IL MISTERO DI CHINATOWN M. Mazzanti
Il mistero di Chinatown è l'ultimo romanzo thriller scritto
da Mario Mazzanti. Va subito chiarito, almeno per quella che è la mia
esperienza con i precedenti libri di questo autore, che questo è un thriller
che si discosta abbastanza dal suo solito modo di scrivere (e dal suo solito
campo d’azione) e soprattutto presenta due nuovi protagonisti. L’inossidabile
coppia formata dal dottor Claps e dal commissario Sensi, infatti, viene
sostituita (momentaneamente? Non si sa) da Tommy Davis anatomopatolopo e
Gualtiero Abisso giornalista. Non si tratta di un thriller tradizionale ma di
un giallo, che volendo creare una nuova categoria, potremmo definire sociale. Un
romanzo in cui Mazzanti attraverso una trama gialla complessa ed articolata
parla di immigrazione clandestina, del traffico di esseri umani, usati come
pezzi di ricambio e di lavoro nero. Davis si ritrova a far l'autopsia ad un
giovane cinese deceduto per cause misteriose sul volo che da Pechino lo
riportava a Milano. Si accorge così che l'uomo ha subito un espianto parziale
di fegato, operazione eseguita malissimo che ne ha causato la morte. Appreso
che anche la polizia si sta interessando al caso, e non capendone il motivo,
decide di provare a vederci più chiaro e coinvolge il suo amico Abisso. Abisso
è un giornalista, alla perenne ricerca della notizia che gli faccia scrivere
l'articolo del secolo, il quale gli ricorda di aver portato avanti, tempo
prima, un’inchiesta sul traffico d'organi e che la vicenda attuale ha molte
analogie con quella da lui seguita. Indagando i due scoprono che ci sono altre
morti anomale e che è in atto un possibile traffico d'organi in larga scala
insieme ad altri aberranti crimini. Come dicevo questo thriller è un po’
diverso dai soliti scritti da Mazzanti. Nei precedenti il nemico era un serial
killer, più o meno conosciuto o riconoscibile, qui il nemico si confonde nella
società stessa. Piu precisamente nella comunità cinese presente in Italia. Un
popolo che è come un’enclave. Chiuso, del quale si sa poco e che da poca
confidenza a chi lo ospita. Ma non solo la comunità cinese è coinvolta nei
crimini messi in atto da questa organizzazione internazionale, ma anche quella
albanese e la nostra ndrangheta. Un giallo che racconta della miseria in cui
versano gli immigrati clandestini, legati economicamente ai mercanti di uomini
che li hanno fatti espatriare. Sono disposti a tutto pur di saldare il loro
debito e sentirsi finalmente liberi. Disperati che lavorano in nero per 12/14
ore al giorno, per un compenso ridicolo dal quale va ancora tolta la parte
spettante ai loro aguzzini. Un thriller forse con meno pathos degli altri ma
con una storia ben studiata e sviluppata con due grandi protagonisti che sono
certo il pubblico apprezzerà. Una vicenda che ci ricorda crimini più presenti
che mai nel nostro mondo. Uomini senza scrupoli che si dedicano ad ogni genere
di bassezza. Spaccio, prostituzione, immigrazione, riciclaggio ecc. Un
romanzo scritto con la solita maestria da Mazzanti, forse inizialmente con un
ritmo poco sostenuto, e dove i colpi di scena latitano un po’, ma con le ultime
50 pagine che sono veramente pirotecniche. Vengono rivelate verità impensabili
abilmente celate fino a lì dall'autore ed il ritmo si velocizza notevolmente.
In definitiva un romanzo che va letto. Una storia sentita, profonda e curata,
che merita attenzione.
valutazione: buono
genere: giallo
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