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martedì 4 agosto 2020

L'UOMO CON LO ZAINETTO

L’uomo con lo zainetto : Un romanzo thriller poliziesco, un hard boiled ambientato a Torino (ANUNNAKI - Narrativa Vol. 9) di [Luigi Schifitto]

L'UOMO CON LO ZAINETTO L. Schifitto
L'uomo con lo zainetto è il titolo di un romanzo giallo scritto da Luigi Schifitto. È un thriller con molte venature, dal poliziesco, al noir, all'hard boiled. Il protagonista è il commissario Cavalli con tutta la sua squadra investigativa composta, tra gli altri, dal suo vice Agosta e dall'ispettore Avenatti. Il caso che si presenta loro appare subito molto complicato ed enigmatico. Viene scoperto l'omicidio di un professore universitario ucciso nel suo studio con modalità raccapriccianti. L'assassino ha infierito sulla vittima in modo feroce, ed ha lasciato sul luogo dell'omicidio una cartolina con uno scorcio di Roma con su scritta una lettera, che a prima vista, sembra essere una zeta. Il commissario Cavalli inizia ad indagare ma è molto difficile raggiungere dei risultati e, ad aggravare la situazione, pochi giorni dopo viene scoperto un altro omicidio sempre con un accanimento inusitato sulla vittima e sempre lasciando, nelle sue vicinanze, una di quelle misteriose cartoline. Gli omicidi si susseguono e gli inquirenti non hanno indizi concreti su cui lavorare. Giungere alla soluzione del caso, non sarà semplice. Cavalli e la sua squadra ci arriverà solo dopo aver imboccato alcune false piste e dopo innumerevoli, minuziose indagini. Alla fine il caso sarà risolto ma non tutto andrà come auspicabile...Bel romanzo scritto da un autore che in questo libro ha dimostrato grandi capacità narrative, scrivendo una storia piuttosto originale e coinvolgente riuscendo a sorprendere più di una volta il lettore, regalando forti scosse di adrenalina, e creando un serial killer molto determinato e crudele. Un romanzo giallo che ha al suo interno tre differenti generi nei quali l'autore se l’è cavata egregiamente: il poliziesco, con le indagini che sono condotte dal commissario Avenatti. Nel quale l'intreccio e la storia sono ben sviluppate ed il ritmo sostenuto. Non mancano le sorprese e colpi di scena. Il thriller, portato avanti con grande capacità, nel quale vediamo all'opera uno spietato e cinico serial killer con tutte le sue sanguinose gesta raccontate nel dettaglio. Il noir, nel quale l'autore prende il lettore e lo porta nella mente e nella vita dell'assassino. Così veniamo a conoscere la sua storia e le vicissitudini che lo hanno portato a compiere i delitti. I suoi pensieri ed i suoi deliri. Anche la descrizione dei protagonisti è approfondita e particolareggiata. Il libro è ambientato in una fredda Torino di fine novembre, già in clima natalizio. La scena si sposta, a causa delle indagini, da Torino a Roma e poi ancora definitivamente a Torino. Due città piene di fascino e mistero che l'autore descrive bene integrandole perfettamente all'interno del racconto. Un romanzo che io ho apprezzato molto anche per il finale assolutamente all'altezza del resto della storia. Un finale giusto, coerente e cinico come si conviene ad un buon thriller. Unica nota negativa un editing un po’ carente, che ha "dimenticato" di correggere diversi refusi ed errori dei termini lungo il racconto, non riuscendo, neanche, a ovviare ad un fastidioso intercalare dell'autore. Che però non inficia il giudizio finale, che rimane molto positivo. 
valutazione: buono
genere: 2thriller 

 



LE MIE VALUTAZIONI LUGLIO2020


Luglio 2020

Carte e sangue                     ⭐⭐⭐
Il consulente                        ⭐⭐⭐⭐★
Requiem veneziano             ⭐⭐⭐⭐
L'uomo con lo zainetto        ⭐⭐⭐⭐
L'altra metà della notte        ⭐⭐⭐⭐
Impact factor                        ⭐⭐⭐⭐
L'assassina                            ⭐⭐⭐⭐
Quattordici spine                  ⭐⭐⭐⭐

