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sabato 2 maggio 2020

LE MIE VALUTAZIONI GENNAIO 2020




gennaio2020

Parentele di cuore                           ⭐⭐⭐★
Undici passi                                     ⭐⭐⭐⭐★
Lo studio della morte                      ⭐⭐⭐★
Omicidi in rete                                ⭐⭐⭐⭐★
Il kamikaze di cellophane               ⭐⭐⭐⭐⭐
La verità nel sangue                        ⭐⭐⭐★
I ragazzi del coro                             ⭐⭐⭐★


domenica 26 gennaio 2020

IL KAMIKAZE DI CELLOPHANE



Il kamikaze di cellophane (Ombre Vol. 4) di [Salamino, Ferdinando]

IL KAMIKAZE DI CELLOPHANE F. Salamino

“Quanto alla memoria, se dio ci avesse davvero amati come dicono, ci avrebbe creati senza. Nessuno si è mai ucciso mai ferito per via di quello che aveva dimenticato. Il sangue scorre nelle strade e le ossa si spezzano a causa di ciò che ricordiamo” (Cit. Il kamikaze di cellophane).

Il Kamikaze di cellophane è un thriller atipico scritto da Ferdinando Saladino e pubblicato da Prospero edizioni ad aprile del 2019 e poi ripubblicato dalla Golem, dopo un leggerissimo intervento di maquillage, a novembre dello stesso anno. Nulla di essenziale ma necessario per dare senso pratico al cambio di editore. Atipico perché forse si avvicina più ad un noir che ad un thriller vero e proprio dove non ci sono indagini di polizia od un serial killer da smascherare ma che racconta una storia nera e di grande forza emotiva. Il protagonista è Michele un giovanissimo ragazzo che vive in una famiglia alquanto problematica con un padre violento e vizioso ed una madre inerme e rassegnata. Nulla però farebbe presagire ciò che gli sarebbe accaduto da li a poco ma si sa il confine tra normalità e follia e molto labile e forse un po’ di pazzia risiede in ciascuno di noi, come un virus, che nella maggior parte dei casi rimane latente per tutta la vita ma che qualche volta, a causa di un episodio particolare, si scatena e produce effetti devastanti. Come è accaduto a Michele, studente modello e grande amante della lettura. Da quel momento, dal momento in cui in lui è prevalso il suo lato folle, sarà tutto un susseguirsi di avvenimenti fuori controllo che lo porteranno al ricovero coatto in un istituto psichiatrico. Li conosce Elena, una ragazza malata di anoressia, e ne diviene inseparabile compagno. Non è mai facile riuscire ad esprimere a parole ciò che un libro ha trasmesso soprattutto quando ci si rende conto di aver letto un romanzo molto bello. L’intento della recensione è trasmettere tutte le ottime impressioni che si sono avute e invogliare tutti a leggerlo a loro volta. Spesso però si commette l’errore di enfatizzare troppo le proprie emozioni finendo col risultare poco credibili e quindi meno incisivi nel proprio messaggio. Io di aggettivi non ne userò troppi dico semplicemente che è un libro imperdibile. Bellissimo; io personalmente non ho riscontrato punti deboli, solo punti di forza. Emoziona, coinvolge, con una quantità di sensazioni che si alternano durante la lettura: rabbia, dolore, speranza, orrore. Un libro che termina velocemente per la smania di leggere ma che vorresti non finisse mai. Mai come in questa occasione ho sperato in un sequel che infatti ci sarà (ed uscirà a fine gennaio col titolo Il margine della notte) perché sarebbe stato un peccato abbandonare Michele ed il suo mondo. Un libro che va assolutamente letto, scritto da un autore che conosce bene l’ambito in cui ha ambientato il romanzo essendo uno psicologo psicoterapeuta. Forse è questo il segreto: scrivere di cose che si conoscono profondamente senza voli pindarici o sensazionalismi. Dare sfogo alle sensazioni della propria anima, esteriorizzando il nostro vissuto; se c’è passione in ciò che si scrive non può non trasparire e di passione Salamino in questo romanzo ne ha messa tanta ottenendo un risultato eccellente. Oltre a tutto questo ovviamente ci vuole talento, competenza e padronanza nell’uso delle parole e l’autore di talento ne ha tantissimo. Complimenti ancora per quello che è, per me, a tutti gli effetti, uno dei più bei libri che abbia mai letto. Concludo come ho aperto con una citazione perché credo sia il modo migliore per testimoniare la bellezza de Il kamikaze di cellophane.

