martedì 27 maggio 2025

I SETTE CORVI

 



I sette corvi - Matteo Strukul -

recensione a cura di Elisa Caccavale


I Sette corvi, romanzo di Matteo Strukul (2025, Newton Compton Editori, 288 pagine), si presenta come un thriller/horror contemporaneo, ambientato tra le nebbie del Nordest italiano.

Trama in sintesi


La storia ruota attorno all’ispettrice di polizia Zoe Tormen, che deve far luce sulla morte dell’insegnante Nicla Rossi ma questo evento tragico si mostra immediatamente misterioso e inspiegabile, come se l’artefice dell’omicidio non fosse un essere umano…

Eventi oscuri e presenze inquietanti sembrano legate a un misterioso passato che sembra voler tornare; tra sogni premonitori, apparizioni inquietanti e simbolismi cupi, Zoe si trova coinvolta in una spirale di eventi dai contorni sempre più oscuri. Il tutto si snoda tra atmosfere gotiche e paesaggi rurali, fino a una conclusione repentina e drammatica.

 

Commento
Pur apprezzando la penna di Strukul, autore che ha dimostrato grande talento nella narrativa storica, questo suo sconfinamento nell’horror mi lascia qualche perplessità. La trama, almeno in fase iniziale e sulla quarta di copertina, non lascia presagire un vero horror (piuttosto, a causa della presenza del medico legale Alvise Stella, citato anche nella trama, sembrerebbe preludio ad una di quelle serie poliziesche in cui due personaggi diversi ma complementari si affiancano per risolvere casi misteriosi) e ciò potrebbe spiazzare chi si approccia al romanzo con aspettative diverse. Inoltre, per quanto il libro sia scorrevole e dotato di una buona tensione narrativa — tanto da spingere il lettore a voltare pagina con curiosità — l’effetto disturbante o spaventoso tipico del genere horror risulta piuttosto attenuato. Alcune citazioni che rimandano a Gli uccelli di Hitcock non sono sufficienti a generare un’atmosfera perturbante, quanto piuttosto talvolta un po’ splatter.

Senza poter dire molto per non rivelare troppo, originale la scelta del “narratore” e del punto di vista in alcune parti, anche se personalmente non ho apprezzato del tutto l’idea di attribuire pensieri e parole umane ad alcuni animali. Per quanto simbolica o suggestiva possa essere come scelta stilistica, in più di un’occasione mi è sembrata forzata e poco coerente con l’atmosfera che il romanzo cercava di costruire.

Il personaggio principale, Zoe, appare poco credibile in alcune sue scelte e azioni, specialmente nel finale, dove le sue capacità sfiorano l’inverosimile. Anche la conclusione del romanzo si rivela affrettata e poco incisiva, lasciando al lettore un senso di incompiutezza.

Tuttavia, va riconosciuto il pregio dell’ambientazione: suggestiva, evocativa, a tratti poetica. Strukul riesce a restituire con efficacia l’atmosfera del paesaggio veneto, impregnato di nebbie, silenzi e mistero.

In sintesi


I Sette corvi è un esperimento interessante ma a parer mio poco riuscito, che conferma però il talento narrativo di Strukul, anche se applicato a un genere che sembra meno nelle sue corde. Con rispetto e stima, attendiamo il suo ritorno alla narrativa storica, terreno dove ha saputo davvero brillare.


genere: horror

anno di pubblicazione: 2025

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