venerdì 27 dicembre 2019

LADRO DI GIORNI




LADRO DI GIORNI G. Lombardi
Come Secondo libro dedicato a storie di bambini ho letto Ladro di giorni dello scrittore Guido Lombardi, anche regista cinematografico e sceneggiatore. Pubblicato da Feltrinelli all’inizio del 2019 Ladro di giorni è un romanzo nato 10 anni prima come scrittura per un soggetto cinematografico. Nel tempo la storia ha subito varie trasformazioni ed è stata arricchita da situazioni reali vissute dall’autore; alla fine il tutto è divenuto un romanzo ben strutturato e rifinito. Lo scrittore, comunque, che è innanzitutto un regista (nel cui ruolo ha ottenuto importanti riconoscimenti), ne ha ricavato poi una pellicola con attori molto importanti che sarà nelle sale da febbraio 2020. Il romanzo ripercorre la vita di un bambino, Salvo, che malgrado la sua giovane età ha già subito diversi rovesci dal destino. Le sue disgrazie hanno inizio quando il padre (Vincenzo) viene arrestato e condotto in carcere e la madre, che non regge al dolore, si toglie la vita. Il piccolo viene affidato agli zii che vivono a Trento che lo allevano nel migliore dei modi e con tutto l’affetto di cui sono capaci. Per lui però vivere così lontano da casa (Ruvo, Bari) non è facile e i primi tempi subisce molto questa situazione, sentendo forte la mancanza della mamma. Piano piano riesce a trovare un suo equilibrio. Ora però il padre uscito di prigione, dopo 7 anni di detenzione, con Salvo che ora di anni ne ha 11, ne reclama l’affetto e la volontà di passare qualche giorno con lui per essere accompagnato nel viaggio che, in auto, lo porterà a Bari. Salvo si vedrà costretto a seguire quell’uomo che una volta idolatrava ma che col tempo ha sempre più dimenticato. Il viaggio sarà per entrambi un’esperienza di vita fondamentale; inizialmente sospettosi l’uno verso l’altro poi sempre più coinvolti e partecipi soprattutto Salvo che ritornerà ad amare il padre come un tempo, raccontandogli della sua infanzia, dei suoi successi scolastici e dei suoi piccoli segreti, sempre più preso da questa avventura on the road. Il padre continuerà lungo la strada a compiere reati, ora da semplice scippatore ora da delinquente incallito ma anche lui però col tempo imparerà molto dalla vicinanza e dal carattere quieto del figlio bisognoso solo di affetto. Della trama del libro non si può dire molto di più perché si toglierebbe il piacere della lettura e delle sorprese che in questo romanzo sono tante così come i momenti di grande emozione. La parte conclusiva molto drammatica mi suggerisce due riflessioni finali: la prima quella che un genitore che sbaglia ma che si riabiliti deve comunque avere la possibilità di riottenere la custodia del figlio. La seconda che il papà o la mamma rimangono le figure più importanti per un individuo. Delle guide insostituibili. Rimangono quasi sempre le figure di riferimento per ogni bambino malgrado la loro condotta possa non essere stata irreprensibile. 
valutazione: buono
genere: narrativa

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