Tu io lei - Sue Watson -
recensione a cura di Stafania Calà
Romanzo pubblicizzato come un thriller psicologico che cattura e sorprende e con un finale scioccante che, francamente, ho indovinato sin dalle prime pagine. Troppa enfasi nel sottolineare alcune circostanze, lo avrebbe capito anche un lettore poco attento.
La storia è incentrata su un triangolo amoroso. Da un lato una coppia felicemente sposata, dall'altro una donna che millanta di essere stata l'amante di lui e tenta di diventare amica di lei, amicizia che rasenta lo stalking.
La narrazione è in prima persona: tutta la vicenda è sviscerata dal punto di vista della moglie, Rachel, che è un personaggio con cui non si riesce a empatizzare, in quanto troppo ingenua, manipolabile, suggestionabile e contraddittoria, in poche parole sembra priva di personalità.
Come dicevo prima, il finale è facilmente intuibile, pertanto non ho provato alcuna emozione né quel senso di attesa e suspense necessario in un buon thriller. Non solo è intuibile, ma è anche poco sviluppato e piuttosto approssimativo.
La scena finale non è né argomentata né approfondita, non ci sono rimandi a fatti antecedenti, non si capiscono i retroscena. L'autrice, qui, avrebbe potuto utilizzare dei flashback o un confronto diretto tra i protagonisti, invece il finale è buttato lì, quasi a dire: "Ognuno tragga le sue conclusioni, immaginate voi come tutto ha avuto inizio".
Sebbene la struttura del romanzo sia abbastanza valida e la scrittura scorrevole, non lo consiglierei agli amanti del genere: ne rimarrebbero delusi.
Una lettura senza troppe pretese.
Voto 5/10
genere: giallo
anno di pubblicazione: 2025
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