giovedì 14 dicembre 2023

RIBELLI

 





Ribelli - Marilù Oliva

recensione di Edoardo Todaro


Senza dubbio non è possibile non riconoscere a Marilù Oliva la capacità di scrivere spaziando su argomenti tra loro anche più diversi. Come non ricordare, “Mai più“ a proposito del cosiddetto femminicidio; oppure i noir da “ Fuego “ fino a “ Musica sull’abisso”. Ecco che l’attualità incombe ed il suo essere insegnante, prestata alla scrittura, dà l’opportunità di mettere le mani nel piatto su quanto prende piede nel mondo studentesco, autogestione o occupazione? Un dubbio, un punto di domanda, sul quale si sviluppa l’ultimo lavoro di Oliva. Che dire, tra l’altro in un momento in cui il protagonismo studentesco si rende attivo rispetto agli avvenimenti che si susseguono a prescindere dalle motivazioni prettamente studentesche. Leggiamo “Ribelli “ e in parallelo le cronache sulle occupazioni che una dietro l’altra avvengono a Roma in queste settimane. Hai a che fare con una dirigenza scolastica che tenta di far sì che l’autogestione non si trasformi in occupazione e ti trovi ad avere a che fare invece con l’autogestione concessa che diviene occupazione. Leggere queste pagine potrebbe portarci a posizionarci su una parte o sull’altra delle decisioni che vengono e/o verranno prese, a mio avviso no, non si tratta di essere a favore di una opzione o di un’altra.  Fa bene Oliva a soffermarsi su cos’è la scuola non solo in quanto istituzione ma in quanto “edificio“ e cosa questo rappresenta quando c’è la mattina presto in chi deve sottostare all’obbligo dell’interrogazione, o del compito. Le decisioni prese dagli studenti dell’Istituto Gentileschi , travalicano loro stessi coinvolgendo  genitori, passanti curiosi, giornalisti, poliziotti, pompieri, professori, politici, medici, artificieri e per non farsi mancare niente non solo il questore di turno, ma un …  morto, ed i lasciti dell’emergenza sanitaria prodotta dal Covid.  Perché occupazione o autogestione, senza scendere nel contendere del “buoni “ o “ cattivi  “, è l’aspetto determinante delle scelte fatte, decise e/o subite. E’ l’idea di scuola del futuro che mette in contrasto personalità che devono, e vogliono, essere apparentemente condivise, ma contrapposte ma che tengono in considerazione un fine comune: cioè il ribellarsi al sistema, a questo sistema di una istruzione deviata, malata, chiedendo la sospensione delle bocciature e l’abolizione del voto in condotta. Certo, tutti protagonisti, l’aspirante rapper di origini marocchine e servizi d’ordine prestati da tempi ormai andati, compresi, con un manipolo di studenti che tiene in mano, una scuola. Da quanto letto, emerge in modo predominante un qualcosa a cui dobbiamo attenerci: per non sbagliare di nuovo abbiamo un antidoto potente, la memoria, ed invece che perdonare è meglio e consigliabile comprendere.  Mi concedo, in conclusione, un consiglio spassionato rivolto a quelle realtà studentesche che, nonostante i rapporti di forza vigenti, si trovino a decidere, all’interno di un percorso collettivo, se orientarsi su autogestione o occupazione, trovate qualche momento di tranquillità per leggere 166 pagine, che in fondo poi non sono così tante. Certo non sono la risposta, né la soluzione ai tanti modi in cui le nuove generazioni si affacciano al protagonismo, però …

genere: narrativa

anno pubblicazione: 2023


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