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domenica 9 febbraio 2025

RAGAZZI CATTIVI

 




Ragazzi cattivi - Don Cludio Burgio, Domenico Zingaro -

recensione a cura di Patrizia Zara


Antonino, David, Daniele, Jaysi, Anas, Chilenito, Massimiano: sette ragazzi, sette storie vere e reali che, malgrado addolcite dalla penna di un esperto, trasudano disperazione, dolore, paura e violenza. Li chiamano ragazzi a rischio, bulli, delinquenti, ragazzi di strada, giovani deviati. Una testata giornalistica li ha persino definiti "mostri di mamma".
Sono storie di "ragazzi cattivi" insomma.
È vero, sono adolescenti trasgressivi che, abbandonati a se stessi, sconfinano in comportamenti antisociali e perdono il controllo, fino a diventare pericolosamente violenti.
Sì, sono ragazzi cattivi: una cattiveria spesso non scelta, ma agita quasi per necessità, come un vero e proprio dispositivo di difesa. Sono ragazzi che urlano in modo violento il dolore che non riescono più a contenere, cercano adulti interessati a raccogliere il grido d'aiuto, adulti capaci di governare il caos evolutivo che li stordisce.
Sette racconti autobiografici, frutto di un lavoro di scavo interiore iniziato dentro una cella e proseguito attraverso il percorso pedagogico in comunità.
Sette giovani vite che hanno attraversato il male come unico rimedio alla "paura" e al bisogno disperato di essere riconosciuti da un "noi" sociale molto esigente.
Obbligati a conformarsi in tutto, in un mondo dove la norma è il consumo, inibiti in ogni forma di originalità e circondati più da oggetti che da persone, i giovani sono immersi in una cultura materialista assordante. Abbagliati dall'"io" assoluto, non sanno che la vera libertà non è mai solo "mia".
Dopo aver letto le loro storie, viene spontaneo domandarsi cos'è la cattiveria e dove si annida, il perché e il come queste giovani vite diventano "cattive" nel senso originario della parola "captivus" (prigioniero) in un mondo che li usa e poi li getta, in una società sorda al loro grido di aiuto, che non dà risposta alla loro domanda simbolica di riconoscimento, alla loro richiesta di protezione nei confronti di una libertà che improvvisamente appare fuori controllo.
Ogni storia letta in questo libro è un atto di consegna di sé. Non per essere assolto o giustificato: un reato rimane tale e va sempre condannato. Ogni racconto, piuttosto, vuole essere un appello al mondo adulto perché il dito puntato e la sciatta rassegnazione lascino finalmente posto al coraggio di inquietarsi. E, infine, capire.

"Ho solo diciassette anni. Avrò ancora il diritto di sognare, riprendere la mia vita e il mio futuro, o no?"


genere: biografia

anno di pubblicazione: 2014


mercoledì 5 febbraio 2025

LA PAPESSA DI MILANO

 




La Papessa di Milano - Livio Gambarini -

Recensione a cura di Monica Manino

 

22 gennaio 1277. Un giovane Matteo Visconti entra trionfante a Milano, nella piazza di Sant’Ambrogio.

È l’inizio di un periodo meraviglioso che lo porterà a divenire signore della città, determinato a rendere grande la sua dinastia.

A sostenerlo, oltre alla sua famiglia, c’è Maifreda Pirovano, cugina di Matteo e amore giovanile mai dimenticato.

Freda ha da tempo rinunciato al mondo e ai suoi privilegi di aristocratica per sposare Cristo e mettersi al servizio dei più umili.

I nemici di sempre però non sono vinti del tutto e tramano per risorgere e tornare al potere.

I Della Torre, antichi signori di Milano, capitanati da Guido e Cassono, fomentano ribellione e guerra contro i Visconti. Proveranno, colpendo Maifreda, a destituire Matteo. Milano assisterà così a delitti, rivalse, vendette.

Ma tra i vicoli meneghini un nuovo spirito soffia, una nuova fede seduce. Anche tra le mura viscontee.

I Figli del Santo Spirito raccontano di qualcosa mai udito prima: propongono la parità tra uomo e donna, una nuova Chiesa in aperto contrasto con quella di Bonifacio VIII, addirittura immaginano una Papessa sul soglio di Pietro. Sono pensieri arditi, eccentrici, che occhieggiano pericolosamente all’eresia e il Tribunale della Santa Inquisizione non tarderà a mettersi al lavoro indagando, interrogando e, all’occorrenza, torturando per convincere i più reticenti a collaborare.