“Non importa quanto danneggiate fossero le nostre menti o quanto straziati e fetidi i nostri corpi potessero diventare, ci saremmo amati con la stessa disperata fame, fino alla fine.” Cit.

 genere: narrativa

anno pubblicazione: 2019




I RAGAZZI DEL CORO





I RAGAZZI DEL CORO D. Sesti
Appena terminato di leggere I ragazzi del coro. Ho letto questo romanzo grazie ad un suggerimento. Non ci è voluto molto a convincermi in realtà, semplicemente nel mare dei libri che vengono pubblicati questo romanzo non aveva attirato immediatamente la mia attenzione. Ad un secondo sguardo la sinossi mi ha in effetti incuriosito ed ho deciso di leggerlo. I ragazzi del coro ed è un giallo…musicale come ama definirlo il suo autore, Daniele Sesti, pubblicato da L’erudita. E’ un romanzo piuttosto originale per gli argomenti trattati ma non per la struttura del giallo che richiama le dinamiche del romanzo di Agatha Christie, 10 piccoli indiani. In questo giallo i protagonisti sono i componenti di un coro romano, il Vox populi, che organizzano uno stage di studio di una settimana che ha come argomento il madrigale. L’hotel si trova sui monti del Cimino, il programma prevede lezioni con importanti docenti su canto, tecnica musicale e storia della musica. Tutti gli invitati arrivano all’hotel, docenti e componenti del coro prendono possesso delle rispettive camere ma in quegli stessi momenti viene scoperto un cadavere nel giardino dell’albergo, è uno degli insegnanti che avrebbe dovuto tenere delle lezioni durante il soggiorno. Non sarà che il primo di una serie e proprio come in 10 piccoli indiani gli omicidi si susseguono. Ma chi ha interesse ad assassinare tutte queste persone? E perché? Un libro divertente ed originale soprattutto per l’argomento trattato. Scritto in maniera ineccepibile con linguaggio sempre appropriato e con descrizioni precise ed incisive. La musica, pop e quella più colta, la fa da padrone in questo romanzo dove l’assassino lascia dietro di sé indizi…musicali da decifrare. Una delle pecche, per i meno esperti di musica come me, sono proprio le numerose descrizioni fin troppo tecniche delle varie opere che vengono citate nel libro. Sono fatte benissimo ma rallentano un po’ il ritmo della vicenda in più il lato investigativo e di deduzione del colpevole è a parer mio poco curato. Vengono così a mancare la suspense e i colpi di scena che di solito regalano le indagini. Un giallo che vuole essere prima di tutto un omaggio al mondo della musica che però trascura un po’ il suo lato emozionale. Un’opera prima comunque incoraggiante che l’autore, componente egli stesso da trent’anni di un coro, ha voluto scrivere in omaggio all’ambiente che lui frequenta da cosi tanto tempo descrivendone con passione le dinamiche che si sviluppano al suo interno.
valutazione: più che discreto
genere: giallo







