriller. Anche se catalogarlo in un genere preciso è un po’ un azzardo. Potrebbe essere un thriller, un noir o un "memoir" infatti conosciamo benissimo fin dall'inizio l'identità del serial killer e del perché sta in carcere. Il romanzo è la cronaca dell'intervista che un ambizioso, e già abbastanza noto, giornalista fa, avendo ottenuto con molta pazienza ed arguzia le varie autorizzazioni necessarie, ad un assassino seriale, il “mostro di Torre Rocciosa”. Inizialmente il killer è restio ad una "confessione" anche se in realtà è già tutto noto poi si lascia andare ai ricordi, alle sensazioni provate nell'uccidere ed al racconto dello studio della vittima, delle sue abitudini, dei luoghi dove avrebbe colpito e del perché lo ha fatto. Il finale rivelerà una sorprendente verità che renderà la vita del reporter molto diversa di quella che aveva quando è arrivato. Un romanzo intenso e piacevole nella lettura che scorre veloce per la curiosità di scoprire le motivazioni che possono spingere una persona a diventare un assassino. Un buon esordio in questo genere letterario che ha certamente bisogno di conferme ma che è assolutamente positivo ed incoraggiante uniche note negative a mio avviso sono i nomi dei protagonisti che rendono il romanzo un po' meno...credibile ed il fatto che alcuni aspetti sono stati poco approfonditi (rimango vago, pericolo spoiler) qualche pagina in più avrebbe giovato.
valutazione: più che discreto
Genere: narrativa



sabato 23 novembre 2019

E COME SEMPRE DA COSA NASCE COSA



E come sempre da cosa nasce cosa (La colf e l'ispettore Vol. 4) di [Corciolani, Valeria]

E COME SEMPRE DA COSA NASCE COSA V. Corciolani
Appena terminato l'ultimo libro scritto da Valeria Corciolani e pubblicato da Amazon. Si tratta della quarta indagine dell’ispettore Jules Rosset il cui titolo è: E come sempre da cosa nasce cosa. Prima di ogni considerazione mi preme sottolineare la cura e l'attenzione quasi palpabile che l'autrice ha dato alla sua opera. Il libro è perfetto sotto ogni aspetto; dalla grafica, all'editing (non ci sono errori ortografici o di sintassi), all'impaginazione ed è anche evidente come gli argomenti trattati sono stati oggetto di attento studio. Io leggo prevalentemente ebook, molti autopubblicati, è posso assicurare che spesso si leggono libri un po'…raffazzonati. Non è scontato leggere libri ben curati e questo lo è. Amazon ha ormai assunto un posto di rilievo tra gli editori sia in regime di self sia come editrice tradizionale. Passando alla recensione vera e propria si può partire col dire che i due personaggi principali sono Jules Rosset e Alma Boero ma insieme a loro, in una recita corale senza sbavature, perfetta nei tempi e nei modi, ci sono i fidi collaboratori di Rosset Fabiani e Solari e poi Alfonsina, Alberto, le due coppie di gemelli (figli di Alma) e tanti altri. La vicenda è ben raccontata, niente affatto banale ed attualissima. Non è un giallo truce, da far accapponare la pelle. Ma neppure vorrebbe esserlo. Sulla falsa riga dei precedenti romanzi infatti racconta le indagini e le quotidiane disavventure dell’ispettore e di Alma. Questa volta però ho constatato una maggiore attenzione agli aspetti più personali dei personaggi rispetto a quelli dell’inchiesta. Le difficili scelte e gli struggimenti emotivi di Alma, la solitudine di Jules (alle prese con la complicata convivenza col suo gatto, il professor Moriarty) o le difficili decisioni che sono costretti ad assumere altri protagonisti del romanzo come il dottor Alfredo o Ernesto. Danno tutti molti spunti di riflessione rendendo il libro e gli argomenti trattati di grande interesse. Filo conduttore di tutta la vicenda però rimane come sempre l’ironia e le varie gag tra Jules, Alma, Alfonsina, Solari e tutti gli altri. Un romanzo che si legge velocemente perché interessa e cattura attraverso una scrittura inconfondibile e originale. Tipica dell’autrice chiavarese. A livello di curiosità cito la partecipazione, ancorchè fugace, di un personaggio di nome Gino (nome poco usuale quindi circostanza da rimarcare. Velata autocelebrazione….) e l’aver nominato il paese di Settimo Torinese città in cui io lavoro e che è molto vicina (adiacente) a dove abito. Avrei voluto intervallare questa recensione con qualche citazione, esplicativa del “clima” del romanzo ma scegliere è veramente complicato. Le frasi e le situazioni interessanti o divertenti si susseguono una dopo l’altra e non è facile decidere. Alla fine ho optato per questa:
“Certo a volte è necessario dare un colpo al cerchio e uno alla botte, che la vita non fa sconti e lo sappiamo io e lei ispettore. E come sempre da cosa nasce cosa, nel bene e nel male. Ma la sostanza vera difficilmente cambia. E a volte giusto e sbagliato hanno un confine cosi labile, sottile come un filo d’erba….”
Devo rinnovare i miei complimenti all’autrice perché leggere i suoi libri è sempre un’esperienza piacevolissima che consiglio a tutti. Complimenti e alla prossima.
valutazione: più che buono
genere: narrativa


