Una vita scapricciata - Marisa Laurito -
recensione a cura di Patrizia Zara
Sono una donna curiosa. Lo sono sempre stata. Mi piace tutto ciò che mi
circonda, soprattutto le esistenze "scapricciate". E Marisa Laurito,
piaccia o no, è stata una di queste. Il libro che vi propongo di per sé è senza
fama e senza gloria poiché la Laurito ha divorato tutta la fama e bevuto tanta
gloria ed è privo di se e di ma. Un libro colorato, piacevole e brioso.
Certo, non mi sono immaginata la Laurito cimentarsi con i tasti nel silenzio
della solitudine, ma la sua popolarità le ha permesso che dai suoi ricordi
nascesse, con il giusto aiuto e la giusta spinta, questo variopinto libro tutto
"napoletano". Già, perché parla tanto della bella Napoli vista con
gli occhi innamorati di una sua figlia diventata popolare a livello nazionale.
L’immaginazione, la fantasia, l'arte di arrangiarsi, la sceneggiata, l'amore in
tutte le sue forme e dimensioni, i colori dei panni stesi al vento e al sole, i
vicoli, gli scugnizzi... il Natale con il suo presepio.
Racconta un giro vorticoso di personaggi, da Peppino De Filippo "dal viso
rosa come la camicia per il tanto cerone messo negli anni che non andava più
via" e il suo meraviglioso teatro, a Luciano De Crescenzo con il suo
filosofare reso popolare, sodalizio importantissimo e amico ineguagliabile con
cui Marisa parla ancora oggi all'ombra del Vesuvio; da Renzo Arbore, pigmalione
e geniale conduttore di avventure corali, uomo e artista tanto esuberante
quanto meticoloso e corretto; a Monica Vitti, Gigi Proietti, Celentano... un
mondo. Una bella tavolata di amici che si raccontano divertentissimi aneddoti
di vita tra un boccone e l'altro, sorseggiando un buon bicchiere di vino
d'annata.
"Vita scapricciata" è un cavalcare tra realtà e immaginazione sul
filo dolciastro dei ricordi di un'epoca che ha fatto la storia dello spettacolo
italiano, raccontata con un pensare e un agire incline a cogliere il lato
migliore di un fatto, di un evento, di una situazione senza rimpianti e senza
rimorsi. Doveva andare così e tutto sommato è andata bene. Punto. Una lettura
pazzerella, senza alcuna pretesa, proprio come la vita che non va presa troppo
sul serio.
Una lettura divertente, scanzonata, positiva proprio come la bella, morbida e
sorridente napoletana di nome Marisa Laurito, nata sotto il segno dell'Ariete
in una notte in cui tra i vicoli partenopei aleggiavano le note del
"Vincerò", celeberrima romanza dalla Turandot di Giacomo Puccini.
Perché "a Napoli ognuno nasce sotto il segno di una canzone, mentre la
madre urla per dare alla luce il bambino..."
Tutti noi dovremmo provare a scrivere la nostra vita e scoprire i lati
scapricciati che l'hanno caratterizzata. Sono sicura che ognuno di noi ha
avuto, nel suo piccolo, un'esistenza degna di essere ricordata.
genere: biografia
anno di pubblicazione: 2021
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