martedì 14 gennaio 2020

OMICIDIO IN RETE



OMICIDIO IN RETE G. Repetto
Appena terminato di leggere il romanzo thriller Omicidio in rete di Gianluigi Repetto. Dopo un lungo e piacevole excursus in vari generi letterari torno nella mia confort zone per eccellenza, il thriller. Lo faccio con un libro molto ben fatto di un autore che è al suo secondo romanzo thriller il primo, Troppo bella per me, lo aveva pubblicato nel 2017 con la casa editrice Punto a capo, quest'ultimo è stato invece auto pubblicato. La protagonista principale del romanzo è il commissario Sara Sassi che presta servizio nella questura di Alessandria. Alessandria, che è anche la città natale dell’autore, che qui viene descritta in maniera precisa e appassionata diventando anche lei una protagonista del racconto. Numerosa e variegata la squadra messa insieme per cercare di catturare un assassino che si cela tra le maglie del dark web. C’è l’agente Davico, il sovraintendente De Zoe, l’ispettrice Cantamessa e il vice questore Ghio. Oltre al pubblico ministero Barbara Bonissone. Tutti perfettamente integrati e funzionali alla trama; con più di uno si simpatizza e tutti hanno un ruolo importante nel racconto. Un ruolo fondamentale nella vicenda è ricoperto anche da Mimmo l’infermiere che coadiuva il medico legale nelle autopsie e che sarà di grande aiuto al commissario. La Sassi porterà avanti tenacemente le indagini, anche contro chi la giudicherà inadeguata per quel ruolo. Correndo lei stessa gravi pericoli riuscirà ad assicurare alla giustizia un insidioso e insospettabile assassino. Complimenti all’autore; ancora una volta, tra le pieghe dei libri auto pubblicati, ho scovato un ottimo scrittore. Una volta di più la prova chiara che molti talenti sono ignorati dal grande pubblico forse a causa di preconcetti (autopubblicazione) o forse solo perché legge soprattutto ciò che gli viene “imposto” dalle case editrici più conosciute credendo di andare sul sicuro. Un thriller con protagonisti “veri” senza super uomini o super donne neppure figurini da sfilata machi o femme fatale ma persone normali a partire dal commissario (orecchie a sventola, naso importante, corpo androgino) e dai suoi collaboratori chi in leggero sovrappeso chi con un carattere burbero. Un romanzo senza alchimie improbabili o soluzioni cervellotiche ma normale investigazione intuizioni plausibili un racconto coerente con sorprese e suspense nelle giuste dosi. Scrittura che regala al romanzo un ritmo sostenuto e la necessità di continuare a leggere per sapere come evolve la storia. Omicidi efferati e descrizioni incisive completano il quadro. Il finale? Bellissimo, io adoro questi finali. Cinico, duro, senza sconti per nessuno. Ma con la porta aperta su un futuro possibile. Complimenti a Gianluigi Repetto che continuerò a seguire con molto interesse.
valutazione: più che buono
genere: thriller






venerdì 10 gennaio 2020

LO STUDIO DELLA MORTE






LO STUDIO DELLA MORTE R. Murari
Ho desiderato leggere questo romanzo fin dalla sua uscita. Alla perenne ricerca di novità “libresche”, infatti, nel luglio 2019, mi ero imbattuto nella sinossi di questo libro. Il romanzo, che si intitola Lo studio della morte ed è edito da bookabook, mi ha immediatamente incuriosito ed è stato messo tra i libri che prima o poi avrei “dovuto” leggere. Di tempo ne è passato anche troppo ma finalmente ho portato a termine questo obiettivo. Devo ammettere che ho letto un tipo di libro ma mi aspettavo di leggerne tutto un altro. Infatti dalle poche informazioni che sono riportate su Amazon non si capisce che il romanzo non è un thriller tradizionale come invece si è portati a pensare ma bensì un libro che ha dalle forti componenti paranormali e psicologiche. La vicenda vede protagonisti otto ragazzini adolescenti grandi amici e compagni di giochi che un giorno al termine di una gara di corsa fatta per divertimento si trovano davanti al cancello di una villa disabitata e decidono di oltrepassarlo per andare a vedere più da vicino l’edificio.  Attraversano il parco e giungono davanti alla porta della villa:
“…un portale enorme preceduto da pochi e bassi scalini. Il battente era il dettaglio più incredibile: una dama vestita di nero, una dama dal viso di scheletro…una falce per batacchio” cit.
Entrarono all’interno della casa e da lì comincia un’avventura che va oltre l’incredibile. Inizialmente i ragazzi sono tutti identificati con un soprannome. In seguito col procedere del racconto verremo a conoscenza di tutti i loro nomi. La più carismatica del gruppo è soprannominata Leader ed insieme alla voce narrante del libro, che racconta questi eventi a vent’anni di distanza da quando accaddero, sono i due veri protagonisti della storia. Un romanzo originale e coinvolgente con elementi inspiegabili razionalmente ma che rendono il racconto misterioso e intrigante. Un romanzo che è stato una sorpresa assoluta per me sia per il genere sia perché, a dispetto del mio raziocinio ho trovato il racconto ricco di situazioni emozionanti. Ti sembra di vivere in un sogno, in una realtà parallela, con situazioni surreali e spesso inquietanti. Un altro modo di interpretare il thriller lontano dalle indagini di polizia e dalla caccia all’assassino ma con un susseguirsi di eventi e di situazioni che ti trasportano in un mondo irrazionale e di grande meraviglia. Bravissimo l’autore a condurre il romanzo sempre sul filo della suspense. Un libro breve ma intenso che non approfondisco troppo nella trama ma che invito a leggere, ovviamente se il tema è di proprio interesse diversamente sarà difficile apprezzarne la bellezza.
valutazione: buono
Genere: paranormal thriller

