lunedì 7 ottobre 2024

NESSUNO PUO' VOLARE

 




Nessuno può volare - Simonetta Agnello Hornby -

recensione a cura di Patrizia Zara

 

"...oltre a dilettare la scrittura può aprire nuovi orizzonti e contribuire a migliorare la società in cui viviamo".

Quando qualcosa ci tocca da vicino, molto vicino, è come se aprissimo gli occhi per la prima volta e vedessimo cose o situazioni di cui non sapevamo neppure l'esistenza oppure non ce ne preoccupavamo affatto. Quel senso di intoccabilità, l'illusione di essere immuni perfetti o immortali ci avvolge come uno scudo fintantoché uno squarcio ci trafigge e ci accorgiamo che nulla è immune, che nulla è perfetto, che nulla è immortale.
"Nessuno può volare" è il racconto a due voci di come improvvisamente un fulmine irrompe nella quiete della normalità capovolgendo esistenze e ribaltando certezze.
Simonetta Agnello Hornby ci racconta con leggerezza, umanità e intelligenza come ha dovuto affrontare la malattia del figlio Giorgio, colpito inaspettatamente dalla sclerosi multipla.
Le sue iniziali paure, la sua ansia materna, la consapevolezza dei suoi limiti ma, nel contempo, la forza di trovare percorsi alternativi, rivoluzionare la propria vita per amore.
Giorgio ci racconta la sua iniziale fragilità, il terrore della malattia, l'angoscia della sua disabilità sempre più imminente.
"Nessuno può volare" non è un romanzo, è la testimonianza di quanto la vita possa presentare situazioni inaspettate e spiazzare la normalità e accorgersi di quanto tutti siamo imperfetti e fragili.
Ma Simonetta è una donna che non ama la compassione e la pietà, è una guerriera, è una madre. Ha la forza di non cedere alla terribile diagnosi. Dopo il dolore e la paura riprende le redini del suo coraggio e lo trasmette al figlio e insieme a lui attraverserà paese dopo paese, da Londra sino alla Sicilia, per testimoniare che le disabilità non devono impedire di vivere dignitosamente.
E ci dice che un paese si può considerare civile e progredito soltanto quando da la possibilità a tutti di svolgere una vita funzionale, indipendentemente dalla propria condizione. Che un paese è civile e progredito soltanto quando supporta le persone ferite dalle avversità della natura e dagli eventi.
Che un paese è civile e progredito quando investe sulle risorse dei più deboli fornendo pari opportunità e uguaglianza.
Che un paese è civile e progredito quando investe sulla ricerca scientifica per sconfiggere le malattie e fornisce supporto alle persone cosiddette disabili rintegrandoli nella quotidianità.
Il libro è scritto con delicatezza ed eleganza e non scade mai nella lamentela e nel vittimismo. Ma, appunto perché non è pietosamente melenso, denunzia con travolgente chiarezza le mancanze di una società spesso vergognosamente assente verso i più colpiti dalle avversità.
E nell'elogiare l'umanità e la solidarietà dei singoli, una sottile ma tagliente accusa verso quelle istituzioni (gradasse e vergognosamente  individualistiche soprattutto italiane e soprattutto al sud),  che dovrebbero garantire pari opportunità (*) ai propri cittadini in situazioni difficili a causa di malattie e disabilità poiché tutti, proprio tutti siamo sotto lo stesso cielo.
Un libro sicuramente da leggere.

"Come noi non possiamo volare, così George non avrebbe più potuto camminare: questo non gli avrebbe impedito di godersi la vita in altri modi. Nella vita c'è di più di volare, e forse anche nel camminare. Lo avremmo trovato, quel di più"

(*) Le pari opportunità sono un principio giuridico inteso come l'assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale o politico.


genere: narrativa

anno di pubblicazione: 2017

 


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