sabato 18 ottobre 2025

L'ISOLA DEGLI IDEALISTI

 




 L'isola degli idealisti - Giorgio Scerbanenco -

recensione a cura di Alice Bassoli


La vicenda si svolge sull’Isola della Ginestra (chiamata anche “Ginestrin”), uno scoglio verde nel cuore di un lago, dove la famiglia Reffi vive in una villa isolata con i suoi componenti: Antonio, il patriarca medico otorino, dotato di ironia, i figli Carla (scrittrice) e Celestino (matematico idealista), i cugini Vittorio e Jole, le domestiche e il custode.  La quiete dell’isola viene rotta dall’arrivo di due fuggiaschi: Guido, giocatore d’azzardo con la passione per la pittura, e Beatrice, donna bella, sicura di sé, audace. Fuggono dal continente, inseguiti dalla polizia, e chiedono rifugio. I Reffi, che fin lì vivevano isolati dal mondo, si trovano davanti a un dilemma morale: denunciare questi due estranei, oppure accoglierli offrendo loro una possibilità di redenzione? Carlo e Celestino in particolare incarnano questo scontro interno: Carla con i suoi sogni e intuizioni, Celestino col desiderio di cambiare l’altro, di educare all’onestà.

Da qui si sviluppano tensioni nascoste: amori, invidie, bugie, conflitti interiori. I rapporti tra i Reffi vengono scossi, i privilegi borghesi messi in discussione, le maschere dell’“ordine” rivelano crepe. Alla fine, l’“esperimento morale” mette tutti di fronte all’abisso della propria natura. Anche l’elemento della redenzione: Scerbanenco si chiede se il cambiamento sia possibile davvero, se l’“ospite peccatore” possa davvero evolversi, e se chi giudica possa perdonare se stesso. L’ambientazione è di per sé molto suggestiva: l’isola, il lago, la villa isolata creano un’atmosfera sospesa, quasi claustrofobica. I personaggi sono ben tratteggiati, credibili, con contraddizioni: non ci sono eroi, ma persone fragili. È un romanzo che, pur scritto in tempi lontani, parla di temi universali e attuali: giustizia, moralità, accoglienza, paura del diverso. Inutile dirlo: un capolavoro.


genere: giallo



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