VIENI COME SEI C. M. Bertola
Vieni come sei è il titolo dell'ultimo romanzo
scritto da Claudia Maria Bertola e pubblicato da Morellini editore. Si tratta
di un giallo, ma non solo. Anzi, per me rappresenta molto di più che un
semplice giallo. Siamo al cospetto di un altro splendido esempio di giallo
"sociale", come avevo già definito l'ultima fatica di Mario Mazzanti
(Mistero a Chinatown). La Bertola lo dice chiaramente nelle note conclusive del
romanzo. Questo libro è un omaggio a tutti i clochard che vivono con grande
dignità la loro
condizione, e soprattutto ad Ibrahim ed Aurelio, senzatetto anche loro,
conosciuti dall'autrice in un piccolo parco di Milano. Li ha fatti diventare
protagonisti di questo giallo, con un'ottima trama ed un ottimo intreccio
narrativo, che restituisce attenzione ai più sfortunati ed emarginati, ai
cosiddetti barboni, che il più delle volte sono persone miti, “solo” con una storia
particolare (spesso drammatica) alle spalle. La protagonista principale è la
stessa del precedente romanzo della Bertola, Vernice nera, Marina Novembre.
Marina non è
un’agente di polizia, tanto meno un commissario, ma nella vita si occupa di
comunicazione, anche se ora ha ereditato e gestisce un rifugio in alta montagna
sulle dolomiti. Adesso si trova Milano per le feste di natale, in attesa di
riprendere la sua attività
al rifugio. Una Milano gelida, che diventa presto anche lei protagonista del
romanzo, con le descrizioni puntuali ed approfondite che ne fa la Bertola, in
particolare dei suoi parchi cittadini delle sue strade e dei suoi luoghi di
ritrovo. Città costantemente
sotto una abbondante e fitta nevicata che ne confonde i contorni e la rende
ancora più
misteriosa ed enigmatica. Marina riceve una richiesta di aiuto dalla sua
amica Flavia. Vuole che Marina trovi il modo di scagionare Ibrahim Taia, un
senzatetto, al quale portava spesso té caldo e coperte, dall'accusa di
omicidio. Un brutale omicidio, perpetrato su una diciannovenne, al parco
Marinai d'Italia, dove lui ed i suoi fratelli di sventura avevano trovato
rifugio in questo rigidissimo inverno. Flavia non può credere che una persona
gentile e colta come Ibrahim possa aver compiuto un atto del genere, anche se
le prove a suo carico sembrano schiaccianti. Marina inizia ad indagare...Marina
è
un personaggio che io ho amato da subito e va dato grande merito alla Bertola
per averlo creato. Non è una wonder woman, non è una donna tutta d'un pezzo. Marina è una
"ragazza" di 47 anni con una dolorosa forma di artrite reumatoide
alle mani che le deformano, le arrossano. Non si arrende dinanzi alla malattia
ed agli ostacoli che la vita le presenta, anzi la motivano ancor di più,
sempre ostinata e determinata a conoscere la verità delle cose. In amore non
tutto va per il verso giusto, anzi. E non potrebbe essere altrimenti se a 47
anni si ritrova sola a gestire un rifugio di alta montagna. La Bertola, con
questo lungo e particolareggiato romanzo, mette in campo una ottima trama
gialla, con tante sorprese ed imprevedibili colpi di scena. Il suo stile
invoglia la lettura, regala ritmo e interesse. L’autrice riesce sapientemente
nell’intento di abbinare una vicenda con protagonista la suspense con un
racconto che getta uno sguardo dolce e amorevole a tutte quelle persone
sfortunate che per qualche triste ragione si son ritrovate a vivere di
espedienti, o che, come i rider che consegnano cibo a domicilio, si ritrovano a
dover sbarcare il lunario con stipendi da fame, correndo rischi gravissimi,
percorrendo le strade della città in sella alle loro bici. Persone che il più
delle volte vivono sommessamente e con grande dignità la loro condizione. Un
romanzo assolutamente da leggere. Complimenti all'autrice.
Valutazione: buono
genere: giallo
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