Quell’odore di resina” - Michela Zanarella
recensione a cura di Patrizia Zara
"...l'amore ha un potere disarmante, non conosce regole, quando s'infila
nell'anima è difficile non lasciarsi trascinare dalla sua bellezza"
"Quell'odore di resina" di Michela Zanarella è un romanzo che esplora
la vita di Fabiola, una giovane donna veneta con tante insicurezze e
altrettante ambizioni. La sua quotidianità è scandita dal lavoro in un ambiente
poco femminile, trascorrendo gran parte del suo tempo tra le pareti di un
mattatoio.
La copertina, sebbene possa irritare o disorientare il lettore, suggerisce un
contenuto potente e profondo.
L’autrice affronta diverse tematiche nel romanzo, tra cui l’amore, l’amicizia,
i tradimenti, le incomprensioni, la violenza fisica e psicologica, la
precarietà e la sessualità. Il libro si concentra sulla formazione
dell’individuo, esplorando gli aspetti più complessi dell’adolescenza. Momenti
di ironia, tensione, timore e spensieratezza caratterizzano la narrazione.
Le carcasse nel mattatoio diventano il simbolo di una cruda realtà di morte,
sofferenza e imbroglio. L’autrice sottolinea la precarietà professionale e la
complessità dei legami umani, senza rinunciare a far chiarezza sulle situazioni
oscure di un mondo spesso taciuto o nascosto.
Inoltre, il romanzo è narrato in prima persona dalla protagonista, con continui
flashback e repentini ritorni al presente, come inseguendo pensieri e ricordi
sparsi.
Alcuni lettori potrebbero trovare la struttura narrativa frammentata e confusa.
Tuttavia, questo stile può anche essere interpretato come un modo per
immergersi nella psicologia della protagonista. Alcuni potrebbero desiderare
una maggiore chiarezza su alcune situazioni o personaggi, ma questo potrebbe
essere intenzionale per mantenere il mistero e la complessità del romanzo.
In sintesi, “Quell’odore di resina” è un esordio ardito che affronta temi
importanti e offre una prospettiva soggettiva sulla vita e sulle sfide delle
donne.
Personalmente ritengo che l’autrice con "Quell'odore di resina" ha
dimostrato un grande coraggio nel passaggio dalla poesia alla narrativa tanto
da perdonarle alcune lacune stilistiche.
L'eccessiva soggettività dei sentimenti e degli eventi rendono alcuni passaggi
frastagliati e poco comunicativi, dispersivi e confusi: si accavallano nomi ed
eventi in maniera cosi ingenua da far perdere la profondità nel classico
bicchiere d'acqua.
Infatti, sebbene la profondità sia latente risulta sgradevolmente soffocata e,
non emergendo in modo evidente, si sente il desiderio di una maggiore analisi o
di una chiave di lettura più esplicita.
Tuttavia devo riconoscere il talento poetico dell'autrice e la voglia di
mettersi in gioco con altre forme letterarie.
Considerato che "Quell'odore di resina" è il suo primo romanzo non
posso non consigliarne la lettura con le mie personalissime considerazioni da
prendere sempre con le dovute cautele.
genere; narrativa
anno di pubblicazione: 2024
Nessun commento:
Posta un commento