venerdì 15 novembre 2019

LA SOLITUDINE DEGLI AMANTI




LA SOLITUDINE DEGLI AMANTI L. Mazzeo

La solitudine degli amanti è soprattutto un thriller ma anche un romanzo classico scritto da Fabio Mazzeo, al suo esordio letterario, ed edito da Cairo. Un giallo che ha come protagonisti principali l'ispettore di polizia Andrea Giannini e il magistrato Liliana Cannata. Sono chiamati ad indagare su una serie di delitti che stanno terrorizzando Roma. Compiuti dalla stessa mano su donne che apparentemente non hanno nulla in comune. Non sarà semplice venire a capo di questo mistero e la soluzione lascerà infatti piuttosto sorpresi. Ottima prova di Mazzeo che mette in scena una bella storia, misteriosa ed intricata. I protagonisti sono ben delineati, soprattutto il commissario Giannini che è stato appena reintegrato nella polizia e vive ancora un irrisolvibile dramma personale che lo porta a vivere immerso in una disincantata apatia.  Il magistrato, donna matura e realizzata, vive invece un rapporto appagante e appassionato ma anche le situazioni più consolidate a volte possono nascondere imprevedibili segreti. Non solo un giallo quindi ma anche una analisi sulle difficoltà di vivere i rapporti di coppia. La solitudine degli amanti è quella delle persone che per un verso o per l'altro hanno perso l'amore: per un doloroso scherzo del destino, per l'incapacità a donarsi, per la volontà di non farlo o perché traditi, malgrado la loro devozione. Una solitudine che può colpire chiunque: benestanti e poveri persone oneste o truffatori. Uomini o donne. Ma c’è qualcuno che crede di poter consolare queste anime tradite, peccato che i suoi modi siano poco ortodossi e piuttosto “malati”. Bravo Mazzeo che gestisce sapientemente entrambi gli aspetti del romanzo riuscendo a mantenere il mistero sull'autore dei delitti fino alle ultime sorprendenti pagine del racconto. Un libro ben scritto e sempre interessante forse un po' carente a livello emotivo: pochi colpi di scena o momenti di forti emozioni. Comunque un buon esordio che deve presto trovare conferma....
valutazione: buono
genere: giallo




