Presentazione rubrica
LA FINESTRA SBAGLIATA
Curerò una rubrica per il blog letterario Un libro di
emozioni. Si chiamerà: La finestra sbagliata. 𝘌𝘱𝘱𝘶𝘳𝘦
𝘩𝘰
𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰
𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪
𝘻𝘪𝘯𝘨𝘢𝘳𝘪
𝘧𝘦𝘭𝘪𝘤𝘪.
Avevo tre quattro titoli in testa quando, ascoltando la
canzone di Claudio Lolli alla guida, mi è venuto in mente questo.
Non si tratta tanto di omaggiare questa canzone che pure io
trovo stupenda; è un titolo azzeccato per me perché davvero le visuali che ho
avuto nel corso del tempo sono state sempre tutte sbagliate. Le cose per cui mi
sono scaldata, le "battaglie" culturali che ho fatto, le ho perse
sempre tutte. Penso alla mediazione familiare e ad un sistema che proteggesse
meglio i bambini durante le separazioni, penso al lasciapassare nero e a tutto
ciò che vi è ruotato intorno, penso alla scrittura e al lavoro culturale, al
mio modo di intenderli.
È come se io e il tempo, io e gli altri, fossimo sempre
profondamente disallineati. Da cosa dipenda non lo so, credo che abbiamo tutti
livelli di sensibilità e percezione della realtà molto diversi; quando questa
diversità si discosta maggiormente dalla media, va così. Questo mi ha arrecato
tanta sofferenza e tanta frustrazione; eppure, non so bene perché, se tornassi
indietro le rifarei davvero tutte.
Quando ero piccola mi dicevano: "Quando hai due strade
davanti, scegli sempre quella più complicata, chi te lo fa fare?".
Io rispondevo: "Non scelgo la più complicata,
sicuramente non sceglierò mai la più facile, se non è la mia".
Mi veniva detto che avrei dovuto cambiare atteggiamento o la
vita sarebbe stata un vero casino per me.
Ho sempre avuto il terrore, non tanto di questo ipotetico
casino, quanto del fatto che un giorno avrei davvero potuto capitolare e
adattarmi a fare cose che non sentivo per non complicarmi troppo la vita.
Finora non è ancora successo.
Vi starete chiedendo: Ma allora perché dovremmo leggerti, se
non guardi mai le cose dalla finestra giusta?
Perché credo sia importante aprire la finestra sbagliata, se
quella finestra è la tua.
Ringrazio Gino
Dei Libri per la fiducia, la stima e l'entusiasmo che mi ha riversato
addosso sin da quando ha letto il mio romanzo Lo specchio degli occhi tuoi.
Ringrazio anche gli altri del gruppo e mi metto al lavoro.
Uscirà un pezzo ogni settimana, tutti i venerdì, anticipato
da un piccolo manifesto, che pubblicheremo il giovedì.
La rubrica non avrà un tema fisso, parlerò a ruota libera,
sperando di farci un po' di compagnia. Mi farò accompagnare da libri, canzoni,
film, dipinti.
Nessun significato recondito: ho bisogno di vivere l'arte in
ogni sua manifestazione, ho bisogno di stare bene, ho bisogno di ascoltare
musica. È questo forse l'unico territorio che ci è concesso ancora per stare
insieme senza giudizio e senza odio.
Diamoci una colonna sonora per ogni cosa e ogni cosa
diventerà più bella.
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