Il delitto di via Etnea – Roberta Castelli -
Recensione a cura di Dario Brunetti
Il
delitto di via Etnea è un romanzo della scrittrice Roberta Castelli uscito per la
Fratelli Frilli editori.
Catania è la protagonista
indiscussa di questo noir che affronta tematiche sociali di particolare
rilievo. La via Etnea (con chiaro rifermento all’Etna) rappresenta la strada
principale del cuore di Catania, nasce alla fine del XVII secolo a causa del terremoto
del 1963. È diventata una via nella quale si possono fare delle lunghe
passeggiate grazie ai suoi 3 chilometri visitando palazzi e chiese barocche.
Seppur si può venir
catturati da via Etnea grazie alla sua suggestiva e incantevole bellezza per la
sua storia e i monumenti, con il passare del tempo si è andato verso uno stato
di abbandono che l’ha portata a vivere nel degrado.
I romanzi danno una grande
opportunità e favoriscono la costruzione di una storia di fantasia dove magari
ci scappa pure il morto per contestualizzare tematiche sociali di forte impatto
e rilevanza.
Ma la protagonista non è
solo la città di Catania, ci sono Mariolina e Manfredi, una coppia di amici che
saranno catapultati in un’indagine particolarmente complessa.
Mariolina è una donna che
ha sofferto pene d’amore a causa di un matrimonio che non si è mai veramente
concretizzato e che ha fatto cadere la stessa donna nello sconforto e nella
depressione. Manfredi è un ex poliziotto dotato di grande acume investigativo e
che porta con sé un passato tremendamente doloroso. Entrambi hanno in comune
qualcosa che gli lega, il fatto di aver vissuto un evento tragico di una
portata devastante (soprattutto Manfredi) e che gli ha resi vulnerabili nel
loro animo scosso sempre più da un’inquietudine che non sembra dare via di
scampo.
Nonostante le loro
sofferenze, traspare in maniera incisiva il valore dell’amicizia di due persone
che si supporteranno a vicenda dandosi forza e coraggio nei momenti difficili.
Ma a Catania, nel
quartiere Bottegaccia, viene rinvenuto da Manfredi il cadavere di Momar, un
ragazzo senegalese che per sbarcare il lunario vendeva dei cd a contrabbando in
via Etnea. L’uomo è stato ucciso e a occuparsi dell’indagine è l’ispettore
Nicola Romano, ex collega e amico di Manfredi.
Il
delitto di via Etnea è un noir scritto in maniera magistrale da Roberta Castelli che
dà voce agli ultimi, ai cosiddetti invisibili relegati sempre più ai margini
della nostra società e attraverso il suo grido incessante di una terra
sofferente, la stessa scrittrice vuole restituire loro quella dignità negata da
sempre che li destina ad un futuro quasi senza speranze dove non è permesso
nemmeno di sognare ad occhi aperti.
Interessante la
caratterizzazione dei personaggi anche di coloro i quali assumono un ruolo
secondario all’interno della storia, la Castelli tratteggia alla perfezione
sviluppandone al meglio il loro lato psicologico vittima di uno stato alquanto
precario e disagevole in cui vi è un destino beffardo che sembra metterli con
le spalle al muro.
La povertà, la
disoccupazione e la disperazione di chi combatte e lotta tutti i giorni per la
dignità e la libertà, cosi la scrittrice catanese si rivolge a una società
spesso indifferente e soprattutto distratta per prestare un concreto aiuto
verso gli ultimi.
Con animo sincero e
sensibile, la Castelli ci racconta una Sicilia affascinante e struggente
costruendo un noir di pregevole fattura e rivelandosi una delle voci più
interessanti del panorama letterario.
Chi l’ha apprezzata nel
suo esordio con La traccia del pescatore e La bambola di cera (Golem
edizioni), gialli che vede protagonista il commissario Vanedda, potrà
ritrovarla in quest’altra gemma tutta da scoprire.
anno di pubblicazione: 2023

Nessun commento:
Posta un commento