venerdì 8 novembre 2019

LA MIA OMBRA E' TUA




LA MIA OMBRA E' TUA E. Nesi
Terminato di leggere il libro di Edoardo Nesi La mia ombra è tua da fine settembre in libreria edito da La nave di Teseo. Ecco le mie considerazioni. Il libro è stato segnalato in un post da Christian Frascella scrittore che io apprezzo moltissimo e che seguo anche nei suoi consigli di lettura. I suoi toni non ammettevano dubbi era senz’altro un libro da leggere ed io non me lo son fatto ripetere. Il romanzo si presenta come il racconto di un incontro prima e di un viaggio poi intrapreso da un neo laureato in lettere e da uno scrittore idolatrato ed apprezzato pur avendo scritto un solo libro in 20 anni per poi sparire. Il giovane era alla ricerca di un lavoro e lo scrittore aveva bisogno di un assistente.  Il lavoro al giovane De Vito gli era stato proposto dall’editore di Vezzosi il quale era interessato soprattutto a sapere a che punto si trovasse il secondo libro dello scrittore visto che come da accordi presto avrebbe dovuto consegnarlo. L’idea era quella di utilizzarlo per carpire notizie fresche e magari anche mettere gli occhi sul manoscritto. Bisognoso di uno stipendio De Vito accetta. Inizialmente non sarà un’esperienza piacevole. In più per una serie di circostanze sarà costretto ad accompagnare malvolentieri Vezzosi a Milano. Invece col passare del tempo l’intesa e l’amicizia tra i due, complice soprattutto il viaggio, si salda sempre più facendo vivere al lettore pagine intensissime. La notizia della sua trasferta viene ben presto scoperta dai media e frotte di fans si danno appuntamento ad una mostra di vecchi cimeli anni 80/90 nella speranza che il loro vate, come promesso, si rimostri finalmente in pubblico. Li accontenterà? Cosa dirà? Riuscirà finalmente a portare a termine il libro? Ma poi qual è il vero motivo che ha spinto l’autore ad allontanarsi dalla sua casa di Firenze? Da questo romanzo avevo aspettative altissime non solo per l’endorsement di Frascella ma anche per le svariate recensioni positive che aveva ottenuto. L’autore non lo conoscevo è leggendone la biografia mi ha lasciato un po’ interdetto. Prima imprenditore, poi assessore, ora deputato ma anche vincitore nel 2011 del premio Strega…Poi finalmente l’ho letto ed è stata una bellissima esperienza. Un libro che non si vorrebbe mai finire: divertente, ironico e poi tanto, e piacevolmente, politicamente scorretto (si “sdogana” il consumo di cocaina, le sbronze, la prostituzione, il download dal web di materiale protetto), finanche terapeutico, durante la lettura infatti mi son sorpreso più di una volta a ridere di gusto. Un libro bellissimo, che parla di amicizia di amore filiale e di rispetto. Un libro che ricorda con nostalgia (ed a volte con rimpianto) il passato e con speranza il futuro. Un romanzo che appassiona e che ti lega ai protagonisti visceralmente. E poi c’è il racconto del viaggio, i dialoghi tra De Vito e Vezzosi, i ricordi, i pensieri, le recriminazioni. Un romanzo assolutamente da leggere. Solo una cosa non mi è tanto garbata (per dirla alla Vezzosi), il finale l’ho trovato poco in linea col resto del romanzo avrei preferito un epilogo differente magari più leggero e più…ovvio. Mi è parso un po’ pesante e poco chiaro. Sottigliezze, il mio giudizio rimane ovviamente ampiamente positivo.
valutazione: più che buono
genere: narrativa 

