Cloruro di sodio – Jusse Adler – Olsen -
recensione a cura di Lilli Luini
La serie dedicata alla Sezione Q della polizia di Copenaghen
è iniziata nel 2011.
I primi tre romanzi – La donna in gabbia, Battuta di caccia
e Messaggio nella bottiglia – sono strepitosi e, se gli amanti del genere se li
fossero persi, consiglio di recuperarli.
Cos’è la Sezione Q? In pratica è un reparto speciale per i
casi irrisolti. A Copenaghen viene aperta proprio con il primo romanzo, per
dare un’occupazione all’ispettore Carl Morck, poliziotto reduce da una
bruttissima vicenda in cui i suoi due colleghi sono finiti uno nella tomba e
l’altro in sedia a rotelle. Perseguitato dal ricordo e anche dai sospetti che
gravano su di lui in quanto unico superstite, è stanco, depresso e svogliato e
non trova collocazione in nessun ufficio. Così, pensano bene di affidargli i
casi irrisolti, affiancato all’inizio da un assistente molto particolare, il
profugo siriano Assad a cui poi si aggiungeranno la stravagante Rose e il
giovane Gordon. Indubbiamente i quattro formano una squadra molto simpatica e
sui generis, ma le trame poliziesche si sono fatte via via più deboli.
In quest’ultimo romanzo, il nono della serie, incontriamo un
Morck finalmente felice, almeno nel privato, sposato e padre di una bambina. I
problemi privati ora ce li ha Assad che, come profugo, fatica a sistemare
legalmente la propria famiglia.
La vicenda poliziesca non è un caso freddo, stavolta, ma un
complicato intreccio, omicidi apparentemente casuali ma legati da una firma,
appunto il cloruro di sodio – banalmente, il sale – presente su ciascuna delle
scene.
Non mi ha convinta del tutto. L’autore nel corso delle
pagine svela il disegno criminale, almeno parzialmente, e questo non è certo un
difetto. Anche i moventi si intuiscono abbastanza facilmente, e questo invece non
va tanto bene. Soprattutto se è un po’
tirato, un po’ confuso, un po’ così così.
Ma quello che non mi è piaciuto affatto è il finale, che
ripropone un difetto purtroppo spesso presente nei serial, almeno a mio modo di
vedere: le vicende personali dei personaggi prendono il sopravvento
sull’indagine che dovrebbe essere l’asse portante del romanzo. Ed ecco che il
passato di Carl Morck, la vicenda di cui accennavo sopra, torna prepotentemente
alla ribalta e, visto il finale, con ogni probabilità sarà al centro del
prossimo romanzo della serie, sollevando l’autore dall’inventarsi un nuovo delitto,
un nuovo intreccio, appassionante, coinvolgente e allo stesso tempo realistico
e credibile.
Io rimpiango il commissario Maigret e le sue fantastiche
indagini. A lui nel privato non capitava mai nulla, gli bastavano i casini del
suo lavoro e bastavano anche a noi lettori.
genere: giallo
anno di pubblicazione: 2023
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