Livio Gambarini, con preparazione e competenza, ci accompagna attraverso intrighi politici, ideali religiosi, ortodossia, coraggiose speranze. Soprattutto ci invita ad assistere al più drammatico processo inquisitorio che la storia di Milano ricordi. Ci porta a riflettere su come spesso ciò che è giusto non sempre è anche ciò che ci piacerebbe fosse; ciò che si deve fare non sempre ci aggrada; ciò che amiamo non sempre corrisponde a ciò che ci è concesso vivere.

I personaggi che incontriamo sono in qualche modo autentici a tal punto che è difficile rimanere indifferenti. Li amerete o detesterete ma certamente vorrete conoscerne la sorte.

Il romanzo è un lavoro imponente frutto di ricerche accurate e maestria espressiva.

È palpabile il fermento religioso che porta un gruppo sempre maggiore di uomini e donne a credere possibile un nuovo modo di professare la fede cristiana, più vicina alle persone e più equa, dove uomini e donne possano esprimersi e avvicinarsi in ugual modo a Dio. Il tutto sotto la ferrea repressione della conservatrice ortodossia cattolica che, con la Santa Inquisizione, cercherà di schiacciare ogni desiderio di novità.

La Papessa di Milano è un’immersione nel Medioevo italico, periodo molto meno oscuro di quanto si pensi; tempo violento certamente ma ricco di nuovi stimoli e desideri di libertà, fatto di uomini e donne coraggiosi e appassionati.

È un racconto che soddisferà gli amanti della Storia per le vicende narrate con accuratezza ma che non deluderà tutti quei lettori che tra le pagine di un romanzo cercano intrighi, passione, mistero.

Non mi resta che invitarvi a scoprire la Milano trecentesca guidati da Maifreda,  Matteo e dal loro desiderio di creare qualcosa di nuovo e potente.
Buona lettura.


genere: biografia

anno di pubblicazione: 2023


lunedì 27 gennaio 2025

UNA VITA SCAPRICCIATA

 




Una vita scapricciata - Marisa Laurito -

recensione a cura di Patrizia Zara



Sono una donna curiosa. Lo sono sempre stata. Mi piace tutto ciò che mi circonda, soprattutto le esistenze "scapricciate". E Marisa Laurito, piaccia o no, è stata una di queste. Il libro che vi propongo di per sé è senza fama e senza gloria poiché la Laurito ha divorato tutta la fama e bevuto tanta gloria ed è privo di se e di ma. Un libro colorato, piacevole e brioso.

Certo, non mi sono immaginata la Laurito cimentarsi con i tasti nel silenzio della solitudine, ma la sua popolarità le ha permesso che dai suoi ricordi nascesse, con il giusto aiuto e la giusta spinta, questo variopinto libro tutto "napoletano". Già, perché parla tanto della bella Napoli vista con gli occhi innamorati di una sua figlia diventata popolare a livello nazionale. L’immaginazione, la fantasia, l'arte di arrangiarsi, la sceneggiata, l'amore in tutte le sue forme e dimensioni, i colori dei panni stesi al vento e al sole, i vicoli, gli scugnizzi... il Natale con il suo presepio.

Racconta un giro vorticoso di personaggi, da Peppino De Filippo "dal viso rosa come la camicia per il tanto cerone messo negli anni che non andava più via" e il suo meraviglioso teatro, a Luciano De Crescenzo con il suo filosofare reso popolare, sodalizio importantissimo e amico ineguagliabile con cui Marisa parla ancora oggi all'ombra del Vesuvio; da Renzo Arbore, pigmalione e geniale conduttore di avventure corali, uomo e artista tanto esuberante quanto meticoloso e corretto; a Monica Vitti, Gigi Proietti, Celentano... un mondo. Una bella tavolata di amici che si raccontano divertentissimi aneddoti di vita tra un boccone e l'altro, sorseggiando un buon bicchiere di vino d'annata.

"Vita scapricciata" è un cavalcare tra realtà e immaginazione sul filo dolciastro dei ricordi di un'epoca che ha fatto la storia dello spettacolo italiano, raccontata con un pensare e un agire incline a cogliere il lato migliore di un fatto, di un evento, di una situazione senza rimpianti e senza rimorsi. Doveva andare così e tutto sommato è andata bene. Punto. Una lettura pazzerella, senza alcuna pretesa, proprio come la vita che non va presa troppo sul serio.

