LADRO DI GIORNI G. Lombardi
Come Secondo libro dedicato a storie di bambini ho letto
Ladro di giorni dello scrittore Guido Lombardi, anche regista cinematografico e
sceneggiatore. Pubblicato da Feltrinelli all’inizio del 2019 Ladro di giorni è
un romanzo nato 10 anni prima come scrittura per un soggetto cinematografico. Nel
tempo la storia ha subito varie trasformazioni ed è stata arricchita da situazioni
reali vissute dall’autore; alla fine il tutto è divenuto un romanzo ben
strutturato e rifinito. Lo scrittore, comunque, che è innanzitutto un regista (nel
cui ruolo ha ottenuto importanti riconoscimenti), ne ha ricavato poi una
pellicola con attori molto importanti che sarà nelle sale da febbraio 2020. Il
romanzo ripercorre la vita di un bambino, Salvo, che malgrado la sua giovane
età ha già subito diversi rovesci dal destino. Le sue disgrazie hanno inizio
quando il padre (Vincenzo) viene arrestato e condotto in carcere e la madre,
che non regge al dolore, si toglie la vita. Il piccolo viene affidato agli zii
che vivono a Trento che lo allevano nel migliore dei modi e con tutto l’affetto
di cui sono capaci. Per lui però vivere così lontano da casa (Ruvo, Bari) non è
facile e i primi tempi subisce molto questa situazione, sentendo forte la
mancanza della mamma. Piano piano riesce a trovare un suo equilibrio. Ora però
il padre uscito di prigione, dopo 7 anni di detenzione, con Salvo che ora di
anni ne ha 11, ne reclama l’affetto e la volontà di passare qualche giorno con
lui per essere accompagnato nel viaggio che, in auto, lo porterà a Bari. Salvo
si vedrà costretto a seguire quell’uomo che una volta idolatrava ma che col
tempo ha sempre più dimenticato. Il viaggio sarà per entrambi un’esperienza di
vita fondamentale; inizialmente sospettosi l’uno verso l’altro poi sempre più
coinvolti e partecipi soprattutto Salvo che ritornerà ad amare il padre come un
tempo, raccontandogli della sua infanzia, dei suoi successi scolastici e dei
suoi piccoli segreti, sempre più preso da questa avventura on the road. Il padre
continuerà lungo la strada a compiere reati, ora da semplice scippatore ora da
delinquente incallito ma anche lui però col tempo imparerà molto dalla
vicinanza e dal carattere quieto del figlio bisognoso solo di affetto. Della
trama del libro non si può dire molto di più perché si toglierebbe il piacere
della lettura e delle sorprese che in questo romanzo sono tante così come i
momenti di grande emozione. La parte conclusiva molto drammatica mi suggerisce
due riflessioni finali: la prima quella che un genitore che sbaglia ma che si
riabiliti deve comunque avere la possibilità di riottenere la custodia del
figlio. La seconda che il papà o la mamma rimangono le figure più importanti
per un individuo. Delle guide insostituibili. Rimangono quasi sempre le figure
di riferimento per ogni bambino malgrado la loro condotta possa non essere
stata irreprensibile.
valutazione: buono
genere: narrativa
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