mercoledì 22 luglio 2020

L'ALTRA META' DELLA NOTTE






L'ALTRA META' DELLA NOTTE F. Mundadori
L'altra metà della notte è un romanzo scritto da Fabio Mundadori nel 2016 e dedicato a tutti i sopravvissuti dell'attentato terroristico che il 2 agosto 1980 uccise alla stazione di Bologna 85 persone. In occasione dei 40 anni dalla tragedia viene riproposto dopo un leggero maquillage dalla casa editrice Bacchilega. Il romanzo è condotto su due piani temporali: il primo, è quello che ripercorre, in forma romanzata, il giorno della strage e che mette all'interno della stazione molti dei personaggi del libro. Il secondo è quello nel quale ritroviamo gli stessi personaggi molti anni dopo. Tutti sono alle prese con eventi post traumatici. Il personaggio principale è il commissario Cesare Naldi. Anche lui era presente alla stazione il giorno dell'attentato ma ne uscì fortunatamente illeso. Anch'egli come gli altri pero subì conseguenze psicologiche che si ripercuotono ancora nel presente. Naldi viene chiamato nel cuore della notte perché, a causa di un'auto uscita di strada e finita in un campo, viene ritrovato il corpo senza vita di Anna Serra, una ragazza scomparsa da casa qualche giorno prima. Il corpo della donna sembra sia stato straziato da una bomba anti uomo. Uno dei tanti residuati bellici della seconda guerra mondiale che sono ancora presenti in quella zona, nella quale passava la linea gotica. La ragazza ha una storia molto drammatica alle spalle. Purtroppo era presente anche lei nella stazione di Bologna quel maledetto giorno che pose fine alla vita di suo papà, che lei accompagnava per fare gli ultimi acquisti in vista della partenza per le vacanze. Da quel giorno soffre di crisi ricorrenti che si acuiscono con l'avvicinarsi della data del giorno della tragedia. Si ammutolisce, gli compaiono strane eruzioni cutanee che, per la vergogna, la inducono a sparire per alcuni giorni, ricomparendo quando il fenomeno è terminato. Questa volta però ha compiuto un percorso che per sua sfortuna la portata incontro alla morte. Il commissario Naldi, cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente, comincia a nutrire qualche dubbio sulle ipotesi fatte nei primi momenti del ritrovamento e comincia ad indagare. Durante le indagini si susseguono una serie di "strani" suicidi e di omicidi che sembrano tutti collegati alla morte della ragazza. Il mistero diventa così sempre più fitto. La soluzione del caso sarà assai complicata da trovare e porterà con sé dolorosi e drammatici strascichi. Finale sorprendente e non banale. Molti altri sono i personaggi importanti che animano il romanzo su tutti l'agente Cristina Colombo e il conduttore tv Roberto Fabbri. Il libro scritto da Mundadori come detto è dedicato a tutti i sopravvissuti di quel vile attentato. L'autore scrive una storia assolutamente credibile e molto coinvolgente. Lo fa attraverso una scrittura che cattura imprimendo un ritmo sostenuto alle varie “sequenze” del romanzo. Una vicenda drammatica, tesa, con molti colpi di scena. Un romanzo molto godibile, ben costruito e con personaggi ben caratterizzati anche se riporta alla memoria una pagina drammatica della nostra storia. Un libro assolutamente da leggere ed un autore da seguire. Una strage che, giudiziariamente parlando, ha avuto la sua parola fine, con la sentenza definitiva, moltissimi anni dopo l'attentato. Una strage che, ancora adesso a 40 anni di distanza, come racconta il libro, fa sentire le sue conseguenze sulle persone sopravvissute che hanno vissuto quel disastro. L'iter giudiziario ha subito depistaggi, false piste, e sentenze, nei vari gradi di giudizio, sempre molto controverse, che comunque alla fine sembrano aver individuato gli esecutori materiali dell'attentato ma che non sono riuscite a dare, e probabilmente mai lo faranno, i nomi dei veri mandanti. Leggere questo romanzo mi ha dato l'opportunità di scoprire un autore che non conoscevo. Che per fortuna ho recuperato e che continuerò certamente ad approfondire.
valutazione: buono
genere: thriller

 


mercoledì 15 luglio 2020

IMPACT FACTOR





Impact Factor: Indagine 0 - Circulus Intelligenti Pauca di [Antonino Finocchiaro]