Una lettura divertente, scanzonata, positiva proprio come la bella, morbida e sorridente napoletana di nome Marisa Laurito, nata sotto il segno dell'Ariete in una notte in cui tra i vicoli partenopei aleggiavano le note del "Vincerò", celeberrima romanza dalla Turandot di Giacomo Puccini. Perché "a Napoli ognuno nasce sotto il segno di una canzone, mentre la madre urla per dare alla luce il bambino..."

Tutti noi dovremmo provare a scrivere la nostra vita e scoprire i lati scapricciati che l'hanno caratterizzata. Sono sicura che ognuno di noi ha avuto, nel suo piccolo, un'esistenza degna di essere ricordata.


genere: biografia

anno di pubblicazione: 2021


lunedì 16 dicembre 2024

OVUNQUE SARAI

 




Ovunque sarai - Olga Watkins -

recensione a cura di Patrizia Zara



"Tutti noi siamo soli nella nostra sofferenza. Nessuno può comprendere del tutto il dolore di un'altra persona".

Il 27 gennaio si celebra "La giornata della memoria".
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria.
Ma cos'è la memoria?
La memoria permette di riprodurre nella mente l'esperienza passata ripescando immagini, sensazioni o nozioni, di riconoscerla come tale e localizzarla nello spazio e nel tempo. In poche parole rievocando la memoria si prende coscienza del vissuto.
Sicché, la coscienza altro non è che consapevolezza di esperienze diverse, cognizione di avere un'identità personale in un contesto sociale.
La memoria, quindi, ci permette di rievocare il passato, di riviverlo, di sentirlo.
Sentire il passato significa che ciascuno di noi può riconoscere le esperienze dell'altro come proprie e inserirle nella coscienza non solo soggettiva ma anche in una coscienza universale che altro non è che la missione della ricorrenza di ogni 27 gennaio.
Questo, in sostanza, è per me il significato e lo scopo de "Il giorno della memoria": entrare in empatia emotiva, mettersi in contatto con chi le esperienze li ha vissuto sulla pelle, patirle, nel ricordarle, insieme.
Valore indiscutibile acquisiscono tutte le testimonianze che devono essere la nostra memoria e tale memoria deve essere tramandata di generazione in generazione al fine di non dimenticare.
Non è un compito di facile fattibilità: è "facile aderire al Giorno, ma difficile entrare nella Memoria". Ci vuole tanta, tanta umanità: sentito amore per il prossimo, un'anima altruista e generosa altrimenti tutto diventa slogan...
"Ovunque sarai" è un romanzo autobiografico, narrato in prima persona e con una scrittura semplice. Un narrato dal forte impatto emotivo perché trattasi di una storia vera. La protagonista è una donna come noi che si trova ad affrontare qualcosa più grande di lei, a essere, suo malgrado, testimone di qualcosa di orrendamente inspiegabile.
Le scene vengono narrate con fluidità tanto da riuscire a catturare il lettore e farlo sentire parte integrante della storia.
Inizialmente sembra una storia d'amore fiabesca, un love story contrastata, ma in seguito lo sfondo in cui si svolge diventa sempre più nero e lo scenario è inserito in uno dei periodi più bui che l'umanità ricordi.
Non ci sono incantesimi, magie, stregonerie né mostri alieni ma la mano dell'uomo che con crudeltà raggiunge ferocia e spietatezza inesprimibili e inspiegabili contro i suoi simili.
Una fiaba nera che viaggia tra la fine del 1943 e il giugno 1945.
Olga Watkins non è stata una scrittrice, non ho trovato altri scritti all'infuori di questo romanzo.
Olga Watkins è diventata scrittrice perché la sorte, il destino o il fato ha voluto che lei vivesse una, tanto incosciente quanto coraggiosa, storia d'amore nell'Europa nazista, in un periodo di indicibile orrore e crudeltà.
È stata convinta da un amico di famiglia a scrivere le memorie della sua odissea e
con l'aiuto del giornalista James Gillespie il libro è stato pubblicato nel 2012.
Gli appunti sono diventati una testimonianza depositata e conservata all'Imperial war Museum di Londra.
Consiglio vivamente la lettura


genere: biografia

anno di pubblicazione: 2017


venerdì 11 ottobre 2024

LA DONNA CHE ODIAVA I CORSETTI

 




La donna che odiava i corsetti – Eleonora D'Errico - 

recensione a cura di Lilli Luini 


Più che come un romanzo, definirei questo libro un documento estremamente interessante su una figura non abbastanza nota al grande pubblico.

L’autrice si è imbattuta per caso nella storia di Rosa Genoni e ha iniziato una ricerca approfondita per arrivare a scriverne questa biografia romanzata.

