sabato 4 ottobre 2025

IL GIORNO DELLA CIVETTA

 




Il giorno della civetta - Leonardo Sciascia -

recensione a cura di Alice Bassoli

 

Sciascia racconta la Sicilia degli anni Sessanta, la Sicilia di ieri, di oggi, di sempre: polvere, sole cocente, odore di mare mescolato a quello di fumo e di corruzione, e la presenza invisibile di qualcosa di antico e potente che ti osserva, come una bestia apparentemente addormentata.

 Il capitano Bellodi indaga sulla morte di un uomo, un uomo morto ammazzato. Nessuno però collabora, nessuno sa niente.

Sciascia non si limita a raccontare chi ha sparato e perché: dipinge il contorno, le ombre, la rassegnazione delle persone, l’omertà, la paura negli occhi dei vicini, le strade vuote alle sei del pomeriggio, le donne che parlano piano e i vecchi che ti fissano senza dire una parola. E Bellodi, il carabiniere, è un uomo solo, straniero in un mondo che non gli appartiene. Non solo perché deve indagare, ma perché ogni indagine è uno scontro con qualcosa che non si può combattere con pistole o manette: la mafia non è un criminale che puoi arrestare, è respiro della terra stessa, un legame invisibile tra le persone, un sistema di lealtà e terrore che ti avvolge e ti soffoca. Le frasi sono nette, ma dentro ci sta tutto: l’amarezza, la rabbia, l’ingiustizia. Non ci sono scene patetiche, non c’è sentimentalismo. I dialoghi sono rapidi, secchi, e parlano di corruzione, paura, compromesso, e tradimento. È una Sicilia che non ti puoi permettere di ignorare: dura, crudele, fascinosa. Questo sapore di pomeriggio interminabile in cui sai che qualcosa di brutto sta per succedere e non puoi fermarlo.

Il romanzo, pur essendo breve, mostra come la mafia non sia solo un problema storico, ma una questione umana, universale, un veleno che cresce dove l’omertà prende radici. Sciascia ci fa capire che non c’è felicità possibile senza verità, e che la verità è spesso solitaria e pericolosa.

La Sicilia di Sciascia, dura e crudele, è anche la Sicilia dei sogni infranti, dei sacrifici invisibili, dei ragazzi e delle ragazze che crescono troppo in fretta, senza mai avere la possibilità di scegliere davvero.


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 1961

 


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