APRILE
Kaeru ⭐⭐⭐⭐
Il parco ⭐⭐⭐✶
una scheggia di
tristezza purissima ⭐⭐⭐⭐
IL BACIO DEL NECROFILO – Sonia Alcione –
Il bacio del necrofilo è l'ultimo romanzo scritto da Sonia Alcione e pubblicato in proprio nel mese di marzo. Il libro è un thriller e racconta di un'indagine che è chiamata a svolgere l'ispettrice Rosati. La Rosati insieme al suo fido collaboratore, l'agente Marri, ed al resto della sua squadra dovrà indagare per cercare di scoprire chi è il colpevole della sottrazione del cadavere di una ragazza che sarebbe stata sottoposta ad autopsia nei giorni seguenti. Dopo un paio di giorni inspiegabilmente il corpo viene riportato indietro. Ci si accorge pero immediatamente che lo stesso ha subito una brutale profanazione. Non è un caso semplice, i sospettati sono tanti e mentre si cerca il vero colpevole queste sottrazioni continuano. Il maniaco è ormai fuori controllo, comincia ad uccidere e l'ispettrice deve far di tutto per interrompere quella sequenza di omicidi. Il romanzo affronta un crimine, la necrofilia, piuttosto lugubre ed angosciante. Il libro fa questa scelta raccontando una vicenda ben costruita e studiata nei dettagli. Le sorprese non mancano e spesso le indagini dovranno iniziare da capo a causa di colpi di scena che rimetteranno tutto in discussione. A parer mio sta qua il difetto maggiore del romanzo. Per me i cambi di direzione sono stati troppi e questo ha comportato anche l'aver mandato fuori strada gli investigatori troppe (ma proprio troppe) volte, accusando inopinatamente le persone sbagliate. Poi una volta scoperto il vero colpevole il lettore si rende conto che quella figura, così come raccontata fino a quel momento, è incompatibile con un criminale capace di tali nefandezze. Va bene sorprendere il lettore ma forse a mio giudizio, si è un po’ ecceduto. Un libro comunque apprezzabile che racconta un'indagine difficile ed un crimine barbaro. Un pugno nello stomaco che forse per essere apprezzato completamente (da me) doveva essere ancora più forte e più preciso.
KAERU M. Lorenzi
Oggi vi parlo di un romanzo piuttosto singolare, uscito
quasi un anno fa e scritto da Matteo Lorenzi. Il libro si intitola Kaeru, che
significa letteralmente rana, ma anche cambiamento, ritorno a casa, ritorno
alle origini e, per dirla con le stesse parole dell'autore, racconta la storia
di un incredibile esperimento sociale realizzato su una inconsapevole cavia
umana...una sorta di 1984 di Orwell rivisitato in chiave moderna e con
sfumature totalmente inattese. Per quanto io sia attento alle uscite dei libri,
soprattutto quelli che raccontano storie particolari, al tempo della sua pubblicazione
(7/2021) questa opera mi era sfuggita o forse non le avevo dato il giusto
credito. Per fortuna ora mi è stato segnalato e consigliato da chi lo conosce
bene e questa volta non me lo son lasciato sfuggire. Un romanzo che all'epoca
in cui uscì creò molto interesse e ricevette molte segnalazioni e recensioni.
Non scriverò quindi un'altra recensione classica del libro (ne potrete reperire
diverse) ma solo le mie considerazioni, che non sono comunque poche. Per
parlare rapidamente della trama possiamo dire che i protagonisti della vicenda
sono tre: Marcello Spatonzi un uomo banale senza guizzi senza grosse qualità
poco socievole e molto poco interessante; Denny Di Venuto una persona baciata
dalla fortuna che vive di eccessi e molto in vista nella sua comunità; il sig. Oshima un personaggio ambizioso e
geniale anche troppo...Spatonzi vive o meglio passa le sue noiose
giornate a Carindola Terme con l'unico obbiettivo, dopo essersi alzato la
mattina, di far arrivare presto la sera. Ad un tratto tutto cambia nella sua
inutile esistenza; cosi entra in scena Denny, brillante, ricco, affascinante e
spaccone. Artefice di questo cambiamento sarà Oshima che dal sol levante
telecomanda le loro esistenze. Di più non si può, e non si deve, dire perché il
racconto è una continua sorpresa e per sorprendersi meno si sa meglio è. Vi
assicuro però che il racconto è un susseguirsi di colpi di scena e di momenti
divertenti. Si possono invece raccontare le sensazioni che questo libro
suscita. Innanzitutto è scritto bene. Intendo correttamente, in un italiano
corretto, con termini appropriati ed una sintassi regolare. Sembra superfluo
dirlo. Quasi ovvio, quando un manoscritto va in stampa. Ma spesso non è così.