Rosa viene da una famiglia poverissima, prima di 18 figli, in quel di Tirano, provincia di Sondrio. A dieci anni, nel 1877, lascia le montagne e va a Milano, a fare la piscinina nella sartoria di una zia. Le piscinine erano le bambine che recapitavano gli abiti in giro per la città.

Dotata di una grande tenacia e di un vero talento per il cucito, Rosa comincia da lì la sua carriera, tra mille difficoltà, e comincia anche la sua vita di donna indipendente, ben decisa a farsi rispettare e a non sottostare a tradizioni che non condivide. Rosa sa leggere e scrivere, ma intuisce che un miglioramento della propria condizione di donna passa attraverso lo studio e la conoscenza. La sua grande determinazione la spinge dapprima a lasciare il piccolo atelier della zia per una sartoria in centro Milano e poi a cogliere un’occasione per andare a Parigi. Il viaggio dovrebbe durare pochi giorni, ma al momento di ripartire Rosa cambia idea e rimane, senza casa e senza lavoro ma con la ferma convinzione che quello, in quel momento, è il posto in cui deve stare. A Milano si copia, dice, a Parigi si crea, e lei vuole imparare a creare. 

E quando finalmente ha imparato, quando – dopo varie esperienze in altre città europee – torna a Milano, si trova a dover infrangere un muro: le signore milanesi vogliono vestire alla parigina. Ma Rosa vuole di più, vuole una moda italiana e vuole liberare le donne da stecche e corsetti.

Con una forza pazzesca, vivendo in prima persona anche le prime battaglie femministe con le pioniere Anna Kuliscioff e Anna Maria Bozzoni, Rosa riuscirà a inventare il Made in Italy.

Oltre a raccontarci l’epopea di una donna, l’autrice ci racconta un’epoca: vediamo Milano mentre diventa metropoli, camminiamo in mezzo ai fermenti, alle novità come la luce elettrica, entriamo nei caffè e alla Scala. Anche Parigi, dove l’intraprendente Rosa vive per sei anni, resta impressa a chi legge, in quest’epoca di grandi sartorie e di Esposizioni Universali.

Davvero un libro interessante, con una scrittura scorrevole, personaggi vivaci che rendono piacevole la lettura.


genere: biografia

anno di pubblicazione: 2024


venerdì 26 luglio 2024

ON WRITING

 




On writing – Stephen King

recensione a cura di Francesca Tornabene

 

 "I libri possiedono la straordinaria caratteristica di essere una magia portatile".

 

"On Writing" non è un manuale per scrittori ma l'autobiografia di un mestiere.

Un romanzo forgiato dalla storia personale e professionale di uno dei più grandi maestri dell'horror.

King è un grande professionista che ha il pieno controllo del suo talento.

 Il libro inizia raccontando del suo curriculum vitae, di come sono nati i suoi romanzi, del rapporto speciale con la moglie. 

Poi, descrive la sua idea di scrittura (il potere della comunicazione e la telepatia); l'importanza della Cassetta degli attrezzi di questo mestiere straordinario (il vocabolario, la grammatica, gli elementi di stile).

Ho inoltre, trovato molti consigli utili e pratici sulla scrittura e persino sull'ambiente ideale dove coltivare il proprio estro creativo.

 Ma ciò che più mi ha affascinato è la sua vita quale fonte inesauribile di tutte le sue storie, ma soprattutto le sua abilità nel raccontarle.

 

“Gli amatori si siedono e aspettano l’ispirazione, il resto di noi si alza e va al lavoro”.

Alla fine del libro, c'è persino una lunga lista di libri letti, perché "La lettura è il centro creativo di uno scrittore".

 

Ho intrapreso questo viaggio da fan curiosa di scoprire i retroscena, le storie, gli aneddoti legati ai suoi più grandi successi di tutti i tempi.

Ma ho avuto di più.

Catapultata nel mondo di King ho assistito ad un processo straordinario: il momento in cui si accende la scintilla creativa di uno dei mestieri più antichi e affascinanti del mondo, il guizzo di eccitazione di un genio che scova parole giuste e le dispone in fila.

"Scrivere è magia, acqua di vita, al pari di qualsiasi attività creativa".

Così come Leggere è dissetarsi. O meglio, Leggere è vivere.

