Nel legno e nella pietra - Mauro Corona
recensione a cura di Patrizia Zara
Tempo addietro lessi "Il Muro" di Mauro Corona.
Non ricordo come capitò fra le mie mani, di certo non lo comprai.
Incuriosita dalla risonanza pubblicitaria dei suoi libri, delle sue sculture
lignee e dal suo aspetto selvaggio intrapresi la lettura.
Trovai “Il muro" un romanzo terribilmente brutto sia per la trama che
nello stile narrativo tanto da promettere a me stessa di avere chiuso con lo
pseudo scrittore Mauro Corona ritenendolo il bluff del momento.
A distanza di qualche anno nella libreria condominiale (book crossing) si è
ripresentato Mauro Corona con il libro che mi accingo a recensire: un
romanzo antecedente a "Il Muro".
Nuovamente incuriosita e incoraggiata dal fatto che "Nel legno e nella
pietra" trattasi di storie svincolate da una trama, ho pensato di dare
un'altra chance all'autore e, grazie alla frammentazione, di poterlo troncare
subito senza rimorsi.
"Nel legno e nella pietra" ho trovato un Corona diverso, più
spontaneo, naturale e poetico.
Le novantatré storie hanno come protagonista un uomo che ha vissuto nella
montagna e con essa ha stabilito un rapporto di pacifica convivenza. Ha
imparato a conoscerla e conoscere se stesso.
Ad affogare i dolori nella neve, accettare le sconfitte e i fallimenti
arrampicandosi nelle rocce, imparare ad assaporare il gelo e respirare la vita
sopra le guglie a un passo dal cielo.
Le storie narrate nel libro sono storie sentite perché i personaggi sembrano
far parte della pietra e del legno. Anime inquiete che popolano le valli, i
burroni, i scabri sentieri del Vajont.
Sono spaccapietre e carbonai, streghe e boscaioli, bracconieri e cacciatori.
Sono bevitori impertinenti, selvatici e violenti...
La lettura non risulta impegnativa e può essere presa a piccole dosi grazie
alla brevità dei racconti.
Racconti che nella loro spontaneità narrativa introducono ampie e opportune
riflessioni sulla vita, l'esistenza e la consequenziale dipartita.
Lo consiglio a chi ama la Natura e una poesia montanara.
Per chi vuole conoscere meglio l'autore e per chi vuole riflettere sul senso
della vita da una prospettiva diversa chiamiamola meno borghese.
Per quanto mi riguarda ho rivalutato Mauro Corona sebbene, paradossalmente, non
leggerò altro.
Le ripetizioni mi annoiano.
"La montagna mi ha fatto capire che è da sciocchi mettere la vita in banca
sperando di ritrovarla con gli interessi"
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2020
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