Questo romanzo da questo punto di vista è impeccabile. È molto curato e la
lettura ne giova, scorre fluida e piacevole. Poi ovviamente deve essere detto
ciò che il libro lascia in eredità al lettore, ed a me nello specifico. Da
questo punto di vista il racconto è una vera miniera. Sensazioni ne trasmette
ad ogni pagina letta, considerazioni ne fa fare per ogni fatto che accade.
Quanto dellla nostra vita viene determinata da noi stessi? Spesso ci succedono
delle cose che sembrano ordite da un regista folle. E se fosse veramente così?
Abbiamo in mano il nostro destino o ci dobbiamo accontentare, quando siamo
posti di fronte ad un bivio, di decidere se intraprendere una strada piuttosto
che un’altra? Le famose porte scorrevoli. Sono tanti i dubbi che sorgono
leggendo questa storia. In definitiva un romanzo ben fatto, ben orchestrato,
divertente e per nulla banale che attraverso un racconto che può apparire
leggero fa sorgere interrogativi nel lettore anche riguardo la moralità di
certe azioni. Fin dove ci si può spingere per avere fama, soldi e visibilità? E’
sempre tutto lecito o oltre una certa soglia non ci si può spingere? Lorenzi è anche
un musicista, detto meglio è un artista, che scrive e canta. Onestamente non so
come canta, anche se lo fa da 25 anni, ma come scrive adesso lo so è non posso
che fargli i complimenti. Una storia originale, una scrittura fluida, una
vicenda anche divertente che fa riflettere. L'argomento proposto dal libro è
stato trattato nelle maniere più disparate ma attraverso questo romanzo è
proposto in una veste che coinvolge e diverte. Un romanzo assolutamente
consigliato.
valutazione: buono
genere. narativa
IL SENTIERO DI ISABELLA G. Potenza
Qualche considerazione sul libro appena terminato di leggere. Continua la mia esplorazione nel mondo del self publishing ed oggi vi parlo del romanzo Il sentiero di Isabella scritto da Giusy Potenza. Il libro racconta la vicenda drammatica, di coraggio e di riscatto, di cui è protagonista Isabella Andreoli, una avvocatessa molto capace che ha per clienti anche personaggi molto discutibili. Il romanzo inizia con Isabella che si trova di fronte ad una stazione dei carabinieri in preda ad un'amnesia totale che gli ha fatto dimenticare tutto di sé. Non sa neppure perché si trova lì ma, disperata per la sua condizione, decide di entrare per chiedere chi è e per capire cosa le può essere successo. Il comandante Nasetti. insieme ai suoi collaboratori, cercherà di far luce su quella strana storia. Per prima cosa le vengono fatti approfonditi esami medici che escludono patologie cliniche ed anche violenze di terzi. Verranno in seguito appurate le sue generalità ed il suo lavoro. Verranno poi avvisati i suoi famigliari, marito e due figlie, dello stato di estrema confusione in cui versa il loro congiunto. Lei non li riconosce e la situazione si fa veramente angosciosa. Da qui parte una storia ben costruita e di grande suspense che coinvolgerà intensamente il lettore. Ma qui sta anche, secondo me, uno dei pochi difetti del libro. La storia infatti, costruita molto bene e ricca di suspense, alla fine dopo aver caricato di grande attesa il lettore partorisce un finale che, questo è il mio parere, non soddisfa appieno. Ci si aspetta da un momento all'altro la grande sorpresa finale invece, a conclusione di tutto, l'indagine viene brillantemente risolta senza eclatanti colpi di scena. La vicenda avrebbe meritato a mio parere un finale più pirotecnico perché fino a quel punto tutto era stato costruito con grande attenzione e non lesinando sorprese. Peccato, Il sentiero di Isabella rimane comunque un romanzo ottimamente costruito ma maggior spregiudicatezza e coraggio, nei momenti conclusivi, lo avrebbe reso ancora migliore.
valutazione: più che discreto
Genere: giallo