LA CASA DELLA DOMENICA






LA CASA DELLA DOMENICA T. Antonacci
Teresa Antonacci riedita il suo romanzo La casa della domenica uscito nel 2015. Lo fa mantenendone il titolo e affidandone la pubblicazione a Les Flaneurs edizioni. Questa operazione rappresenta la sua ottava fatica in campo letterario ed è anche l’occasione, come si capisce bene dalle note dall’autrice, al termine del romanzo, di parlare di un argomento molto importante per lei, un problema che la coinvolge anche in prima persona, la sindrome dell’autismo. Nelle pagine finali del libro viene spiegato quali sono le caratteristiche peculiari di un soggetto autistico, ed i suoi possibili comportamenti in particolari situazioni ed ambienti. Una appendice piuttosto curata ed interessante che dimostra quanta attenzione l’autrice pone a questo argomento che è solita trattare in molti dei suoi libri. Il romanzo, invece, vede protagonisti Pier e Silvia due soggetti molto in vista grazie alle loro carriere. Uno è uno stimato neurochirurgo l’altra è un’imprenditrice di grande successo a capo di un grande impero finanziario molto chiacchierata sui media. Silvia è sposata, è madre di due ragazzi ed ha quasi 50 anni. Pier è single ed ha 27 anni. Procedendo nella lettura veniamo a sapere che il figlio di Silvia e Pier andavano a scuola assieme e passavano spesso il pomeriggio in compagnia, a casa di Silvia. Poi nell’adolescenza ognuno a affrontato studi diversi e Pier non ha più avuto occasione di andare da Sergio, ognuno occupato a costruirsi il futuro. Ora per un caso fortuito si ritrovano; Pier deve operare Sergio vittima di un incidente stradale. Cosi anche le vite di Silvia e Pier si rincrociano. Pier è sempre stato segretamente innamorato della mamma del suo amico ne ha seguito i suoi successi imprenditoriali durante la sua crescita e ritrovarsela di fronte è stata una bellissima quanto inattesa sorpresa. Cominciano a frequentarsi e si rendono sempre più conto di non poter fare a meno uno dell’altro a dispetto di tutto ciò che questa scelta potrebbe comportare. Il romanzo racconta di una bellissima storia d’amore tanto desiderata ed attesa. La Antonacci scrive con una prosa leggera ma incisiva. Una scrittura evocativa e coinvolgente. La descrizione di una storia d’amore assoluta, travolgente, che malgrado le difficoltà che potrebbe incontrare vogliono vivere senza complessi, con il giusto trasporto. Col coinvolgimento che merita una storia d’amore pulita, vera, intensa e poco convenzionale. Un romanzo scritto alternando la voce di Pier e quella di Silvia che raccontano le loro sensazioni i loro sogni ed i loro desideri. Un racconto che coinvolge ed appassiona e ti porta a fare il tifo per ciò che i protagonisti cosi innamorati stanno vivendo. Complimenti all’autrice ed un grande augurio per continuare su questa strada.  
genere: 6narrativa


IL SENSO DEL LIMITE




IL SENSO DEL LIMITE G. Zanolin
Quando si deve parlare di un ottimo libro, come in questo caso, preamboli e premesse spesso sono inutili, cosi come il racconto della trama, più utile parlare subito di ciò che ci ha colpito. Ho da poco finito di leggere il thriller dal titolo Il senso del limite scritto da Gianni Zanolin edito dalla Rizzoli e mi ha conquistato fin dall’inizio. Il protagonista principale è senz’altro il commissario Vidal Tonelli. Ma accanto a lui si muovono tantissimi personaggi, tutti molto ben inseriti e tratteggiati. Il caso su cui deve indagare è assai spinoso. Il sindaco di Pordenone Dino Lorenzi si è suicidato e lo ha fatto nel suo ufficio in comune. Quello che non è chiaro è il motivo di tale scelta dato che manca una lettera d’addio e molti suoi effetti personali sono stati fatti sparire. Le indagini sono difficili e rischiano di portare alla luce un ginepraio che coinvolge molte persone in vista di Pordenone. Ma il commissario non si lascerà intimorire da nulla, neanche da reiterate, velate, minacce e porterà a termine, con successo, l’indagine. Ho apprezzato tanto questo lavoro di Zanolin. Un romanzo scritto e condotto benissimo con una trama che coinvolge e che si fa via via più interessante. Un libro con protagonisti inventati ma con una storia che per quel che racconta si avvicina molto alla realtà, purtroppo. Quanti intrighi si nascondono spesso dietro le nomine a direttore di un ente o a presidente di una banca? Quante inchieste sono nate dalla scoperta di queste manovre? Quante le regie occulte, portate avanti da accordi criminali, fatte per spartirsi i posti di potere e ben remunerati esistenti in una città? Zanolin attraverso una scrittura precisa, ordinata, coinvolgente descrive tutto questo. La struttura del romanzo fatta da capitoli non troppo lunghi, con una precisa scansione dei tempi in cui si svolge la storia, da ordine...