lunedì 6 gennaio 2020

PARENTELE DI CUORE


Parentele di cuore di [Fantoni, Anna Pia]

PARENTELE DI CUORE A. P. Fantoni
Terminata la lettura che ha inaugurato questo 2020. Si tratta dell'ultimo romanzo scritto da Anna Pia Fantoni dal titolo Parentele di cuore auto pubblicato su Amazon. Ero molto curioso di leggere questo nuovo romanzo dell’autrice in considerazione del fatto che il precedente (Io sono la preda) mi aveva piacevolmente sorpreso. In questo romanzo la Fantoni racconta la storia di vari personaggi di varia estrazione sociale ed appartenenti a diverse famiglie, (così facciamo conoscenza con Stella, Marta, Filippo, Giorgio, Michele e tanti altri), che a causa di un evento fortemente drammatico, che segnerà per sempre la loro vita, vengono forzatamente in rapporto con risultati molto diversi. Da quel momento molte cose cambieranno nella loro routine perché ognuno di loro aveva un passato od un presente non facile ed una vita alquanto incasinata da gestire; ognuno con le proprie debolezze e col proprio complicato carattere e questa forzata convivenza complicherà di molto le cose. Ognuno ha un destino da compiere con delle scelte improcrastinabili da fare. Si seguono così le vicende che coinvolgono i ragazzi come Michele, Filippo o Marta ed Elettra che come spesso accade entrano in aspro contrasto col mondo dei “grandi” rappresentato da Sergio e Stella a loro volta coinvolti in questioni di cuore o di lavoro. Poi c’è Pina è la sua esuberanza, Quintino un inetto con qualche segreto e cosi via. Si crea empatia con tanti di loro facendo il tifo o disapprovando le loro decisioni, si viene coinvolti, si entra a far parte di questa famiglia allargata un po' speciale nel cui interno covano odi e vendette ma anche amori e amicizie. Alla fine l'autrice decide per un finale che non è scontato e non è l'unico che si sarebbe potuto avere. Perché si sa la vita ed il proprio destino dipendono dalle scelte o dalle strade che si decide di percorrere senza essere certi del luogo in cui ci porteranno. Scritto in maniera lineare e con buon ritmo si legge in breve tempo. Sicuramente un romanzo ben costruito senza evidenti punti deboli (l’unico da me ravvisato è forse un’eccessiva libertà di linguaggio) in questo caso però il mio giudizio rimane squisitamente e necessariamente oggettivo perché personalmente preferisco altri tipi di storie. Emotivamente non mi ha coinvolto in maniera particolare ed evito quindi di calarmi in giudizi troppo personali. Comunque complimenti ad Anna Pia Fantoni e dico… buona (anche) la seconda.
Valutazione: più che discreto
genere: narrativa