domenica 5 novembre 2023

SHERLOCK HOLMES TRA LADRI E REVERENDI

 




Sherlock Holmes tra ladri e reverendi - Rino Casazza

recensione a cura di Dario Brunetti


Il primo racconto si intitola Sherlock Holmes contro Arsene Lupin Il tondo di Van Eick ed è ambientato in Normandia, precisamente a Le Havre, vede protagonisti il detective londinese Sherlock Holmes (Arthur Conan Doyle) e il ladro gentiluomo Arsene Lupin (Maurice Leblanc).

Per usare una metafora calcistica gioca in casa Lupin.

Holmes lancia un guanto di sfida a Lupin che vuole impadronirsi del Tondo di Van Eick, uno dei capolavori della pittura fiamminga, custodito dall’attuale proprietario il commerciante e armatore Hugues Barbier, appartenuto in precedenza al conte Apolinnaire.

Su questo personaggio ci sono dei punti da chiarire: il conte è morto suicida o assassinato? Il Tondo è stato ceduto o dato in pegno?

L’armatore non è una persona ben vista e qui si inquadra la figura di Lupin che ruba ai ricchi per restituire ai più bisognosi e alzando l’asticella vuole dare una dimostrazione della sua arte del rubare proprio a Sherlock Holmes sconfiggendolo.

Nel secondo racconto Sherlock Holmes Padre Brown e il mannaro del Lario (si usa per definire proprio il lago di Como dal latino Larius e la sua forma modificata Laris in etrusco vuol dire stagno) vede ricongiungersi la coppia già vista nel precedente racconto dove i due protagonisti sfidavano il temibile conte Dracula.

La storia è ambientata a Cadenabbia, sul lago di Como, in primis sarà interpellato dal Vescovo, Padre Brown a indagare su un duplice omicidio avvenuto in un’abbazia. Un caso complicato dove non basterà la sua dote investigativa, ci vorrà il supporto di Sherlock Holmes chiamato a dare man forte alla stessa indagine.

Quel che colpisce è la tecnica dei due delitti, decisamente fuori dal comune.

Le vittime sono state colpite a morsi.

Ma proprio questi morsi sembrano appartenere a un lupo mannaro, perché le teste della suora e del povero frate sembrano quasi staccate dal collo.

Quale figura inquietante si aggira tra le mura dell’abbazia?

Quale oscuro presagio fa pensare che un luogo religioso sia visitato dal demonio?

Ambientazioni mozzafiato nei due racconti dell’autore nativo di Sarzana, Rino Casazza.

Le Havre spicca non solo come città industriale, ma nell’architettura moderna che l’ha vista inserire nel patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Grazie all’architetto Perret, tra i più noti del xx secolo, questa città distrutta durante la seconda guerra mondiale ha avuto il suo vero volto, dandole quel suo stile classico.

Cadenabbia invece, è una piccola comunità appartenente alla Lombardia e precisamente al comune di Griante.

Il piccolo borgo amato da tutti, imperatori, re, artisti e scrittori che fa sognare ancora oggi tanti turisti.

Flaubert rimase estasiato durante il suo lungo soggiorno, Giuseppe Verdi compose la Traviata e Stendhal vi ambientò alcuni passi della Certosa di Parma.

Oggi il luogo di culto religioso prende il nome di Abbazia di Acquafredda.

Nel primo racconto Casazza fa giocare ai suoi protagonisti (Holmes e Lupin) una vera e propria partita a scacchi. Tra di loro vige un profondo senso di rispetto nonostante si sfidino a duello. Nel primo emerge quell’intuizione di prevedere le mosse del suo avversario che tenderà a essere più sfuggente che mai. Ne esce una storia appassionante e al tempo stesso ironica e divertente.

Nel secondo racconto regna sovrano il mistero che si abbatte sulle mura dell’abbazia, si respira un clima dove una presenza demoniaca è pronta a colpire. In questa storia si mescola il giallo al genere horror, una qualità che l’autore ha fatto intravedere già nei romanzi precedenti.

Un volume tutto da gustare per gli amanti del brivido.

 

Genere Giallo

anno di pubblicazione: 2021

Nessun commento:

Posta un commento