LA NOTTE ALLO SPECCHIO





LA NOTTE ALLO SPECCHIO A. Mazzini
La notte allo specchio è il primo romanzo scritto da Adriana Mazzini ed è stato pubblicato da HarperCollins. E’ fondamentalmente un giallo nel quale la protagonista principale è una profiler americana, Alice Brown che dagli stati uniti è arrivata fino a Torino quasi come punizione per i drammatici fatti che l’hanno vista protagonista e che le hanno sconvolto la vita. Ora lavora come ricercatrice in un centro dell’ONU a Torino. Nel capoluogo piemontese viene compiuto un omicidio al quale è chiamato ad indagare, l’altro importante protagonista del romanzo, il commissario Nunzi. Per una serie di circostanze Alice, della quale nessuno conosce il passato e che è ritenuta una semplice studiosa, si ritrova a collaborare come consulente alle indagini. Il suo intervento inizialmente non sarà accettato di buon grado da chi indaga ed anche lei, ancora memore di ciò che è successo negli Stati Uniti, ne farebbe volentieri a meno. Il suo affiatamento con Nunzi ed il resto della squadra però, man mano che le indagini proseguono, sarà sempre più intenso e la collaborazione sempre più proficua tanto da riuscire, insieme, a risolvere il delicatissimo caso. Il romanzo però non è semplicemente un giallo ma analizza in maniera approfondita anche le complesse personalità dei due protagonisti. Nunzi è molto provato dalla sua difficile situazione famigliare la quale spesso gli impedisce di indagare con lucidità. Più di una volta è tentato dall’idea di rinunciare al caso per il quale si ritiene inadeguato e che continua, per lui, a rimanere un rebus indecifrabile. Alice invece, man mano che le indagini avanzano e gli omicidi proseguono, comincia a rivivere il dramma che la portata lontano da casa. La sua mente spesso si perde nel ricordo dei drammatici momenti che le hanno cambiato la vita, del sadico serial killer al quale dava la caccia e dei tanti errori che fatto....
genere: 1giallo
(continua https://gialloecucina.wordpress.com/2019/10/31/la-notte-allo-specchio-adriana-mazzini/)





sabato 26 ottobre 2019

NEVICA ANCORA IN VIA BAXILIO






NEVICA ANCORA IN VIA BAXILIO P. E. Castoldi
Nevica ancora in via Baxilio è la terza avventura del duo Ferrero/Monticelli investigatori per caso, cronisti di professione. Giallo/noir scritto dal prolifico Pier Emilio Castoldi ed edito da Frilli. Protagonista, insieme ai personaggi principali ed a tutte le brillantissime figure che gli si muovono accanto, è la città di Tortona alle prese con un inverno freddo e nevoso che contribuisce a dare all’atmosfera del romanzo noir una ulteriore aura di mistero. Questa volta a indurli ad indagare è la morte di un inquilino di via baxilio troppo presto archiviata come suicidio dagli inquirenti. Ma Dante Ferrero capisce molto presto da alcuni particolari che quello è tutt’altro che un suicidio e insieme al suo fraterno ex collega e neopensionato Gaetano Monticelli inizia ad indagare. Le sorprese non tarderanno ad arrivare ed anche questa volta i giornalisti aiuteranno non poco gli investigatori a risolvere l’intricato caso. Molto scarno l’accenno di trama ma di più proprio non si può dire perché il libro va gustato appieno, con tutto il corredo di battute e dialoghi ironiche e salaci e di intuizioni logiche quanto geniali che la coppia di improvvisati investigatori ci regalano. Un libro che si legge velocemente, allegro, fresco e....
(continua: https://gialloecucina.wordpress.com/2019/08/28/nevica-ancora-su-via-baxilio-pier-emilio-castoldi/)
genere: 1giallo


