Il giorno del diavolo - Andrew Michael Hurley -
recensione a cura di Elisa Caccavale
📚La vicenda ruota intorno
alla famiglia Pentecost, a John Pentecost in particolare, il quale ogni autunno
fa ritorno dalla città dove vive insieme alla moglie Katherine e dove svolge la
professione di insegnante, nella fattoria delle Endland (Lancashire) in cui è
nato per aiutare la sua famiglia nella transumanza del gregge di pecore, dai
pascoli estivi alla stalla per il periodo invernale. Qui la vita è rimasta
ancorata a valori arcaici e tradizionali e l’esistenza è dura, fatta di lavoro,
fatica, pioggia e fango. Quest’anno il ritorno di John ha, però, un sapore
diverso: è appena morto suo nonno, patriarca della famiglia, è la prima volta
di Katherine (incinta del loro primo figlio) nelle Endland ma, soprattutto,
John si sente divorato da una nostalgia profonda e atavica che gli fa
rimpiangere la sua scelta di voltare le spalle alla famiglia e alla tradizione
per andare a vivere la vita comoda del cittadino, una vita che ora non sente
più come sua. E mentre le vicende del presente si intrecciano alle storie e ai
ricordi del passato, emerge pian piano uno dei protagonisti indiscussi del
romanzo: il diavolo. Nelle Endland si racconta che cento anni prima il diavolo
si sia nascosto in mezzo alle pecore durante la transumanza e abbia cominciato
a seminare morte, dolore, malattia e malanimo. L’arrivo del diavolo portò con
sé una tormenta di neve che durò per giorni, causando la morte di molte
persone. Da allora, gli abitanti delle Endland celebrano ogni anno una festa apotropaica
chiamata “il giorno del diavolo”, un rito che serve a tenere lontano dal
villaggio questo astuto nemico.
🌨️Del libro di Hurley è
pregevole l’ambientazione, sia perché riesce, con le descrizioni vivide ma mai
sdolcinate, anzi, spesso brutali e schiette, ad aiutare il lettore a entrare in
quei paesaggi brulli e inospitali, sia perché crea connessioni potenti con
molti testi fondamentali della letteratura inglese; la brughiera infatti è un
luogo che spesso fa ritorno nei grandi autori britannici, basti pensare a Sherlock Holmes che la attraversa ne Il mastino
dei Baskerville o l’amore tormentato di Cime tempestose. Hurley
rende omaggio alla grande letteratura inglese e ambienta nella brughiera delle
Endland una storia che presenta elementi che rimandano alla saga familiare, al
romanzo di formazione, al gotico, strizzando l’occhio anche al genere giallo.
📖La trama narrata da Hurley
procede costruita su due diverse linee temporali: il passato del bambino John e
il suo presente, ma le storie si mescolano in un continuo rimando e in una
fusione ben orchestrata.
🧔I personaggi sono
costruiti con grande credibilità, lontani dall’essere degli eroi bucolici che
portano avanti con amore e dedizione il proprio lavoro (o compito); vengono
presentati, quasi buttati, nel testo con un uso scolastico (inteso nel senso da
insegnante) della tecnica dello show don’t tell… fin in modo
talvolta eccessivo a parere di chi scrive (molti dubbi e interrogativi
rimangono al lettore al termine del romanzo in merito al vissuto e al passato
di alcuni personaggi).
✒️Per lo stesso motivo, verso la
fine la narrazione subisce un taglio a mio parere un po’ brusco, la conclusione
arriva inaspettata e il lettore non viene accompagnato nella comprensione delle
motivazioni che guidano le scelte di alcuni personaggi, oltre a lasciare,
volutamente, degli irrisolti (aspetto che alcuni lettori, tra cui la
sottoscritta, non apprezzano particolarmente).
👹Chi si appresta alla
lettura de Il giorno del diavolo deve essere anche pronto a lasciare
socchiusa la porta della razionalità, perché il diavolo, qui, non è solo una
metafora …l’autore “gioca” con il paranormale lasciando al lettore il compito
di sciogliere il dubbio: verità o sogno? Illusione o no? Ognuno darà la propria
risposta.
genere: horror
anno di pubblicazione: 2019
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