Sopra i tetti dei palazzi – Claudia Lombardo -
recensione a cura di Francesca Tornabene
Siamo come pezzi sparsi della stessa conchiglia che il mare
rimette insieme".
Con una scrittura fortemente evocativa, la scrittrice mette
a nudo la sua anima ed esplora i sentieri che hanno percorso le sue emozioni
più intime, le paure, le ansie, i sogni e il male di vivere.
Così, in punta di piedi come davanti ad una pietra preziosa,
ho iniziato il mio viaggio letterario tra i confini di un romanzo di formazione
che affronta principalmente il tema dei disturbi alimentari.
Il romanzo è scandito da tempi ciclici che svelano i
pensieri di Greta e il suo rapporto con il cibo, lo specchio, la famiglia, gli
amici, la scuola, l'amore e la terapia di gruppo.
Leggerlo è stato come assistere ad una magia che si ripete
ogni volta che chiudo gli occhi davanti ad un libro.
Ho visto come la fragilità può diventare forza e i sogni
l'unica bussola nella realtà.
Ho fatto il tifo per Greta segretamente.
È vero, crescere è meraviglioso ma anche terribile. Nella
sofferenza siamo tutti soli, ma nessuno si salva da solo.
I problemi poi, non finiscono mai. È facile perdersi ma
l'importante è non smettere di cercare il sentiero luminoso che riconduce
sempre a casa.
Ho provato diverse sensazioni davanti lo specchio di quelle
immagini interiori. Emozioni così forti che persino adesso mi sembra di planare
su una bolla di sapone sopra i tetti dei palazzi.
Mi è rimasto in bocca quel sapore dolce che solo le favole e
lo zucchero filato sanno dare.
Ho sentito una tenerezza che non provavo da anni.
Ho avuto l'irrefrenabile voglia di piccole cose e gesti
semplici, quali una brioscia con il gelato, di fare le bolle di sapone, di
disegnare, di tornare nei luoghi a me cari, al mare, per sentire il rumore dei
ricordi e delle possibilità, ma soprattutto di trascorrere un'altra giornata
memorabile con le persone che amo a ridere di nulla, parlare di niente e bere
un caffè.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2025
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