LA MIA OMBRA E' TUA E. Nesi
Terminato di leggere il libro di Edoardo Nesi La mia ombra è
tua da fine settembre in libreria edito da La nave di Teseo. Ecco le mie
considerazioni. Il libro è stato segnalato in un post da Christian Frascella
scrittore che io apprezzo moltissimo e che seguo anche nei suoi consigli di
lettura. I suoi toni non ammettevano dubbi era senz’altro un libro da leggere
ed io non me lo son fatto ripetere. Il romanzo si presenta come il racconto di
un incontro prima e di un viaggio poi intrapreso da un neo laureato in lettere
e da uno scrittore idolatrato ed apprezzato pur avendo scritto un solo libro in
20 anni per poi sparire. Il giovane era alla ricerca di un lavoro e lo
scrittore aveva bisogno di un assistente. Il lavoro al giovane De Vito gli era stato
proposto dall’editore di Vezzosi il quale era interessato soprattutto a sapere
a che punto si trovasse il secondo libro dello scrittore visto che come da
accordi presto avrebbe dovuto consegnarlo. L’idea era quella di utilizzarlo per
carpire notizie fresche e magari anche mettere gli occhi sul manoscritto.
Bisognoso di uno stipendio De Vito accetta. Inizialmente non sarà un’esperienza
piacevole. In più per una serie di circostanze sarà costretto ad accompagnare
malvolentieri Vezzosi a Milano. Invece col passare del tempo l’intesa e
l’amicizia tra i due, complice soprattutto il viaggio, si salda sempre più facendo
vivere al lettore pagine intensissime. La notizia della sua trasferta viene ben
presto scoperta dai media e frotte di fans si danno appuntamento ad una mostra
di vecchi cimeli anni 80/90 nella speranza che il loro vate, come promesso, si rimostri
finalmente in pubblico. Li accontenterà? Cosa dirà? Riuscirà finalmente a
portare a termine il libro? Ma poi qual è il vero motivo che ha spinto l’autore
ad allontanarsi dalla sua casa di Firenze? Da questo romanzo avevo aspettative
altissime non solo per l’endorsement di Frascella ma anche per le svariate
recensioni positive che aveva ottenuto. L’autore non lo conoscevo è leggendone
la biografia mi ha lasciato un po’ interdetto. Prima imprenditore, poi assessore,
ora deputato ma anche vincitore nel 2011 del premio Strega…Poi finalmente l’ho
letto ed è stata una bellissima esperienza. Un libro che non si vorrebbe mai finire:
divertente, ironico e poi tanto, e piacevolmente, politicamente scorretto (si
“sdogana” il consumo di cocaina, le sbronze, la prostituzione, il download dal
web di materiale protetto), finanche terapeutico, durante la lettura infatti mi
son sorpreso più di una volta a ridere di gusto. Un libro bellissimo, che parla
di amicizia di amore filiale e di rispetto. Un libro che ricorda con nostalgia
(ed a volte con rimpianto) il passato e con speranza il futuro. Un romanzo che
appassiona e che ti lega ai protagonisti visceralmente. E poi c’è il racconto
del viaggio, i dialoghi tra De Vito e Vezzosi, i ricordi, i pensieri, le
recriminazioni. Un romanzo assolutamente da leggere. Solo una cosa non mi è
tanto garbata (per dirla alla Vezzosi), il finale l’ho trovato poco in linea
col resto del romanzo avrei preferito un epilogo differente magari più leggero
e più…ovvio. Mi è parso un po’ pesante e poco chiaro. Sottigliezze, il mio
giudizio rimane ovviamente ampiamente positivo.
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