domenica 26 gennaio 2020

IL KAMIKAZE DI CELLOPHANE



Il kamikaze di cellophane (Ombre Vol. 4) di [Salamino, Ferdinando]

IL KAMIKAZE DI CELLOPHANE F. Salamino

“Quanto alla memoria, se dio ci avesse davvero amati come dicono, ci avrebbe creati senza. Nessuno si è mai ucciso mai ferito per via di quello che aveva dimenticato. Il sangue scorre nelle strade e le ossa si spezzano a causa di ciò che ricordiamo” (Cit. Il kamikaze di cellophane).

Il Kamikaze di cellophane è un thriller atipico scritto da Ferdinando Saladino e pubblicato da Prospero edizioni ad aprile del 2019 e poi ripubblicato dalla Golem, dopo un leggerissimo intervento di maquillage, a novembre dello stesso anno. Nulla di essenziale ma necessario per dare senso pratico al cambio di editore. Atipico perché forse si avvicina più ad un noir che ad un thriller vero e proprio dove non ci sono indagini di polizia od un serial killer da smascherare ma che racconta una storia nera e di grande forza emotiva. Il protagonista è Michele un giovanissimo ragazzo che vive in una famiglia alquanto problematica con un padre violento e vizioso ed una madre inerme e rassegnata. Nulla però farebbe presagire ciò che gli sarebbe accaduto da li a poco ma si sa il confine tra normalità e follia e molto labile e forse un po’ di pazzia risiede in ciascuno di noi, come un virus, che nella maggior parte dei casi rimane latente per tutta la vita ma che qualche volta, a causa di un episodio particolare, si scatena e produce effetti devastanti. Come è accaduto a Michele, studente modello e grande amante della lettura. Da quel momento, dal momento in cui in lui è prevalso il suo lato folle, sarà tutto un susseguirsi di avvenimenti fuori controllo che lo porteranno al ricovero coatto in un istituto psichiatrico. Li conosce Elena, una ragazza malata di anoressia, e ne diviene inseparabile compagno. Non è mai facile riuscire ad esprimere a parole ciò che un libro ha trasmesso soprattutto quando ci si rende conto di aver letto un romanzo molto bello. L’intento della recensione è trasmettere tutte le ottime impressioni che si sono avute e invogliare tutti a leggerlo a loro volta. Spesso però si commette l’errore di enfatizzare troppo le proprie emozioni finendo col risultare poco credibili e quindi meno incisivi nel proprio messaggio. Io di aggettivi non ne userò troppi dico semplicemente che è un libro imperdibile. Bellissimo; io personalmente non ho riscontrato punti deboli, solo punti di forza. Emoziona, coinvolge, con una quantità di sensazioni che si alternano durante la lettura: rabbia, dolore, speranza, orrore. Un libro che termina velocemente per la smania di leggere ma che vorresti non finisse mai. Mai come in questa occasione ho sperato in un sequel che infatti ci sarà (ed uscirà a fine gennaio col titolo Il margine della notte) perché sarebbe stato un peccato abbandonare Michele ed il suo mondo. Un libro che va assolutamente letto, scritto da un autore che conosce bene l’ambito in cui ha ambientato il romanzo essendo uno psicologo psicoterapeuta. Forse è questo il segreto: scrivere di cose che si conoscono profondamente senza voli pindarici o sensazionalismi. Dare sfogo alle sensazioni della propria anima, esteriorizzando il nostro vissuto; se c’è passione in ciò che si scrive non può non trasparire e di passione Salamino in questo romanzo ne ha messa tanta ottenendo un risultato eccellente. Oltre a tutto questo ovviamente ci vuole talento, competenza e padronanza nell’uso delle parole e l’autore di talento ne ha tantissimo. Complimenti ancora per quello che è, per me, a tutti gli effetti, uno dei più bei libri che abbia mai letto. Concludo come ho aperto con una citazione perché credo sia il modo migliore per testimoniare la bellezza de Il kamikaze di cellophane.

“Non importa quanto danneggiate fossero le nostre menti o quanto straziati e fetidi i nostri corpi potessero diventare, ci saremmo amati con la stessa disperata fame, fino alla fine.” Cit.

 genere: narrativa

anno pubblicazione: 2019




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