venerdì 3 ottobre 2025

IL PRINCIPE AZZURRO NON ESISTE

 




Il principe azzurro non esiste – Giulio Cesare Giacobbe -

recensione a cura di Francesca Tornabane

 

"È una questione d’amore. E per amare, bisogna smetterla di fare i principi e le principesse. Bisogna diventare re e regine."

Questo secondo viaggio con il prof GIACOBBE, mi ha permesso di scardinare lo stereotipo del "principe azzurro" attraverso un approccio realistico, psicologico evolutivo e filosofico.

Non sono mancati, tuttavia, momenti di ironia, leggerezza e riflessioni profonde lungo questo percorso di 97 pagine.

Otto fermate tra principi e principesse, mito, principe azzurro, bellezza, amore, romanticismo, Re e Regine.

Dopo aver demolito lo stereotipo, mi sono fermata a riflettere sull'infantilismo, le vocazioni, le fragilità umane e le dinamiche di coppia.

A conti fatti, dobbiamo solo diventare ADULTI ed imparare ad amare noi stessi e gli altri.

Questo richiede tempo, fiducia in sè stessi, un certo numero di esperienze, indipendenza, autonomia e soprattutto solitudine (intesa come libertà!).

Solo così possiamo vivere un amore adulto e scappare a gambe levate al primo campanello d'allarme da tutte quelle relazioni poco sane (perché infantili, malate, infelici o possessive).

L'AMORE, per sopravvivere alle varie tempeste, ha bisogno di conoscenza, compassione, stima, libertà, di stesse visioni della vita e un pò di sano romanticismo (specie dopo il matrimonio).

E aggiungerei una giusta dose di coraggio, un pizzico di follia e tanta, tantissima, "santa pazienza" per trasformare un amore in famiglia!

Durante il viaggio, inoltre, ho trovato stimolanti le critiche ai social, al miraggio della "bellezza".

Ho apprezzato la schiettezza nell'invito a curare la bellezza autentica, la cultura e la capacità seduttiva.

Io non ho mai creduto al principe azzurro. 

Anzi, da piccola protestavo quando una storia finiva con la principessa salvata dal principe e immaginavo finali alternativi.

Complici mia madre con i suoi insegnamenti e mio padre che, invece di bambole, mi regalava spade giocattolo e draghi e mi chiamava "la mia piccola guerriera".

Tornando a casa ripenso in particolare al romanticismo quale valore umano imprescindibile.

Senza, la mia vita sarebbe fredda e insignificante e - usando le parole del prof GIACOBBE - indosserei un'armatura e farei il robot!

Grazie per l'attenzione.


genere: saggio

anno di pubblicazione: 2019


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