IMPACT FACTOR A. Finocchiaro
Impact factor è il titolo del romanzo thriller scritto da Antonino Finocchiaro, appena uscito e pubblicato in proprio su Amazon. Un romanzo piuttosto originale con protagonista la città di Catania e la sua università. Un vero e proprio protagonista all’interno del romanzo non c’è. Sono tanti i personaggi “principali” del racconto e questo, a parer mio, è uno dei tanti pregi del libro scritto dall’autore siciliano. La vicenda si può riassumere così: una mattina il prof. Barberini recandosi al lavoro in università si accorge che qualcosa stona tra l’erba del giardinetto antistante l’ingresso del dipartimento di farmacologia. Avvicinandosi si accorge che li giace il corpo di un ragazzo che conosce bene, Angelo Li Volti, riesce a dare l’allarme ma il suo cuore non regge oltre e muore anche lui, di infarto. La morte del Li Volti viene sbrigativamente considerata un suicidio. Anche se motivi per un gesto simile sembrano non essercene. Eppure non si effettua neppure l’autopsia e la tragedia viene cosi archiviata. Ma, e qui entra in scena un personaggio chiave della storia, l’agente scelto Roberto De Stefano, il primo che è accorso sul luogo dell’incidente con l’auto di pattuglia, non ci vede chiaro. Il suo superiore, il commissario Salsano, ha archiviato il caso, ma lui non vuole arrendersi. Comincia a chiedere in giro, a fare ricerche personali, aiutato dal secondo personaggio fondamentale del romanzo, Gioele Croci, anche lui, come Li Volti, un dottorando in farmacologia del quale era molto amico. Non mancano in questa vicenda due giovani figure femminili, Stefania e Rosaria, che si riveleranno importantissime per la soluzione del caso. Alla fine la verità verrà a galla, ma sarà una verità amara e difficile da digerire. Un romanzo che io, lo dico subito, ho apprezzato moltissimo. Per una numerosa serie di motivi. Innanzitutto l’ambientazione. La città di Catania non è usuale vederla come protagonista di un romanzo. Qui lo è assolutamente, lo si avverte chiaramente, soprattutto grazie all’autore che la descrive in modo mirabile, con le sue bellezze e le sue contraddizioni. Le parti in dialetto sono minime, assolutamente funzionali al racconto e non disturbano anzi arricchiscono i vari dialoghi. Poi il protagonista non è il solito commissario piacione, tombeur des femmes e soprattutto non ci sono inutili e pruriginose implicazioni sessuali tra i protagonisti. Altro pregio, non da poco, da sottolineare. L’agente è un personaggio particolare è vero, ed ha passato dei guai per la sua aggressività verso i criminali. Ma la sua figura non è quella inverosimile del super eroe che tutto può, non compie inseguimenti e performance improbabili ma si comporta come un “semplice” agente scrupoloso e desideroso, semplicemente, di ottenere giustizia nei confronti di un ragazzo troppo presto considerato un semplice arrivista. La scrittura è curata ed il racconto scivola via veloce. La storia è assolutamente plausibile anzi direi che purtroppo sono fatti che si ripetono troppo spesso nei nostri atenei. Qui vengono raccontati da una persona che, essendo un biologo, conosce bene queste situazioni per averle vissute, forse, anche in prima persona. Descrive a ragion veduta il mondo dell’università ed i suoi problemi grandi e piccoli che gli gravitano intorno, primo fra tutti quelli del nepotismo e del baronato. Un romanzo anche di denuncia, avvincente e coinvolgente. Complimenti all’autore. Spero vivamente che la storia del Circulus Intelligenti Pauca non si esaurisca qui.
valutazione: buono
genere: thriller

 


lunedì 13 luglio 2020

L'ASSASSINA





L'ASSASSINA di [Marina Caserta]

