domenica 26 gennaio 2025

DIARIO

 




Diario – Anne Frank -

recensione a cura di Luana paladino

 

Il diario di Anne Frank è stato per me il libro che ha sancito il mio passaggio da bambina ad adulta, di cosa parlasse aveva poca importanza, ma l’unica cosa che contava era che mia madre aveva detto: - Si.-

Potevo leggere un libro senza illustrazioni e soprattutto che non aveva scritto a lettere cubitali nel titolo la parola favola o fiaba. Avevo otto anni e la consapevolezza che stavo crescendo, avevo fatto un passo in avanti anche grazie a questo libro. Ammetto che un aiutino lo avevo usato:

-La maestra ha consigliato questo libro come lettura estiva, dice che è molto interessante ed educativo. -

 Parole che avevo sentito usare dagli adulti, e trovandole belle, con un suono e un significato altisonante avevo fatto mie.  Come si rivelò subito fin dalle prime pagine quella lettura avrebbe condizionato il mio modo di vedere il mondo per il resto della  vita e di questo non posso altro che essere grata alla piccola Anne Frank che ha raccontato il suo orrore al mondo, seppur in modo Inconsapevole ci lascia una testimonianza che non ha prezzo, scritta con la leggerezza di una ragazzina che spera nel domani e che vive, seppure in modo anomalo, i turbamenti adolescenziali e  non  potrà mai crescere, ma rimarrà intrappolata nel dolore e nella nostra memoria per sempre.

Ciao Kitty, scrive confidandosi al suo diario che chiama per nome restituendo una dignità alla semplice carta bianca. Tua Annie si firma alla fine di ogni lettera salutando la sua confidente immaginaria.

Soltanto qualche anno dopo avrei capito e vissuto ogni frase, parola di quel libro dandogli il valore prezioso che meritano

Il diario di Anne Frank è stato il compagno che ha afferrato la mia mano e mi ha indicato la via, avevo lasciato le favole per intraprendere il mio cammino nella lettura ‘vera’ ed ero fiera orgogliosa di me per il cambiamento che stava avvenendo.

Rileggendolo oggi il mio pensiero è di altra natura, penso a una bambina che non avrà mai la felicità di poter diventare donna e penso agli argomenti adolescenziali di cui scrive che non potrà mai vivere appieno, confinata nel suo rifugio;  

L'orrore e la guerra hanno segnato chi c’era e pure chi non era ancora nato perché la memoria è l'arma più potente che abbiamo a nostra disposizione, ci permette attraverso gli errori fatti di saper riconoscere la strada giusta da percorrere per far sì che questo non succeda più. Le testimonianze scritte ci lasciano un patrimonio immenso sul quale riflettere e andare avanti imparando dagli errori fatti per non ripeterli mai più.

Aprire questo libro e avere la fortuna di poter leggere le sue pagine è un privilegio che riesce sempre a commuovermi, rivivo i suoi gesti, immagino le sue piccole mani, mani di una ragazzina minuta, muoversi, la penna stretta fra le dita, i capelli che le cadono sulla fronte quando si piega sulle pagine del suo diario per scrivere e, in quel momento io sono Anne. Decine di bambini sono Anne, di uomini, donne, popoli interi sono Anne e persino noi figli del benessere che mangiamo nei fast food e viviamo riparati al caldo incollati al nostro smartphone siamo Anne Frank.

 


Nessun commento:

Posta un commento