Alla fine di questo viaggio ho ancora sete, non mi rimane che bere, bere per dissetarmi.


genere: biografia

anno di pubbligazione: 2021

 


venerdì 14 giugno 2024

IO SONO MARIE CURIE

 





Io sono Marie Curie - Sara Rattaro -

recensione a cura di Connie Bandini


Sara Rattaro è un’autrice prolifica. Ha regalato ai suoi lettori romanzi per adulti, ragazzi e bambini; inoltre, per il suo ultimo lavoro, si è cimentata  nella sua prima biografia romanzata. E ha scelto, come personaggio di cui raccontare la storia, una delle figure femminili più moderne del panorama scientifico di fine Ottocento-inizio Novecento. Si tratta di Marie Curie, personaggio  senza dubbio fuori dagli schemi in un’epoca in cui il genio femminile non è tenuto in alcun conto. Quando la giovane Marie – due lauree nel curriculum, una in Fisica e una in Matematica – incontra Pierre Curie, si rende conto di aver trovato il suo kindred spirit,  un’anima affine, un intelletto affamato di conoscenza, una mente brillante votata alla ricerca. Esattamente come lei. Si tratta quindi di un incontro magico, un connubio perfetto che le permette di realizzarsi come moglie e come madre,  senza tuttavia essere costretta a rinnegare la sua passione per la  scienza.

Ed è soprattutto dopo la morte improvvisa di Pierre, nel 1906, che Marie Curie mostra la sua vera natura: sa emergere e imporsi in una realtà dominata dal maschilismo, mostrando una forza d’animo e una determinazione che ancor’oggi sono un potente monito per chiunque: il coraggio paga, sempre.

Il libro di Sara Rattaro è una storia potente che parla di convenzioni e sfide, di sacrificio e volontà; l’autrice si serve di una scrittura ricca di metafore che rende ancora più avvincente la vicenda umana e culturale di una donna capace di imporsi, nonostante tutto e tutti.

Un messaggio, quello della Curie, che arriva da lontano, ma è modernissimo; una nuova storia raccontata con delicatezza e forza insieme da un’autrice che sa parlare al cuore del lettore e ogni volta ne colpisce il centro.


genere: biografia

anno di pubblicazione: 2024

 


lunedì 10 giugno 2024

IO SONO MIO FRATELLO

 




Io sono mio fratello  -  Giorgio Panariello -

recensione a cura di Patrizia Zara



Mentre leggevo, pensavo. Pensavo e pensavo. Se la storia narrata fosse stata di una persona "qualunque" e non di Giorgio Panariello, personaggio pubblico che stimo molto, sarebbe stata corretta, attenzionata e soprattutto pubblicata dalla Mondadori?
E io, lettrice, avrei preso in considerazione la storia di uno "qualunque"? Boh! Sta di fatto che Panariello è un personaggio mediatico che ha una storia "comune" e ha voluto la possibilità di raccontarla e pubblicarla. Punto.
La storia narrata è struggente e soprattutto sincera. Una storia di sentimenti contrastanti così come lo sono i due fratelli: l'uno con la voglia e la determinazione di emergere, dare libero sfogo alle passioni in cui crede rafforzate da una latente forma di benevolo riscatto (Giorgio) e l'altro determinato a distruggersi, fragile, condannato a precipitare (Franchino). Due  vite parallele destinate a incontrarsi quando è ormai troppo tardi...
Scritto con la genuinità non solo dei ricordi sparsi qua e là, ma soprattutto con la voglia di sforzarsi per non dimenticare, "Io sono mio fratello" risulta una lettura dolcissima; un esternare ogni ricordo possibile per liberare il demone dei sensi colpa ed esorcizzare il dolore.
E così scoprire che, al di là del personaggio pubblico, esiste sempre un uomo "qualunque" con una dolorosa storia alle spalle; che quando si spengono le luci della ribalta l'uomo Panariello veste i panni di un persona qualsiasi e come una persona qualsiasi deve lottare con i fantasmi, demoni tormentati che si nutrono di quell'impotenza, proprio come in ogni essere umano. E sebbene la fama e il denaro possano dare sporadiche boccate di respiro o ritardare l'inevitabile, il senso di frustrazione dovuto all'impossibilità di raddrizzare il destino, o sorte o casualità, non ha alcun prezzo: bisogna conviverci e farsene una ragione. E io ne so qualcosa...
Da leggere soprattutto per l'onestà che si respira nella narrazione, l'acutezza dei sentimenti, lo sforzo di esternare lealmente le emozioni in modo da non confondere il personaggio Panariello dal Panariello della porta accanto.

"Integrarsi in una società che non ti perdona neanche le colpe che non ha commesso non era semplice. Non aveva nessun punto di riferimento, un appiglio al quale aggrapparsi...la sua era una rivoluzione interiore"


genere: biografia

anno di pubblicazione: 2020