La ninnananna degli alberi - Alice Bassoli -
recensione a cura di Elisa Caccavale
Il romanzo esce nel 2022 in
self publishing sul canale di Amazon; nello stesso anno Alice Bassoli partecipa
con questo romanzo al concorso Amazon Storyteller conquistando la finale
insieme ad altri quattro romanzi tra oltre millecinquecento opere in gara e
ottenendo così l’attenzione della casa editrice Il corbaccio che pubblica il
libro; La ninnananna degli alberi debutta il 6 febbraio 2024 e, ad oggi,
è già arrivato alla terza ristampa. Una favola bella insomma, che dà la misura
del valore di Alice Bassoli e di questo suo romanzo.
La storia narra la
vicenda di Isabella, una donna che porta sulle spalle un’esistenza complessa:
un matrimonio fallito, una figlia che si affaccia sull’adolescenza e una
pericolosa dipendenza che la rende fragile. Il disagio di Isabella affonda le
sue radici in un evento traumatico e drammatico accaduto vent’anni prima:
durante l’estate (che trascorreva in un paesino sull’Appenino emiliano, ospite
della zia) la sua gemella Valeria sparisce e di lei non si saprà mai più nulla.
Dopo tanti anni Isabella deve tornare al paesello dopo la morte della zia per
occuparsi di questioni legate all’eredità: qui ritrova i suoi amici di un tempo
e scopre, con sgomento, che il passato non è ancora sepolto e che il mistero
sulla sparizione di Valeria può riservare ancora nuove rivelazioni.
I punti di forza di
questo romanzo sono molti:
📚lo sviluppo della vicenda: ci
troviamo di fronte ad un giallo in modo chiaro e netto, tuttavia, pur
trattandosi di un genere molto “cavalcato”, Alice Bassoli è riuscita a
mantenere originalità e personalità; inoltre l’attenzione alle vicende umane di
Isabella e degli altri protagonisti rende l’indagine e l’introspezione
psicologica profonde e molto verosimili. Menzione particolare per la scelta del
titolo che ho trovato fin da quando l’ho sentito la prima volta, molto
toccante, molto poetico e, al contempo, anche in grado di incuriosire il
lettore accompagnandolo durante la lettura fino a quando anche il significato
di questo titolo verrà svelato.
🧒I personaggi, partendo dalla
protagonista, Isabella; una figura molto interessante, che l’autrice è riuscita
a costruire in modo sincero e mai stereotipato; per quello che le è successo
sarebbe immediato pensare che il lettore si trovi a empatizzare con lei, in
realtà viene presentata come una donna con grandi limiti e profonde carenze.
In tutti i personaggi comunque si trova uno dei grandi pregi del libro
proprio per questo saperli costruire al di fuori dei cliché: non c’è il
buono, il cattivo, o se ci sono comunque per ognuno viene mostrato un lato
diverso. Come nella vita non c’è il bianco e il nero, ma mille sfumature di
grigio.
💌Victor Hugo ha detto: “la malinconia
è la felicità di essere tristi”: in questo libro, in alcuni passaggi, ho
pensato spesso a questa frase, perché si percepisce la dolcezza della
malinconia. Primo nei paesaggi: questo paese dell’Appennino, sotto la neve, che
richiama un mondo antico e ormai sempre più lontano, e poi nel rapporto dei
personaggi: ex ragazzi, ex adolescenti, che si ritrovano dopo vent’anni e
cercano, in parte anche inconsapevolmente, di far rivivere quel tempo,
quell’età dell’oro, l’illusione, o il sogno, di poter rinnovare il passato.
🖋️Lo stile: è un libro che si legge con
piacere e velocemente, perché ogni pagina girata ti spinge a continuare, anche
grazie alle ottime chiusure dei capitoli, all’uso sapiente dei pronomi che ti
confondono volutamente, l’uso dello spazio bianco e del taglio del paragrafo
…il tutto rende il ritmo molto incalzante e tiene il lettore incollato alla
pagina.
👍In conclusione: un romanzo che sa
essere anche crudo, in cui la vita viene presentata in tutta la sua difficoltà
e nel quale i rapporti personali si intrecciano in un complicato arazzo non
facile da dipanare e davvero realistico.
Vivamente consigliato.
genere: giallo
anno di pubblicazione: 2024
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