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giovedì 24 dicembre 2020

NELLE SCARPE DELLO SCRITTORE

 



NELLE SCARPE DELLO SCRITTORE R. Gassi

Nelle scarpe dello scrittore è il titolo del racconto giallo scritto da Roberto Gassi ed edito da Delos digital nel novembre del 2020. Un racconto breve ma molto intenso che coinvolge il lettore fin dalle prime pagine. I protagonisti principali sono lo scrittore italiano (senza nome preciso) e Joan Druii, il pesatore. Ma molti altri sono i personaggi che ruoteranno intorno a loro, prime fra tutte le compagne dei due protagonisti ovvero Cristina e Karina. La storia inizia raccontando come nasce l’amicizia tra lo scrittore e il pesatore. Lo scrittore era incuriosito da quello strano personaggio che in piazza Vittoria a Timisoara, in Romania, faceva salire tutti quelli che lo desideravano su una bilancia, gli comunicava il peso corporeo e poi, fissandoli negli occhi, appuntava su un foglietto il peso della loro anima. Il particolare modo di agire di Joan allo scrittore italiano provocava un forte desiderio di conoscerlo, di poterne conoscere la sua storia ed il perché compisse quella strana operazione. Si ritrovava così a vagare per le strade della città immerso nelle sue riflessioni. Senza trovare il coraggio di avvicinarlo. Dopo diverso tempo riuscii nel suo intento. La sua conoscenza lo lasciò molto sorpreso per quello che apprese su di lui. I due divennero grandi amici. Da qui si sviluppa tutto il resto del racconto che se pur breve condensa, al suo interno, un gran numero di accadimenti e di situazioni emozionanti, ad un ritmo molto sostenuto. Viaggeranno per la Romania, per un motivo particolare, in compagnia delle loro compagne, anzi da quel momento Cristina e Karina diventeranno le mattatrici del racconto. Gassi, in attesa di veder pubblicato il suo prossimo romanzo, si mette alla prova con un racconto.  Un racconto ed una storia in cui si ritrovano tutti i tratti tipici della sua scrittura e del suo estro: originalità (della storia, dell’ambientazione, dei protagonisti, della scrittura), capacità di creare storie fortemente evocative e il saper trasmettere al lettore quel senso di inquietudine, quella necessità di continuare a leggere per sapere come evolve la vicenda raccontata. Senza interruzioni fino al termine. Finale sorprendente che chiude perfettamente un racconto molto divertente. Complimenti quindi più che meritati per questa ennesima ottima opera. In attesa finalmente di leggere un suo nuovo romanzo.

valutazione: buono

genere: 2giallo 


 


lunedì 14 settembre 2020

IL GIALLO DI VIA POMA

 