LE RAGIONI DELLA FOLLIA


Le ragioni della follia: Thriller di [Giorgino, Fabio]

LE RAGIONI DELLA FOLLIA F. Giorgino
Appena terminato di leggere il romanzo thriller di Fabio Giorgino Le ragioni della follia pubblicato in proprio nel luglio di quest’anno. Non nascondo che la decisione di leggerlo è nata soprattutto dalle tante recensioni positive che stava ricevendo e quindi per curiosità o deciso di farlo anch’io. Il mio istinto anche questa volta non ha sbagliato. Il romanzo inizia subito “forte” con la scoperta di un omicidio sulla spiaggia della città di Taranto. La vittima è apparentemente una persona senza macchie ed in più l’assassino ha lasciato sul cadavere dei segni particolari. Di li prende avvio una storia originale e con molte sorprese che ha come protagonista principale il commissario Spiro Fusco che è chiamato ad indagare e, con l’aiuto dell’ispettrice Jenny Devita, a scoprire l’autore di questo e di altri omicidi. Sono opera di un serial killer? Le indagini serrate lo porteranno a scoprire una incredibile realtà. Anche la sua vita privata ed il suo passato saranno parte importante della vicenda che troverà soluzione solo nelle ultimissime pagine del libro dopo innumerevoli colpi di scena e momenti di grande suspence. Un aspetto che mi fa piacere rilevare è che il libro è scritto molto bene. Sembra una cosa scontata ma non è cosi, almeno per quel che posso dire in base alla mia esperienza. Molti si avventurano nella scrittura pensando, forse, che possa essere una attività facile senza avere ahimé una solida base di conoscenze grammaticali e di varietà lessicale cosa che invece ho riscontrato con piacere in questo libro molto ben scritto in quanto a correttezza tecnica e con vocaboli sempre appropriati. E’ un piacere leggere in questi casi anche perchè la lettura risulta più fluida e coinvolgente. Altrettanto sinceramente devo rilevare che, a livello personale, alcune cose non mi sono tanto piaciute. Nulla di sostanziale ma tanti piccoli particolari che hanno reso la storia, dal mio punto di vista, non sempre credibile. Nel complesso comunque un ottimo romanzo d’esordio per Giorgino che fa ben sperare per i suoi futuri lavori.
valutazione: buono
genere: thriller



domenica 20 ottobre 2019

BRUCIO





BRUCIO C. Frascella
Appena terminato di leggere Brucio di Christian Frascella. Questo romanzo è stato pubblicato dalla Mondadori nel 2016 ed è stato l’ultimo pubblicato prima di iniziare la serie dell’investigatore privato (suo malgrado?) Contrera. Brucio ha come protagonisti, alla pari dei suoi precedenti lavori (Mia sorella è una foca monaca, Sette piccoli sospetti, La sfuriata di Bet, La cosa più incredibile), degli adolescenti. In questo romanzo il protagonista è Tommy che qui a 17 anni e che dall’età di 10 anni passa da una famiglia affidataria all’altra a causa della sua triste storia che lo ha visto uscire miracolosamente vivo da un devastante incendio che però gli ha azzerato la famiglia (papà, mamma e sorellina) e lo ha lasciato solo. E’ vivo per miracolo ma ha il corpo devastato dalle ustioni che lo rendono agli occhi degli altri un mostro da evitare. Ha il volto sfigurato e le tante operazioni di ricostruzione non lo hanno aiutato a migliorare. Il libro inizia raccontando il suo arrivo In un paesino di provincia in Piemonte. Da subito il suo inserimento sia a scuola che in famiglia appare problematico, unica luce la sua amicizia con Sally che non lo giudica e non si spaventa guardandolo. Da li inizia una storia molto coinvolgente, emozionante, drammatica, dolce, che porterà i due ragazzi sempre più vicino, sempre più complici, sempre più dolorosamente intimi. Un libro scritto con la solita ironia da Frascella che fa sorridere più di una volta e fa provare tutta una serie di sentimenti: rabbia, sorpresa, simpatia, inquietudine che portano il lettore a leggere con impeto e curiosità la storia di questi due adolescenti e di un mondo cattivo e insensibile, con poche eccezioni, che li circonda e  li ha cresciuti. Il ruolo che fa da contraltare alla pulizia e all’onestà di Tommy e Sally spetta all’ispettore di polizia Sterpa che fa di tutto per addossare a Tommy la colpa di una serie di crimini avvenuti dopo il suo arrivo. La scrittura semplice e immediata regala un ritmo molto vivace al racconto. Un libro che io ho apprezzato moltissimo e che mi ha messo la curiosità di leggere anche i precedenti lavori di Frascella autore di cui ammiro molto lo stile e che ho scoperto grazie ai suoi romanzi con protagonista Contrera. Romanzi diversi da questo che testimoniano la grande versatilità dell’autore, unici elementi comuni sono l’ironia nella scrittura, i morti ammazzati e…Barriera di Milano quartiere multietnico e popolare di Torino. Complimenti a Frascella libro consigliatissimo.
valutazione: più che buono
genere: narrativa

