La genesi del male -Iris Bonetti -
recensione a cura di Gino Campaner
Attendevo questo romanzo da tanto tempo, anzi da troppo. Ho
seguito insieme all'autrice il tortuoso percorso per far approdare il libro ad una
casa editrice. Finalmente (per noi lettori) l’iter si è completato e di
conseguenza anche la via attesissima della pubblicazione. I primi due romanzi
l'autrice li aveva pubblicati in Self ma questo, secondo la Bonetti, meritava
la vetrina che solo una casa editrice poteva offrirgli, ed allora ci è voluta
pazienza, tanta pazienza. Io sono un suo semplice ammiratore ma fremevo più di
lei per l'estenuante attesa. Sono un suo fan fin dalla lettura del suo primo
libro, Empatia, mi piacque molto, alcuni passaggi poi mi facevano pensare ad
una sua particolare predisposizione per il genere giallo. Glielo dissi. A
Empatia seguì Isolati altro romanzo eccellente e coraggioso. Il terzo romanzo
pensavo sarebbe seguito da lì a poco anche per cavalcare l'onda del buon
successo dei precedenti ed invece è cominciata una lunga trafila. Terminata
pochissimi giorni fa con la pubblicazione di La genesi del male l'autrice è
Iris Bonetti e l'editore è la Delos Digital. Non vi nascondo che, visto ciò che
vi ho raccontato, avevo grosse aspettative. Il romanzo è un thriller. Io dopo
tanta attesa avevo appunto aspettative molto alte ma avendo saputo che questo
sarebbe stato un giallo (il suo primo) mi ero preparato ad essere quanto meno
indulgente nel giudizio. Inizio così, con questa predisposizione, a leggere e
rimango ben presto senza parole. Già dalle prime "immagini" che ci
offre l'autrice infatti si capisce immediatamente che la veste di thrillerista
le calza a pennello. Fin da principio prende il via una storia disturbante e
quanto mai complessa. Il romanzo è curato fin nei minimi dettagli. La genesi
del male è un libro coraggioso perché fa conoscere l'autrice sotto spoglie
diversissime da come si era fatta conoscere fino ad oggi rischiando così di
spiazzare gran parte del suo pubblico. Ma lei non sembra curarsene più di tanto
o meglio se ne cura a tal punto da offrire un prodotto si diversissimo dai
precedenti ma curato e confezionato così bene che denota un grande
rispetto per chi lo leggerà. Un romanzo con tanti personaggi, con diverse
storie che si intrecciano e condotto su diversi piani temporali. C è da
perdersi ma la Bonetti tiene ben saldo il timone e conduce la vicenda con
grande disinvoltura. Un libro che richiede grande attenzione, con descrizioni
ficcanti. A volte macabre, spesso che lasciano con il fiato sospeso. Ritmo
sostenuto, tante sorprese e colpi di scena, non ci si annoia mai. Ma quello che
ho apprezzato di più, è che secondo me testimoniano la sua grande attenzione e
cura, sono i dialoghi che si instaurano fra i vari "attori" del
romanzo. Dialoghi sempre pertinenti, mai banali spesso molto importanti per
comprendere bene la vicenda. Personaggi descritti con grande cura. Una storia
che coinvolge fin dall'inizio ma che nella seconda parte da il meglio, gli
ultimi capitoli poi regalano una sorpresa dietro l'altra. Un finale agghiacciante
che lascia con la bocca spalancata e l'adrenalina a mille. In definitiva la
Bonetti ci regala un thriller molto originale con alcune peculiarità che lo
rendono unico. Il mio giudizio finale non può che essere assai positivo.
Tentativo riuscitissimo, ben oltre le mie, pur alte, aspettative con i due
personaggi principali (Ana e Leo) che spero di rivedere presto. Soprattutto il
giornalista ha bisogno di un'altra avventura per ristabilire l'ordine iniziale.
Non voglio comunque in nessun modo parlare del romanzo (la trama è facilmente
reperibile) perche deve essere scoperto leggendolo. Un plauso ancora a Iris
Bonetti.
genere: thriller
Valutazione: buono
anno pubblicazione: 2023
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