MATRIX - Lauren Groff -
recensione a cura di
Monica Manino
Inghilterra,
1158.
Marie,
figlia illegittima della casa reale, viene bandita dalla corte dalla regina
Eleonora d'Aquitania, alla quale è legatissima, e confinata in un monastero di
clausura.
L'abazia ha
conosciuto giorni migliori. Ospita un piccolo gruppo di donne imbruttite dalla
solitudine, dagli anni di isolamento, dispettose le une con le altre, molte
invecchiate tra quelle mura, alcune gravemente malate.
Marie però
ha la luce giusta negli occhi per vedere la potenzialità di quel luogo, le
possibilità di crescita e anche di potere che vi sono celate.
E così
prende le redini della situazione e, allontanandosi sempre più dal clero
locale, costruisce un'impresa che la porterà verso l'indipendenza personale e farà
dell'abazia il cuore pulsante di una nuova realtà, di un nuovo progetto.
Sarà un
luogo nel quale ogni donna avrà il proprio ruolo e l'opportunità di
risplendere.
Il mondo
esterno però non è pronto per accogliere quel sogno tutto al femminile. E così emergono
invidie, pettegolezzi, curiosità morbose, illazioni, finanche accuse di
stregoneria.
Marie dovrà
prendere atto che sogni e realtà spesso sono inconciliabili, che il potere
acquisito può essere conservato solo a caro prezzo, che la passione può essere
pericolosa.
La vita nel
convento, isolato da un labirinto che lo circonda, appare tutt'altro che
semplice, forse anche più complicata rispetto a quanto accade all'esterno e non
sarà facile per Marie mantenere il controllo sulle sue consorelle, un gruppo
eterogeneo di donne credenti, reiette, bastarde, cadette, sole al mono, gettate
via come cose inutili, ma pur sempre radiose nella loro unicità.
Il romanzo,
vincitore del premio Joyce Carol Oates 2022, racconta il sogno utopico di un
mondo al femminile, guidato da una donna forte e ambiziosa: la badessa Marie, figura
straordinaria, soprattutto se rapportata al suo tempo. un'anima ribelle e
innamorata della vita.
Tra
speranze, sacrifici, anche fallimenti, le ospiti dell'abazia trasformeranno la
realtà nella quale il Mondo le ha rinchiuse in un'incredibile opportunità.
Ognuna di
loro potrà coltivare i propri doni esprimendo al meglio le caratteristiche che
le rendono creature uniche. Il tutto sotto lo sguardo visionario di Marie.
L'abazia dimessa diventa così un polo ricco, prestigioso, di cui si narra non
solo in patria ma anche all'estero. Un luogo sicuro nel quale le donne sono
protette da quel mondo che le vuole sottomesse, oggetto della prepotenza degli
uomini.
La
narrazione della Groff è del tutto particolare. Nessun dialogo, nessuna
apparente interazione tra personaggi, nessuna espressione in prima persona. Solo
il racconto filtrato dagli occhi di Marie. Uno stile ardito, una scelta
rischiosa ma vincente, che affascina il lettore. Una stoia che scorre veloce,
pagina dopo pagina, e avvolge con la potenza delle protagoniste e della loro
umanità.
Nel giorno
che celebra le donne e il loro coraggio consiglio a tutti questo fantastico
viaggio nel tempo e nella femminilità che da sempre, a dispetto della durezza
del Mondo, crea speranza e vita.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2022
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