IL GIALLO DI VIA POMA M. Lugli

Il delitto di via Poma è un libro giallo, scritto da Massimo Lugli e da Antonio del Greco ed edito dalla Newton Compton. Ero molto curioso di leggere questo romanzo. Conoscevo bene la vicenda raccontata ma non conoscevo la scrittura di Lugli. Negli ultimi anni l’autore ha spesso scritto i suoi romanzi creando un mix tra realtà e finzione raccontando dei feroci personaggi o dei cruenti fatti di cronaca che sono avvenuti in Italia negli anni recenti. Ne sono esempio i suoi romanzi dedicati alla mala romana come Quelli cattivi o Nel mondo di mezzo il romanzo di mafia capitale. Anche Il giallo di via Poma appartiene a questo filone narrativo anche se in questo caso, come per Il giallo Pasolini, viene raccontata la storia di uno dei delitti più enigmatici avvenuti nel nostro paese. L'omicidio di Simonetta Cesaroni, una ragazza di soli 20 anni, consumatosi il 7 agosto del 1990 in un quartiere bene di Roma. Il 2020 oltre ad averci lasciato in eredità un virus letale, ed ancora molto lontano dall’essere debellato, è anche l’anno in cui ricorrono anniversari importanti e dolorosi per la storia italiana. Proprio quest’anno infatti è caduto il 40esimo anniversario dell’attentato alla stazione di bologna che il 2 agosto del 1980 fece 85 vittime, e proprio quest’anno, appunto, cadono i 30 anni dal delitto di via Poma tutt’ora insoluto. Non mi dilungo sul racconto della trama del romanzo perchè ripercorre abbastanza fedelmente, se pur con qualche licenza a volte anche troppo ardita, tutti i fatti che accaddero quel 7 agosto di 30 anni fa e poi tutte le indagini e gli sviluppi che seguirono alla scoperta di quel delitto. Più significativo evidenziare, come anche il libro sottintende nel raccontare l'intera vicenda, come le indagini, pur se in buona fede, siano state condotte con forse troppa superficialità e poco raziocinio. Gli inquirenti si erano forse troppo innamorati delle conclusioni a cui erano arrivati, decidendo che quella dovesse essere “per forza” la verità, ma purtroppo non ressero alla prova del giudice, e via via i vari accusati del delitto vennero tutti prosciolti. Fu cosi per il portiere dello stabile, per il nipote dell’anziano proprietario dell’intero palazzo e anche per l’allora fidanzato di Simonetta, Raniero Busco, accusato dell’omicidio ben 21 anni dopo, mandato a processo ma poi prosciolto. Insomma è vero che i mezzi di cui disponeva all’epoca la polizia non erano certo quelli attuali, ad esempio 30 anni fa non esisteva l’esame del DNA, non esisteva la possibilità di analizzare i tabulati telefonici e neppure quella di “congelare” la scena di un crimine ma comunque, rimane evidente che le indagini furono approssimative e che molte strade investigative non furono approfondite o non vennero neppure prese in esame. Tornando a parlare del romanzo va detto che ovviamente i nomi utilizzati per i vari personaggi sono diversi da quelli veri, anche se sono facilmente identificabili. Chiaramente poi, nel racconto si dà ampio spazio alla fantasia inventando personaggi, come il giornalista di Repubblica, Marco Scalesi, ed altri che contribuiscono a rendere più accattivante la storia.  A proposito di questo mi viene da fare una considerazione. E’ sempre complicato scrivere un racconto sotto forma di romanzo parlando però di un fatto reale. Soprattutto quando come in questo caso i fatti reali non fanno solo parte del libro ma sono l’essenza del libro stesso. Emergono chiaramente, nel racconto, (tranne per qualche esagerazione), le capacità narrative di Massimo Lugli, anche perché si sta sempre più specializzando in questo genere di romanzi, ma spesso la parte fantasiosa del racconto diventa preponderante rispetto ai fatti reali. Confondendo un po’ il lettore, non permettendogli di capire bene dove finisce la cronaca ed inizia la fiction. Per questo io propendo sempre per tenere ben separati i due ambiti quello reale e quello del romanzo. In definitiva un libro godibilissimo che però, secondo me, va letto considerandolo come una vicenda slegata dai fatti reali ai quali si ispira. A parer mio è il modo migliore per poterlo apprezzare appieno. Deve considerarsi semplicemente un buon romanzo giallo, ma non può essere utilizzato per conoscere i fatti che avvennero quel pomeriggio del 7 agosto di 30 anni fa in via Poma, per quello ci vuole un libro di inchiesta ad hoc.

valutazione: più che discreto

genere: giallo

 


domenica 7 giugno 2020

IL COLPEVOLE SE NE FREGA




Il colpevole se ne frega (Un'indagine di Contrera Vol. 3) di [Christian Frascella]

IL COLPEVOLE SE NE FREGA C. Frascella
Il colpevole se ne frega. Breve racconto di Christian frascella che, dopo un anno dalla pubblicazione del romanzo Il delitto ha le gambe corte, attraverso questa storia ci riconnette con Contrera, in forma nonostante il coronavirus. Un racconto provvidenziale, necessario e anche un po', sadicamente, tardivo per noi fan dell'investigatore privato più scalcagnato dell'universo. Una vicenda che si consuma tutta nella "sua" Barriera di Milano. Quartiere di Torino nel quale ha il suo ufficio molto alternativo (un angolo di una lavanderia a gettoni con una sedia ed un frigorifero necessario a contenere birre corona a profusione). In cui si muove con disinvoltura, malgrado chi lo abiti spesso non è persona raccomandabile. Un luogo nel quale vive Paola, la sorella, l'unica che gli è rimasta accanto dopo le sue "intemperanze" di quando era un promettente poliziotto. Il migliore: intuito, freddezza. Tutto sprecato per stupida avidità. Li vive anche Erica la donna che ama e che immancabilmente fa soffrire perchè lui è un errore che respira. Combina guai ad ogni passo e soprattutto nei rapporti interpersonali non ne fa una giusta. Basta dire che la sua ex moglie è incinta e l'artefice di questa gravidanza è lui complice una inopinata notte alcolica. Ora Anna vuole tenere il bambino e ricomporre la fu famiglia Contrera con la benedizione di Valentina, la figlia ribelle. Quella notte per lui è stata uno sbaglio uno dei tanti anche perche per lui Anna è un capitolo chiuso...forse. Barriera di Milano è anche dove ha sede il commissariato nel quale lui, malgrado non sia più poliziotto, continua ad entrarne e ad uscirne come fosse ancora casa sua. Una vicenda, quella del racconto, utile per riannodare i fili con l'esistenza di Contrera, un breve recap delle sue disavventure passate. Contrera un personaggio unico contraddittorio con tanti difetti e pochi pregi. Ma uno solo basta per pareggiare  tutti i suoi lati negativi: l'attenzione per gli ultimi, per quelli che come lui hanno fatto tanti errori ma a (modo loro) sono generosi e altruisti. Tutto sempre condito con tanto senso dell'ironia e del sarcasmo elementi essenziali per riuscire a prendere la vita con un po di leggerezza.
valutazione: buono
genere: 2giallo