Salmo XXIV - Lucia Serracca -
recensione a cura di Patrizia Zara
"L' emozione più antica e più forte dell'umanità è la paura, e il tipo più
antico e più forte di paura è la paura dell'ignoto" H.P. Lovecraft
Il romanzo di Lucia Serracca, che definirei un mix di triller tra il giallo
e l'esoterico, tra lo storico e l'immaginario, mi ha letteralmente
affascinata. E considerate, cari amici, che io non amo particolarmente questi
generi.
Ma il romanzo di Lucia Serracca è scritto con tanta ricercata maestria che mi
ha trascinata nel fascinoso mondo del mistero senza rendermene conto, perdendo
di vista la mia realtà nello scivolare con molta facilità da un lontano luglio
1667 a un recente 2017, incuriosita dall'intrigata quanto erudita trama velata
di effervescente suspense.
La lettura, che risulta impreziosita di citazioni, di colpi di scena, di
risvolti sentimentali in un' affascinante cornice quale la città di
Venezia che sorge "dalle acque splendida e sontuosa adorna di cupole
dorate e palazzi merlati", non scade mai nell'ampolloso, nello
stile verbisissimo, ostico, anzi mantiene il ritmo, fotogramma dopo fotogramma,
proprio come un avvincente sceneggiato a più puntate. Perché Lucia Serracca ha
la capacità di intervenire al momento esatto, alleggerendo gli animi, in cui il
lettore s'impantana nell'intrigato, claustrofobico mondo dell'ignoto: abilità
non da poco, oserei affermare con disinvolta sicurezza.
Il romanzo porta all'attenzione di alcune delle più affascinanti e
complottistiche teorie sul mistero della pietra filosofale, la famosa pietra
rossosangue, elisir di lunga vita e di trasmutazione dei vili metalli in oro.
La formula "magica" sta nel misterioso "lascito" del
maestro Antenami, il musicista vissuto nel 1667 e morto in circostanze
misteriose? E cos'altro nasconde l'opera di questo, appunto il "Salmo
XXIV", e cos'altro ancora si cela dietro il suo ritratto, logorato dalle
insidie del tempo?
Ma chi era realmente Antenami? Era soltanto un musicista? E chi è la donna,
avvolta in uno scialle nero e dai meravigliosi capelli rosso Tiziano che si
aggira leggiadra e furtiva tra dedali di viuzze e calli? E l'interesse degli
eruditi, uomini del nostro tempo, sia per lo spartito ritrovato del "Salmo
XXIV" che per il ritratto di Antelami, è soltanto per una disputa accademica?
Nei colori delle maschere, nello stintillio dei costumi carnevaleschi, nel
riverbero di una luna annebbiata che si specchia nella laguna, Stefano e Chiara
cercano di risolvere l'enigma capitolo dopo capitolo, nel loro lento passaggio
da redattori scettici all'incredula ma reale scoperta di dimensioni
alchemiche, mistiche, soprannaturali, mondi arcani velati di occulto e di
concetti insondabili ai limiti del grottesco.
La lettura preziosa ed emozionante nell'accuratezza dei dialoghi, nella
ripetitività dei piccoli gesti trasporta il lettore in un mondo tanto
immaginario quanto tremendamente umano.
Ve ne consiglio vivamente la lettura.
"Qvi non intelligit, av taceat, avt discat"
(Chi non è in grado di capire, taccia o impari"
genere: thriller storico
anno di pubblicazione: 2020
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