La levatrice - Bibbiana Cau -
recensione a cura di Connie Bandini
Con La levatrice, Bibbiana Cau, ostetrica sarda che nel corso della sua lunga carriera lavorativa ha avuto il privilegio di aiutare molte vite a nascere, offre al lettore un romanzo potente e intenso, una storia in cui la saggezza popolare si mescola con il progresso e crea frizioni difficili da affrontare.
Le
protagoniste sono due donne molto diverse che, tuttavia, rappresentano le due
facce di una medesima medaglia: Angelica, coraggiosa e istruita, viene
rifiutata dalla comunità presso cui è costretta ad andare; Mallena, carica di
esperienza, fatica a venire accettata da un sistema che sta cambiando e per il
quale la saggezza popolare non rappresenta più, come in passato, un valore
aggiunto. Due donne in lotta, quindi; due figure agli antipodi che mostrano
tuttavia la medesima caparbietà, la stessa determinazione e un uguale spirito
indomito, caratterizzato in fondo da uno stesso desiderio di indipendenza e di
affermazione.
Mallena è la llevadora,
figura fondamentale per la realtà in cui vive: la sua esperienza, messa a
disposizione della comunità di Norolani, è un sapere antico trasmessole dalla
madre. Nulla chiede in cambio, Mallena, fino a quando le condizioni di salute
del marito, rientrato dalla guerra ferito nel corpo e nell’anima, richiedono
cure costose. E allora, per pagarle, Mallena reclama un compenso per il lavoro
svolto, ma il consiglio comunale glielo nega.
Anche
Angelica, ostetrica laureata inviata a Norolani per sostituire la llevadora,
è una donna che porta su di sé profonde cicatrici, frutto di scelte di vita
coraggiose e poco convenzionali.
Le due donne
troveranno un terreno comune – la lotta contro le ingiustizie e il giudizio –
che le avvicinerà anziché farne due nemiche. La sorellanza tra le due si
rafforza poi quando l’intera comunità, nel momento di maggior bisogno, si
schiera al fianco della llevadora per aiutarla a imprimere una svolta al
suo destino.
Un romanzo
storico ben strutturato, che celebra la forza femminile, capace di risuonare
con ancora maggior vigore se inserita in una realtà come quella raccontata
dall’autrice, una Sardegna aspra ma orgogliosa e fiera delle proprie tradizioni
e radici.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2025

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