mercoledì 4 giugno 2025

ESERCIZI DI STILE

 




Esercizi di stile - Raymond Queneau -

Recensione  a cura di Francesca Simoncelli 

 

“Esercizi di stile” è un libro insolito, nel quale l'autore fa esperimenti linguistici.  

Un testo molto semplice, banale, di poche righe, viene riproposto in 99 varianti, ognuna con uno stile differente, nel quale lo scrittore gioca con la grammatica: ci sono molte figure retoriche, ma anche poesia, sonetti, dialetto; alcuni testi sono quasi incomprensibili, altri buffi da far sorridere, ma comunque tutti interessanti, perché fanno riflettere su come una stessa cosa può essere osservata da così tanti punti di vista differenti.  

Non ero a conoscenza di libri di questo genere: per me è stata una rivelazione e una bella scoperta; mi è piaciuto leggere, una dopo l'altra, tutte le varianti e spesso ho pensato " ma quanta fantasia, oltre alla tecnica grammaticale, ha avuto l'autore, per realizzare un'opera del genere?" 

Il libro originale è in francese, io l'ho letto in italiano, tradotto da Umberto Eco, che non ha dovuto soltanto trasporre, ma anche rielaborare alcuni testi per rendere comprensibili i giochi di parole che Queneau aveva composto. 

 Credo non sia stato un lavoro da poco, ma stiamo parlando di Eco... e lo ha fatto in modo magistrale! 

Mi sono divertita, pagina dopo pagina, a scoprire tutti i giochi di parole, ho rispolverato figure retoriche studiate a scuola e ne ho imparate di nuove.  

Ad abbellire e completare il libro, c'è il testo in francese accanto, per chi volesse mettere a confronto le varianti; ed anche io, incuriosita, ne ho lette alcune in lingua originale.  

È il primo testo di questo genere in cui mi avventuro e devo dire che ha superato le mie aspettative.  

Riporto di seguito brevi estratti di due varianti che mi sono piaciute, perché particolarmente simpatiche:  

“VOLGARE”, che Eco traduce nel dialetto romanesco  

“Aho! Annavo a magna’ e te monto su quer bidone de la Esse… Te possino! …E metti un bottone de qua’ e sposta un bottone de là e ancora un po’ ce faceva lo spacchetto” 

“DISTINGUO”, in cui Eco ha ben riproposto in italiano un gioco di parole  

“Un bel dì sul torpedone (non la torre col pedone) scorsi (ma non preteriti) un tipo (ma non un carattere a stampa) ovvero un giovinotto (che non era un sette da poco cresciuto)” 


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2014

 


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