Al di là del bene e del male - Friedrich Nietzsche
recensione a cura di Francesca Zara
"Esseri liberi non significa precipitosamente esseri forti e schiacciare i
deboli, ma implica l'essere coscienti di questi rapporti, il vivere al di là
delle illusioni (al di là del bene e del male), e costruire il proprio spazio
di libertà, e la propria morale, nel cuore di questa consapevolezza".
Un libro da leggere a sorsi, assaporando ogni parola tra la lingua e il palato;
sentirne la consistenza, l'essenza per creare, insieme al proprio DNA salivare,
un nuovo e personalissimo gusto.
Nietzsche è straordinariamente e inequivocabilmente attuale poiché ha superato
il concetto di tempo, di morale, di libertà, di religiosità.
È uno dei filosofi che adoro perché è riuscito a superare anche lo stesso
concetto di filosofia.
"Al di là del bene e del male" è un libro che bisogna tenere sul
comodino, nella borsa, in valigia per averlo a portata di mano e poterlo aprire
e lasciarsi attrarre dalla scrittura fascinosa e ammaliante del grande
Nietzsche al fine di poter respirare aria di libertà e positività in questo
mondo ingabbiato in preconcetti, concetti, pregiudizi e giudizi sia morali, sia
etici che religiosi.
Si legge Nietzsche non certo per conoscere Nietzsche. Lo leggiamo per conoscere
noi stessi, il nostro mondo, la nostra natura. Nietzsche, infatti, ce li
dispone davanti agli occhi con tanta grazia e insieme con tanta brutale
franchezza che non possiamo rimanere indifferenti al meccanismo che si sbocca e
si aziona nel nostro cervello. Ci fa pensare e bene anche.
E non bisogna avere "paura" di Nietzsche per chi crede di non avere
l'attrezzatura intellettuale giusta: Nietzsche è un autore semplice ma non
facile, è un autore complesso ma non complicato. Richiede un po’ di impegno, è
vero, ma basta pensare e il gioco è fatto.
Bisogna approcciarsi alla lettura di Nietzsche con animo sereno e molto
naturale onde evitare di perdersi nelle sue parole e di non saper cogliere la
sfida del suo pensiero estremante al di sopra delle contraddizioni che altro
non sono che parole con la stessa origine e di conseguenza contenenti gli
opposti di cui uno predominante e l'altro latente.
Mi spiego meglio: non c'è bene senza male, non c'è male senza bene, non c' è
vita senza morte, non c'è il bello senza il brutto, non c'è moralità senza
immoralità. Da ciò è chiaro che qualsiasi sia lo schieramento scelto include,
inevitabilmente, anche l'opposto. Se critichi uno oggetto e/o una persona sei
inequivocabilmente parte della critica, fai parte dell'oggetto e/o della
persona che critichi. In poche parole sei parte della massa squallida e
mediocre.
Bisogna andare oltre, e più che schierarsi con questo o quello, direi che
bisogna trovare la propria dimensione al di là di ogni "cosa".
Difatti quando si illumina il proprio pensiero state certi che l'anima denudata
dai logori cenci e rinvigorita dalla ritrovata verginità acquisisce
un'inquietante e vigorosa tranquillità del tutto appagante poiché senti che la
vita ti appartiene nella tua unicità.
In questa società che ci tiene in ostaggio di una moralità bolsa e decadente
Nietzsche è stato l’iniziatore di una filosofia che getta lo sguardo al di là
dei contrasti, del discordante, dell’antitetico. Non mirando a un regno di
indifferenza etica e morale, ma raccogliendo la sfida -dolorosa e fatalmente
isolante- di conquistare mediante il pensiero uno spazio di libertà per il
pensiero stesso, una nuova inquieta dimora in cui l'uomo possa affrancarsi da
filisteismi e moralismi per condurre un'esistenza la cui natura morale si
realizzi e si esprima massimamente nel suo essere libero pensatore e libero
legislatore.
Che pensare? La mente se posta nelle condizioni di pensare, attività eccelsa, è
una grande potenza (Superuomo).
In conclusione: siamo in un mondo che si definisce libero e ognuno legge quello
che vuole, nel modo che vuole e con la chiave di interpretazione che vuole ma
vi consiglio di leggere Nietzsche con tutti gli strumenti che sono a vostra
disposizione adeguandoli all'oggetto che è in certi punti delicatissimo e in
certi altri esplosivo e soprattutto con la mente totalmente aperta e pronta per
ricostruire una vostro esclusivo pensiero.
Leggete Nietzsche con attenzione, quella attenzione nel cercare nella propria
attrezzatura culturale, filosofica e letteraria tutti i riferimenti utili alla
sua comprensione, nell’ uscire da ogni brano da ogni frammento, da ogni sezione
del libro con qualcosa in mano che prima non si aveva o con qualche certezza in
meno. Non vi ancorate in Verità Assolute. Uscite dalla massa. Siate numeri
primi "un numero Primo non si può dividere (pensiero) in due o più
parti uguali (opposti) cioè non si può mettere in relazione con nessun altro
numero (massa)"
genere: saggio
anno di pubblicazione: 1886
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