Il Manifesto de La finestra sbagliata
rubrica a cura di Rosanna Pierleoni
Pensieri sconvenienti, pensieri laterali, pensieri sbagliati. Li butterò fuori dai margini e sul tema del giorno non resteranno mai impigliati.
Bambini fuori misura, incapaci a scrivere sulle righe, ridono in modo sguaiato e si rotolano tra le spighe. Aprono ruderi abbandonati e feritoie, salgono coi piedi sporchi su comode poltrone e detestano le scorciatoie.
Non si impongono per vanità e sono sempre in giro alla ricerca di un bizzarro senso di verità. Non ambiscono alla santità: quante volte ci lascia nudi, ricoperti di menzogne e oscenità!
Togliamoci le lenti e abbracciamo una nuova prospettiva: siamo sicuri che gli opposti siano sempre in alternativa?
E se qualcuno leggendo queste poche righe riderà o fingerà di non capire, giusta o sbagliata che sia, la mia voce non smetterà di farsi sentire. E se metterò a disagio qualcuno, pazienza: aprire la mente per me sarà sempre un ballo a due, mai un atto di violenza.
Non ho insegnamenti da dare né accordi da rispettare. I pregiudizi li ho chiusi in dispensa e cerco nuovi amici la cui mente pensa.
Non amo gli slogan né le etichette, non dispenso dogmi né buffette.
Amo la lingua italiana, i valori antichi, il rispetto, l'onestà. Non credo che disturbare un po' il potere sia un fatto di lesa maestà.
Il buon cittadino ha il dovere di dire ciò che non va: se tutto va a rotoli la colpa sta a metà e metà.
Sono pensieri fuori moda, senza alcuna certezza, ostinati a salvare qualche residuo di bellezza.
E allora guardiamo ogni cosa da dentro e da fuori, in avanti e al contrario, fino a scoprire che il confine tra torto e ragione è un racconto leggendario.
E quando qualcuno dirà che non sta bene, che non si dice, che non si fa, risponderemo tutti in coro: "meglio sbagliare finestra che continuare a imbrattare la realtà!"
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