Canto della pianura – Kent Haruf -
recensione cura di Alice Bassoli
Un romanzo che ti entra piano sotto pelle, senza urlare.
Solo sussurrando.
Ambientato
nell’immaginaria cittadina di Holt, in Colorado, “Canto della pianura” è un
affresco di vite semplici: un insegnante abbandonato dalla moglie, due fratelli
anziani e solitari che si prendono cura di una ragazza incinta, una madre che
fatica a tenere insieme la propria esistenza e i suoi figli.
Non c’è rumore, non ci sono colpi di scena. Solo la vita
vera, con la sua dolcezza e la sua durezza.
È una storia
che parla di solitudine, ma anche di cura, dignità e legami umani inattesi. Una
prosa sobria, essenziale, ma carica di poesia.
Un libro che
non grida ma che resta. Che scalda.
Lo consiglio
a chi ama i romanzi profondi, lenti e pieni di umanità.
genere: narrativa
anno di pubblicazione: 2015
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