L'ASSASSINA M. Caserta
L’assassina è un romanzo thriller scritto da Marina Caserta e pubblicato da Informazione libera nel 2019. Il romanzo ha per protagonisti principali lo sceriffo John Halifax ed il suo vice Mark Mcdonnel. Siamo nel novembre del 2018  a Wolf Creek nel Montana, lo sceriffo è ancora in congedo per un terribile incidente stradale che ne ha deturpato il viso, a causa dell’incendio che si è sviluppato dopo la carambola, quando un giorno, all’alba, viene raggiunto dalla telefonata del suo vice che gli chiede se se la sente di tornare anzitempo in centrale in quanto c’è un caso spinoso da affrontare e c’è bisogno della sua esperienza e capacità per riuscire a capirci qualcosa. Il problema è rappresentato dalla morte del giudice Harper, apparentemente per un incidente stradale, ma molti conti non tornano e poi il giudice era un personaggio talmente odiato che non è difficile pensare che quella possa essere stata una messa in scena. In verità l’inizio vero e proprio del romanzo racconta che nel giugno del 2016, a Roma un uomo viene ucciso, per mano di una donna, tramite una iniezione letale. Che relazione c’è tra questi due eventi? Il giudice è morto a causa di un banale incidente stradale? Partendo da questi due fatti l’autrice sviluppa una vicenda piuttosto complessa e molto ben raccontata. La storia rimane ammantata di mistero fino alle battute finali nella quali si ha più chiaro tutto l’intreccio e le motivazioni di quel che abbiamo letto fino a quel punto. Il romanzo è piuttosto originale, ma plausibile, per quanto anche nella realtà, si può immaginare che certe situazioni possano essere possibili e che vengano condotte segretamente, all’oscuro della gente comune. Un libro che non si smetterebbe mai di leggere per la curiosità di conoscerne il proseguo. I protagonisti sono ben caratterizzati soprattutto i principali. Le indagini coinvolgono immediatamente il lettore. Un aspetto particolare che mi ha colpito sono i dialoghi tra i vari personaggi sempre molto ben costruiti. Non mancano le sorprese e di cinismo ce n’è in abbondanza. Finale coerente che io ho apprezzato molto. La Caserta si conferma un’ottima scrittrice. L’assassina si pone a metà della sua attuale bibliografia in quanto è il terzo romanzo da lei scritto. Successivo a questo ha pubblicato (in self publishing) Il consulente che ho letto e che posso tranquillamente dire che sia il suo libro migliore. Posso affermare che nella scrittura e nelle trame di Marina Caserta c’è stata certamente una evoluzione, magari i primi libri erano meno strutturati di questi ultimi, anche se in realtà il suo primo romanzo, L'infelice vita di Deborah, con l'acca, non l’ho ancora letto, ma ora soprattutto nel suo ultimo romanzo (Il consulente) si riconoscono bene i progressi compiuti: nella solidità della scrittura, nella capacità di creare suspense e attesa nel lettore e anche di scrivere storie accattivanti, che catturano. Complimenti. Consigliato.
valutazione: buono
genere: thriller

 


mercoledì 8 luglio 2020

QUATTORDICI SPINE





QUATTORDICI SPINE R. Russo
Quattordici spine è un romanzo giallo scritto da Rosario Russo e pubblicato da Algra nel 2019. Il romanzo ha per protagonista l’ispettore di polizia Luigi Traversa. Arrivato ad Acireale in Sicilia, proveniente da Feltre in Veneto, a seguito di un trasferimento dopo un grave episodio che lo ha visto protagonista, accaduto nelle strade del paese veneto. Lui avrebbe voluto lasciare l’arma ma un suo superiore lo ha convinto a continuare, accettando di buon grado un lungo trasferimento. Il suo diretto superiore in Sicilia è il commissario Lorefice. Insieme dovranno affrontare un caso complicato: l’omicidio di un canonico della basilica di San Pietro, Don Mario Spina, che viene ritrovato morto all’interno della sacrestia della chiesa. Un omicidio in apparenza inspiegabile, tenuto conto della bontà del prete. Da qui inizieranno delle indagini serrate e molto meticolose che porteranno a galla una verità sconvolgente, che vedrà implicate molte persone insospettabili. Dopo quattordici giorni di febbrili supposizioni verranno finalmente assicurati alla giustizia tutti coloro che si sono macchiati di questo terribile delitto. Rosario Russo ha scritto un buon giallo ben articolato e con una trama avvincente. Molti sono i personaggi che entrano a far parte della storia e per molti si prova immediata simpatia. L’ispettore che ha creato l’autore è un personaggio al quale ci si affeziona immediatamente. Dotato di grande intuito e sagacia. Si ritrova in un paese che inizialmente le appare piuttosto ostile, lui che tra l’altro odia il pesce ed ha abitudini alimentari e non solo molto diverse da quelle siciliane, ma poi pian piano si adatta e anzi viene conquistato sempre di più da questa terra e dai suoi abitanti. La scrittura di Russo è semplice e facilmente fruibile. Il ritmo impresso al racconto non è particolarmente veloce. Oggettivamente è scritto bene anche se, in alcuni frangenti, in uno in particolare, forse la scena descritta è un po’ discutibile. Ma per il resto corre via senza intoppi; si tratta di un giallo classico con indizi e prove da trovare, forse manca un po’ di pathos e qualche sorpresa che avrebbero un po’ vivacizzato la scena. Ma probabilmente non era questo l’obiettivo dell’autore. L’intento era quello di scrivere una storia credibile, con una bella indagine, molto curata portata avanti da personaggi ben caratterizzati, che catturino l’attenzione del lettore. Ci è riuscito perfettamente e per questo va sicuramente complimentato ma io, personalmente, non ho avvertito un trasporto particolare verso la storia l’ho trovata un po’ troppo “semplice”, ma questi sono gusti personali. Poi io lo dico sempre, è probabilmente è un mio limite, ma quando si trattano certi argomenti, che adesso non cito per non fare spoiler ma chi mi conosce può intuire quali sono, bisognerebbe farlo con estrema delicatezza ed attenzione cosa che invece non ho ravvisato qui. Ma ripeto sono miei limiti. Rimane in definitiva un ottimo giallo con una bella trama e delle descrizioni molto incisive.
valutazione: più che discreto
genere: giallo

