MALINVERNO - Domenico Dara
Recensione di Miriam Donati
“Fosse per me ci abiterei tra i libri” dice Malinverno e lo dice a
Timpamara che è sfondo e personaggio lui
stesso, ha il profumo
inconfondibile della carta a causa della cartiera e del maceratoio dei libri ed
è un luogo magico, come lo sono un po’ tutti i luoghi inventati.
E di Timpamara Astolfo Malinverno è il
bibliotecario e il custode del cimitero. È orfano, zoppo e solo, con una storia
di eventi dolorosi che lo hanno segnato e lo hanno fortificato convertendolo in
un uomo gentile, dolce e altruista. È un appassionato lettore ed è dotato di
una fervida immaginazione che lo porta, quando vede la foto di una donna posta su una lapide senza nome
e date, a inseguire il mistero racchiuso in quel volto.
Le sue fantasie sono immense e affascinanti: dal
modificare il finale dei libri che legge, alla relazione immaginaria con Emma –
è così, dal nome del suo personaggio letterario preferito, che ha chiamato la
sconosciuta della lapide – dalle epigrafi innovative, alla sepoltura dei libri
o degli animali di compagnia, fino all'ascolto delle voci dei morti nelle cuffie di un uomo che cerca di percepire storie
dimenticate.
È un personaggio candido a cui ci si affeziona e
che non si vuol lasciare andare, nemmeno a libro chiuso.
Malinverno
non ha paura di immergersi nel lutto, ma è come se ne fosse, al contrario,
stregato. È come un ponte tra quello che c’è e quello che non c’è più.
I lettori della biblioteca, gli abitanti di Timpamara,
i visitatori del cimitero, estinti e in carne ossa, con le loro storie tenere,
comiche, struggenti sono visti per ciò che li
rende unici e ciò che emerge sono le manie degli uomini, i loro eterni dolori,
le brevi felicità che accendono speranze, i legami che conducono a fare scelte
coraggiose. Ogni dolore, per quanto lancinante, è destinato a ricomporsi in una
malinconica
dolcezza che, con grande sensibilità e semplicità ci porta a guardarci dentro,
a porci a nostra volta delle domande.
Malinverno
– insieme a tutto l’intrico di storie che lo avvolgono – racconta della magia
delle parole, esalta il potere dei libri come luogo di rifugio con una prosa ricca, elegante, evocativa e musicale.
Leggere “Malinverno” è
una esperienza soprattutto dei sensi.
Genere: narrativa
Anno pubblicazione: 2022
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