L'OSCURO INCANTATORE R. Graniglia
Appena terminato di leggere l’ultimo libro scritto da
Roberto Graniglia, e pubblicato pochi giorni fa attraverso il self publishing,
dal titolo L’oscuro incantatore. Tanti sono i personaggi che animano questo inquietante
romanzo thriller. Da citare il tenente Crane, presente, a vario titolo, in
diversi libri scritti da Graniglia, il professor Frank Williams giovane
ricercatore universitario, il suo collega Glenn Parson e la sua compagna
Rebecca, il capitano Grindman, il tenente Ross e poi Malanthan, l’incantatore.
I protagonisti sono tanti e tutti molto ben calati nel romanzo, tutti
importanti, tutti contribuiscono a rendere l’atmosfera del libro tesa fin dalle
prime pagine. Il professor Williams si trasferisce dalla caotica New York alle più
intime colline del Vermont allettato da un ruolo da ricercatore e da un lauto
stipendio offertogli dalla università di Antonsville. Lascia una città ed un
passato doloroso con la moglie Rebecca in procinto di partorire sperando di
iniziare una nuova vita appagante e meno stressante. L’inizio del libro è abbastanza
“normale” anche se l’inquietudine serpeggia ad ogni pagina e ci si attende che
possa succedere qualcosa da un momento all’altro. Il romanzo pare sempre
procedere sul margine di un burrone, ti fa tenere il fiato sospeso ed i sensi
ben allerta. Anche la parte meno razionale, chiamarla paranormal forse è
eccessivo, non disturba affatto anzi contribuisce ad alimentare la tensione.
Come ci ha abituato l’autore la parte finale (70/80 pag.) è quella più ricca di
emozioni. La prima parte, comunque molto coinvolgente, è propedeutica ad un
epilogo angosciante. Il libro è scritto in maniera semplice ma curata, ricco di
dialoghi. I capitoli brevi contribuiscono a rendere la storia sempre molto
chiara e dinamica. Il romanzo è legato alle vicende e ad alcuni personaggi di
un precedente romanzo di Graniglia Il lungo Samhain. Alcuni personaggi già
protagonisti in quel romanzo tornano tali anche in questo ma comunque L’oscuro
imcantatore rimane un libro perfettamente autonomo. Un romanzo che a me è
piaciuto molto con un finale all’altezza delle mie aspettative che sale di
diritto sul podio dei migliori libri scritti da Graniglia. Il mio preferito,
non me ne voglia l’autore, rimane comunque Il cuore di Marta che al momento resta
uno dei più bei libri che abbia mai letto. Complimenti, resto in attesa del
prossimo….
valutazione: più che buono
genere: thriller
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