Anna Karenina – Lev Tolstoj –
recensione a curadi Francesca Simoncelli
Iniziamo il 2025 con uno dei libri più belli letti nel 2024:
Anna Karenina di Lev Tolstoj.
Capolavoro della letteratura russa, descrive uno spaccato di
vita nella Russia della seconda metà del 1800, tra nobili e contadini,
soffermandosi sulla spietatezza della società, che allontana una donna che ha
scelto la propria felicità, piuttosto che le apparenze di un matrimonio
infelice, ma che non condanna un uomo che vive con una donna sposata.
L'analisi della personalità di Anna è molto accurata; lei
combatte con i suoi sentimenti: spesso si sente sbagliata, perché la società la
porta a sentirsi tale, escludendola, ma in fondo è solo una donna che cerca la
felicità e cerca di seguire il proprio cuore, ma che prezzo?
Costretta a sposare un uomo che non ama, molto più grande di
lei, vive una vita di convenzioni, fino a che non le si presenta davanti
l'occasione di essere finalmente felice.
Ma la felicità, alla fine, lo scoprirà da sola, è
effimera...
Dall'altra parte, personaggio decisamente degno di
attenzione è Levin, uomo di principi saldi che, pur amando una donna, si
allontana da lei, perché la crede innamorata di un altro.
Si dedica così unicamente al suo lavoro, credendo che non ci
sia posto per l'amore nella sua vita.
Poi, invece, il destino decide di fargli un regalo e mette
sul suo cammino proprio quella donna tanto amata e che lui credeva
proibita.
Levin è un uomo riflessivo, che si pone domande filosofiche
e religiose sulla vita.
Ho amato questo personaggio, così complesso, che si chiede
continuamente se sta agendo nel modo giusto e opportuno; che non sa se credere
in Dio oppure no, ma dalle sue azioni si comprende una bontà d'animo che solo i
puri di cuore hanno.
Al di là di questi due personaggi, descritti con una
maestria tale da portarli nel cuore anche dopo aver finito la lettura del libro
e da sentire poi la loro mancanza, tutto il romanzo è ben strutturato e ogni
personaggio ha un ruolo fondamentale, anche se piccolo o
secondario.
Il modo di raccontare di Tolstoj è così coinvolgente che mi
sono sentita parte della storia anche io: ho visitato luoghi in cui non sono
mai stata; ho partecipato a ricevimenti, a corse di cavalli, viaggi in treno;
ho imparato tanto sulle abitudini russe e sui patronimici.
Non posso descrivere oltre a parole le emozioni che ha
suscitato in me questo capolavoro, anche dopo aver finito di leggere l'ultima
pagina, tanto che spesso la mia mente tuttora torna a questa bellissima storia
e ai suoi protagonisti.
TUTTE LE FAMIGLIE FELICI SI ASSOMIGLIANO
OGNI FAMIGLIA INFELICE LO È A MODO PROPRIO
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