lunedì 14 ottobre 2019

L'OSCURO INCANTATORE




L'OSCURO INCANTATORE R. Graniglia
Appena terminato di leggere l’ultimo libro scritto da Roberto Graniglia, e pubblicato pochi giorni fa attraverso il self publishing, dal titolo L’oscuro incantatore. Tanti sono i personaggi che animano questo inquietante romanzo thriller. Da citare il tenente Crane, presente, a vario titolo, in diversi libri scritti da Graniglia, il professor Frank Williams giovane ricercatore universitario, il suo collega Glenn Parson e la sua compagna Rebecca, il capitano Grindman, il tenente Ross e poi Malanthan, l’incantatore. I protagonisti sono tanti e tutti molto ben calati nel romanzo, tutti importanti, tutti contribuiscono a rendere l’atmosfera del libro tesa fin dalle prime pagine. Il professor Williams si trasferisce dalla caotica New York alle più intime colline del Vermont allettato da un ruolo da ricercatore e da un lauto stipendio offertogli dalla università di Antonsville. Lascia una città ed un passato doloroso con la moglie Rebecca in procinto di partorire sperando di iniziare una nuova vita appagante e meno stressante. L’inizio del libro è abbastanza “normale” anche se l’inquietudine serpeggia ad ogni pagina e ci si attende che possa succedere qualcosa da un momento all’altro. Il romanzo pare sempre procedere sul margine di un burrone, ti fa tenere il fiato sospeso ed i sensi ben allerta. Anche la parte meno razionale, chiamarla paranormal forse è eccessivo, non disturba affatto anzi contribuisce ad alimentare la tensione. Come ci ha abituato l’autore la parte finale (70/80 pag.) è quella più ricca di emozioni. La prima parte, comunque molto coinvolgente, è propedeutica ad un epilogo angosciante. Il libro è scritto in maniera semplice ma curata, ricco di dialoghi. I capitoli brevi contribuiscono a rendere la storia sempre molto chiara e dinamica. Il romanzo è legato alle vicende e ad alcuni personaggi di un precedente romanzo di Graniglia Il lungo Samhain. Alcuni personaggi già protagonisti in quel romanzo tornano tali anche in questo ma comunque L’oscuro imcantatore rimane un libro perfettamente autonomo. Un romanzo che a me è piaciuto molto con un finale all’altezza delle mie aspettative che sale di diritto sul podio dei migliori libri scritti da Graniglia. Il mio preferito, non me ne voglia l’autore, rimane comunque Il cuore di Marta che al momento resta uno dei più bei libri che abbia mai letto. Complimenti, resto in attesa del prossimo….
valutazione: più che buono
genere: thriller