Il mistero della casa sul lago - Rachel Caine -
recensione a cura di Elisa Caccavale
Il mistero
della casa sul lago di Rachel Caine (edito da Newton Compton nel
2019) ci porta nel cuore di un incubo che non smette di tormentare Gwen Proctor
(precedentemente Gina Royal). La storia inizia con la vita apparentemente
perfetta di Gina: una casalinga con due figli adorabili e un matrimonio che
sembra idilliaco. Ma quando un incidente svela che suo marito, Mel, è in realtà
un efferato serial killer che ha torturato e ucciso donne nel loro garage, il
mondo di Gina crolla. Scagionata da ogni accusa, ma perseguitata dall’opinione
pubblica, Gina è costretta a cambiare identità, diventando Gwen Proctor, una
donna che vive nell’ombra per proteggere i suoi figli. Il romanzo si sposta
nella remota località di Stillhouse Lake, dove Gwen spera di aver trovato
finalmente un rifugio sicuro. Ma quando un cadavere viene rinvenuto nelle acque
del lago e inquietanti lettere minacciano la sua tranquillità, capisce che il
passato non è stato lasciato alle sue spalle.
Il romanzo è avvincente e riesce a costruire una
tensione costante. Gwen è un personaggio complesso e forte, anche se non sempre
totalmente credibile (soprattutto in certe situazioni degne della sceneggiatura
di qualche eroina degli Avengers). La sua trasformazione da timida casalinga a
madre determinata e pronta a combattere per i suoi figli è il fulcro emotivo
della storia. Rachel Caine descrive con maestria il senso di isolamento e la
paranoia che pervadono Gwen, creando un’atmosfera tesa e claustrofobica.
Uno degli aspetti più interessanti de Il
mistero della casa sul lago è il messaggio potente sul pericolo
rappresentato dagli haters e dalla violenza psicologica che si propaga
attraverso i social media e la rete. Gwen Proctor non è solo perseguitata dal
suo passato, ma anche da una società che si trasforma in un tribunale virtuale
spietato, dove la verità e la giustizia vengono travolte dall’odio gratuito.
Rachel Caine dipinge un ritratto inquietante di come gli stalker digitali e gli
haters possano distruggere una vita, alimentando una persecuzione incessante
che non conosce confini geografici o emotivi. Il romanzo mette in luce quanto
sia facile per gli utenti della rete diventare carnefici anonimi, nascondendosi
dietro uno schermo per riversare odio e accuse su persone che non conoscono
davvero. Attraverso Gwen, il libro esplora il prezzo che si paga quando si
diventa il bersaglio di questa furia collettiva, ma evidenzia anche il coraggio
e la resilienza necessari per non arrendersi. Un tema estremamente attuale che
invita a riflettere sull’impatto delle parole e sulla responsabilità
individuale nell’era digitale.
La scrittura della Caine cattura fin dalle prime
pagine, e l’ambientazione suggestiva amplifica il senso di claustrofobia e
inquietudine. Il ritmo incalzante tiene il lettore incollato alle pagine,
spingendolo a voler sapere sempre di più sui misteri che si nascondono nella
vita della protagonista.
Tuttavia ci sono alcune falle nella trama che non
possono essere ignorate; la vicenda si regge su alcune forzature sia nelle
scelte che nei comportamenti dei personaggi, di modo che il conflitto centrale
sembra più costruito che naturale, le scelte narrative forzate e resta una
sensazione di artificiosità che potrebbe far storcere il naso a un lettore
attento.
Inoltre, il romanzo soffre di uno dei cliché più
abusati nei thriller moderni: il finale aperto. Sebbene comprenda l’intento di
lasciare il lettore con un senso di ambiguità, questa scelta, se reiterata,
rischia di risultare prevedibile e, in questo caso, frustrante. Dopo oltre 300
pagine di suspense, un epilogo più definito sarebbe stato un degno coronamento
di una storia che, altrimenti, si perde in una chiusura troppo vaga.
In sintesi, Il mistero della casa sul lago
è un thriller che riesce a catturare grazie alla sua atmosfera e alla
narrazione tesa, ma che lascia un po’ di amaro in bocca per alcune incongruenze
e per un finale che, anziché soddisfare, sembra pensato per lasciare il lettore
sospeso nel vuoto. Una lettura comunque consigliata, soprattutto per gli amanti
del genere, ma con qualche riserva.
genere: thriller
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