La donna dei fiori di carta – Donato Carrisi -
recensione a cura di Francesca Tornabene
Questo libro mi ha regalato un "viaggio" in un
leggendario scenario di guerra in cui tutto inizia e finisce in una notte del
1916 - l'anniversario del naufragio del Titanic.
Un "noir" che inizia con la recrudescenza di uno
scontro bellico mondiale e la cattura di alcuni militari italiani che saranno
fucilati all'alba.
La storia ruota attorno a degli indizi sparsi tra le pagine
di questo libro che alla fine restituiranno la soluzione di tre interrogativi:
Chi è il prigioniero?
Chi è Guzman?
Chi è l'uomo che fumava sul Titanic?
Mentre leggiamo, la storia ci trascina con sè, veniamo
catapultati in uno scenario di guerra, in un accampamento difronte a due uomini
che sono l'uno contro l'altro.
Da una parte, un medico dell'esercito austriaco che ha
l'ordine di estorcere informazioni sull'identità di uno degli italiani
catturati.
Dall'altro, uno dei prigionieri reticenti che deve
confessare al fine di evitare la condanna a morte.
Nel tentativo di salvarsi la vita, quest'ultimo racconta al
suo interlocutore delle storie che hanno il profumo di una leggenda mai
dimenticata.
Ogni storia sembra essere scandita da un tempo: quello di
una sigaretta condivisa.
Ed ogni storia ci svela una verità.
Così, sotto i nostri occhi increduli, si apre la porta di
un'altra storia che ci conduce inesorabilmente alla soluzione del mistero più
grande legato al titolo del libro.
Chi è quella donna?
Perché i fiori di carta?
Ad un certo punto, tra una sigaretta e l'altra, gli orrori
della prima guerra mondiale diventano solo un rumore, quasi sordo, lontano, che
man mano si attenua e svanisce lasciando il posto ad altro.
Così, quello che sembrava essere il preludio di un
inevitabile scontro destinato a dividere i due militari, alla fine è solo la
promessa di una grande eredità - un insolito destino che cambierà per sempre la
loro vita.
anno pubblicazione: 2013
Nessun commento:
Posta un commento