lunedì 10 giugno 2024

IO SONO MIO FRATELLO

 




Io sono mio fratello  -  Giorgio Panariello -

recensione a cura di Patrizia Zara



Mentre leggevo, pensavo. Pensavo e pensavo. Se la storia narrata fosse stata di una persona "qualunque" e non di Giorgio Panariello, personaggio pubblico che stimo molto, sarebbe stata corretta, attenzionata e soprattutto pubblicata dalla Mondadori?
E io, lettrice, avrei preso in considerazione la storia di uno "qualunque"? Boh! Sta di fatto che Panariello è un personaggio mediatico che ha una storia "comune" e ha voluto la possibilità di raccontarla e pubblicarla. Punto.
La storia narrata è struggente e soprattutto sincera. Una storia di sentimenti contrastanti così come lo sono i due fratelli: l'uno con la voglia e la determinazione di emergere, dare libero sfogo alle passioni in cui crede rafforzate da una latente forma di benevolo riscatto (Giorgio) e l'altro determinato a distruggersi, fragile, condannato a precipitare (Franchino). Due  vite parallele destinate a incontrarsi quando è ormai troppo tardi...
Scritto con la genuinità non solo dei ricordi sparsi qua e là, ma soprattutto con la voglia di sforzarsi per non dimenticare, "Io sono mio fratello" risulta una lettura dolcissima; un esternare ogni ricordo possibile per liberare il demone dei sensi colpa ed esorcizzare il dolore.
E così scoprire che, al di là del personaggio pubblico, esiste sempre un uomo "qualunque" con una dolorosa storia alle spalle; che quando si spengono le luci della ribalta l'uomo Panariello veste i panni di un persona qualsiasi e come una persona qualsiasi deve lottare con i fantasmi, demoni tormentati che si nutrono di quell'impotenza, proprio come in ogni essere umano. E sebbene la fama e il denaro possano dare sporadiche boccate di respiro o ritardare l'inevitabile, il senso di frustrazione dovuto all'impossibilità di raddrizzare il destino, o sorte o casualità, non ha alcun prezzo: bisogna conviverci e farsene una ragione. E io ne so qualcosa...
Da leggere soprattutto per l'onestà che si respira nella narrazione, l'acutezza dei sentimenti, lo sforzo di esternare lealmente le emozioni in modo da non confondere il personaggio Panariello dal Panariello della porta accanto.

"Integrarsi in una società che non ti perdona neanche le colpe che non ha commesso non era semplice. Non aveva nessun punto di riferimento, un appiglio al quale aggrapparsi...la sua era una rivoluzione interiore"


genere: biografia

anno di pubblicazione: 2020

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