L'ULTIMA NOTTE G. Scaglione
Sto sempre attento alle nuove uscite della casa editrice Les
Flaneurs. Una casa editrice nata pochi anni fa, ma che già annovera, nel suo
catalogo, tanti titoli interessanti e tanti autori molto validi. Quando viene
pubblicata una nuova opera, meglio se un giallo o un noir, mi precipito ad acquistarla.
Sono certo che ne rimarrò soddisfatto. Molti di questi romanzi sono ambientati
in città pugliesi. Luogo di nascita sia della casa editrice sia di molti degli scrittori
che ne fanno parte. Questo, in particolare, ha come teatro della vicenda Bari. Senza
un motivo particolare mi sento molto vicino a questa città. Non ci sono mai
stato, ma sarà per il fatto che è una città di mare, che io adoro, sarà per un’amicizia
importante che lì risiede, o sarà per i tanti libri letti che lì sono ambientati,
e le cui descrizioni mi affascinano sempre molto, fatto sta che io Bari ce l’ho
nel cuore. L’ultima notte, romanzo scritto da Giuseppe Scaglione, offre al
lettore una visione particolare di questa città. Lo fa attraverso una storia
originale e ben costruita. E’ un giallo, fondamentalmente, ma è anche molto
altro. E’ un noir, un libro dalle atmosfere cupe, ma che parla anche d’amore e
di sentimenti, che racconta le contraddizioni e le difficoltà di una città dove
convivono criminalità e senso del dovere. Il protagonista è Andrea Lamparelli
commissario di polizia finalmente rientrato a Bari, sua città natale, dopo
molti anni trascorsi a Torino. Appena rientrato viene subito incaricato di indagare
su un omicidio avvenuto proprio nei giorni immediatamente successivi al suo
arrivo. La persona assassinata si chiama Cesare De Biase, un avvocato civilista
con tante zone d’ombra nel suo passato. A dargli man forte ci sono l’ispettore
Cascella, l’agente Basile e molti altri collaboratori, che formano da subito
una squadra molto affiatata che non tarderà ad ottenere importanti risultati
nelle indagini. Siamo nel periodo di ferragosto, il personale è poco ed anche
per questo gli verrà assegnato anche il caso di una ragazzina arrivata in
ospedale in condizioni molto precarie, con segni di percosse e di torture,
portata da una donna che si è subito dileguata. Due casi che mettono in
discussione tante sue certezze. La città di Bari come la conosceva lui non
esiste più. Negli anni si è trasformata. Cosi come le persone ed i luoghi che
lui frequentava. Indagando per risolvere questi due casi si rende conto che,
nascosta tra le sue pieghe, la città cela tante attività illecite e tanti
personaggi equivoci. Dalla semplice criminalità, alla corruzione, all’usura,
allo spaccio ma anche a situazioni molto più tristi come la prostituzione
minorile e la pedofilia. Una Bari che stenta a riconoscere, affascinante nei
suoi paesaggi e nei suoi storici vicoli e ripugnante per la presenza di
famiglie mafiose e amministratori corrotti. Il commissario, svolgendo le
indagini, conoscerà anche molte donne che lo affascineranno e gli faranno
riscoprire la voglia di amare e di provare emozioni. Incontri che gli
porteranno non solo notti appassionate ma anche pensieri che lo metteranno di
fronte alla scelta di vivere in coppia o di proseguire in un’esistenza solitaria,
solo dedita al lavoro. Un noir ben costruito dall’autore con protagonisti che
si fanno ricordare con piacere, storie che coinvolgono anche se forse rendono
la trama gialla un po’ marginale. Ma sono certo che l’intento di Scaglione fosse
proprio questo. Scrivere una storia drammatica e dolente, con risvolti duri,
che attraverso un fatto delittuoso, tenuto sullo sfondo, evidenziasse le
contraddizioni della città in cui vive. Lo ha fatto dando voce a personaggi ben
tratteggiati, soprattutto il commissario Lamparelli, che stenta a riconoscere
la città in cui è nato e che vuole, attraverso il suo lavoro, rendere migliore.
Una visione della città amara dove si salvano poche cose e tra questi
certamente ci sono i rapporti umani. Un plauso all’autore che con Lamparelli ha
dato vita ad un commissario molto interessante che spero di ritrovare ancora.
valutazione: buono
genere: 1giallo
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