 


martedì 30 giugno 2020

IL CONSULENTE






IL CONSULENTE di [Marina Caserta]

IL CONSULENTE M. Caserta
Il consulente è il titolo dell’ultimo libro scritto da Marina Caserta. Questo è il suo quarto romanzo, è un thriller, ed è stato pubblicato col self publishing su Amazon. E’ un romanzo che vede protagonista una squadra speciale nata per combattere un delitto odioso e troppo comune, purtroppo. I suoi componenti sono tre e sono personaggi carismatici, che con le loro storie personali danno una forte impronta al libro. Il principale di questi, quello che ha creato la squadra, è l’ispettore Aldo Rizzo. Poi ci sono l’agente speciale Irene e Carlo Greco, il consulente. Si occupano principalmente di indagini sui casi di violenza sulle donne. Lo fanno, e ne hanno tutti i titoli per farlo, perché anche loro direttamente o indirettamente sono stati protagonisti in casi di violenza di genere. La nuova indagine che si presenta loro la porta personalmente il vicequestore Alaimo e riguarda la fidanzata di sua nipote Roberta. Clelia, la fidanzata, è scomparsa dopo una lite piuttosto accesa all’interno di una discoteca nella quale, Caterina, una amica comune, era stata importunata da un ragazzo. Clelia è intervenuta in sua difesa ma da allora se ne sono perse le tracce. Il caso non è semplice ci sono molti fatti da ricostruire e persone da interrogare. Durante le indagini, prima di giungere ad una loro svolta positiva, non mancheranno le sorprese ed i colpi di scena. I componenti della squadra correranno seri pericoli e dovranno far ricorso a tutte le loro capacità per giungere alla soluzione. Il finale racconta una verità sapientemente celata fino al termine dall’autrice che sorprenderà una volta di più il lettore. Un romanzo che è una conferma delle ottime doti di Marina Caserta, scrittrice per passione, che utilizza la scrittura anche come valvola di sfogo per estraniarsi un po’ dalle situazioni difficili che il suo lavoro, di medico, le presenta. Un libro che sorprende per la maturità della narrazione e per una capacità di scrittura che cattura, che coinvolge. I personaggi principali sono molto ben tratteggiati per loro si prova immediata simpatia, nelle storie che hanno vissuto ci si riconosce, o si riconosce quella del vicino, perché certe situazioni, purtroppo, sono molto più comuni, di quel che si crede. Rizzo, l’ispettore, ha un dolore che domina a stento ed una rabbia, per certi individui, che vorrebbe sfogare liberamente ma che si obbliga a dominare, servendosene per dar loro la caccia. Ma non solo i tre protagonisti della squadra speciale sono ottimamente descritti ma anche con personaggi secondari, come Gianni o Gaia, si entra subito in empatia, per la loro tranquillità e la loro carica positiva. Un romanzo “solido”, anche per la prosa sempre curata, che regala un buon ritmo al racconto. In definitiva veramente un bel romanzo che affronta una tematica spinosa e lo fa attraverso un racconto credibile e ben sviluppato. Il libro di Marina Caserta rafforza la mia idea che essere autori self publishing non è sinonimo di scrittori di serie B anzi, ed io ne sono fermamente convinto. L’autopubblicazione è solo un altro modo per pubblicare la propria opera che anzi denota, se vogliamo, più coraggio e fiducia nel proprio lavoro e nel confronto col pubblico senza la spinta di eventuali “sponsor” e senza le “coccole” delle case editrici.
valutazione: buono
genere: thriller